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00:00:00Musica
00:00:26Tutte le strade si sa portano a Roma, noi quelle strade le percorriamo senza paura.
00:00:36Benvenuti ad una nuova puntata di The Passenger, oggi alla vigilia del conclave, uno dei conclavi più attesi sicuramente degli ultimi decenni.
00:00:44Un conclave che probabilmente punterà ad una soluzione di continuità nella politica estera adottata da Papa Francesco.
00:00:56Prima di buttarci nella strettissima attualità però facciamo un passo indietro nella storia per conoscere la storia proprio del conclave in generale.
00:01:04Che cos'è il conclave? Lo facciamo con Paolo Battaglia, il nostro esperto. Buonasera Paolo.
00:01:10Buonasera a voi, buonasera a tutti.
00:01:12Dunque Paolo, una storia antichissima, quella del conclave. Quando è stato istituito il conclave e perché si chiama conclave?
00:01:22Abbiamo quello che si aprirà, domani sarà il 76esimo conclave. Una storia antichissima che risale a 800 anni fa circa e si chiama conclave
00:01:34perché la storia di quel conclave non fu ovviamente il primo, ma fu il primo che si realizzò in quel modo.
00:01:41La parola stessa cum clave suggerisce appunto una clausura e fu proprio quella clausura che fu diciamo obbligatoria quasi
00:01:52in quel di Viterbo del 1268 allorché non si riusciva a raggiungere la decisione su quello che sarebbe stato il nuovo Papa.
00:02:02Ricordiamo all'epoca addirittura l'elezione del Papa non avvenne a Roma ma avvenne a Viterbo appunto
00:02:09come sede straordinaria, chiamiamola così, e la necessità della clausura si impose perché nell'arco di due anni all'epoca
00:02:22non era stato ancora raggiunto il quorum o la decisione su quello che sarebbe stato il futuro Papa.
00:02:29fu così deciso di chiudere i cardinali elettori nel Palazzo dei Papi e poi piano piano sottrargli il cibo
00:02:40fino a che addirittura la popolazione di Viterbo decise di scoperchiare il Palazzo dei Papi.
00:02:46Quindi questi cardinali costretti a freddo al gelo e a mangiare pane e acqua alla fine raggiunsero il quorum
00:02:53e nominarono Gregorio X. Gregorio X che fu poi l'artefice della Ubi Periculum, cioè la nuova Costituzione Apostolica
00:03:02che determinò appunto il rito del conclave come è arrivato ai giorni nostri e quello appunto che si svolgerà domani
00:03:09sarà il settantasesimo conclave per l'elezione del nuovo conteggio.
00:03:13Ecco, molto è cambiato allora da quel conclave al freddo e al gelo, viste anche le ultime notizie di cronaca
00:03:19dove alcuni cardinali sono stati sorpresi in realtà a svuotare Frigo Bar, ma vabbè questa è un'altra storia.
00:03:26Paolo, nel corso dei secoli tanti conclavi hanno cambiato non solo la politica del Vaticano ma la politica internazionale.
00:03:37Forse uno di quelli che tu ricordi in primis fu quello di Wojtyla, fu un conclave intensissimo
00:03:45anche perché il periodo storico era molto particolare, no?
00:03:50Sì, assolutamente. Venivamo da un anno particolare. 1978 fu un anno che la storia d'Italia conosce perfettamente
00:04:01vuoi per il caso Moro, vuoi per la particolarità della violenza politica che caratterizzò quell'anno,
00:04:10ma soprattutto anche la storia del Vaticano perché nel 1978 fu uno dei tre papi.
00:04:18Morì Paolo VI, fu eletto Giovanni Paolo I che morì dopo appena 33 giorni pontificato
00:04:26e appunto venne poi nominato suo successore Carol Vuetiva.
00:04:32Una nomina particolare, non si aveva un papa straniero da centinaia di anni, fu il primo papa straniero
00:04:41dopo una lunghissima lista di papi italiani e un papa di grande rottura perché veniva dal paese dell'est,
00:04:48fu il primo papa che veniva dall'Europa orientale e soprattutto dalla Polonia che rappresentava
00:04:54un vero e propria spina nel fianco per l'impero sovietico e per il patto di Varsavia.
00:04:59E non a caso fu uno degli artefici di quella rivoluzione copernicana che poi portò piano piano
00:05:06all'arco di un decennio alla caduta del muro di Berlino e alla dissoluzione dell'impero sovietico.
00:05:11Tanto è vero che questa figura controversa che spaccò il mondo socialista era una figura scomoda.
00:05:21Non a caso, tre anni dopo le elezioni di Paolo Vuetiva, si tentò appunto di ucciderlo attraverso quelle che noi sappiamo
00:05:29poi fu il coinvolgimento dei servizi segreti dell'est Europa.
00:05:33Certo, in Polonia erano gli anni di Solidarnosc, erano gli anni in cui si puntava ad una svolta,
00:05:39ad uscire appunto definitivamente dal patto di Varsavia e dal blocco orientale per abbracciare poi effettivamente l'Occidente.
00:05:47Conclave particolare, Paolo, anche quello di Ratzinger e quello post-Ratzinger, no?
00:05:56Sì, diciamo che furono elezioni e conclavi molto diversi.
00:06:03Il conclave del 2005 che portò poi alla elezione di Benedetto XVI fu un'elezione rapidissima,
00:06:11fu tra le più rapide della storia dei conclavi e quello che era l'erede poi designato di Carlo Vuetiva, cioè Papa Ratzinger.
00:06:21E soprattutto poi il successivo conclave del 2013, dobbiamo considerare che fu molto particolare
00:06:29perché in quel caso non avvenne dopo la morte di un Papa, ma avvenne per le dimissioni di un Papa,
00:06:36un fatto straordinario che non si verificava da tantissimo tempo e dal tempo di Papa Celestino,
00:06:43e che portò alla nomina per la prima volta di un Papa che non veniva neanche dall'Europa o dal Medio Oriente,
00:06:50ma di un Papa che veniva dall'America.
00:06:52Anche questo un caso particolarissimo, con un Papa che scelse un nome, quello di Francesco,
00:07:00per la prima volta appunto un Papa gesuita con il nome Francesco salì alla soglia del trono di Pietro.
00:07:08Quindi un'elezione molto particolare che ha caratterizzato anche l'ultimo conclave
00:07:12e che ha poi portato all'elezione di Papa Bergoglio, che in realtà poi nel 2005 doveva essere il successore di Giovanni Paolo II,
00:07:21ma poi si preferì una continuazione della tradizione, quindi l'elezione di Papa Razio.
00:07:28Ecco, diciamo che ogni conclave rispecchia un po' i tempi che corrono, la geopolitica corrente del suo tempo.
00:07:37Abbiamo visto appunto come l'elezione di Papa Wuitila riflettesse effettivamente il pieno clima di guerra fredda,
00:07:45così come poi il pontificato di Papa Bergoglio invece è stato perfetto in un'ottica globalizzata come quella che abbiamo vissuto fino ad oggi.
00:07:57Il prossimo conclave molti dicono sia un conclave multipolare. In che senso secondo te?
