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https://www.pupia.tv - Firenze - UE. COSTA A ISTITUTO EUROPEO FIRENZE, SIT-IN RICERCATORI: STOP AL RIARMO
Firenze, 8 mag. - "Stop al riarmo" e al "genocidio di Gaza". E ancora, "Palestina libera e "istruzione e non militarizzazione". Sono gli slogan ritmati da un drappello di ricercatori dell'Istituto universitario europeo di Fiesole (Firenze) mentre alla Badia Fiesolana è in corso l'iniziativa 'Pace e sicurezza in Europa in un contesto di turbolenze globali' a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. "L'8 maggio cade la Giornata della vittoria in Europa che celebra la fine della Seconda guerra mondiale". Ricorda "la sconfitta del fascismo, del genocidio, la lotta per la pace e la giustizia. Eppure, proprio in questo giorno, non siamo riuniti per parlare di pace, bensì di Antonio Costa" che è "in visita per promuovere 'Readiness 2030', la nuova iniziativa militare dell'Unione europea, precedentemente nota come 'Rearm Europe'", attaccano. Un piano da 800 miliardi che l'Ue, dicono, troverà "attraverso prestiti che danno potere alle istituzioni finanziarie. E dai tagli alla spesa pubblica, ai fondi di coesione, alla sanità, all'istruzione, ai servizi sociali, alla ricerca, alla tutela del lavoro, alla costruzione della pace, alla cooperazione internazionale e alla giustizia climatica". Si tratta di "un trasferimento di ricchezza dal pubblico ai produttori privati di armi. Dai poveri ai ricchi". Il tutto, chiedono, "per cosa? Le armi prodotte negli Stati membri dell'Ue sono complici delle morti di civili in Yemen e Sudan e del genocidio in corso a Gaza. Le tecnologie di sorveglianza sviluppate e testate sui palestinesi sono state importate nell'Ue e utilizzate contro civili, giornalisti, oppositori politici e attori della società civile". L'Europa, però, "non ha bisogno di più armi, ma di una visione radicalmente diversa della sicurezza, della giustizia e della solidarietà". Secondo i manifestanti "le alternative ci sono. Gli ex operai della Gkn, qui a Firenze, hanno mostrato come può essere il rinnovamento industriale: occupando la loro fabbrica e progettando una transizione verso la tecnologia verde. Questo è il futuro che vogliamo costruire. Come ricercatori, non possiamo accogliere chi smantella le istituzioni della conoscenza per finanziare strumenti di morte". Come giovani, concludono, "ci rifiutiamo di accettare un futuro di guerra e di distruzione ambientale che erediteremo noi, non i politici che lo promuovono. Soprattutto, siamo solidali con coloro che stanno già sopportando il peso delle armi" (08.05.25)

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00:00Finistre! Finistre! Finistre! Finistre! Finistre! Finistre!
00:07Non di un'organizzazione!

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