UNA "CLASSIFICA" PERFETTA, GIUSTISSIMA. E non solo perché tutta femminile. I David di Donatello 2025 si sono conclusi con una premiazione perfetta, che segue la seguente "classifica": Vermiglio 7, Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta 4, Gloria! 3, L'arte della gioia 3, Berlinguer. La grande ambizione 2, Napoli-New York 1, Anora 1, Diamanti 1, Familia 1, Lirica Ucraina 1, Domenica sera 1.
I premi secondo noi più meritati? Il miglior film Vermiglio, la Miglior attrice protagonista Tecla Insolia, tutti i premi a Gloria! e a Margherita Vicario. E tutti quelli artistici a Le déluge. Grave la dimenticanza di Parthenope di Paolo Sorrentino (co-produttore di Le déluge). Almeno Silvio Orlando era da premiare...
Per il resto, la star Timothée Chalamet ha fatto Timothée Chalamet, divo versione 2025, talentuoso professionista anche sul palcoscenico della peggior diretta televisiva di una cerimonia di premiazione, così a memoria di chi scrive. Bravissimo a citare il cinema italiano nel cuore del cinema italiano (lo studio 5 di Cinecittà), compresa la (un po' improbabile) confessione di essere cresciuto guardando Ladri di biciclette (che avrà visto di certo, mentre è un po' più in dubbio che altrettanto abbia fatto il conduttore della serata). Tra ritardi (anche non voluti: la prima fumata dal Vaticano più in ritardo della storia), show musicali da Eurovision di quartiere, regia molto criticabile (le continue inquadrature dei posti vuoti, in prima fila, di Chalamet, la fidanzata Kylie Jenner, papà e miglior amico andati via dopo aver il David onorario), letture del gobbo troppo plateali di Mika ed Elena Sofia Ricci ed evidente ignoranza sui film candidati da parte di chi avrebbe dovuto almeno averli visti (la citazione di Maria Antonietta da parte della vincitrice per il Miglior trucco di Le délouge, sulla prigionia di Re Luigi XVI e della moglie appunto Maria Antonietta...). Insomma, consoliamoci sui premi, per una volta azzeccati. Viva le ragazze Maura Delpero (Vermiglio), Margherita Vicario (Gloria!) e Tecla Insolia (L'arte della gioia). Qui l'elenco di tutti i vincitori dei David di Donatello 2025. E all'anno prossimo...
I premi secondo noi più meritati? Il miglior film Vermiglio, la Miglior attrice protagonista Tecla Insolia, tutti i premi a Gloria! e a Margherita Vicario. E tutti quelli artistici a Le déluge. Grave la dimenticanza di Parthenope di Paolo Sorrentino (co-produttore di Le déluge). Almeno Silvio Orlando era da premiare...
Per il resto, la star Timothée Chalamet ha fatto Timothée Chalamet, divo versione 2025, talentuoso professionista anche sul palcoscenico della peggior diretta televisiva di una cerimonia di premiazione, così a memoria di chi scrive. Bravissimo a citare il cinema italiano nel cuore del cinema italiano (lo studio 5 di Cinecittà), compresa la (un po' improbabile) confessione di essere cresciuto guardando Ladri di biciclette (che avrà visto di certo, mentre è un po' più in dubbio che altrettanto abbia fatto il conduttore della serata). Tra ritardi (anche non voluti: la prima fumata dal Vaticano più in ritardo della storia), show musicali da Eurovision di quartiere, regia molto criticabile (le continue inquadrature dei posti vuoti, in prima fila, di Chalamet, la fidanzata Kylie Jenner, papà e miglior amico andati via dopo aver il David onorario), letture del gobbo troppo plateali di Mika ed Elena Sofia Ricci ed evidente ignoranza sui film candidati da parte di chi avrebbe dovuto almeno averli visti (la citazione di Maria Antonietta da parte della vincitrice per il Miglior trucco di Le délouge, sulla prigionia di Re Luigi XVI e della moglie appunto Maria Antonietta...). Insomma, consoliamoci sui premi, per una volta azzeccati. Viva le ragazze Maura Delpero (Vermiglio), Margherita Vicario (Gloria!) e Tecla Insolia (L'arte della gioia). Qui l'elenco di tutti i vincitori dei David di Donatello 2025. E all'anno prossimo...
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NovitàTrascrizione
00:00Le donne si prendono la scena. Alla settantesima edizione dei premi David di Donatello, infatti, trionfano le protagoniste del nostro cinema.
00:11Maura Delpero, regista di Vermiglio, vince il premio per il miglior film e la migliore regia.
00:18La sua opera, che era stata già candidata all'Oscar per l'Italia, ottiene anche i premi per la miglior sceneggiatura originale,
00:26il miglior produttore, il casting, l'autore della fotografia e il suono.
00:32Un'altra protagonista della serata è stata sorpresa l'esorbiente Margherita Vicario con il suo Gloria.
00:39L'attrice e cantautrice ha infatti vinto i David per il miglior esordio alla regia, miglior compositore e miglior canzone originale.
00:49Maggiori riconoscimenti poteva avere l'arte della gioia, la serie Sky diretta da Valeria Golino, uscita anche in sala.
00:57L'opera di Golino trionfa comunque grazie alle sue attrici, la migliore protagonista, Tecla Insolia, e la migliore non protagonista, Valeria Bruni Tedeschi.
01:09Oltre alla miglior sceneggiatura non originale, scritta da Golino con Francesca Marciano, Valeria Santella, Luca Infascelli e Stefano Sardo.
01:20Un'altra donna, Francesca Mannocchi, ha ottenuto il David per il miglior documentario lirica ucraina.
01:27La giornalista ha ricordato la sofferenza delle vittime delle guerre oggi in corso e durante la serata di premiazione sono stati molti a spendere parole in sostegno della popolazione di Gaza.
01:40Lo ha fatto naturalmente anche Elio Germano, che ha vinto il suo quinto David di Donatello, come miglior attore protagonista per Berlinguer, La Grande Ambizione, di Andrea Segre, film che ha ottenuto anche il riconoscimento per il miglior montaggio a Jacopo Quadri.
01:58Miglior attore non protagonista quest'anno è Francesco Di Leva per Famiglia, di Francesco Costabile.
02:04Quattro premi ha ottenuto il film di Gianluca Iodice, Le Deluge, gli ultimi giorni di Maria Antonietta, coproduzione italo-francese, statuette per la miglior scenografia, i costumi, il trucco, l'acconciatura.
02:20Napoli, New York, di Gabriele Salvatores, ha vinto il David Giovani e il premio per i migliori effetti visivi.
02:27E Diamanti, di Ferzan Ospetek, il David dello spettatore.