00:08:03Beh, moltiplolare perché dobbiamo tenere presente innanzitutto il numero dei cardinali elettori, che è altissimo,
00:08:11addirittura inderoga il numero massimo stabilito da Giovanni Paolo II, che era quello di 120 cardinali,
00:08:17in realtà ne saranno di più, saranno circa 135.
00:08:20Il numero di cardinali è nuovissimo, soprattutto di neocardinali, perché eletti sotto il pontificato di Papa Bergoglio,
00:08:29sono circa 108, e vengono da decine e decine di paesi, soprattutto di paesi nuovi, potremmo chiamare così.
00:08:38Spesso i conclavi hanno visto la partecipazione per lo più di cardinali europei, qualche americano,
00:08:45qui parliamo veramente di un conclave globalizzante, perché racchiude tutti i continenti, addirittura persino dell'Oceania,
00:08:57e si fanno già i nomi di quelli che possono essere i potenziali papi, tra cui il famoso cardinale Tegle,
00:09:04il cardinale filippino, che ha quotazioni molto alte e sarebbe il primo papa asiatico,
00:09:09quindi dopo il papa sudamericano potremmo avere addirittura un papa che viene dall'Asia,
00:09:15primo caso nella storia del Vaticano.
00:09:18Assolutamente, per finire, in molti sottovalutano l'importanza che ha il Vaticano
00:09:24e soprattutto il suo capo spirituale e temporale, cioè il papa, nella politica estera e nelle relazioni internazionali,
00:09:35però possiamo apprendere dalla storia che è effettivamente un'importanza il Vaticano,
00:09:40per quanto sia uno stato piccolo, geograficamente parlando, in realtà l'ha, ad esempio,
00:09:45durante la seconda guerra mondiale il papa ha avuto un ruolo proattivo, no?
00:09:50Il più delle volte, nelle relazioni internazionali, intendo.
00:09:54Assolutamente sì, fu caratterizzato dal pontificato prima di Pio XI,
00:09:58che con l'enciclica Mitbrenner-Sorge condannò esplicitamente il regime nazista
00:10:07e quindi addirittura durante la visita di Hitler a Roma spense le luci del Vaticano
00:10:12e chiusi i musei vaticani per impedire la visita dei gerarchi nazisti,
00:10:20e di Pio XII, che spesso è accusato dalla storia di essere un papa, un divago su posizioni appunto poco chiare,
00:10:30ma in realtà si sa perfettamente, poi la storia gli ha dato ragione,
00:10:35Pio XII aveva un ruolo importantissimo, soprattutto nello svolgimento di quelle che furono le trame
00:10:41che poi portarono anche alla caduta del regime fascista e alla protezione della popolazione romana,
00:10:50in particolare quella ebrea, grazie appunto anche alle intercessioni del Vaticano.
00:10:56Quindi in realtà i papati hanno sempre avuto un peso politico molto importante,
00:11:01chiaramente diverso da quello che avevano nel Medioevo,
00:11:04perché lì parliamo di un papa che aveva un potere oltre che spirituale e temporale,
00:11:10un papare che finì poi con la fine dello Stato della Chiesa,
00:11:15ma ha anche un ruolo politico importantissimo perché rappresenta il capo spirituale
00:11:20di una religione che conta centinaia di milioni di fedeli,
00:11:26quindi è evidente che il ruolo del papa è un ruolo importantissimo,
00:11:30ha un peso politico decisivo in molti casi.
00:11:32Ecco perché allora per tutti gli appassionati o gli esperti di geopolitica e di relazioni internazionali
00:11:39sarà importantissimo seguire questo conclave, quello che si aprirà nella giornata di domani.
00:11:44Grazie Paolo Battaglia per essere stato con noi anche stasera, buona serata e buon lavoro.
00:11:48Grazie a voi e buona serata, a presto.
00:11:51Ci prendiamo una piccola pausa anche dall'argomento conclave perché tra poco ce ne vogliamo a Cuba.
00:12:02E riaccoci carissimi Passengers, ci prendiamo una piccola pausa dall'argomento conclave,
00:12:10chiaramente l'argomento più caldo di questi giorni, visto che inizierà domani,
00:12:15e ci spostiamo a Cuba, un'isola che abbiamo raccontato spesso e volentieri,
00:12:19qui a The Passengers, un'isola che ha festeggiato il primo maggio a modo suo,
00:12:26protestando, protestando in massa contro le sanzioni degli Stati Uniti d'America.
00:12:32Ne parliamo con Marco Papaci, presidente dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba,
00:12:37che ritroviamo qui a The Passengers stasera. Buonasera Marco.
00:12:40Buonasera Andrea, buonasera a tutti gli ascoltatori di The Passengers.
00:12:44Dunque Marco, proteste massicce, massive, hanno partecipato non solo chiaramente i più alti vertici
00:12:52delle istituzioni cubane, ma soprattutto c'è stata una larghissima partecipazione popolare
00:12:57in queste proteste, quelle del primo maggio, che chiedevano essenzialmente una cosa,
00:13:02la stessa che chiedono da 60 anni lì a Cuba, la fine del bloccheo e soprattutto di rimuovere
00:13:09le sanzioni statunitensi. È così Marco?
00:13:13Vedi Andrea, innanzitutto mi fa piacere tornare da voi, perché siete gli unici
00:13:19che raccontate quello che sta accadendo a Cuba. Il primo maggio a Cuba è stato un giorno
00:13:26di grandi celebrazioni e manifestazioni. Il presidente Michel Dias Canel, insieme al generale
00:13:33dell'esercito di Raul Castro, hanno invitato il popolo cubano a marciare per un mondo migliore
00:13:38e contro il blocco economico imposto dagli Stati Uniti. Chi si aspettava un flop è rimasto deluso.
00:13:45Da Miami si stanno mangiando ancora le unghia. La manifestazione principale si è svolta
00:13:53nella piazza della rivoluzione José Martí a Lavana, dove oltre 600 mila persone hanno manifestato
00:14:00a favore del governo, a favore della rivoluzione. In tutto il paese sono state circa 5 milioni e 300 mila
00:14:10persone che hanno appoggiato, che sono scese in piazza per appoggiare e per festeggiare il primo maggio.
00:14:18Che voglio ricordare è una data importante a Cuba, molto sentita, perché rappresenta la lotta dei lavoratori
00:14:25e la solidarietà internazionale. Va ricordato che erano presenti tantissime delegazioni straniere,
00:14:32tra cui anche una forte delegazione dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
00:14:40Il primo maggio è stata anche un'occasione per rafforzare la solidarietà internazionale
00:14:47con la partecipazione di diverse delegazioni. Sono state tantissime anche le bandiere palestinesi
00:14:54che hanno sfilato il primo maggio a Lavana per esprimere solidarietà al popolo palestinesi
00:15:03che è sottomesso a un crudele genocidio da parte dello Stato criminale di Israele.
00:15:12Diciamo che è una festa particolare quella del primo maggio a Cuba, anche perché la rivoluzione
00:15:17si è basata proprio sui lavoratori cubani, sul popolo cubano, però giusto per rimanere
00:15:25in tema bloccheo, per rimanere in tema sanzioni, ci puoi dire Marco, visto che non viene effettivamente
00:15:31mai spiegato bene il bloccheo e in cosa consiste, quali beni risultano essere scarsi per i cubani
00:15:38a causa del bloccheo statunitense ad oggi?
