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Selezionato per rappresentare la Svizzera nella categoria Miglior Film Internazionale agli Oscar 2025, e dopo aver ricevuto grandi applausi a numerosi Festival cinematografici internazionali, il 15 maggio arriva nei cinema italiani, con Exit Media, Reinas. La pellicola di Klaudia Reynicke è presentata in anteprima a La Nueva Ola - Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano di Roma.

Del film, un vero e proprio racconto di formazione che intreccia la vicenda personale della stessa regista, riflettendo sui temi dell'esilio e dell'appartenenza, vi mostriamo in anteprima esclusiva un video. Prima di dare la parola a Reynicke stessa. che ha lasciato il Perù e parte della sua famiglia all’età di 10 anni per trasferirsi prima in Europa e poi negli Stati Uniti. All'epoca, infatti, la situazione sociale, economica e politica del Paese era a un punto molto critico. E, come molte altre famiglie, anche la sua ha deciso di partire
La trama di "Reinas"
Nell'estate del 1992, a Lima, tutto accade molto velocemente. Nel pieno del caos sociale e politico che attraversa il Perù, Lucia e Aurora si preparano a lasciare definitivamente il loro paese insieme alla madre. Per partire, però, hanno bisogno che Carlos, il padre che ha sempre evitato le responsabilità genitoriali, firmi i loro documenti di uscita.

A Carlos ha fatto comodo non fare il genitore, ma ora, se vuole conquistare l'amore delle sue figlie, deve dimostrare di meritarsi un posto nelle loro vite prima che partano.
L'intervista alla regista Klaudia Reynicke
Il film racconta una storia molto personale sullo sfondo di un momento storico complesso: com'è nato il desiderio di ambientare questa vicenda proprio nella Lima del 1992?
Due desideri mi hanno spinta a fare questo film: da una parte, volevo raccontare la storia di una famiglia che non lo è più, ma che lo ridiventa proprio prima di una grande partenza; e dall'altra, avevo un forte desiderio di riconnettermi con il mio paese d'origine. Ho scelto di ambientare la storia negli anni '90 perché era l'unico Perù che conoscevavo prima di fare questo film — quello che ho lasciato da bambina. Era anche un momento storico, un periodo molto difficile per il paese. Sentivo il bisogno di tornare a quell'epoca e raccontare una storia legata alla migrazione, a quel momento in cui tante famiglie hanno dovuto andarsene.

Il rapporto tra padre e figlie è centrale nella narrazione: quanto c'è di autobiografico o vissuto in questa dinamica familiare?
C'è qualcosa di molto personale in Reinas, anche se il film non è completamente autobiografico. Diciamo che parte da ricordi legati alla mia infanzia, da una partenza vissuta come una rottura. Ma il film si permette di trasformare tutto questo in qualcos'altro. Come Lucia, ho lasciato il Perù a 10 anni, ma mio padre viveva già negli Stati Uniti. È rimasto una figura assente, magnetica, quasi mitologica. Carlos, in Reinas, è una reinvenzione a partire da quell'assenza. È un padre inadeguato ma toccante, che cerca all'ultimo momento di fare qualcosa di giusto. Troppo tardi, forse, ma in modo sincero. Quello che mi interessava era proprio questa ambiguità, questo tentativo goffo di esserci, di amare comunque.

Il film ha ricevuto un'accoglienza calorosa sia alla Berlinale che a Locarno. Cosa crede abbia colpito così tanto il pubblico internazionale?
Reinas parla di cose che molte persone possono riconoscere, anche se il contesto è molto specifico. La partenza, la separazione, quel momento strano in cui si vive in una specie di limbo, con un piede ancora nel presente e l'altro già proiettato altrove. E poi, i legami familiari complessi: amare qualcuno che non sa amare nel modo giusto. È qualcosa di universale. Ho cercato di non giudicare i personaggi, ma di mostrarli nelle loro contraddizioni, con tenerezza. Forse il pubblico ha percepito questo, e questo ha permesso di identificarsi con la storia.

Come ha lavorato con le attrici che interpretano Lucia e Aurora per restituire in modo autentico l'emotività e la fragilità dell'infanzia in un contesto così instabile?
Non volevo che "recitassero" l'infanzia, ma che potessero viverla, a modo loro. Abbiamo passato del tempo insieme prima delle riprese, senza copione, senza macchina da presa. Abbiamo parlato di loro, della loro vita quotidiana. Volevo creare un legame di fiducia, uno spazio protetto. Durante la preparazione c'era un insegnante, ma mi era vietato provare le scene del film con loro. Potevano fare esercizi di recitazione, dei giochi, ma mai le vere scene: questo ha permesso che restassero naturali, senza cadere nella recitazione meccanica. Abril Gjurinovic, che interpreta Lucia, aveva una storia molto vicina a quella del personaggio. Sapeva cosa vuol dire crescere tra due mondi. Luana Vega, che interpre...

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Trascrizione
00:00C'è qualcuno dentro del carro?
00:02Io non vedo a nessuno.
00:10Ah, però si è Carlos.
00:11Carlos, Carlos.
00:13Papà?
00:15Papà?
00:16Con questa carcocha, qu'è più va a fare?
00:19Mamà, non sei male.
00:23Hola.
00:25Buona, che tal?
00:26Hola.
00:27Che buono che veniste.
00:29La chica se va a poner bien contenta.
00:31Lo quiero amorecer, le doy su regalo y me doy.
00:33Sos tonto.
00:34Ven, pasa.
00:35Pasa, pasa, pasa.
00:42Chicas.
00:44Salude.
00:48Denle un abrazo a su padre, reinas.
00:57Buono.
01:02Ellas tampoco se mueven sus corras.
01:07Qué lindo verlas.
01:10¿Y cómo están?
01:11Bien.
01:16Feliz cumpleaños, Reina.
01:19Buono.
01:21Gracias.

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