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Trascrizione
00:00Buonasera e ben trovati al nuovo appuntamento con il Tg Preview, l'approfondimento di Teletutto
00:16che questa sera dedichiamo al tema degli anziani più fragili, gli over 65 e gli anziani non
00:22autosufficienti. Lo facciamo per parlare di criticità ma anche di quelle che potranno
00:26essere le prospettive nell'assistenza appunto a questi pazienti più fragili in un paese
00:32che inesorabilmente sta invecchiando. Come sempre ne parliamo con alcuni ospiti autorevoli,
00:37do il benvenuto in studio a Giacomo Mantelli, buonasera, presidente di Fondazione Brescia
00:42Solidale, membro di Conf Cooperative Sanità Brescia e anche docente all'Università degli
00:48Studi di Brescia di Sociologia della Salute. In collegamento invece abbiamo Giussi Marella
00:53che è care manager di Fondazione Casa Industria e che coordina i servizi di assistenza domiciliare.
01:00Buonasera anche a lei, grazie.
01:02Buonasera, buonasera a tutti.
01:04Lo spunto da cui partire, o meglio i dati da cui partire, sono quelli che sono stati fotografati
01:10anche di recente da una ricerca a carattere nazionale che vi propongo, i cui risultati vi
01:16propongo in un breve servizio, poi rientriamo in studio e li commentiamo insieme.
01:20In un paese che invecchia e con la quota di anziani non autosufficienti destinata a crescere
01:27inesorabilmente, le famiglie rischiano di essere lasciate sempre più sole nel loro ruolo di cura.
01:32A lanciare l'allarme è il settimo rapporto dell'osservatorio Long Term Care realizzato
01:37da Bocconi Essiti, a partire da un questionario sottoposto a 106 residenze per anziani sparse
01:42su tutto il territorio nazionale con una media di 113 posti letto ciascuna.
01:47A fronte di oltre 4 milioni di italiani over 65 non autosufficienti e con un ritmo di crescita
01:53che sfiora il 2% nell'ultimo biennio, infatti, le RSA coprono solo il 7,6% delle richieste.
02:00L'assistenza domiciliare integrata raggiunge meno di un paziente su tre fra quelli che ne avrebbero bisogno
02:06senza contare che a causa della grave carenza di personale sul territorio c'è una progressiva erosione
02:12delle ore dedicate alla cura di ogni anziano. Quanto ai centri diurni integrati, quelli dedicati
02:18cioè agli anziani più fragili, i posti disponibili a livello nazionale non coprono nemmeno l'1%
02:24delle reali necessità. A superire alle carenze ci pensano le badanti che si stima siano oltre
02:30un milione in Italia. Scorrendo tutti i numeri contenuti nel rapporto emerge una carenza dei servizi
02:36di cura non solo dal punto di vista quantitativo ma pure qualitativo, a cominciare dalla valutazione
02:42del paziente e delle sue reali necessità che spesso si perdono nella giungla burocratica
02:47che coinvolge medici di base, ATS, servizi sociali e comunali. Tra i rischi che la ricerca
02:53mette in luce figurano inefficienze e duplicazioni dei servizi legate per lo più a relazioni tra
02:59enti e strutture che spesso si limitano a definizioni di budget senza entrare nel merito
03:04dei servizi. Con le RSA che nel 38% dei casi lamentano di essere lasciate sole nel definire
03:10la strategia per rispondere al meglio alle esigenze degli anziani ma che rappresentano
03:15comunque l'ultimo baluardo a difesa di tutte quelle famiglie che non possono farsi carico
03:20della gestione domiciliare di un parente non autosufficiente.
03:25Partiamo dai numeri. A Brescia, a Mantelli, siamo messi probabilmente meglio rispetto al panorama
03:32nazionale che abbiamo fotografato con questo servizio così?