00:15:40Prima di tutto i generi alimentari, la benzina, alcune produzioni di medicine che a causa del
00:15:53blocco i prezzi sono elevatissimi e i cubani devono acquistarli in altre parti del mondo
00:16:00e quindi i prezzi sono molto alti.
00:16:05I generi alimentari fondamentalmente sono quelli che mancano oggi ai cubani e ti posso dire
00:16:13che spesso e volentieri manca e sono costretti a fare dei sacrifici enormi per poterli acquistare
00:16:23perché spesso e volentieri li comprano in Asia, li comprano in altre parti del mondo
00:16:28e potete immaginare quanto possono costare rispetto al mercato che sta là di fronte a 90 miglia.
00:16:35Ma fondamentalmente sono generi alimentari e spesso anche medicina.
00:16:41Certo, oggi Cuba fa fatica ad andare avanti a causa del bloccheo chiaramente?
00:16:48Cuba fa fatica ad andare avanti però quello che abbiamo visto in questi giorni, noi perché
00:16:53seguiamo le reti sociali, seguiamo le notizie che arrivano da Cuba e abbiamo visto questa
00:17:01grande popolazione che è scesa in piazza per protestare contro questo blocco che cerca
00:17:09di costringere, di fare in modo che la popolazione si ribelli contro il governo.
00:17:16Lo stesso discorso che ho fatto anche altre volte, non vorrei essere ripetitivo, ma cercano
00:17:25di convincere il popolo cubano a ribellarsi per poi dire che il popolo è scontento, mandiamo
00:17:32gli aiuti umanitari come fanno sempre gli americani, il governo degli Stati Uniti, dicendo
00:17:38è una rivoluzione, il popolo protesta e quindi noi gli aiutiamo con un aiuto umanitario
00:17:46come sono abituati a fare con le rivoluzioni colorate.
00:17:52Diciamo che poi negli ultimi mesi si è parlato spesso anche di blackout a Cuba, quindi non
00:17:57solo beni alimentari, non solo benzina, non solo immagino anche medicine, ma il problema
00:18:02adesso inizia ad essere anche energetico.
00:18:04Energetico, sì. Allora il problema energetico è dovuto a queste centrali che sono vecchie,
00:18:13risalgono ai tempi dell'URSS, dell'Unione Sovietica e pezzi di ricambio non ce ne sono, ogni volta
00:18:21i meccanici cubani veramente sono dei maghi in questo e i blackout potete immaginare, avete
00:18:28visto quello che è successo in Spagna, in Portogallo e in alcune regioni del sud della Francia
00:18:33per mezza, ma neanche mezza giornata di blackout. A Cuba purtroppo i blackout vanno avanti per
00:18:395, 6, 7, 8, 10 ore con tutto quello che ne consegue. Fortunatamente sono state aperte
00:18:46tantissime centrali con pannelli solari, ma il fabbisogno energetico è molto alto, però
00:19:01il cubano è ingegnoso e riesce a superare anche queste difficoltà. È un popolo resistente
00:19:10e io dico sempre che bisogna vivere in quel contesto per capire che cosa significa essere
00:19:18sottoporsi ad un criminale blocco che cerca di asfissiare questa popolazione.
00:19:24In tutta questa situazione c'è qualcuno nel mondo che tende la mano a Cuba in un periodo
00:19:30storico come questo, molto particolare?
00:19:32Cina, Vietnam, in questo momento il presidente Michele Diaz Canel si trova in Russia, i due
00:19:40paesi fondamentali che aiutano Cuba in questo momento sono la Cina e il Vietnam e la Russia
00:19:45chiaramente con tutte le difficoltà che conoscete per la guerra che c'è in Ucraina, però fondamentalmente
00:19:54questi sono i due o tre paesi. Anche il Venezuela, anche il Messico ha aiutato molto, il Venezuela
00:20:01in questo momento ha rallentato un po' gli aiuti perché come siete a conoscenza e come
00:20:06avete raccontato spesso e volentieri, il Venezuela è sottoposto a delle misure restrittive da
00:20:14parte degli Stati Uniti, quindi non riesce a mandare le navi di petrolio per aiutare la
00:20:21situazione energetica nell'isola.
00:20:24Ecco, qui in Italia invece l'assistenzialismo per Cuba è affidato spesso e volentieri ad
00:20:31associazioni o ad enti privati, associazioni come l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia
00:20:36Cuba è sicuramente la più attiva.
00:20:39Attenzione però, assistenzialismo no, no, no, no, non te la passo questa parola.
00:20:44Sì, sì, vabbè, insomma, è un modo di aiutare la popolazione locale, solidarietà, solidarietà.
00:20:53Ecco, a proposito di solidarietà sono tantissime le iniziative che avete proposto e portato
00:20:59avanti negli anni, non solo da un punto di vista pratico, pragmatico, inviando proprio
00:21:05beni lì, portandoli anche fisicamente, ma anche facendo conoscere la cultura cubana e
00:21:12il legame che Cuba ha con il nostro paese anche da un punto di vista culturale.
00:21:17Tra poco, il 10 maggio alle 18, alla Casa della Solidarietà Rodotà, in zona San Lorenzo
00:21:24a Roma, per esempio, darete vita ad un evento che si chiama Solidarietà e Resistenza, un
00:21:30ponte di storia tra Cuba e l'Italia.
00:21:34In cosa consiste questo evento?
00:21:36Allora, innanzitutto mi piace ricordare gli ospiti che è Vincenzo Calò della Segreteria
00:21:42Nazionale dell'Ampi.
00:21:43Ecco, se possiamo mandare, se possiamo mandare intanto anche la locandina per favore dalla
00:21:47regia, eccola qui.
00:21:50Claudia Gonzales Toledo, che è la consigliere incaricata da Affari Multilaterali dell'Ambasciata
00:21:54della Repubblica di Cuba e Loredana Macchietti della Fondazione Gianni Minà.
00:21:59Si parlerà in questo incontro della storia del partigiano Gino Donè e di come lui, ex
00:22:09partigiano, ha aiutato la rivoluzione cubana.
00:22:12Ma non si parlerà solamente di lui perché non è stato l'unico partigiano che ha aiutato
00:22:18Cuba.
00:22:19Ci sono delle storie meno famose, chiaramente, di quella di Gino Donè, ma ci sono stati altri
00:22:24partigiani italiani e altri resistenti italiani che hanno aiutato Cuba agli albori, agli inizi
00:22:31della rivoluzione cubana.
00:22:35Sarà una bellissima iniziativa perché ci sarà anche un bellissimo documentario con delle
00:22:42immagini inedite di Gino Donè con il comandante chefe Fidel Castro Lutz.
00:22:50Volevo aggiungere una cosa in merito non solo all'iniziativa di sabato, che ricordo
00:22:58a Via degli Equi numero 15 a San Lorenzo alle ore 18, ma in merito a quello che stavi
00:23:03dicendo poco prima.
00:23:04Come associazione in questo momento noi stiamo aiutando Cuba per acquistare dei pacemaker che
00:23:11Cuba non può acquistare da alcune ditte perché si rifiutano di vendere per paura poi di
00:23:18di multe salatissime da parte del governo degli Stati Uniti, li stiamo acquistando noi
00:23:23e successivamente li consegneremo a Cuba.
