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Inchiesta a cura di Elisa Mariani

In provincia di Frosinone soltanto nell'anno 2024 si sono registrati 29 suicidi. Tanti, tantissimi sono giovani, ma il dato allarmante riguarda anche i tentati suicidi, che sono stati oltre 40. Quasi il doppio dei suicidi effettivi.

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Trascrizione
00:00Radio Roma, dossier.
00:30L'uomo che è stato trovato senza vita all'interno di un furgone parcheggiato a Corso Lazio.
01:00In provincia di Frosinone, soltanto nell'anno 2024, si sono registrati 29 suicidi.
01:09Tanti, tantissimi sono giovani, ma il dato allarmante riguarda anche i tentati suicidi,
01:14che sono stati oltre 40, dunque quasi il doppio dei suicidi effettivi.
01:19Anche questo 2025 però sta registrando dei numeri allarmanti.
01:23Pensate che soltanto nei primi tre mesi dell'anno cinque persone hanno deciso di togliersi la vita.
01:30Ci sono dei periodi dell'anno, secondo gli esperti, che risultano essere più critici
01:35per chi soffre di patologie legate alla salute mentale.
01:39Momenti in cui si registrano dei veri e propri picchi, come ad esempio il periodo a cavallo tra le festività natalizie.
01:45E allora nel silenzio quasi assordante delle istituzioni su tutto ciò che riguarda la salute mentale,
01:51e nella completa assenza di interventi concreti, ci siamo chiesti perché numeri così allarmanti proprio a Frosinone.
01:59Cosa manca a questa provincia? Cosa si sta sottovalutando?
02:03Se oltre 29 persone hanno deciso di togliersi la vita e altre 40 hanno provato a farlo,
02:09c'è un dato su tutti che forse stiamo sottovalutando.
02:12Questa provincia sta disperatamente chiedendo aiuto.
02:21Ma chi ha bisogno di aiuto deve innanzitutto sapere dove andare a chiederlo,
02:31e a Frosinone si registra un altro dato allarmante, la mancanza di strutture,
02:35e come nella maggior parte delle province, la mancanza di medici.
02:39L'Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali,
02:43aveva calcolato che per la densità di popolazione, per il fabbisogno e per la qualità dei servizi,
02:48qui fossero necessarie almeno 80 tra psichiatri e psicologi.
02:53Lo scorso anno ce n'erano 25, nemmeno la metà.
02:56Un aspetto denunciato innanzitutto dalla stampa,
02:59come ci ha raccontato Roberta Di Pucchio con direttore di Frosinone News.
03:03Le strutture non ci sono, i punti di ascolto non ci sono.
03:07Abbiamo avuto e tante volte abbiamo raccontato di testimonianze di famiglie
03:11che hanno questi ragazzini minori che manifestano dei disagi e non sanno a chi rivolgersi.
03:16Cioè è assurdo che chiamino la stampa per dire
03:19chi mi può aiutare, vedo che voi scrivete di questi suicidi,
03:22temo che mio figlio possa compiere un gesto estremo.
03:25Io gelo, cioè lo trovo assurdo che si debbano rivolgere ad un giornale,
03:29con tutto che noi facciamo il nostro lavoro e cerchiamo di farlo al meglio
03:32per dare voce a quelle che sono le loro istanze.
03:35Ma dovrebbero avere una rete dalla scuola alla famiglia, ai servizi sociali,
03:41qualcuno a cui rivolgersi nel momento in cui tu percepisci che tuo figlio ha un disagio.
03:46Laddove lo percepisci, perché poi ovviamente non tutti i genitori lo percepiscono
03:50e quindi lì entra in ballo la scuola.
03:53All'assenza di strutture si aggiungono anche altri mali.
03:56La lentezza della burocrazia, la totale mancanza di prevenzione e piani di intervento concreti.
04:02Si ha come la sensazione qui che nessuno sappia davvero cosa fare in casi estremi come questi.
04:08E' ancora Roberta Di Pucchio, d'altronde, a raccontarci un episodio gravissimo.
04:12Qualche mese fa, non diciamo le modalità, ma abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto da una ragazzina minore.
04:20Questa ragazzina, commentando appunto un suicidio, la prossima sarò io.
