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ApprendimentoTrascrizione
00:00Benvenuti al Piacere della lettura, il vodcast di Quotidiano Nazionale dedicato ai libri, agli scrittori, alle scrittrici e alle storie.
00:07Con noi Oscar Di Montigny, benvenuto.
00:10Grazie.
00:11Il libro di oggi è Un nuovo equilibrio, Rizzoli.
00:14Il sottotitolo è Viaggio nell'ultimo luogo segreto.
00:18Come nasce l'esigenza di rendere il tuo viaggio un libro?
00:22Nasce un viaggio. Ero partito non con l'idea di scrivere di ciò che sarebbe accaduto, ma certamente con un interesse di quello che poi è stato l'editore che è il mio editore.
00:36Non mi ero impegnato alla scrittura del libro. Volevo che eventualmente questo desiderio maturasse nel corso del viaggio.
00:42Perché era un viaggio di silenzio, un viaggio di ricerca interiore, un viaggio di ascolto e quindi non volevo essere assillato dall'impegno di dover portare a casa qualche cosa.
00:52Devo dire che però è stato possibile, è stata una scelta fatta al ritorno.
00:59Ed è stato molto interessante riorganizzare tutta l'esperienza finalizzandola la scrittura, perché così ho potuto viaggiare due volte.
01:07Prima fuori e poi dentro.
01:09Non voltarti, non distrarre la tua mente, Marpa.
01:14Quanto è importante fermarsi e non voltarsi indietro?
01:18Quanto il passato influisce sul presente?
01:20La frase che è citata è quella di un grande maestro del buddismo, Marpa, e di un suo insegnamento a un allievo.
01:28Il passato c'è maestro. Spesso lo giudichiamo, oppure lo celebriamo, in entrambi i casi in maniera a volte eccessiva.
01:36Quando sbagliamo magari ci puniamo con i sensi di colpa e quando magari otteniamo qualche cosa rivediamo questo passato come un momento che attesta in maniera assoluta delle nostre capacità.
01:50Il passato è anch'esso un divenire, è ciò che ci ha traghettato all'oggi, che sarà il passato del domani.
01:58E quindi diciamo che una delle cose che mi sono portato a casa da questo viaggio è stata proprio un'attenzione particolare a dare il giusto valore a ciò che è già stato.
02:08E su questo costruire fondamentalmente per ciò che è e che quindi sarà.
02:13Quando si viaggia spesso si cercano risposte e poi ritorniamo a casa con tantissime domande.
02:19È questo il senso di un viaggio?
02:21Per me lo è, è uno dei possibili sensi, certamente non è necessariamente il senso assoluto, valido per tutti.
02:27Io diffido molto di chi fornisce risposte, diffido anche di me, di quando do risposte, quando mi viene chiesto qualche cosa, o di quando mi do risposte.
02:39Credo che ogni domanda sia già gravida della sua risposta, se è formulata bene.
02:44E la migliore delle risposte è una domanda più inclusiva.
02:47Il libro è diviso in tre parti, Ladakh, Mustang e Bhutan.
02:52Con quali aggettivi definiresti questi tre luoghi?
02:55Sì, è diviso in tre parti perché sono le tre regioni malayane che ho visitato.
03:01Il Ladakh, siamo nel nord ovest dell'India e direi una terra austera e silenziosa.
03:07Il Mustang è la regione più a nord del Nepal, siamo al confine anche in questo caso col Tibet, siamo sotto proprio tutta la catena immalayana.
03:17Il Mustang è direi magia, è un regno incantato.
03:21Non a caso si parla del regno di Lo, Lo Mantang era la capitale del Mustang nell'antichità.
03:28Quindi direi incanto, direi magia.
03:31Per quanto riguarda il Bhutan, che invece è un paese, è assolutamente felicità.
03:36È ritenuto non a caso il paese più felice al mondo, per delle ragioni obiettive, anche di misurazione di questa felicità.
03:43E direi colore, è un luogo ricco di suggestioni colorate.
03:49Hai dovuto riflettere molto sulla morte e poi comunque la domanda, somma, dell'essere umano è se c'è un senso alla vita e a tutto questo.