03:35Sì, innanzitutto buonasera a tutti i telespettatori. Sulla provincia di Brescia sicuramente abbiamo
03:42dei dati che rispetto alla media nazionale sono un po' più confortanti come del resto in buona
03:48parte della regione, della regione Lombardia. Abbiamo comunque un numero di anziani nella nostra
03:55grande provincia comunque che è stimato superiore ai 287 mila ultra 65 anni. Anche se oggi ragionare
04:04sugli over 65 può essere anche così un po' anacronistico nel senso che sappiamo benissimo
04:10e per fortuna che con l'allungamento della speranza di vita e con il miglioramento delle condizioni
04:16di salute. A 65 anni si può stare ancora benissimo. Esatto, si può essere anzi dei volontari o proattivi
04:21all'interno della realtà sociale. Noi ne abbiamo tanti che nelle nostre strutture, ad esempio
04:27delle fondazioni, fanno i volontari proprio in aiuto a altri anziani. Diciamo che però gli ultra
04:33ottantenni, ad esempio dove il focus si stabilisce un po' meglio, comunque in provincia di Brescia
04:38sono oltre 90 mila. Tenendo conto che nelle RSA della provincia di Brescia, che sono 89, ci sono circa
04:488 mila posti, quindi vediamo che la percentuale, se vogliamo raffrontarla quella che abbiamo visto
04:55nel servizio relativa alla situazione nazionale, la percentuale di potenziale offerta di servizi
05:02residenziali nell'RSA rispetto alle domande che ci sono in lista d'attesa che sono attestate
05:08in provincia di Brescia sulle 24 mila, sono attorno al 33%, quindi è una percentuale sicuramente
05:14migliore. Certo che rispetto invece agli ultra 65 anni o agli ultra ottantenni, comunque sono
05:20numeri molto bassi, anche noi facciamo la percentuale del 2,7% se guardiamo i posti in RSA rispetto
05:28ad esempio agli ultra 65 anni, quindi percentuali molto molto basse. Ha fatto riferimento poco fa
05:35alle liste d'attesa, sicuramente questo, cioè il numero delle liste d'attesa a 24 mila
05:40persone diceva in questo momento, insomma la dice lunga sulla necessità però delle famiglie
05:44di trovare una soluzione evidentemente ai casi più gravi perché poi in RSA ormai si finisce
05:50se ci sia. Sì, infatti 24 mila domande in lista d'attesa su tutta la provincia, sono
05:55oltre mille, forse deve essere il numero meglio la interlocutrice Giosi Marella che è in collegamento
06:02però sono tante anche nella città sola di Brescia. Però ecco dobbiamo tenere conto che nelle
06:10domande poi ci sono tanti che fanno domande pur magari se nel momento poi vengono chiamati
06:17per portare il loro caro in RSA, magari cambiano idea perché preferiscono situazioni domiciliari
06:22o ci sono domande soprattutto in provincia dove non ci sono liste uniche, in alcune situazioni
06:27non ci sono liste uniche che sono fatte dalle stesse persone in più distretti, in più posti.
06:33Noi nella città già da un po' di anni abbiamo creato una lista unica di attesa per quanto riguarda
06:4011 e situazioni di RSA cittadine e quindi questo ci consente di non avere questo tipo
06:46di doppioni. Certo le domande che ci sono nelle liste d'attesa poi possono scontare altri
06:51difetti che sono ad esempio il fatto che se nel frattempo dell'attesa una persona purtroppo
06:57risulta deceduta le famiglie non vanno a comunicare questa cosa, quindi lo scopriamo nel momento
07:04in cui chiamiamo. Però ecco ci sono piccole correzioni che però sono al netto comunque di doppioni
07:09perché quelli con le liste uniche abbiamo risolto un po' questo tema. Abbiamo comunque
07:15tante persone in lista d'attesa, questo sì e quindi anche ragionando sull'invecchiamento
07:20della popolazione non potrà mai la RSA come struttura residenziale rispondere a tutto
07:25quello che sarà il futuro di noi boomers che arriveremo presto a superare una unità e magari
07:31avere delle necessità di questo tipo. La risposta forse è più nei servizi di filiera
07:37nella domiciliarità. Giussi Marella venendo ai servizi domiciliari, l'impressione come
07:44si diceva è che anche qui si faccia troppo poco rispetto a quella che potrebbe essere
07:50la potenzialità, le criticità che sollevava il servizio e comunque la ricerca rispetto
07:57a la disponibilità sia di operatori che di servizi sul territorio ci sono anche nella
08:03nostra provincia e se sì insomma come impatta questo tipo di servizio poi sulla popolazione
08:09anziana.