04:26Quindi ovviamente noi cerchiamo di mettere in moto un qualcosa, una rete per arrivare a questa ragazza.
04:34Facciamo tutto quello che dobbiamo fare e poi ci scontriamo con un'impreparazione.
04:38Perché se poi i servizi sociali dicono, ma non c'è un protocollo, noi cosa dobbiamo fare?
04:43Bisogna comunque fare quello che si deve fare, protocollo o non protocollo.
04:47Allora procuriamoci questo protocollo, perché se appunto tu mi chiedono aiuto, se appunto questi ragazzi oggi chiedono aiuto, magari manifestano un disagio, non sanno a chi rivolgersi, perché alla famiglia non ti rivolgi mai.
05:00Non lo andrai mai a raccontare ai tuoi genitori, magari a volte lo racconti sui social, lo racconti ad un estraneo.
05:05Le abbiamo visto di ragazzi che hanno manifestato il loro disagio sui social e poi si sono tolti la vita in questa provincia.
05:13Le istituzioni, silenti.
05:14Non hanno detto una parola, inoltre un anno di battagli che noi stiamo portando avanti per dire che in questa provincia c'è un problema sociale, un'emergenza.
05:24Non c'è stato un politico che si è intervenuto per fare mea culpa e dire forse dobbiamo fare qualcosa.
05:31Quando si parla di suicidio però non si può sottovalutare un altro fattore, quello antropologico.
05:37Inevitabilmente cambiano i tempi, cambia il territorio, cambia il tessuto sociale.
05:41A sottolinearlo è anche il dottor Morabito, già capo del Dipartimento di Salute Mentale di Frosinone,
05:48con cui abbiamo cercato di rintracciare le cause più profonde che almeno tentino di spiegare numeri così importanti.
05:54Sicuramente il numero di suicidi che si sono verificati in provincia è stato veramente notevole,
06:03con un incremento, voglio dire, percentuale rispetto all'epoca pre-Covid è sicuramente significativo.
06:09Questo è una provincia che è molto cambiata negli ultimi trent'anni,
06:15quindi anche le condizioni socio-economiche, relazionali delle persone si sono modificate in maniera notevole e in molta rapidità.
06:27È anche una provincia che non è una provincia per giovani,
06:30Tant'è che nell'ultimo periodo la provincia di Frosinone ha perso circa 25.000 giovani che sono emigrati,
06:38sono andati in altri posti, sia d'Italia che anche dell'estero.
06:42Questo è legato anche a una condizione di grave crisi, voglio dire, del mercato del lavoro.
06:47Questa è una provincia che era prima molto industrializzata,
06:50che col tempo ha perso tutte le industrie che c'erano nella Valerdezac.
06:54I numeri, seppur allarmanti per una provincia relativamente piccola come Frosinone,
06:58riflettono temi di strettissima attualità anche su scala nazionale.
07:03Quanto spesso, infatti, sentiamo parlare oggi di disagio giovanile, ansia, fragilità emotiva, depressione?
07:09Ma andiamo ancora più nel profondo.
07:10Dal punto di vista psicologico, cosa porta una persona a decidere di farla finita?
07:15Come ha spiegato il dottor Cristiano Romaniello, psicologo, psicoterapeuta e con un passato in Parlamento,
07:21il suicidio viene nella maggior parte dei casi progettato.
07:24Raramente accade che sia di raptus.
07:27Può succedere, cioè, che in una crisi enorme una persona decida di mettere fine alla sua vita,
07:31ma si tratta di casi estremamente rari.
07:34Il suicidio emerge da una vita che non va bene, ma non va bene per tanto tempo.
07:38È una vita che a un certo punto ti porta a una visione a tunnel,
07:40in cui ciò che hai davanti non sei tu, non è il tuo mondo, non è quello che ti aspetti dalla vita.
07:46produce così tanta sofferenza da portarti in uno stato, diciamo, alterato di umore.
07:53Quando questo avviene può essere considerato il suicidio.
07:56È considerato una via di uscita dalle persone che poi, come dire, lo compiono.
08:01E il problema grosso è che spesso, come dire, andiamo a cercare la risposta
08:07nella personalità dell'individuo che si è suicidato, che è compiuto il suicidio.