03:59Tu hai una risposta o una riflessione per questa domanda?
04:04Ho una riflessione? Non ho affatto una risposta sulla morte.
04:08Ma obiettivamente la cultura buddista e in particolare quella della corrente tibetana del buddismo, di cui queste aree sono aree geografiche molto pregne.
04:19E certamente è una cultura, faccio una generalizzazione, che è in pace col concetto di morte.
04:25Nel senso che la morte è un trapasso.
04:26È una prospettiva che ho studiato, conosciuto e studiato prima di partire, che ho sperimentato lì non tanto perché io sia morto, se non a un vecchio Oscar,
04:36ma perché ho anche potuto assistere a momenti di celebrazione del passaggio, perché ci sono delle cerimonie molto particolari che vengono fatte,
04:45nel caso in cui c'è un defunto che trapassa.
04:47Ma certamente trovo molto affascinante, utile, arricchente, l'idea di morte.
04:54Noi non abbiamo un buon rapporto, culturalmente parlando, religiosamente parlando, e chiaramente anche questa è una generalizzazione con la morte.
05:03È una cosa che evitiamo anche come pensiero, che temiamo.
05:07E se la morte fosse un passaggio per un ritorno a casa, possibilmente in un luogo migliore,
05:12e se in realtà la vita fosse di là e la morte fosse di qua, no?
05:16Se noi dovessimo essere qua per morire a una vecchia condizione rinascere, proprio in questo momento di trapasso,
05:22trovo che ci sono dei punti di vista sulla morte, culturalmente parlando, spiritualmente parlando, filosoficamente parlando,
05:30molto più interessanti di quelli ai quali io sia stato culturalmente, religiosamente, filosoficamente esposto in questa mia vita.
05:36E quindi è stato un viaggio anche che mi ha riavvicinato all'amore per il passaggio, che noi chiamiamo morte.
05:45Nel tuo viaggio hai trovato tanto rispetto, reverenza, il servire.
05:50Nel mondo occidentale però sono diventati sinonimo di adulazione o debolezza.
05:56Ce ne puoi parlare?
05:57Ah, che bella domanda, sì.
05:59Guarda, è già interessante perché Tashidelek è una maniera per salutarsi in tibetano quando ci si incontra.
06:06Namaste, sempre in quelle zone, è un'altra maniera per onorare l'incontro, sostanzialmente traducendolo,
06:14parafrasando un po' il significato letterale, quando si fa namaste si saluta nell'altro la divinità che lo abita
06:21e che riconosce come essere la stessa divinità che abita a te.
06:24Bellissimo, ciao. La parola non significa che anche la nostra non possa essere pregna di quel senso,
06:31però obiettivamente incontrarsi e salutarsi onorando la divinità che c'è nell'altro,
06:36riconoscendola come la stessa che c'è in noi, è oggettivamente un senso più alto.
06:41E questo senso di reverenza, come è stato ben detto, non è una reverenza in chiave di servilismo,
06:48è ancor meno di adulazione. È una reverenza proprio perché riconosce nell'altro un'altezza,
06:55una divinità, una grandezza e dovrebbe essere quello che dovremmo essere capaci di riconoscere
07:00ad ogni respiro della nostra quotidianità. E quindi questo senso di reverenza in realtà è un senso di gratitudine,
07:06di riconoscenza della grandezza che c'è in ogni manifestazione della natura,
07:13ma soprattutto dello spirito che prende forma anche nella natura.
07:18E anche questo, al di là che poi ciascuno anche là vive questa quotidianità a modo proprio,
07:22perché non è che ti muovi solo fra divinità perfettamente coerente con questo principio,
07:27però volendone fare una questione proprio di generalizzazione culturale,
07:32trovo molto interessante vivere, venire educati all'idea che c'è grandezza in tutto e in tutti,
07:40e che questa grandezza vada riconosciuta, onorata, glorificata e quindi ringraziata.
07:47Qual è la differenza tra religione occidentale e spiritualità orientale? Ce ne puoi parlare?
07:53Wow, no, no, no, non sono assolutamente nella condizione di dare una risposta.
07:57Posso parlare di una mia esperienza, ci sono persone deputate a dare queste risposte, non io.