00:23:29Dobbiamo acquistare circa 300 e già stiamo a un bel passo avanti, abbiamo già fatto un
00:23:37bel passo avanti, non solamente con un'associazione di amicizia di Italia e Cuba, ma anche con altri
00:23:41realtà europei che fanno solidarietà come per esempio MediCuba Europa.
00:23:47Questo è un altro dei fattori che nessuno conosce, il blocco impedisce di comprare i pacemaker e
00:23:55sapete quanto sono importanti i pacemaker per una persona che soffre di cuore.
00:24:00Lo stesso vale per il finanziamento della ricerca del vaccino contro il dengue, ci sono già
00:24:10stati 300 casi in Italia, nessuno racconta questa cosa, il dengue è una malattia tropicale e Cuba
00:24:17sta studiando un vaccino e noi come associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba stiamo aiutando
00:24:23per la ricerca.
00:24:25Bene, quindi c'è anche una vera e propria rete di associazioni che dà una mano alla popolazione
00:24:31locale e non solo a questo punto, anche alla ricerca da un punto di vista medico-sanitario, tra l'altro
00:24:36avanzatissima gli a Cuba, no Marco?
00:24:39Sì e come sempre loro stanno all'avanguardia rispetto a tante altre nazioni nel mondo.
00:24:48permettimi di dare due ultime informazioni caro Andrea, una che il 27, 28 e 29 di giugno
00:24:57ci sarà la festa nazionale dell'associazione a Cava dei Tirreni con degli ospiti eccezionali
00:25:02che però per ora non voglio svelare e il primo fine settimana di luglio a Venezia ci sarà
00:25:11l'incontro delle associazioni europee di solidarietà con Cuba organizzata dal canale YouTube
00:25:20Europa per Cuba, quindi sarà un momento per incontrare tutte queste associazioni.
00:25:25Assolutamente, magari cercheremo di seguirli anche noi con le nostre telecamere.
00:25:30Marco per finire un'ultimissima domanda, quali sono le difficoltà che la tua associazione
00:25:35o in generale tutta quella rete di associazioni europee non solo che vogliono dare una mano
00:25:39a Cuba, incontrano poi nell'atto pratico, nell'effettivo? Perché immagino comunque che
00:25:46spostare container a questo punto di pacemaker o comunque di cibo o di altri beni non sia
00:25:54per voi una vera e propria passeggiata.
00:25:56No, ti faccio un esempio concreto. Dopo l'ultimo ragano che ha colpito il sud dell'isola ci sono
00:26:05stati molti danni. Avevamo acquistato insieme ad una associazione di solidarietà degli Stati
00:26:14Uniti tetti di lamiera da mandare nell'isola. Avevamo già fatto il bonifico di 31 mila euro,
00:26:24il bonifico ci è stato bloccato dalle autorità statunitensi e quindi non abbiamo potuto acquistare
00:26:32questo materiale e siamo stati costretti ad acquistarlo in Messico perché la transazione finanziaria
00:26:45e la transazione partiva dalla nostra associazione e la parola Cuba bloccava la transazione perché
00:26:58Cuba oggi rientra nella lista dei paesi patrocinatori del terrorismo secondo gli Stati Uniti e questo
00:27:04ci ha impedito di fare questa transazione. Un container costa moltissimo, un container costa
00:27:11circa 8 mila euro e quindi facciamo una fatica non indifferente per mandare aiuti materiali
00:27:19a Cuba.
00:27:20Quindi il blocco se vogliamo oltre che fisico effettivamente è anche e soprattutto finanziario
00:27:27nel mondo della finanza globale come oggi? Non riuscire a mandare un pagamento lì è un
00:27:33danno non da poco per la popolazione locale. Assolutamente, basta mettere la parola Cuba all'interno
00:27:45di un versamento qualsiasi, anche per esempio il tesseramento dell'associazione, molte bacche
00:27:51una volta inserita la parola Cuba bloccano la transazione perché la parola Cuba significa
00:27:59andare alla ricerca di una possibile transazione verso l'isola, l'isola che fa parte secondo
00:28:07gli Stati Uniti della lista dei paesi patrocinatori del terrorismo e quindi la transazione non va
00:28:13in porto.
00:28:15Bene, bene, quindi insomma è un vero e proprio blocco pensato che poi si è evoluto effettivamente
00:28:21negli anni con l'evolversi anche della situazione economico finanziaria a livello globale.
00:28:27Allora Marco se sei d'accordo magari ci prendiamo una piccola pausa poi continuiamo a parlarne
00:28:30perché questo è un aspetto sicuramente interessante quello del blocco finanziario che non viene
00:28:35analizzato a dovere. Non so se devi scappare assolutamente però sarebbe molto interessante.
00:28:42Come vuoi, qualche minuto.
00:28:44Allora ci prendiamo giusto perché il tempo è tiranno, due minuti di pausa e poi torniamo
00:28:48qui per continuare a parlare del blocco a Cuba.
00:28:51E rieccoci carissimi passengers, insomma alla luce del primo maggio, un primo maggio
00:29:03intensissimo a Cuba dove sono scese centinaia di migliaia di persone in piazza, soltanto
00:29:09a Lavana, milioni in tutta Cuba per protestare contro il blocco USA. Abbiamo analizzato insieme
00:29:14a Marco Papaci, presidente dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba, quali sono
00:29:19gli effetti reali, non solo sull'economia cubana ma sullo stile di vita del cubano in
00:29:27generale. Abbiamo poi visto come tantissime realtà, non solo in Italia ma in tutta Europa
00:29:34e non solo, cerchino di aiutare la popolazione locale da un punto di vista pragmatico e come
00:29:38incontrino delle difficoltà ad esempio nell'effettuare dei pagamenti. Perché il bloccheo non è soltanto
00:29:45per i beni di prima necessità, non è soltanto per beni fisici ma a questo punto è anche per beni
00:29:51finanziari. Marco Papaci, tu ci spiegavi che nel mandare bonifici lì a Cuba per aiutare la popolazione
00:30:01per un vero e proprio gesto di solidarietà ha incontrato tante difficoltà. Questa difficoltà è dovuta
00:30:06appunto a questo bloccheo finanziario che non incontriamo solo a Cuba, incontriamo anche in altri paesi
00:30:11come il Venezuela, sottoposto ad un regime molto simile, a sanzioni molto simili a quelle
00:30:16cubane. Questo è un cappio finanziario che chiaramente è volto a non far decollare l'economia
00:30:24del posto, no?