08:13Mentre spesso dovremmo, anzi, sempre dovremmo allargare la lente sul mondo della persona, sulla vita.
08:20La vita è un, come dire, un concetto molto più ampio rispetto alla personalità dell'individuo,
08:27perché coinvolge anche tutto quello che è fuori dal me.
08:30E quello che è fuori sono le altre persone.
08:32È il contesto anche fisico.
08:33Quando in una provincia ci sono più problemi rispetto ad altre,
08:36vuol dire che c'è anche qualcosa in un territorio che va analizzato.
08:41Abbiamo indagato fin qui anche i fattori antropologici, il territorio, le inclinazioni personali, la società.
08:47Ma che dire dello stigma che ruota attorno alla salute mentale?
08:51Non è forse vero che persiste una vera e propria resistenza ad accettare il tema?
08:56Gli esperti parlano di pregiudizio nei confronti delle patologie mentali.
09:00Di conseguenza, per un malato, subire lo stigma significa vivere ogni giorno nell'esclusione, nella vergogna, nella solitudine.
09:08Quanto diventa difficile allora, in un contesto di questo tipo, chiedere aiuto?
09:12Non è facile chiedere aiuto.
09:14Bisogna rendersi conto intanto di averne bisogno.
09:18Forse perché ci si sente comunque soli, probabilmente non si riesce nemmeno a capire
09:23che probabilmente invece le altre persone stanno passando quello che passiamo noi, quindi si ha paura, vergogna di chiedere aiuto.
09:30Forse non è comunque una piccola città dove comunque ci conosciamo quasi tutti.
09:38E probabilmente anche questo fatto di dover andare dallo psicologo è come dover ammettere di, forse, un tempo di essere pazzo.
09:47Forse oggi ogni minima problematica subito è lo psicologo, questo no.
09:52Oggi i ragazzi hanno troppo e non sanno più cosa fare.
10:00C'è gente che lo psicologo non lo definisce un dottore, perché diciamo che non è che usano il medicinario,
10:08che parlano, discutono.
10:10Cioè chi lo condivide e chi non lo condivide, secondo me.
10:13E a me non mi serve e non ci va, perché ci serve e va.
10:18Però ci sono stati tanti ragazzi che si sono suicidati qui a Frosinone.
10:22Come mai secondo lei?
10:24Che ne so, qualcosa in famiglia?
10:26Secondo me è in famiglia, il resto che può essere.
10:30No, le persone in generale secondo lei si vergognano a chiedere aiuto?
10:33Sì pure, come no?
10:35Secondo me è così, eh.
10:37Pure tra amichetti, no, manco se tana si confidano, eh.
10:43C'è questa cosa che non appartiene solo alla provincia di Frosinone, vuol dire,
11:01ma in generale alle province.
11:03E' come se ci fosse una difficoltà a chiedere aiuto.
11:07E' come se la difficoltà, vuol dire, psicologica, mentali, il disagio, il dolore psichico fosse qualcosa di non raccontabile.
11:16Perché, voglio dire, è vergogna.
11:20Cioè perché uno dovrebbe sentirsi male?
11:22Perché uno dovrebbe stare male?
11:24E' come se fosse una specie di...
11:25Mentre si accetta la patologia organica, vuol dire, no?
11:30Non c'è nulla di strano se uno è un cardiopatico, no?
11:33Lo può raccontare, ne parla con gli amici, ma se certo, se c'è un problema di ordine psicologico o psichiatrico,
11:39raccontarlo diventa un aspetto di stigma.
11:41Lo stigma è qualcosa che ancora esiste nella nostra popolazione, esiste in generale.
11:47Se la mentalità di alcuni territori resta chiusa, purtroppo, diciamo, chi ha un'esigenza deve andarsela a cercare.
11:59Senza vergogna, senza paura.
12:01E da queste persone che, anche in questo caso, riescono a monumentalizzare l'aiuto che ricevono,
12:07cominciano i cambiamenti culturali.
12:09Arrivano sempre, diciamo, da una persona che si mette a piedi con la borsa della spesa davanti al carro armato per fermarlo.
12:17Allora io ho potuto fare le domande che non potevo fare mio figlio,
12:31tipo se nel momento in cui avevano deciso di uccidersi, avevano pensato ai loro genitori, se avevano pensato alle madri.