08:09Diciamo che le risorse sono sempre poche ma in questi ultimi anni i tentativi che abbiamo
08:19fatto con l'RSA è di aprirci un po' sul territorio accreditandoci a servizi che possono dare aiuto
08:30a domicilio in modo tale da accompagnare un po' gli utenti nel percorso sia della malattia
08:38e del cambiamento dei bisogni. Ecco per fare un esempio ci sono il servizio di C-DOM che è
08:46l'EX-ADI, ci sono le cure domiciliari che sono quelle prettamente sanitarie che vengono
08:52attivate tramite il medico di base o da dimissione protetta dell'RSA. La nostra RSA per esempio
08:58un'unica RSA accreditata a questo servizio che è aperto non solo a persone anziane a
09:06domicilio ma prettamente a queste persone e poi ci sono altri servizi come la misura
09:124 RSA aperta che è già a 5-6 anni che è attiva, che è una misura della Regione Lombardia
09:21a favore di persone non autosufficienti oppure con demenza che può essere attivata direttamente
09:28dall'utente. Il problema è che tante volte questi servizi non sono conosciuti neanche
09:33dagli addetti ai lavori, quindi il nostro tentativo cercando di utilizzare le risorse
09:39che ci sono è di fare una rete che possa aiutare l'utente a orientarsi in questi servizi
09:47a partire magari dagli addetti ai cittadini.
09:49C'è una riferimento prima alle badanti, in realtà ha messo anche che comunque la badante
09:55possa avere il suo ruolo importante in una famiglia, nell'accudimento di un anziano, di
09:59una persona non autosufficiente, è chiaro che una competenza infermieristica è tutt'altro
10:05e quindi c'è la necessità magari anche di mettere a fatto il comune queste competenze.
10:10Da un lato la badante che accudisce appunto magari nelle 24 ore l'anziano, dall'altro
10:15però il servizio del professionista, l'infermiere che può anche fare appunto delle manovre o
10:20delle cure insomma più professionali.
10:24O anche addestrare la badante stessa e quindi con un accesso di un infermiere può essere
10:31anche d'aiuto o comunque monitorare un po' la situazione del bisogno della persona.
10:37Ecco diceva la difficoltà di farsi conoscere anche agli addetti ai lavori, cioè faceva
10:42riferimento ad esempio ai medici di base?
10:45Sì, faccio riferimento a quelli perché tante volte questi servizi non vengono neanche
10:54proposti dai medici di base.
10:59Quindi in questo momento la famiglia che di fronte a una dimissione protetta o in caso di necessità
11:06di fronte a un problema si rivolge con quell'itere che si rivolga al medico di base e da lì
11:10poi si attivino i servizi?
11:12Sì, questa è una delle modalità.
11:15In realtà per cercare di dare una, almeno sulla città, ci siamo inventati anche delle
11:20modalità per dare delle risposte dirette a queste famiglie che, come dicevi, in seguito
11:27a un trauma che può essere un ictus piuttosto che una frattura a seguito dell'intervento
11:34ospedaliero poi si viene dimessi e non si sa cosa fare, piuttosto che alla progressione
11:38di una malattia in modo grave e si trovano spiazzati e non sanno dove rivolgersi.
11:43Molto spesso si fanno un giro delle tanti punti di accesso che però sono tanti, frammentati
11:50e molto spesso poco in dialogo fra di loro.