00:30:26Allora, il Venezuela, Cuba, manca da aggiungere il Nicaragua, questo triangolo dei paesi del
00:30:34male, in tutti i modi cercano di essere boicottati dal governo di Washington, da questo Marco
00:30:50Rubio che dice di essere di origine cubana quando in realtà lui è uno statunitense, i genitori
00:30:56sono di origine cubana e cercano in tutti i modi di cambiare la direzione politica di
00:31:03questi paesi. Il Venezuela, lo abbiamo visto e ringrazierò sempre il lavoro magnifico che
00:31:11avete fatto con il documentario che avete girato nell'isola, è stato un piacere incontrarvi
00:31:19quella. Le difficoltà del popolo cubano sono difficoltà quotidiane, lo dicevo prima, ci
00:31:31sono situazioni veramente difficili, però la cosa che più mi fa capire è che bisogna
00:31:42dare dei dati alle persone che ci ascoltano, allora mi piacerebbe prendermi qualche minuto
00:31:49per darveli. Ad oggi circa il 70% della popolazione cubana è nata sotto il blocco imposto degli
00:31:57Stati Uniti. Dal 92 al 2019, l'ultimo dato che ho io, però possiamo arrivare al 2025, il
00:32:09blocco è stato condannato 33 volte dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la maggior parte
00:32:14dei paesi del mondo, compresi quelli dell'Unione Europea e quindi anche l'Italia, sono schierati
00:32:20a favore della sua cessazione. 12 ore di blocco equivalgono a tutta l'insulina annuale necessaria
00:32:29ai 64 mila pazienti cubani. Questa guerra economica impedisce che aziende o paesi terzi commercino
00:32:37con Cuba a causa delle sanzioni. Fino al 2018 il blocco ha causato a Cuba la perdita di circa
00:32:46922 miliardi di dollari. Pensate queste cifre che vi sto dando. Il blocco illegale colpisce
00:32:53tutti i settori della società, causando perdite in termini di beni prima necessità, oltre a
00:32:58danneggiare moralmente e psicologicamente la popolazione. Immaginate le file che sono costretti
00:33:05a fare i cubani per andare a comprare qualsiasi cosa in un supermercato e spesso e volentieri
00:33:11non la trovano. Tra aprile del 2018 e marzo del 2019, e pensate già quanti anni sono passati,
00:33:20il blocco ha causato la perdita di 1,38 miliardi di dollari al settore turistico, 2,9 miliardi
00:33:28di dollari all'industria. Da un sondaggio degli Stati Uniti il 62% dei cittadini statunitensi
00:33:41è favorevole alla revoca del blocco, però l'unica notizia che passa sono quelle degli
00:33:47anticastristi che stanno a Miami. Un gran numero di banche o aziende sono state sanzionate
00:33:56per aver intessuto relazioni economico-finanziali con Cuba, tra cui anche diverse banche italiane.
00:34:05E concludo, 5 minuti di blocco equivalgono al costo della costruzione di una casa di due
00:34:11stanze. Non è né embargo né blocco, è una vera e propria guerra finanziaria nei confronti
00:34:19di questa piccola isola. E chiaramente di tutta la popolazione che l'abita, che purtroppo
00:34:26continua a soffrire dopo decenni di bloccheo, un bloccheo che quindi abbiamo visto criminale
00:34:31e tra l'altro che si evolve nel tempo, si adatta al tempo e quindi si rinnova sempre purtroppo.
00:34:39Grazie a Marco Papacci per essere stato con noi anche stasera.
00:34:42Grazie a voi, buona serata e buon lavoro.
00:34:44Grazie, buona serata a voi, grazie.
00:34:46E allora ci prendiamo una piccola pausa, poi ce ne andiamo in Romania, una Romania che sta
00:34:52cambiando volto politico. L'abbiamo raccontata tanto in queste settimane, in questi mesi, una
00:35:00Romania che adesso guarda al sovranismo, il sovranismo europeo proposto in salsa romena
00:35:06da Simeon del partito Aur e qualche tempo fa da Giorgescu, che sappiamo tutti essere
00:35:14stato arrestato, poi rilasciato e adesso poteva addirittura partecipare alle elezioni secondo
00:35:20la Corte Costituzionale. Simeon nelle elezioni di questo 4 maggio ha preso il 40% dei voti,
00:35:27andrà al ballottaggio il 18 di maggio. Tutto questo dopo un periodo di fermento nelle piazze
00:35:34di Bucarest, un fermento che noi avevamo documentato da vicino. Allora ci prendiamo
00:35:39una piccola pausa e poi andiamo insieme per le piazze di Bucarest.
00:36:04Sabato, primo di marzo del 2025, ci troviamo a Bucarest, la capitale di una Romania in agitazione,
00:36:12agitazione politica dopo il fermo giudiziario per Giorgescu, che dopo il primo round elettorale
00:36:16aveva preso più del 22%. Fermo giudiziario per una serie di motivazioni legate spesso
00:36:25alle sue idee e anche ad altri fatti ovviamente che andranno poi valutati in questi giorni in
00:36:32sede giudiziaria. Però le persone sono scese in piazza, stanno scendendo in piazza in maniera
00:36:39molto copiosa. Si attendono circa 250.000 persone oggi per chiedere la libertà, libertate urlano
00:36:49e per chiedere anche la verità in vista delle prossime elezioni, quelle del 4 di maggio.
00:36:56Questo corteo partirà da Piazza Universitate e andrà fino a Piazza della Vittoria.
00:37:02Noi lo seguiremo passo passo, cercheremo di capire quelli che sono gli umori della piazza.
00:37:06I'm here for our future, for my grandparents, for my parents, for my nieces and for our
00:37:21people, for our freedom and for our health.
00:37:25Hello, my name is Andrei Sorin Constantin. I'm a military vet in Romania. We are here for
00:37:31for our freedom. First of all, we are here for Mr. President Kalin Georgescu because he
00:37:37was elected and he was brought already. So this message is for all the Romanian from the entire world, for the
00:37:47Ankora and for our Romanian from our country. Don't stay away, just come together for our
00:37:56president. The Romanian must be saved from the Soros system. I came here to sustain all the
00:38:04Romanian brothers that came here, that were stolen, their vote was stolen of 8 million people.
00:38:13And I came here to be with all the people that came here in number of 300,000 and with our
00:38:21president Kalin Georgescu.
00:38:33Il corteo sta partendo proprio in questo momento da Piazza Universitate. Continuerà per circa
00:38:39un chilometro e mezzo, due chilometri fino a Piazza della Vittoria. C'è veramente tanta
00:38:45tanta gente. C'è anche una certa comunione di intenti e continuano ad urlare. Libertate,
00:38:52libertate, libertate, libertate. Chiedono la libertà, la verità per quello che è accaduto
00:38:57per Georgescu. Sicuramente una narrativa, una retorica questa che diciamo rispecchia quello che è accaduto
00:39:06in questi giorni in Romania e che descrive anche quello che è un po' il clima politico non solo in Romania
00:39:13ma un po' in tutta Europa se poi ci si va a pensare bene.
00:39:17La Piazza dei Piazza dei Franceschi
00:39:19Piazza Vittorie
00:39:47Dove terminerà il corteo che è partito da Piazza Universitate
00:39:50E da questo palco parlerà Giorgescu
00:39:54Folla numerosissima
00:39:56C'è un po' di tensione nell'aria effettivamente
00:39:58Anche perché questa è una vera e propria protesta
00:40:02Una protesta contro la dittatura
00:40:04Così recitano i manifestanti
00:40:06Così recitano alcuni cartelloni
00:40:08C'è chi inneggia Giorgescu presidente
00:40:10Presidente eletto secondo questa folla
00:40:15Giorgescu
00:40:45Giorgescu
00:41:15GUVERNULT!
00:41:28Bene v-am gasit, popori romani!
00:41:35Suntem molti, suntem uniti, suntem puternici!
00:41:40Suntem aici pentru că votul nostru a fost furat, suntem aici pentru că democrația a fost călcată în picare, suntem aici pentru că cel care trebuia să fie președintele românilor nu este în locul lui de drept!