08:02Credo che la religione, lo dice proprio la parola, religo, no, quindi rilegare,
08:09sia un tentativo che nella storia dell'umanità, almeno quella nota,
08:13gli umani hanno adottato per cercare di canonizzare dei momenti, delle sensazioni.
08:19Infatti ci sono tante religioni, ciascuna col proprio canone, col colpi testi sacri,
08:24coi propri dettami, dogmi, tra l'unico in casi imposti, in altri casi meno.
08:29Ciascuna religione nella sua storia ha imposto e poi meno imposto la spiritualità,
08:35credo che sia una condizione superiore, una condizione a cui tutti apparteniamo,
08:39da cui tutti originiamo e sia la vera porta d'accesso a una dimensione maggiore.
08:45In tutto questo trovo la religione un limite, lo dico con grande rispetto,
08:50o quantomeno una misura intermedia.
08:52Se le nostre anime potessero tornare in contatto con la dimensione spirituale,
08:55coscientemente, credo che potremmo fare almeno delle religioni.
08:58Mi ha molto colpito l'oracolo Padma Lamo.
09:02In che modo ci si può approcciare senza che il sapere scientifico o il bias occidentali
09:08ci mettano in una posizione giudicante?
09:11E perché credere agli oracoli, però sbeffeggiare i veggenti occidentali?
09:18Hai letto, studiato, wow, è sempre provocatoria.
09:21L'oracolo nella tradizione buddista è una figura di riferimento per la collettività, per la socialità.
09:27Sono persone che appartengono a un lignaggio particolare,
09:31vengono educate e sono quelle persone che riescono a entrare in contatto
09:35trasformandosi, trasfigurandosi con una dimensione che va oltre quella della materia,
09:40quella percepibile dei nostri sensi, della carne.
09:42E quando entrano in contatto con questa dimensione diventano dei canali.
09:46Si chiamano per l'appunto oracoli, no?
09:48Sono persone normali che però attraverso delle pratiche, delle cerimonie,
09:53indossando degli indumenti particolari, entrando in questo stato, proprio si trasformano.
09:58Quindi non bisogna confondirli col corpo fisico, perché poi quando escono dallo stato
10:01tornano, pur rimanendo nel corpo fisico, alla condizione pregressa.
10:06Sono canali, sono mezzi.
10:07Se vogliamo veramente semplificare, il nostro mondo, quello che tu hai definito occidentale,
10:12ha teso spesso a dover spiegare, argomentare, no?
10:16Dare prove empiriche di talune verità.
10:18Ecco, diciamo che non è l'approccio più canonico, anche perché quando entri in contatto,
10:22come mi è successo con Padma Lam, ma in questo caso una donna, spesso gli oracoli sono donne
10:26in Tibet, che obiettivamente mi ha restituito delle verità della mia vita che solo io potevo
10:30conoscere, certamente non lei.
10:33Non poteva che averlo fatto perché è in contatto con una dimensione che contiene me e lei.
10:38Forse quella dimensione spirituale.
10:39E quindi o tu ti arrendi a delle evidenze empiriche, in quel caso, o se stai a difendere
10:45le tue verità a tutti i costi è decisamente perdente, perché poi la purezza di una prospettiva
10:51disinteressata, che è quella che ti viene offerta, è veramente percepibile e forte, rispetto
10:56a tante verità che nella quotidianità ci vengono offerte come verità assolute, quando
11:01poi vedi che l'altro non incarna quelle verità e che il sistema non le incarna, le recita.
11:06E allora lì riconosce, a mio parere, una superiorità di quella filosofia, di quella
11:11cultura rispetto alla nostra.
11:14O quantomeno di come oggi quella cultura prende forma e di come oggi la nostra, purtroppo,
11:20guardiamo i mezzi di comunicazione, ascoltiamo che l'attenzione sta prendendo forma.
11:24Quanto sono importanti il silenzio e la solitudine per trovare un proprio equilibrio?
11:29Silenzio e solitudine sono fondamentali certamente per me.
11:32Se crea uno spazio vuoto, si dice che la musica prenda forma nelle pause, non con le note, no?