11:53Abbiamo fatto uno sforzo, un tentativo tra l'altro con la Fondazione Brescia Solidale
11:58e con la Fondazione Casa d'Industria negli scorsi mesi facendo così nascere un centro
12:03multi servizi a cui abbiamo fatto trovare sede nella zona est della città di Brescia
12:10che è un po' il sunto di tutti i servizi che possiamo dare a queste famiglie, che sono
12:16servizi di ogni tipo, non sono solo servizi sanitari, sono servizi che vanno dalla residenzialità
12:21quindi stiamo parlando di RSA ma anche di comunità residenziali, le CRA che è un tipo
12:26di residenzialità più leggero, a tutta la filiera dei servizi domiciliari che come è
12:31stato detto vanno dal cosiddetto ADI alla misura 4 al SAD che è quello invece gestito
12:36direttamente dai comuni e ha anche tutta una serie di altri servizi che sono più residenziali
12:42come gli appartamenti protetti o i condomini dove piano piano stiamo cercando di introdurre
12:48una logica o della famiglia accudente o della badante di condominio. Il centro multi servizi
12:54che abbiamo aperto ha questi tipi di risposte e quindi può indirizzare ovviamente, le liste
13:00sono le stesse, però indirizzare comunque direttamente nel servizio unico, fare la domanda
13:05lì in un punto unico per più situazioni di risposta e ci sono anche servizi come ad esempio
13:11quelli di un architetta che aiuta le persone ad adeguare la propria casa in vista di servizi
13:18domiciliari, sistemando la sicurezza e anche gli accessi e le barriere architettoniche in
13:24modo che quando l'anziano poi deve essere accudito a casa abbia anche una casa sempre
13:28più in linea con le problematiche della non autosufficienza, così anche come ci sono servizi
13:33di tipo più burocratico come l'amministratore di sostegno o il CAF per fare le domande di invalidità
13:40per le persone che si trovano improvvisamente in queste condizioni. Però ecco, la necessità
13:44è un po' quella che è un po' anche quella che in ambito sanitario si sta cercando di
13:48portare avanti a Regione Lombardia con le case della comunità, gli ospedali di comunità,
13:52cioè di riuscire a centralizzare un po' tutte le varie frammentazioni di servizi che ci sono,
13:59che sono purtroppo oggi comunque insufficienti rispetto ai numeri che prevediamo, però che comunque
14:04evitano alle persone di dover fare il giro del mondo a cercare qual è la risposta.
14:09Quindi da un lato centralizzare all'interno di comunque strutture che possano offrire diversi
14:16servizi o comunque possano orientare in un unico luogo, diciamo le famiglie alle prese magari
14:20con tante domande, tante esigenze. Dall'altro però cercare di spostare sempre più dalla casa
14:27di riposo al servizio a casa o comunque attraverso centri di urni integrati, altre tipologie
14:33di servizi più leggere. Anche perché questo si diceva è un po' anche una sfida dal punto
14:40di vista economico perché poi la casa di riposo comunque ha anche un costo importante e in
14:47prospettiva potrebbe non essere più sostenibile. Stiamo parlando di strutture convenzionate,
14:55cioè dove c'è una parte che è quella sanitaria, diciamo che è a carico del Servizio Sanitario
15:00Nazionale e una parte che è quella più sociale o diciamo alberghiera, che è quella a carico
15:07delle famiglie. Però stiamo parlando di importanti cifre comunque anche in regime di convenzione
15:13per non parlare poi dei posti privati invece in alcune RSA che hanno dei posti anche puramente
15:18privati dove comunque lì tutto il costo è a carico delle famiglie e quindi rischiamo
15:24se la situazione fosse solo quella della risposta residenziale di comunque acuire delle differenze
15:30anche rispetto a chi può permettersi questo tipo di soluzione, quindi le famiglie più
15:36abbienti e chi invece non può. Dopo esistono sempre i comuni che in alcuni casi riescono
15:41a compartecipare con la famiglia alla spesa, però si rischia di fare come hanno denunciato
15:46proprio anche sul giornale di Brescia due giorni fa i medici e dell'ordine dei medici
15:51che si rischia di fare una sanità per censo, cioè quindi un po' differenziata e non va bene
15:58per essere un po' più giusti.
16:01Giuse Marella, spostandoci sul territorio, nei servizi domiciliari, quali sono le criticità
16:09che riscontrate? È più una difficoltà di trovare anche il personale? È più una difficoltà
16:14di trovare, come diceva anche Mantelli, l'abitazione dove si possa poi realizzare la cura domiciliare?
16:22La criticità più importante è che i bisogni sono tanti e non si riesce a rispondere a tutti
16:31i bisogni e quindi si cerca di, come dire, quando si accoglie una persona di accompagnarla
16:41in tutto il suo tragetto e tante volte quando arriva a rivolgersi alle strutture la situazione
16:50è già anche avanzata. La cosa migliore sarebbe intercettare prima che il bisogno diventi troppo
17:01per poter magari anche prevenire tante volte e accompagnare verso i servizi.
