Queste immagini dell’istituto luce raccontano e mostrano un disastro che fece da spartiacque tra un’Italia prima e dopo. Sull’onda tragica di quel sisma in Irpinia, il 23 novembre 1980, come mostrano le immagini dell’istituto luce dove l’ARCI inviò in quelle zone tanti aiuti a tante persone, si decise di dar vita alla Prociv-Arci, un’associazione che...
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NovitàTrascrizione
00:00Un terribile terremoto, valutato dal 9° al 10° grado Mercalli, ha colpito Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Potenza e numerosissimi piccoli centri.
00:09Un autentico disastro.
00:11Elevatissimo il numero delle vittime, valutabile al momento oltre le 4.000 unità, molte migliaia di feriti e l'enorme la massa dei senza tetto.
00:19Queste immagini dell'Istituto Luce raccontano e mostrano un disastro che fece da spartiacque tra un'Italia prima e dopo.
00:26Sull'onda tragica di quel sisma in Irpinia, il 23 novembre 1980, dove l'Arci inviò in quelle zone tanti aiuti a tante persone, si decise di dar vita all'ApproCivArci,
00:37un'associazione che oggi rappresenta un punto di riferimento per la popolazione, che è componente del Comitato Nazionale del Volontariato di Protezione Civile,
00:46istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, presso il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
00:52E proprio il 23 novembre 2024, in ricordo di quella data, presso l'Aula Magna del Dipartimento di Architettura di Roma 3, nel quartiere Testaccio, si sono voluti festeggiare i suoi 40 anni.
01:03Noi oggi, come ApproCivArci Nazionale, festeggiamo 40 anni di popolazione, la protezione civile in questi 40 anni è cresciuta, come è cresciuta l'ApproCivArci,
01:11è un po' tutto un sistema nazionale, anche a livello regionale, a livello comunale.
01:15Una cosa importante, noi cerchiamo di essere a passo dei tempi, in sintonia con gli enti locali, le istituzioni, il Dipartimento Nazionale.
01:23Noi ci siamo stati e sempre ci saremo.
01:28Carlo Fermariello diventa Presidente dell'Associazione dei Volontari di Protezione Civile.
01:33C'è questa assemblea, questa è la sala, siamo nell'84 e questi sono i primi organi dirigenti dell'ApproCiv.
01:43C'è Pastorelli, questo era l'allora Vice Presidente della provincia, Angelo Marroni.
01:49Lei da quanto è che fa parte del gruppo?
01:52Io sono tra i fondatori.
01:54Io inizio a fare protezione civile su indicazione dell'Arci, ancora non c'era l'ApproCiv nell'80
02:01e quindi insieme a Chiccotessa raggiungiamo Potenza, dove c'era il campo base per gli interventi su Potenza.
02:11Cominciamo dall'ora, poi mi segue Silvio Marconi e poi nell'84 si decide all'interno del sistema Arci
02:21di dare corpo ad una struttura organizzata che si federa con Arci Caccia.
02:26Questa associazione nasce dallo spirito che ha portato tanti volontari, tante persone normali nel 1980 in Irpinia
02:36e da questa spinta di volontà dei cittadini, a quel tempo cittadini, operai venivano dai circoli Arci e così via
02:45è nata questa associazione nel 1984, è stata costituita nel 1984 e da lì siamo cresciuti via via sui territori nazionali.
02:54E quando si parla di ProCiv si parla di formazione, di emergenza, di prevenzione, di fasi post-emergenziali
03:01ma l'obiettivo è rimanere sempre al fianco dei cittadini e delle istituzioni.
03:05L'emergenza purtroppo quella ce la troviamo addosso, ma perché ci troviamo l'emergenza addosso?
03:13Per un semplice motivo, perché ancora si continua a fare emergenze si dimentichiamo la cosa più importante, la prevenzione.
03:25Se non si cambia sarà sempre peggio.
03:28La prevenzione aiuta, è un collante per i territori, è un collante per la gente e poi qui io vedo le migliori risorse del paese
03:37perché penso che questa è una forza particolare dell'Italia, persone che con slancio, con professionalità, buona volontà
03:45perché non è solo la buona volontà, è anche la professionalità che acquisiscono, riescono a intervenire e a dare una mano importantissima
03:53sono una fibra molto importante del paese.
03:55Quando si parla di emergenza e quindi molto spesso di catastrofi, è fondamentale riflettere su quale sia la causa che ha provocato il disastro
04:03e molto spesso si arriva alla conclusione che era prevedibile o comunque si poteva prevenire
04:08perché ancor più importante della riflessione a posteriori è la coscienza di una gestione del territorio, delle risorse, dell'ambiente
04:16che non remino contro la preservazione.