11:38Se osserviamo questo luogo è molto più lo spazio vuoto dello spazio pieno, è nel vuoto
11:43che la vita si manifesta.
11:45Però purtroppo i nostri sensi sono attratti dal pieno e quindi il silenzio è una condizione
11:51fondamentale per me per stare in contatto con la vita, che poi prende forma nel pieno.
11:57Ma se non riconosci il vuoto, se non riconosci il silenzio, credo che tu, chiunque tu sia,
12:04io, ci si privi della reale possibilità di poter creare.
12:08A chi è rivolto il tuo libro?
12:09Il mio libro è una bellissima domanda.
12:11Credo che mai, come stavolta, abbia scritto questo libro per me.
12:15Ero molto disinteressato all'eventuale risultato commerciale.
12:19Chiaramente mi è chiaro che la fiducia dell'editore andrà onorata con un risultato anche commerciale,
12:26ma se devo proprio in intimità risponderti.
12:29È un libro che è stato fondamentale che io scrivessi per me,
12:33perché mi ha consentito di riordinare tutte le esperienze del viaggio a freddo,
12:37di riappacificarmi definitivamente con un momento complesso della mia vita.
12:42È un libro che spero possano leggere soprattutto i miei figli,
12:46le persone che ho amato nel passato la mia vita, che tutto ora amo,
12:50le persone che ho deluso, le persone che ho tradito,
12:54compreso me, tutte le volte che mi sono deluso e che mi sono tradito,
12:58ma anche tutti coloro per i quali, magari con un gesto, una parola,
13:02io abbia potuto fare almeno una piccola differenza nelle loro vite.
13:04Quindi è un libro dedicato agli incontri della mia esistenza.
13:09Ma credo con grandissima sincerità che è un libro che io abbia,
13:14e non come forma egoistica, proprio come processo maieutico,
13:18dovuto scrivere per attivare un processo di rinascita della mia esistenza.
13:23Di questi 58 giorni di viaggio in cui hai dovuto modificare il tuo stile di vita,
13:28amalgamandolo al luogo o alla spiritualità che hai incontrato,
13:32che cosa ti porti dentro ancora oggi?
13:36E c'è qualcosa che ritornando indietro non faresti o faresti diversamente?
13:41Cercherei di richiamarmi più frequentemente alla presenza e all'attenzione.
13:46Ho avuto un momento di svolta durante il viaggio,
13:49ridosso di poco meno della metà,
13:51in cui un fatto esterno mi ha proprio fatto un'istantanea,
13:57lasciandomi intendere che ero già quasi a metà del viaggio,
14:00ma non avevo ancora prodotto una qualità in termini di presenza importante,
14:04per cui era come se ci fosse un vecchio Oscar
14:07che cercasse di ridurre, non amplificare,
14:10di tornare a vecchie memorie,
14:12di entrare un po' in una routine, un po' meccanica,
14:15parlo di pensieri, di stati interiori,
14:18perché poi in realtà nel fare pratico era tutto molto,
14:21molto diverso dalle mie avitudini oggettivamente.
14:24Mi sono dovuto dire, grazie anche a un aiuto esterno
14:26che è arrivato in maniera accidentale da casa,
14:28che è arrivato in maniera un po' in un'attività,
14:30che è arrivato in maniera un'opportunità per la tua vita,
14:33non la sprecare, non può essere un momento come un altro,
14:36nessun momento è come un altro.
14:38Poi c'erano dei momenti dove è più semplice comprendere la diversità,
14:41e quindi, con senno di poi, dovessi ripartire,
14:45chiaramente una prima volta non ci sarà mai più,
14:48cercherei di imporre ancor meno distrazioni e più presenza.
14:53E questo è su cosa eventualmente cambierei, mentre...
14:56Che cosa ti porti ancora oggi dentro?
14:58La parola chiave di questo viaggio per me è stata verità.
15:0158 giorni, come ben detto, in luoghi dove tendenzialmente è sempre tutto nuovo,
15:06è sempre tutto calmo, nonostante la fatica,
15:09però sei sempre con te stesso.
