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  • 6 giorni fa
Trascrizione
00:00Benvenuti al Piacere della lettura, il podcast di Quotidiano Nazionale dedicato ai libri, agli scrittori, alle scrittrici e alle storie.
00:07Oggi con noi Dario Buzzolan. Benvenuto. Buongiorno. Il libro di oggi è Baracca e Burattini, Mondadori.
00:15Il romanzo ripercorre 100 anni, dal 1924 ai giorni nostri, e tre generazioni rotte che si susseguono.
00:23I protagonisti, anche se ci saranno altre voci, sono tre, Hermes, Ranieri e Elle, però poi ci saranno anche tante voci.
00:31E tu scrivi, dal sangue non ti liberi, il nostro sangue è la nostra condanna o maledizione o destino, quello dell'andarsene.
00:40Perché l'espressione Baracca e Burattini ritorna spesso.
00:45Come mai hai voluto scrivere questo romanzo? Da dove nasce l'esigenza e di che cosa volevi parlarci?
00:51Beh, dunque, io intanto come sempre quando si scrive un romanzo volevo raccontare una storia
00:56e naturalmente le storie nascono un po' a metà strada tra la mente di chi le racconta e il mondo esterno
01:04e quindi sono fatte di tanti segnali che si mescolano, che si incontrano.
01:10Quello che mi interessava era soprattutto il concetto di andare via, di andarsene, di fuggire.
01:16E per qualche motivo questa famiglia di cui racconto, come hai detto tu, cento anni e quasi quattro generazioni
01:25è segnata da un destino, qualcuno di loro lo chiama una maledizione, qualcuno di loro lo chiama appunto semplicemente destino,
01:33anche quello di andare via, di fuggire.
01:35A un certo punto tutti loro, il nonno Hermes, il figlio Ranieri, una dei figli di Ranieri che è poi la protagonista vera e propria del romanzo
01:45che si chiama L, tutti quanti soprattutto abbandonano la loro zona di comodità, la loro casa, sia in senso proprio sia in senso metaforico
01:56e se ne vanno per costruzione, per fuga, per paura, per necessità.
02:00E quindi tutta la storia è una storia di faticosi tentativi di tornare, cioè tutti i personaggi se ne vanno
02:12e solo uno riuscirà a tornare davvero, naturalmente non dico chi perché la storia va.
02:19Ma come succede spesso nei destini, i destini si compiono non necessariamente nell'arco di una vita,
02:24magari c'è bisogno di più vite per compiere un destino e questo è proprio il caso di questa famiglia
02:32che riesce a redimere il proprio destino di fuga soltanto attraverso lo scorrere di più generazioni.
02:40Interessante è anche lo stile narrativo, è diviso in parti, è diviso in capitoli dove ci sono le voci dei protagonisti
02:49che parlano in prima persona, L appunto è la protagonista ma ci sono le altre voci
02:55e anche la punteggiatura è un amico nel nostro leggere.
03:02Come mai hai voluto fare questo stile non consono, non normale, non usuale?
03:08Perché in realtà la punteggiatura è una sorta di compagno che abbiamo dentro di noi
03:18e che regola il flusso della nostra voce interiore.
03:23A di là delle regole della punteggiatura quando poi mettiamo i nostri pensieri sulla pagina scritta,
03:29ogni flusso di coscienza, ogni pensiero, ogni soliloquio ha una sua punteggiatura
03:36e c'è chi come El, ragazza che fa l'attrice, che ha una certa dimestichezza anche con le sostanze stupefacenti,
03:45la sua voce è una voce quasi senza punteggiatura, fatta solo di virgole perché lei è un filmo in piena,
03:50lei aggredisce la vita.
03:52Ci sono invece personaggi come Ranieri, suo padre, che fa l'oncologo, che è uno scienziato,
03:58che sono, diciamo così, fatti di, non dico sillogismi, ma di ragionamenti sempre ferrei,
04:08di logiche ordinate, quindi la sua voce ha una logica interna fatta di frasi ben costruite,
04:15ben composte, laddove invece la figlia tende a rompere qualunque regola sintattica.
