https://www.pupia.tv - Bologna - LAVORO. BOLOGNA, PROTESTA FACCHINI FLEXILOG TRA SCAFFALI CONAD
Bologna, 8 mag. - Striscioni, bandiere e cori tra gli scaffali dello TuDay Conad di via Indipendenza, nel pieno centro di Bologna: la protesta è stata messa in campo oggi dai SiCobas e da una delegazione dei 67 lavoratori dell'appalto Flexilog che, in seguito alla chiusura del magazzino di Anzola dell'Emilia, sono stati messi in mobilità. La contestazione comincia con un presidio all'ingresso del punto vendita. "Persone dopo le cose", si legge sullo striscione che ritocca così un famoso slogan del colosso cooperativo. "Vergogna" e "Conad ladri" i cori ripetuti a lungo dai facchini. "Dopo 13 anni il signor Conad dà il benservito a 67 facchini e 67 famiglie", dice al megafono Eleonora Bortolato dei SiCobas, segnalando che ieri sera Flexilog ha formalmente aperto la procedura di mobilità. "In quanto committente Conad si deve assumere le proprie responsabilità": e quindi "ricollochi i lavoratori in altri posti di lavoro se intende chiudere quel magazzino", aggiunge la sindacalista. "Cosa vogliamo? Il nostro lavoro", urla uno dei facchini seguito a ruota dai colleghi. Poi la protesta si sposta all'interno del Conad: i lavoratori girano in fila tra gli scaffali, seguiti da agenti della Digos, ribadendo le ragioni della vertenza. Nei magazzini che garantiscono l'approvvigionamento dei supermercati "ci sono schiavi che si spezzano la schiena", sottolineano i SiCobas. Il tutto va avanti per un po' di minuti, poi il gruppo di lavoratori torna in strada e con un mini-corteo raggiunge il cortile del Comune. Da lì, a seguire, davanti alla Prefettura: altro sit-in e altri cori. "La Prefettura non può non intervenire. In tre giorni nessun interessamento da parte di alcuna istituzione", afferma Bortolato. Poco dopo, segnala sempre la sindacalista, arriva l'assicurazione che la Prefettura si interesserà alla vicenda e seguirà un aggiornamento. (08.05.25)
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Bologna, 8 mag. - Striscioni, bandiere e cori tra gli scaffali dello TuDay Conad di via Indipendenza, nel pieno centro di Bologna: la protesta è stata messa in campo oggi dai SiCobas e da una delegazione dei 67 lavoratori dell'appalto Flexilog che, in seguito alla chiusura del magazzino di Anzola dell'Emilia, sono stati messi in mobilità. La contestazione comincia con un presidio all'ingresso del punto vendita. "Persone dopo le cose", si legge sullo striscione che ritocca così un famoso slogan del colosso cooperativo. "Vergogna" e "Conad ladri" i cori ripetuti a lungo dai facchini. "Dopo 13 anni il signor Conad dà il benservito a 67 facchini e 67 famiglie", dice al megafono Eleonora Bortolato dei SiCobas, segnalando che ieri sera Flexilog ha formalmente aperto la procedura di mobilità. "In quanto committente Conad si deve assumere le proprie responsabilità": e quindi "ricollochi i lavoratori in altri posti di lavoro se intende chiudere quel magazzino", aggiunge la sindacalista. "Cosa vogliamo? Il nostro lavoro", urla uno dei facchini seguito a ruota dai colleghi. Poi la protesta si sposta all'interno del Conad: i lavoratori girano in fila tra gli scaffali, seguiti da agenti della Digos, ribadendo le ragioni della vertenza. Nei magazzini che garantiscono l'approvvigionamento dei supermercati "ci sono schiavi che si spezzano la schiena", sottolineano i SiCobas. Il tutto va avanti per un po' di minuti, poi il gruppo di lavoratori torna in strada e con un mini-corteo raggiunge il cortile del Comune. Da lì, a seguire, davanti alla Prefettura: altro sit-in e altri cori. "La Prefettura non può non intervenire. In tre giorni nessun interessamento da parte di alcuna istituzione", afferma Bortolato. Poco dopo, segnala sempre la sindacalista, arriva l'assicurazione che la Prefettura si interesserà alla vicenda e seguirà un aggiornamento. (08.05.25)
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00:00Pergogna, assumiti le tue responsabilità, ricorrucca ai lavoratori in altri posti di lavoro se intendi chiudere quel magazzino, ricorrucca a 67 famiglie.
00:15Pergogna, pergogna, pergogna, pergogna.
00:30E ci sono schiavi che sospettano la schiena!
00:54e ci sono schiavi
00:56che devono fare tutto quello
00:58che dice il signor Sicadrone