04:18La protezione civile comunque risponde ad un'emergenza e risponde anche ad un evento importante che accade quando nacque
04:25ma è l'insieme di collaborazioni tra persone che sono del mestiere e che sanno quello che stanno andando a fare, giusto?
04:32La protezione civile è tante cose, è sicuramente intervento post emergenza ma non basta e a volte non serve.
04:40La protezione civile così come la Procivarci ha sempre portato avanti e come è scritto nel suo statuto anche attuale
04:46vuol dire innanzitutto lavorare per la prevenzione e per la formazione, formazione dei cittadini fin dalla più teneretà
04:53prevenzione perché l'80% delle vittime delle cosiddette catastrofe naturali non sono affatto vittime di catastrofe naturali
05:00sono vittime di dissennate politiche fatte dalle persone, dagli esseri umani e soprattutto dalle istituzioni
05:08politiche di devastazione del territorio, politiche di errori nella progettazione di opere
05:15si pensi per esempio alla tragedia del Vaillant, si pensi alle recenti tragedie delle alluvioni che non dipendono da Gesù Bambino
05:24dipendono da come è stato ottenuto il territorio, dipendono dal fatto che il cambiamento climatico ce lo siamo costruiti con le manine nostre
05:31e tutto questo dimostra che fare protezione civile non può essere soltanto intervenire dopo l'emergenza
05:37anche se ovviamente significa anche intervenire dopo l'emergenza.
05:42Ultimamente come Maxi Emergenza abbiamo avuto l'alluvione L'Emilia della Toscana
05:47dove il compito era al di là delle prime ore di portare in salvo le persone che rimanevano isolate nelle aree alluvionate
05:54e quello poi di ripristinare tutte quelle aree che erano state alluvionate.
05:58Tanti gli interventi durante la giornata perché la storia dell'Approcivarci si fonde con la storia di chi ha contribuito,
06:05contribuisce e contribuirà ad essere un supporto per il cittadino, dalle istituzioni alle autorità, dagli esperti ai volontari e non da ultimo alle loro famiglie.
06:15L'esperienza di protezione civile devo io continuare a dire che è un atto di egoismo nel senso che arricchisce molto
06:21quindi aiutando gli altri come un culto si sente molto più forte.
06:25Le esperienze ce ne sono state tante con tutti gli eventi che abbiamo sia locali che a livello nazionale.
06:31La più forte ovviamente per me sono state due, l'alluvione di Benevento dove abbiamo lavorato con gli operai delle fabbriche della fabbrica della Rummo
06:41quindi lavorare insieme a loro per riaprire la fabbrica e operare il più prima possibile
06:45e quella del terremoto dove siamo stati molto vicini agli anziani che non volevano lasciare le case.
06:50Oggi siete qua con una cucina. Qual è l'importanza della cucina? Quali servizi avete fatto con questa cucina?
06:55L'importanza della cucina per noi è gioia e dolori.
06:59Gioia perché comunque siamo i primi che partiamo sempre il primo giorno, massimo il secondo per le zone disastrate.
07:06Con questa cucina abbiamo fatto il terremoto dell'Aquila dove abbiamo effettuato 67 mila pasti,
07:12poi abbiamo fatto il terremoto dell'Emilia Romagna e inoltre abbiamo fatto il terremoto del centro Italia
07:17dove siamo stati a Forci ad Ascolviceno.
07:20Queste sono le gioie.
07:22I dolori sono perché comunque siamo sempre i primi a partire e siamo quelli che abbiamo lo scotto
07:28magari di stare sempre a contatto con le persone che in quei momenti hanno perso tutto, hanno perso.
07:33Quindi quello è un momento di tristezza, non di dolore, ma di tristezza che sicuramente sì.
07:38Però la gioia che ci ripagano loro con il sorriso è impagabile.
07:42Sono un ex bicchieri del fuoco e sia nell'attività professionale sia nell'italiano volontariato
07:48purtroppo è un viaggio nella sofferenza.
07:52Quando si interviene noi si interviene sempre perché c'è una calamità
07:56quindi si fa in soccorso della popolazione e delle persone che sono in sofferenza
08:01quindi hanno necessità di essere supportate sia dal punto di vista umano, psicologico
08:07sia dal punto di vista materiale.
08:10E voi da dove venite?
08:12Noi veniamo dalla provincia di Rasprezia, comune di Sanzana e regione di Liguria.