00:42:10Și voi l-ați ales în decembrie, l-ați sprijinit, am trecut cu toții printr-o lovitură de stat, dar sunteți aici pentru el!
00:42:25Doamnelor și domnilor, Gălin Georgescu!
00:42:29Vă salut pe toți cei care sunteți astăzi aici, știu cât efort ați făcut să veniți din toate colțurile țării, din străinătate și vă mulțumesc din suflet tuturor!
00:42:54Astăzi, în tâi martie, suntem uniți unii cu alții și noi toți cu Dumnezeu!
00:43:10În aceste momente de încărcată istorie să ne stăpunim destinul în ceasul de cum până grea și să spunem unei întregi omeniri că poporul român a ales
00:43:27pentru întotdeauna să îșcuzească țara și pe Dumnezeu și cine îșcuzește țara și pe Dumnezeu nu va fi învinț niciodată!
00:43:37Poporul român ești cel mai curajos!
00:43:39Stă parlando proprio ora Giorgescu, quando parla lui veramente la folla è quasi in delirio
00:43:48i suoi discorsi vertono molto su questo, sulla libertà delle elezioni, la libertà della democrazia
00:43:57si punta molto il dito anche contro Bruxelles e contro quello che rappresenta ovviamente l'Unione Europea
00:44:05nel suo caso, nel caso del suo vermo giudiziario
00:44:10Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate!
00:44:16Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate! Libertate!
00:44:29Am promis că nu facem politică și am făcut istorie! Vă mulțumesc!
00:44:35Lovitura de stati care este în curs de desfășurare! Am mai avut un episod! Domnul Călin Giorgescu a fost oprit în trafic
00:44:49de către milițienii lui Predoiu și procurorii ambasadelor!
00:45:04Și acum încearcă să fabrice dovezi care nu există!
00:45:14Încearcă să facă poliție politică și pentru asta Martian Ciolacu trebuie să pleci acasă!
00:45:25Mulțumim lui Matteo Salvini, lui Robert Fițo, premierul Slovaciei, lui Santiago Abascal, președintele Vox, și liderul lui Fraterii d'Italia, Carlo Fidanța,
00:45:54pentru mesajele pe care le-au transmis ieri!
00:45:59Astăzi o să dau cuvântul oaspeților noștri din străinătate pentru a vă adresa câteva cuvinte în sprijinul democrației din România!
00:46:15Reprezentantul Poloniei, Richard Tzardeschi!
00:46:22Asc zi mai uite de România!
00:46:26Vă mulțumesc frumî, vă mulțumesc frică!
00:46:29I am here today with you in your capital city, Bucharest, because I would like to show my solidarity, solidaridad, with you, me, but also on behalf of my compatriot, from Poland, solidarity with Romanian nation, during your fight for democracy.
00:46:55Now I invite you to the microphone in front of us, our guest from Spain, the President of the European Parliament and the Vox Party.
00:47:09Romania Libre
00:47:16I was told to speak in English although I know many speak Spanish.
00:47:25I want to send you from our President, Santiago Abascal, the best cards, all the solidarity and one clear fact.
00:47:38Romania is sovereign and Romania elects its president by themselves and they are not elected in some obscure rooms or in Brussels.
00:47:56We want Romania, Spain and every European country to be sovereign again.
00:48:05We are seeing many interferences from Brussels. In every sense, in Romania, in Poland, in Austria, in Germany, all over Europe we have these interferences.
00:48:24We hate invasions, we hate interferences because we are sovereignists and we want borders and we want family and we want nation and we want freedom.
00:48:41Thank you very much.
00:48:42Thank you very much.
00:48:43Thank you very much. You are not alone. We are all with you. We are always bigger. We are always in all countries rising. And we will win this fight for freedom, for sovereignty and for our future and our children of a free Christian Europe. Thank you very much.
00:49:10Thank you very much.
00:49:23Siamo saliti sul palco alla fine del discorso di Giorgesco, di Simeon, di tutte le delegazioni internazionali e come vedete alle mie spalle la piazza è piena, è colorata.
00:49:38Si è parlato di sovranismo, di sovranità, non solo della Romania ma di tutti quei paesi che cercano la sovranità dall'Unione Europea, la sovranità in generale nazionale.
00:49:52Si è parlato molto del concetto di nazione, di confini anche, è una vera e propria internazionale sovranista che coinvolge tanti paesi, tutti europei e che sta prendendo forma sempre di più anche qui in un paese chiave per questa regione come la Romania, dal centro di Bucarest, della capitale di questo paese che sta crescendo sotto vari punti di vista, soprattutto quello economico.
00:50:22All'indomani della manifestazione dei sovranisti, nel frattempo è spuntato anche un po' di sole, abbiamo deciso di venire qui sulla collina,
00:50:52più alta di Bucarest per vedere con i nostri occhi la cattedrale ortodossa più grande del mondo, pensate, alta ben 121 metri, la cattedrale della salvezza del popolo.
00:51:04La sua costruzione è iniziata di recente nel 2010 e la sua posizione ovviamente non è casuale, ci troviamo infatti a poche centinaia di metri da un altro edificio gigantesco,
00:51:23il palazzo del popolo, oggi palazzo del Parlamento costruito durante il regime di Ceausescu.
00:51:30Una posizione sicuramente simbolica che rappresenta appieno la rinascita dell'identità nazionale della Romania dopo 40 anni di regime comunista,
00:51:47identità nazionale che spesso si fonde con quella cristiana ortodossa.
00:51:53E rieccoci carissimi Passengers, allora quelli erano giorni di protesta in Romania dove la gente chiedeva soltanto una cosa,
00:52:09libertate, la libertà per Giorgescu, la libertà per poter votare in questo caso anche per Aura.
00:52:17Le elezioni come dicevamo ci sono state in questo weekend e Simeon, il candidato di Aura, si è attestato al 40% delle preferenze,
00:52:28adesso andrà al ballottaggio previsto per il 18 maggio, sicuramente un cambio di passo importante, fondamentale per un paese cruciale per tutta l'Europa,
00:52:38principalmente per l'Europa dell'est come la Romania, dunque Romania che potrebbe essere guidata da una trazione sovranista a questo punto.
00:52:50Eppure la Romania ha cambiato volto politico tante volte negli ultimi decenni, il cambio più sconvolgente probabilmente è avvenuto alla fine degli anni 80,
00:53:00all'inizio degli anni 90 con la rivoluzione romena, quella che poi ha portato la Romania ad essere una repubblica democratica a tutti gli effetti,
00:53:10quando è stato deposto Ceausescu, una storia questa che abbiamo già visto insieme qui a The Passengers quando ci siamo recati nelle piazze di Bucharest,
00:53:20questa volta però per narrare, per raccontare soltanto vicende passate. Andiamo.
00:53:30Sono tante le piazze in questa città, in Bucharest, ecco tante piazze che fungono da snodi principali in una città che è divisa in settori
00:53:49e che vista dall'alto appare come un vero e proprio reticolato di strade, a parte il quartiere più centrale, l'Ipscani,
00:53:57che ovviamente ha un reticolato molto molto più antico. Questa è una delle piazze principali, piazza universitate,
00:54:03perché? Perché qui c'è l'università, la principale università di tutta la Romania, anche una delle più antiche.
