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  • l’altro ieri
Il titolo che Chiara Galiazzo ha voluto dare ai suoi due concerti di ieri, giovedì 10 aprile, al Blue Note di Milano è Valore, come la sua ultima canzone, proprio quella che il direttore artistico Carlo Conti non ha selezionato per il suo Festival di Sanremo, preferendo (incredibilmente) altri brani e altri artisti. Quando Chiara ha scoperto che non sarebbe stata nel cast del Festival, ha deciso di pubblicare comunque il suo brano, presentandolo alle 7 del mattino a Binario 2, su Rai 2. E, pensate un po', è diventata virale.

Questa storia ha molto a che fare con i concerti di ieri sera di Chiara al Blue Note. E anche con questi suoi 13 anni di carriera. Poco prima di cantare la canzone, infatti, ieri Chiara Galiazzo ha spiegato: «Valore è una bellissima parola. Si può intendere in senso amoroso, certamente. Ma io ho pensato anche al fatto che ho potuto iniziare un mio nuovo percorso perché ho iniziato a darmi valore. Se noi stessi iniziamo a riconoscerci il nostro valore, inizieranno a farlo anche gli altri».

Sì: questo ha molto a che fare con ciò che oggi rappresenta Chiara Galiazzo nel panorama musicale. Il suo naturale e spontaneo rifiuto delle regole del divismo pop l'ha spesso portata a subire le regole di una discografia crudele e ingiusta. Ma ora l'artista è la prima a voler riconoscere il proprio valore. Lo sta già facendo, cantandolo e invitando il suo pubblico a fare così come lei. Vedendola in concerto, abbiamo la conferma che Chiara Galiazzo sa essere tante cose assieme. Da un lato una donna a tratti impacciata, anche se sempre ironica. Dall'altro un'artista angelica dall'immenso talento. E con un timbro capace di raccontare storie e sogni.

Se ogni artista, invece di puntare ai modelli che oggi sono sinonimo di perfezione (che poi, cos'è?), accettasse così come Chiara il proprio essere alto e basso, diva e anti-diva, il panorama musicale ne gioverebbe. Saremmo sommersi da musica vera, personale e mai banale. E invece la realtà è un'altra, come ci testimonia l'omologazione di oggi, tra suoni e parole sempre uguali tra loro. Tra annunci shock, canzoni orrende, titoloni ridicoli.

Nel suo concerto di ieri nel meraviglioso tempio milanese della musica jazz, Chiara Galiazzo ha alternato hit storiche a canzoni contenute nell'ultimo disco, Bonsai, uscito nel 2020 e mai presentato completamente dal vivo per via della pandemia da Covid-19. Sono degne di nota l'emozionante La vita che si voleva («Non l'ho mai cantata in pubblico», ha ammesso commossa) e Bambola Daruma (l'artista ne ha regalate molte al pubblico, come suo augurio di buona fortuna). Un bellissimo ritorno per Chiara.

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Trascrizione
00:00L'amore è libero, non mi sono mai sentita stupida
00:06Non soffrire la domenica sera, l'inizio del giorno
00:10O la fine di un re con te
00:13Che darmi un valore di sbaglio, un dolore di ormai
00:18Perché tutto sembra piccolo vicino a te
00:22L'amore è libero
00:25Avevano un valore di sbaglio, un dolore di ormai
00:31Perché tutto sembra piccolo vicino a te
00:35L'amore è libero
00:38L'amore è libero
00:43Come il tuo vagabond
00:46Perché il mio è libero
00:50Sarebbe in pace anche se
00:53Che non conosco l'amore
00:56Che non conosco l'amore
00:59Che non conosco l'amore
01:02Non hanno bisogno come noi
01:05Avevano un valore di sbaglio, un dolore di ormai
01:10Perché tutto sembra piccolo vicino a te
01:14L'amore è libero
01:17Che non conosco l'amore, un dolore di ormai
01:23Perché tutto sembra piccolo vicino a te
01:27L'amore è libero
01:30Che non conosco l'amore è libero
01:34Che non conosco l'amore è libero
01:36Che non conosco l'amore è libero
01:40Grazie.

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