08:18Il vostro operato come sommozzatori in cosa consiste e com'è cambiato nel tempo?
08:23Ci siamo dovuti adattare ai vari cambiamenti, il cambiamento climatico in primis
08:29dove c'è acqua noi siamo addetti e addestrati per poter intervenire
08:37anche in una cantina allagata dove magari c'è chissà cosa di chimico o di pericoloso
08:47possiamo uscire e scendere con la nostra attrezzatura, con l'autorespiratore
08:51respirando dalle bombole e usando mute stagne, attrezzature particolari
08:58per preservarci.
09:00Questa è un'attrezzatura che adoperiamo normalmente durante gli interventi
09:04ci dà la possibilità di essere operativi, di andare in acqua in 5 minuti
09:10è un'attrezzatura completamente stagna, si indossa al di sopra dei vestiti
09:14e con questa attrezzatura possiamo scendere in acqua
09:19e poter operare nel più breve tempo possibile.
09:23La struttura che ha alle sue spalle cos'è?
09:26Un posto di primo soccorso dove possiamo dare le prime cure
09:30e all'interno c'è anche un settore dove gestiamo i codici rosso
09:35che sono i più delicati.
09:37Possiamo entrare insieme così magari me la fa vedere un attimo?
09:40Assolutamente sì, non è tutta quanta attrezzata però già si capisce come può funzionare.
09:53Facciamo l'accoglienza, quando arriva la persona viene registrata
09:57e viene presi i suoi dati personali perché poi successivamente
10:01in caso di ricovero vengono consegnati all'ambulanza che porterà la persona all'ospedale.
10:09Chiaramente è attrezzato, oggi era dimostrativo, non è attrezzato al 100%
10:14però tanto per rendere idea, praticamente c'è un lettino
10:18con vicino dei cassetti dove ci sono tutti i presidi necessari per un eventuale soccorso.
10:25Come vedete abbiamo una bombola per ogni lettino, ci sono i presidi
10:30qui alla vostra destra abbiamo il defibrillatore, abbiamo il respiratore
10:36abbiamo l'armadietto sanitario, insomma è praticamente un primo soccorso.
10:43Noi col 118 facciamo tutti i tipi di emergenze dagli incidenti, agli infarti
10:49tutti i tipi di emergenze sanitarie le affrontiamo noi.
10:5340 anni di servizio, di impegno, di solidarietà, di soddisfazione
10:57gioie e dolori quindi come si diceva all'inizio
11:00ma alcune volte, come tutte le cose, anche di delusioni
11:03che però fanno male al cuore e alla mente ed è difficile dimenticarle.
11:07Anche qui però lo spirito di solidarietà e di solidarietà
11:10che caratterizza la Procivarci non si piega.
11:13Nell'associazione io e Gaetano siamo insieme, lui è vero che fa parte del comune di Cutro
11:18però è nella Procivarci di Solacaprizzute quindi ha fatto un sacco di emergenze con noi
11:23dai terremoti, insomma l'ultima quella di Staccato
11:26e poi all'alluvione delle mille romagne dell'anno scorso.
11:30Vi avete nominato Cutro, è una data importante della storia.
11:36Come la ricordate quel momento?
11:38La strage di Cutro, della spiaggia di Cutro.
11:41Sul posto vedevamo soltanto sacche bianche, rosario, quella mattina è venuto con me.
11:48All'inizio noi ancora non riuscivamo a capire che cos'era, cosa era successo.
11:56Tutte quelle sacche bianche.
11:59Sono morte 94 persone, 35 bambini.
12:03È stata un'emergenza molto dura perché è vero che noi siamo abituati all'emergenza
12:10tra terremoti, alluvioni, incendi, però questa è stata un'emergenza molto dura
12:16perché è vero che noi siamo abituati all'emergenza tra terremoti, alluvioni, incendi,
12:23però questa è stata un'emergenza dove non si è riuscito a dare un sorriso a una persona colpita.
12:30Non si è riuscito a dare un sorriso a una persona colpita.
12:35Abbiamo recuperato soltanto cadaveri, la maggior parte erano tutti bambini.
12:4135 bambini è un numero pesante e non si potrà poi mai dimenticare.
12:49Quello che dice Gaetano è vero, noi abbiamo tutti un sorriso alle persone,
12:54però Gaetano insieme ad altre persone è riuscito a dargli una tomba dove piangere una mamma, un fratello, un parente
13:02perché ci sono altre persone che non hanno recuperato i corpi
13:06quindi non sanno nemmeno dove andare a piangere queste famiglie.
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