00:54:12Ogni piazza ha una sua peculiarità, una sua storia, dopo andremo a vedere, piazza della rivoluzione, un nome, un programma.
00:54:27Il 16 dicembre del 1989 una folla inferocita scende in piazza a Timisoara, una delle città maggiori della Romania.
00:54:47Cinque giorni dopo la stessa folla insieme al popolo di Bucharest si ritrova qui, a piazza della rivoluzione,
00:54:54di fronte a quella che all'epoca era la sede del partito comunista guidato da Nicolae Ceaucescu
00:55:00per chiedere le dimissioni del capo di Stato da allora, appunto, dittatore Ceaucescu.
00:55:06Una folla che gridava a gran voce l'uscita di scena di uno dei personaggi più controversi,
00:55:12ma comunque influenti del patto di Varsavia e in generale della storia recente dell'ultimo secolo.
00:55:19Ceaucescu scappa insieme a sua moglie Elena, ma viene preso nelle campagne vicino a Bucharest
00:55:26e poi consegnato ai militari che lo giustizieranno poco tempo dopo con cento colpi sul suo corpo.
00:55:33Quella è stata l'ultimissima apparizione pubblica prima delle esecuzioni di Nicolai Ceaucescu
00:55:40ed è avvenuta qui, da quel balcone, da cui ha provato ad affacciarsi quasi ignaro di quello che stava accadendo nel paese.
00:55:51Vedendo le immagini di quel suo ultimissimo discorso si può leggere sul suo volto la sorpresa,
00:55:58quasi lo stupore nel vedere una folla di romeni ferociti verso di lui, il suo regime,
00:56:05verso il Partito Comunista, verso quello che lui aveva rappresentato per la Romania stessa negli ultimi decenni.
00:56:12Oggi Piazza della Rivoluzione è totalmente diversa rispetto ad allora.
00:56:28Sul palazzo, allora sede del Partito Comunista, adesso sventola la bandiera della Romania
00:56:33accanto a quella dell'Unione Europea e a quella della Nato.
00:56:36e di fronte a questo palazzo dove c'era la folla inferocita oggi sorge un monumento alto ben 25 metri
00:56:43che oggi rappresenta la voglia di rialzarsi del popolo romeno dopo purtroppo decenni di sofferenze.
00:57:06A due passi da Piazza della Rivoluzione sorge l'Ateneo Romeno
00:57:20che è un punto fondamentale per tutti gli amanti della musica classica e dell'architettura neoclassica.
00:57:27infatti il palazzo ha quello stile con tanto di colonne scanalate e capitello in stile ionico.
00:57:35Qui dentro dal 1958 si svolge ogni due anni lo storico festival Giorgenesco
00:57:42dedicato proprio all'ormonimo compositore e direttore d'orchestra romeno famoso in tutto il mondo.
00:57:50spesso abbiamo detto che Bucharest viene chiamata la piccola Parigi ebbene qui c'è un monumento che rimanda ad una delle icone della capitale francese.
00:57:57spesso abbiamo detto che Bucharest viene chiamata la piccola Parigi ebbene qui c'è un monumento che rimanda ad una delle icone della capitale francese.
00:58:19ovvero l'arco di trionfo. Questo arco di trionfo è alto tanto quanto quello parigino 26 metri ed è stato eretto pensate nel 1878 per la prima volta
00:58:31diciamo in quell'anno era costruito interamente in legno. E' stato poi rivestito in granito e dunque in marmo nel 1935 per celebrare la vittoria della Romania nella prima guerra mondiale.
00:58:44sotto all'arco di trionfo c'è uno degli snodi più importanti della città da cui poi partono varie strade che portano in tutta Bucharest.
00:58:54Piazze dunque che raccontano la storia, la storia recente della Romania, una Romania che come dicevamo sta di nuovo cambiando passo politico.
00:59:16è importante analizzare la politica romena non solo per l'Unione Europea e per la politica estera di tutta l'Unione,
00:59:24ma anche perché comunque la Romania ha un legame particolare con l'Italia, un legame storico, un legame anche numerico
00:59:33vista l'enorme diaspora dei romeni che si sono stabiliti a partire dagli anni 90 soprattutto nel nostro paese
00:59:40se ne contano circa un milione e mezzo sul suolo italiano.
00:59:44Ebbene allora parleremo proprio di cultura romena e italiana, di come questi due mondi si uniscono da un punto di vista culturale tra poco dopo la pubblicità.
00:59:55E rieccoci carissimi passengers, stavamo parlando della Romania, un paese che sta cambiando nel profondo
01:00:11da un punto di vista sociale, culturale e politico. Un paese che dobbiamo attenzionare noi qui in Italia
01:00:18anche perché c'è un legame molto forte con questo paese che una volta faceva parte di quel grande mosaico
01:00:26che era l'impero romano ai tempi della Dacia, di quando veniva chiamata Dacia.
01:00:30Ecco, quei tempi lì vengono studiati e ricordati anche dai romeni che vivono qui in Italia e principalmente a Roma
01:00:39ma anche da un punto di vista istituzionale all'Accademia Romena di Cultura Romena che si trova in via Giulia, via di Valle Giulia qui a Roma
01:00:50e che noi abbiamo visitato per cercare di capirci qualcosa in più. Andiamo.
01:00:56Io partirei dalla storia dell'Accademia di Romania in Roma. Ecco, quando è nata l'Accademia e soprattutto quali sono state le evoluzioni nella sua storia?
01:01:15Ci troviamo in Valle Giulia che viene chiamata spesso anche Valle delle Accademie perché oltre la nostra Accademia
01:01:23troviamo altre 6, 7 addirittura scuole straniere che funzionano più o meno dall'inizio del Novecento in quest'area
01:01:32grazie a un'idea interessante e importante di sindaco di Roma di allora, Nathan, che ha avuto proprio lui questo colpo di genio di dedicare questa Valle
01:01:46di creare, cedendo a titolo gratuito, terreni per i vari governi a costruire istituti di ricerca umanistica
01:01:55così nasce un importante nucleo della famiglia grande delle scuole straniere che funzionano a Roma dal Seicento e soprattutto dall'Ottocento.
01:02:06Noi, purtroppo, per motivi che si collegano alle realtà storiche di quel periodo, le Guerre Balcaniche e poi l'inizio della Grande Guerra
01:02:15non riusciamo a attivare il progetto prima del 1914, si riprende praticamente tutto il programma nel 1920 quanto subito dopo la chiusura
01:02:28della conferenza di pace, in realtà già dal 1918 si vota un primo progetto di legge, nel 1920 passa la legge organica che fonda
01:02:38la scuola romena di Roma insieme a una scuola romena a Fonteneo Rosi in Francia, saranno le due scuole romene straniere
01:02:46a funzionare all'estero fino all'arrivo del regime comunista in Romania nel 1947 che mette fine alla loro esistenza.
01:02:55La collaborazione con il governo italiano è stata straordinaria sin dal primo momento perché oltre la disponibilità generica
01:03:03Poi, furono compiuti passi molto importanti per facilitare la costruzione del palazzo e l'insediamento della scuola in questa area
01:03:13con la concessione di una superficie, ulteriormente di un'altra superficie di terreno per poter permettere la costruzione di un palazzo così grande
01:03:23di un fabbricato che ha quasi 6 mila metri quadri, è sviluppato su tre piani e ne ha un giardino circostante molto importante
01:03:33doveva essere lasciata aperta la vista verso Valle Giulia e questo ci permette ovviamente di godere oggi, già dal periodo
01:03:44tra le due guerre fino a oggi di una posizione straordinaria in questa valle in margine al storico parco Villa Borghese.