15:10Quindi, non so come dire, questa voce interiore,
15:12che spesso ci accompagna anche nelle nostre giornate,
15:15ma che poi resta sommersa dagli impegni, dagli incontri,
15:20in realtà è sempre presente, l'ascolti sempre.
15:22Quindi si attiva un dialogo interiore molto interessante.
15:25Ed è come poi viaggiare, questa è la situazione che ho avuto sempre con degli specchi,
15:29dove ti giri, al di là di quello che vedi o di quello che fai,
15:32quell'esperienza ti sta restituendo un'immagine di te.
15:35E quindi, a fuori di sentire questa voce, a fuori di rispecchiarti nelle esperienze,
15:39prendi atto di una verità che in realtà c'è, ma di cui non hai consapevolezza.
15:42Parlo della mia vita ordinaria.
15:45E quindi 58 giorni con se stessi, obiettivamente ti donano consapevolezza di chi sei.
15:52Magari non in forma assoluta, ma molto più che la mia dimensione ordinaria.
15:57E non sempre ciò che senti, ciò che vedi, ciò che provi, è piacevole.
16:02E quindi è una verità che non per forza coincide con una condizione favorevole,
16:05se non perché in questa verità tu hai una possibilità di rinascere.
16:10È un po' come la strega di Biancaneve, no?
16:12Che si è specchiata per tanto tempo sentendosi dire che è la più bella del reanno.
16:16A un certo punto accade che lo specchio ti restituisce la verità,
16:19che non sei ciò che credevi di essere.
16:21Hai due scelte.
16:22Spacchi lo specchio e o mandi un cacciatore a eliminare la verità, no?
16:27Poi a un certo punto accogli.
16:28In realtà Biancaneve credo che sia la parte migliore di sé che ciascuno di noi ha.
16:33Oggi, al piacere della lettura, abbiamo parlato di Un nuovo equilibrio,
16:37edito da Rizzoli.
16:38E tu, Oscar, quale libro consiglieresti per il piacere della lettura?
16:43Byung Chul Han, L'espulsione dell'altro.
16:46È un filosofo coreano contemporaneo, non lasciatevi distrarre, no?
16:52Da filosofo contemporaneo coreano, che sa tanto di...
16:56Ma sarà difficilissimo, perché di una linearità, di una semplicità,
17:01di una chiarezza e puntualità elementare, in verba dire,
17:05pur mantenendo una profondità e un'altezza veramente assolute.
17:12Nella quarta copertina, così spiego anche perché, posso?
17:15Sì, sì.
17:15Il tempo in cui c'era l'altro è passato.
17:19L'altro come mistero, l'altro come seduzione, l'altro come eros,
17:24l'altro come desiderio, l'altro come inferno, l'altro come dolore, scompare.
17:31La negatività dell'altro cede il posto alla positività dell'uguale.
17:36C'è proprio l'idea di riconoscersi nell'altro, no?
17:39Che proprio in quanto altro vediamo spesso come diverso da noi, nel bene, nel male.
17:44Quando invece l'altro lo riconosci come un uguale, pur nelle diversità,
17:49l'altro è la tua occasione di rincontro con te stesso.
17:52E in un mondo dove oggi purtroppo l'altro ci è spesso nemico,
17:54o ci vogliono far credere che sia tale, ma proprio perché anche egli a volte si sentono altro da te.
18:01Ecco, se riuscissimo a riscoprire questa verità, questo specchiarsi l'uno nell'altro,
18:05credo che troveremo la soluzione a tanti problemi, ma questo richiede un salto di coscienza.
18:11Mentre noi continuiamo a cercare nella materia la soluzione,
18:13la soluzione la troviamo nello spirito, in una dimensione maggiore,
18:16che però non dobbiamo confondere con una dimensione inaccessibile per pochi.
18:20Proprio una scelta interiore, no?
18:22Cercare quella condizione dove c'è l'incontro possibile
18:25e quando c'è l'incontro, per differenza, non c'è lo scontro.
18:29Mentre in questo tempo di scontri,
18:31l'essere umano deve riappropriarsi della responsabilità di rincontrare se stesso
18:35e attraverso se stesso gli altri.
18:37Namaste.
18:38Namaste.