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Medici e violenza, il ciclo dell'aggressività in una tesi di laurea. Ancora molti medici la percepiscono come normale. L'intervista alla dott.ssa Beatrice Bottini (assistente sanitario). (immagini di Enrica Di Battista)

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Trascrizione
00:00Lei è una giovane dottoressa da poco laureata con una tesi sulla violenza tra i sanitari.
00:04Cosa è emerso dal suo studio?
00:07Sono una dottoressa in assistenza sanitaria, laurea triennale e magistrale in scienze della prevenzione.
00:12Dal mio studio è emerso come percepiscono la violenza gli operatori sanitari
00:16all'interno di una struttura pubblica o privata, in questo caso pubblica,
00:21e se la percepiscono in maniera funzionale o disfunzionale.
00:23Funzionale è percepire la violenza come una risposta emotiva,
00:28una risposta emotiva ad un evento stressante come normale,
00:33come se fosse normale rispondere in maniera violenta,
00:37mentre disfunzionale si vede percepita come un qualcosa di non normale
00:43e quindi che va assolutamente cambiato,
00:46e quindi non è quella la risposta giusta da avere dopo un evento stressante.
00:52È emerso che la maggior parte degli operatori sanitari
00:54percepisce la risposta emotiva violenta dei pazienti o dei loro familiari
01:00come disfunzionale, ma anche se in minoranza
01:04molti operatori sanitari la percepiscono come funzionale,
01:08cioè alcuni neanche tendono a denunciare l'evento o l'accaduto
01:16perché pensano che loro possono sostenere questo tipo di reazione
01:22davanti a un evento stressante perché per loro magari
01:26è giusto che in quel momento lo subiscano
01:29e magari se ne vergognano anche e quindi non lo denunciano.
01:32Il fatto di percepire la violenza come funzionale,
01:35qualcosa che può accadere, qualcosa di normale,
01:38ci porta ad un'analogia con la violenza di genere,
01:40con la violenza domestica, quello che vediamo all'esterno?
01:43L'analogia è proprio questa perché dove diamo una normalità,
01:47dove normalizziamo un evento soltanto pensando che si possa reagire così
01:52per una questione emotiva, allora la rendiamo normale
01:56all'interno della vita e per questo meno denunciabile.
01:59Più è normale e più diventa meno denunciabile e quindi meno credibile.
02:05Ha mai subito o è stata testimone di violenza?
02:08E in quanto donna si sente più esposta nelle strutture sanitarie?
02:12Sì, mi sento più esposta e soprattutto nell'ultimo periodo un po' ovunque,
02:17ma specialmente all'interno della struttura sanitaria.
02:20Durante il periodo Covid io ero incaricata alla somministrazione di vaccinazioni
02:25e ci sono state aggressioni verbali all'interno del posto in cui ero.
02:31Sì, mi è capitato.
02:33La sua tesi descrive il ciclo della violenza e la descalation
02:36che vi insegnano a mettere in atto. Ci spiega di cosa si tratta?
02:40Il ciclo dell'aggressività comincia da un'aggressione verbale iniziale
02:46per poi arrivare a una minaccia, quindi è la parte dell'escalation,
02:50dove le due parti non si fermano per poi arrivare appunto a regare dolore fisico
02:56con contatto fisico, con l'uso di oggetti.
02:59La descalation serve proprio per prevenire questo, cioè per fermare e bloccare
03:07e non fare arrivare il ciclo dell'aggressività alla parte della minaccia,
03:10quindi all'escalation, cercare di fermare l'aggressione quando è iniziata,
03:14quindi nella parte verbale, per far sì che disinnescando
03:18si può riuscire magari a ragionare o ad arrivare a un obiettivo finale
03:23semplicemente parlando e non creando appunto dei danni fisici
03:28a volte anche irreversibili.

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