https://www.pupia.tv - Emilia Romagna - Nipoti (di) partigiani - Elena Puggioni
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Quel tricolore sventolato sulla cima del Campanone di Sant’Arcangelo di Romagna, nel settembre del 1944 in segno di vittoria e liberazione, è uno dei gesti più emblematici che segna la carriera partigiana di Amerigo “Dervis” Zanotti, raccontata dalla nipote Elena Puggioni in piazza Tre Martiri, il simbolo della Resistenza a Rimini.
Una vicenda, quella di Dervis, che si snoda nella Romagna occupata dai nazifascisti e che “ti lascia comunque una cicatrice sul cuore. Se oggi siamo qui, lo dobbiamo al sacrificio di tantissimi altri”.
Scopri tutte le iniziative per celebrare gli 80 anni dalla Liberazione dal Nazifascismo 👉 https://regioneer.it/25aprile25
Comune di Rimini (24.04.25)
#pupia
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Quel tricolore sventolato sulla cima del Campanone di Sant’Arcangelo di Romagna, nel settembre del 1944 in segno di vittoria e liberazione, è uno dei gesti più emblematici che segna la carriera partigiana di Amerigo “Dervis” Zanotti, raccontata dalla nipote Elena Puggioni in piazza Tre Martiri, il simbolo della Resistenza a Rimini.
Una vicenda, quella di Dervis, che si snoda nella Romagna occupata dai nazifascisti e che “ti lascia comunque una cicatrice sul cuore. Se oggi siamo qui, lo dobbiamo al sacrificio di tantissimi altri”.
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NovitàTrascrizione
00:00Essere partigiani oggi vuol dire che comunque porti una cicatrice nel cuore rispetto a vite passate.
00:12Mi chiamo Elena Pugioni e mio nonno Amerigo Zanotti in Derbis era il partigiano insieme alla mia nonna Ida Semprini di Sant'Arcangelo.
00:24Lui è nato nel 28 e a settembre del 1944 salì sul capannone per sbandierare il tricolore come segno di vittoria e di liberazione.
00:42Un ricordo che ho legato a mio nonno sulla resistenza è un piccolo racconto che mi diceva sempre.
00:54Lui doveva arrivare a Longiano, partì da Sant'Arcangelo e arrivò a prendere da un fabbro un tubo di ferro.
01:06Una volta giunto in stazione si trovò dall'altra parte un fascista, suo amico, e da dietro le spalle gli puntò questo tubo.
01:19Avere il coraggio di andare senza un'arma e di presentarsi così anche un po' per rispetto dell'amico, nonostante fosse dall'altra parte, mi è sempre rimasta dentro.
01:34L'idea che un potente, che un qualcuno dovesse dettare cosa fare, cosa dire, chi devi essere, chi non devi essere, mio nonno non lo accettava.
01:47Io sono un'altra, in un stile un po' diverso, un po' più attuale, che mi scontro un po' con queste posizioni autorevoli e sicuramente mio nonno sarebbe molto molto felice di vedermi adesso.
02:04Quando mio nonno incontrò il presidente Napolitano fu un giorno altissimo della sua vita, se si può dire così, perché mi disse sempre
02:18che incontrando Napolitano vuol dire che non c'è una dittatura, essendoci più partiti, che sia giusto o sbagliato all'idea, deve restare viva questa cosa.
02:30Quindi l'idea di supportare la diversità per non avere un'unica figura centrale.
02:38Siamo qui oggi e viviamo abbastanza in libertà grazie alla fatica, allo sforzo, i sacrifici di tantissimi altri.