12:38Questo mi ha aiutato a capire che mio figlio non ce l'aveva con me,
12:42che non lo aveva fatto sapendo che io avrei sofferto, no?
12:47Lei è Stefania Casavecchia, madre di Luigi, suicida a 16 anni.
12:52È presidente di Ama Ceprano, associazione di auto mutuo aiuto che si occupa di elaborazione del lutto e prevenzione del suicidio.
13:00Il suo impegno sul territorio è diventato negli anni un punto di riferimento ed è già il terzo libro pubblicato.
13:07L'abbiamo raggiunta a Frosinone e ci siamo fatti raccontare la sua storia.
13:10Una storia che si fa fatica anche ad ascoltare, ma che meglio di qualsiasi altra può darci la misura esatta di cosa significhi sopravvivere al suicidio di un figlio.
13:20Il 16 maggio quest'anno saranno 20 anni, quindi ad oggi ti dico che sono serena, che vivo una vita piena,
13:30con i miei figli, i miei nipoti, ho tre nipotini, ma il cammino è stato lungo e non sempre facile.
13:39Devo dire che io sulla mia strada ho incontrato tante persone che mi hanno aiutato
13:43e ho iniziato un percorso in questi gruppi di avuto molto aiuto.
13:50E lì ho iniziato ad elaborare tutta la mia vita e tutto il mio lutto,
13:56ad eviscerare i sensi di colpa, la rabbia che avevo verso mio figlio, la rabbia che avevo verso me stessa,
14:06tutti i tabù e lo stigma che mi era venuto addosso dopo la sua morte.
14:10Quindi è stato un cammino molto lungo e molto doloroso, ci chiamano sopravvissuti,
14:16noi che abbiamo perso una persona per suicidio.
14:21Invece in questi ultimi anni ho scoperto che io non mi sento più una sopravvissuta
14:25e anche a gioire, adesso ti dirò una cosa un po' strana,
14:31ma a gioire di aver vissuto e di aver amato e di essere stata amata da Luigi per 16 anni.
14:38Quindi ho imparato a mano a mano.
14:41Un messaggio ai sopravvissuti, alle persone che hanno perso un proprio caro per suicidio.
15:04Cosa posso dire? Guarda, che quando mi dicevano il tempo, il tempo passa, il tempo aiuta,
15:11io li avrei voluto uccidere tutti.
15:15Invece mi sono accorta che il tempo non è che ti fa dimenticare chi è amato e chi ami,
15:21ma il tempo ti aiuta a trasformare il tuo dolore in serenità, in forza,
15:27ma anche a dare la tua disponibilità e il tuo aiuto ad altre persone
15:33e far sì che la morte dei nostri cari non sia avvenuta in vano,
15:38ma che possa essere utile ad altre persone.
15:41Siamo partiti con tantissime domande, abbiamo cercato fin dove è possibile di dare qualche risposta in più.
16:02A Frosinone, ormai lo avrete capito, a mancare sono soprattutto i medici e le strutture.
16:07C'è pochissima prevenzione e soprattutto si fa tanta fatica a chiedere aiuto, si ha paura di chiedere aiuto.
16:15Ma fin quando non si darà la giusta attenzione alla salute mentale,
16:19finché non si agirà concretamente per contrastare questa emergenza,
16:23il rischio è che continueremo a parlare di vite che potevano e dovevano essere salvate.
16:29Sapete, nel corso di questo lungo viaggio, più di qualcuno ci ha detto una cosa molto importante.
16:35Chi decide di suicidarsi non lo fa perché vuole smettere di vivere,
16:40ma perché sopportare tutto quel dolore non è più accettabile.
16:45E allora forse è proprio da qui che le istituzioni dovrebbero partire,
16:49con una riflessione innanzitutto e poi ovviamente con l'azione.
16:53Ma il nostro viaggio a Frosinone non è finito qui,
16:56perché se è vero che anche il territorio e l'ambiente influenzano il nostro stato psicologico,
17:02con la nostra salute mentale, c'è ancora tanto che dobbiamo raccontarvi
17:05e che soprattutto dobbiamo farvi ascoltare.
17:09E lo faremo prestissimo.
17:32Radio Roma
17:44Dossier

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