17:08Quindi il fare rete, come diceva il dottor Mantelli, sarebbe la cosa principale perché le risorse
17:16è vero che sono poche, però è anche vero che tante volte sono anche un po' disperse
17:22appunto, quindi magari cercare sempre più di razionalizzare queste risorse dando risposte
17:32appunto di rete.
17:35Una rete che mi pare, rispetto a quello diceva Mantelli prima, in città comunque si è già
17:41fatto molto, si sta facendo molto, si guarda avanti in questa direzione, possiamo dire lo
17:48stesso della provincia?
17:50Sì, allora in città appunto è la situazione che entrambi conosciamo meglio rispetto a questi
17:56centri di molti servizi ma anche al fatto che le tre principali fondazioni della città
18:01che sono Brescia Solidale, Casa d'Industria e Casa di Dio. Da tempo comunque con la regia
18:07anche dell'assessorato ai servizi alla persona si parlano e concordano e definiscono, partecipano
18:14alla stesura dei piani di zona eccetera, quindi c'è un lavoro comune da questo punto di vista
18:20e c'è sempre da migliorare diciamo così, non manca mai la necessità, però in provincia
18:27mi risulta che in alcuni distretti, in alcune valli eccetera ci sia analoga situazione, ad esempio
18:32mi sembra che anche in Valle Sabbia tutte le strutture che sono disperse diciamo sull'Alto
18:37Gard e la Valle Sabbia siano comunque in rete con ad esempio la lista unica eccetera e ci siano
18:42comunque situazioni favorite sempre o con la regia delle singole SST rispetto a lavorare
18:49in rete, però ecco in realtà adesso la sfida che giustamente diceva anche Giosi Marella
18:54prima di andare in rete è di andare in rete anche con tutti quei soggetti anche non istituzionali
19:00magari come abbiamo citato prima le assistenti familiari, le badanti o tutto il mondo delle
19:04agenzie diciamo così più strutturate per quanto riguarda questo tipo di servizio
19:11che iniziano a proliferare perché si vedono adesso
19:13ma anche tutti gli altri portatori di interessi, io cito ad esempio due settimane fa sono stato
19:19invitato a parlare appunto di appartamenti protetti dall'assemblea, dalla conferenza
19:24della NACI che è l'associazione degli amministratori di condominio perché anche loro giustamente
19:29adesso si pongono il tema di cosa fare nel momento in cui servissero le badanti di condominio
19:35quindi una figura unica magari per più anziani all'interno e come retribuirla, come inquadrarla
19:41una volta nei condomini c'era il portiere, adesso forse è il caso di ragionare su questi
19:48tipi perché se il condominio è popolato da una fetta di inquilini con un'età media
19:54molto avanzata ecco sicuramente questa è una delle risposte possibili perché a volte
19:59si parla di co-housing, in altri casi si parla di condominio solidale però sono tutte
20:03risposte che comunque portano diciamo così acqua alla soluzione complessiva
20:08quindi in prospettiva abbiamo proprio pochissimi secondi, chiudiamo anche con Giusy Marella
20:14possiamo dire che bisogna fare appello davvero a lavorare insieme, a unire le forze, istituzioni
20:21terzo settore ma anche banalmente insomma cercare di diciamo sul territorio promuovere
20:29il più possibile anche un confronto su questi temi perché poi è un come dire ne va della serenità
20:34dei nostri anziani e di tutte le famiglie perché poi chi se ne fa carico sono anche i più
20:38giovani, giusto?
20:40Ecco giusto direi proprio di essere lungimiranti verso questa strada perché ci sarà anche
20:49un boom, invecchiamo sempre di più e ci saranno sempre più persone anziane con bisogni
20:55quindi cercare appunto di pensare anche a un futuro anche dal punto di vista politico
21:05verso questa direzione è molto importante
21:12Grazie mille quindi un appello a spostare un po' l'assistenza, la cura dalla residenzialità
21:20in senso stretto così come l'abbiamo sempre concepita
21:23Grazie mille ai miei ospiti, grazie a Giacomo Mantelli e grazie a Giusy Marella in collegamento
21:33Per questa edizione del TG Preview è tutto, io vi aspetto tra pochissimo 19.30 puntuali
21:39con una nuova edizione del TG, restate con noi