01:03:53È fondamentale che si collega più o meno con la tradizione di Roma, con la nostra appartenenza alla civiltà europea
01:04:00di matrice latina e l'idea di sfruttare questo straordinario patrimonio della città di Roma e non solo della città di Roma
01:04:09perché poi il focus si allarga e riguarda più o meno tutta l'Italia, ma in particolare Roma perché è questo patrimonio
01:04:18culturale straordinario che praticamente genera l'interesse per gli studiosi stranieri europei e non soltanto.
01:04:27Già dal 600-700 sono gli artisti e gli architetti soprattutto in seguito al Grand Tour e non solo che cominciano a discutere
01:04:38sulla possibilità di avere una presenza continua a Roma e addirittura discutere sul modo di creare centri di ricerca e di formazione
01:04:50e di formazione a Roma di lunga durata per sfruttare, per studiare, per ricercare questo patrimonio.
01:04:58Il governo romeno e soprattutto il mondo accademico romeno è interessato ovviamente anche da questo punto di vista
01:05:05essendo una civiltà diciamo neolatina con una storia ben collegata a questa civiltà italiana con la penisola italiana
01:05:17c'era l'interesse anche di sottolineare l'appartenenza alla famiglia latina europea.
01:05:23C'è anche se vogliamo una dimensione politica in questa decisione nel senso che dopo la Grande Guerra
01:05:30con la nascita della Grande Romania il governo e l'élite politica romena come l'aveva fatto nel 78
01:05:37al momento dell'indipendenza o anche prima durante la piccola unione, la cosiddetta piccola unione del 59-62
01:05:46esprime in questo modo la sua opzione per la civiltà occidentale, liberale, parlamentare
01:05:53e lo fa di nuovo alla fine della Grande Guerra anche attraverso questo tipo di atti, di decisioni
01:05:59come la fondazione della scuola romena di Roma. L'attività molto densa e interessante della scuola
01:06:08viene troncata non da una realtà diciamo molto connessa alla Seconda Guerra Mondiale
01:06:15e soprattutto alle realtà presenti sul territorio italiano purtroppo ha da fare con l'arrivo del
01:06:24del potere sovietico nell'Europa orientale con l'inizio del regime comunista in Romania
01:06:31il nuovo governo comunista sulle istruzioni e sugli ordini del governo di Mosca decide di eliminare tutte queste realtà
01:06:41Diciamo che poi durante il regime sovietico c'è stato il revisionismo storico
01:06:48quindi anche un allontanamento culturale dall'Italia e dall'Europa
01:06:53La chiusura di liquidare completamente questo legame storico e di quello che in fin dei conti suggerirà
01:07:03tra pochi anni a una chiusura ermetica del blocco socialista sovietico sotto controllo sovietico
01:07:10nei confronti con l'Europa occidentale. La famosa cortina di ferro deve essere interpretata in questo modo
01:07:17soprattutto per quello che ha da fare con la ricerca umanistica e con la ricerca in generale
01:07:23non c'è più la possibilità di viaggiare, di specializzarsi nelle scuole dell'Occidente
01:07:29non c'è più possibile almeno per gli anni 50 e 60 a prendere contatto con il mondo della ricerca
01:07:35e con il mondo accademico occidentale. I comunisti mettono fine all'attività della scuola
01:07:42non c'è una decisione ufficiale di smembramento, di chiusura della scuola
01:07:49semplicemente buttano fuori il direttore e gli ultimi borsisti
01:07:53decidono di installare per un breve periodo la legazione comunista nel palazzo della scuola.
01:08:02Per fortuna, questo è valido per le altre scuole che funzionano in Valle Giulia
01:08:07e penso non solo per quelle di Valle Giulia, la convenzione che sta dietro alla concessione
01:08:14del terreno sul quale è stato costruito il palazzo indica in maniera esplicita
01:08:18che questa concessione è valida finché vengono sviluppate attività di ricerca e di formazione accademica
01:08:25in questi istituti, altrimenti vengono annulate e il fabbricato può essere anche confiscato.
01:08:31Così nel 51, quando purtroppo il regime comunista di Buccarest decide di liquidare,
01:08:38di forzare la chiusura dell'Istituto Italiano di Cultura di Buccarest,
01:08:43anche l'Accademia viene sgombrata dalla presenza della legazione,
01:08:50sarà chiusa per un numero di anni, il palazzo rimane purtroppo chiuso fino al 68.
01:08:57E' il merito soprattutto della parte italiana, del governo italiano,
01:09:02che cerca di ristabilire i contatti con il mondo dell'Europa orientale e dell'Europa centro orientale
01:09:09e di ristabilire la sua presenza culturale in quest'area.
01:09:13E' il merito del governo italiano di aver spinto per un nuovo accordo culturale
01:09:17che verrà firmato nel 67 in seguito alla vista del ministro Fanfagna a Buccarest.
01:09:23E si parla in questa occasione per esclusiva iniziativa del governo italiano
01:09:28che era interessato ad avere il suo istituto di cultura riaperto a Buccarest.
01:09:33si parla della possibilità di far ripartire le attività dell'Accademia.
01:09:39Ovviamente il governo comunista non era interessato in quell'epoca
01:09:44ad avere una scuola, neanche un centro culturale in realtà.
01:09:48E infatti con difficoltà si arriva a un accordo, l'Accademia riapre le porte,
01:09:55ma non come accademia, non come scuola, neanche come centro culturale.
01:10:00Come biblioteca è l'unica concessione che accettano di fare,
01:10:05di creare una biblioteca romena a Roma.
01:10:09E infatti l'istituto italiano a Buccarest per un numero di anni,
01:10:135 fino a 73 più o meno, se ricordo bene, porterà la stessa denominazione
01:10:20per motivi che si collegavano a quella convenzione biblioteca italiana di Buccarest.
01:10:26Nel nostro caso è rimasta questa realtà istituzionale un po' strana
01:10:33perché sulle due facciate è scritto grande l'Accademia di Romania e Roma,
01:10:37mentre tutti i documenti rilasciati dal 68 fino all'89
01:10:41sono tutti intestati alla biblioteca romena di Roma.
01:10:44Questa realtà sussiste fino alla caduta del regime comunista nel dicembre dell'89
01:10:49e ricomincia pian piano dalla primavera del 1990
01:10:54a riprendere la forma tradizionale in una prima fase come centro culturale
01:11:00perché ormai funzionava sotto la guida del ministro della Fai Esteri,
01:11:06come era stato deciso nel 48, con però la partecipazione
01:11:11con la supervisione accademica, coordinamento accademico dell'Accademia delle Scienze a Buccarest.
01:11:18Grazie.
01:11:19Grazie a lei per l'interesse.
01:11:21E dunque carissimi Passengers, il tempo purtroppo è tiranno,
01:11:25non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento come sempre al prossimo martedì
01:11:30e che altro dirvi.
01:11:32Buon viaggio a tutti!

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