04:21Quello che mi interessava era raccontare non solo la storia, ma anche il fatto che le storie,
04:28quindi la realtà, sono sempre questioni di punti di vista, quindi mi interessava raccontare la storia
04:34attraverso le voci personali dei personaggi che vi prendono parte e anche nelle loro differenze,
04:43cioè queste voci si passano al testimone, raccontano un pezzo di storia a ciascuno,
04:48ma a volte raccontano lo stesso pezzo di storia da due punti di vista differenti,
04:54quindi magari arrivano anche a contraddirsi. Naturalmente alla fine scopriremo qual è la verità,
04:59perché c'è una verità, non è soltanto un gioco di specchi, però questo è un percorso,
05:06diciamo la verità accade, non è una pietra o qualcosa di oggettivo e definito,
05:13è qualcosa che accade anche nell'interazione tra i personaggi.
05:15Appunto parliamo di generazioni che si susseguono, quindi il rapporto e le relazioni padri-figli,
05:22figlie, anche madri, è molto importante. Tu scrivi, svanito io avrei lasciato qualcosa e qualcuno.
05:31I figli rappresentano secondo te l'immortalità dei genitori?
05:35No, assolutamente, a volte possono determinare la morte dei genitori, non in senso proprio,
05:41ahimè può anche succedere questo, ma diciamo che questa è una storia in cui i figli non necessariamente
05:48sono compimento dei padri, anzi tendenzialmente i figli sono ombra del padre e anche in una certa misura
05:58delle madri e i genitori sono ombra dei figli, cioè sono il loro lato oscuro, ma non vorrei che lato oscuro,
06:09quest'ombra che torna lungo tutto il libro e che perseguita i personaggi, L dice noi fuggiamo
06:15proprio da quell'ombra e la scrive con la O maiuscola, non vorrei che l'ombra fosse intesa
06:20come qualcosa di negativo, cioè la verità si scoprirà soltanto quando si troverà il modo
06:26di andare incontro a quest'ombra, quando si troverà il modo di smettere di sfuggirla
06:32e l'ombra è ciò che onestamente dobbiamo riconoscere che non ci piace quando ci guardiamo
06:40allo specchio. L'unico modo per farci conti è accoglierla.
06:45Un luogo importante nel tuo libro è la Casa Blu che la vediamo proprio costruire, prima non c'era,
06:51era un tronco in un armadio, poi piano piano cresce, cresce e diventa proprio quasi il luogo
06:56deputato dei protagonisti. Quanto sono importanti i luoghi per le persone?
07:01Fondamentali. In questo libro ci sono sei voci narranti, più diversi altri personaggi come
07:08accennavi tu e io dico sempre che la Casa Blu è un ulteriore personaggio che non è vivente ma è vivo,
07:16nel senso che è l'unico centro attrattivo che in qualche modo attira a sé nell'arco di quasi 100 anni
07:25tutti i personaggi. È l'unico elemento della storia che ha la capacità di richiamare a sé questi personaggi
07:32in fuga e naturalmente nella Casa Blu c'è tutta la loro vita, questa casa che nasce come baracca
07:39sulla spiaggia poi diventa sempre più bella, sempre più accogliente, però naturalmente come tutti i luoghi
07:45custodisce un segreto materiale o immateriale. Svelare questo segreto potrebbe essere la chiave per redimare
07:52il destino di fuga di tutta la famiglia.
07:54In 100 anni ovviamente la storia è cambiata tantissime volte, c'è la guerra, ne parli,
08:00però quello che cadenza forse dà il ritmo alla storia è la scienza, quindi le scoperte scientifiche,
08:06i pianeti, l'allunaggio eccetera eccetera. E dall'altra parte c'è anche questa contrapposizione,
08:13come dicevamo prima non è per forza un contrasto, con la religione. Tu scrivi se lassù ci sono
08:22quelle stelle bellissime, non c'è nessun bisogno che ci sia anche un Dio, Dio è l'esatto contrario
08:28delle stelle. Che cosa volevi dire con questa frase?
08:32Questo secolo che accompagna la storia di questa famiglia, cioè 1925-2025, è un secolo in cui il mondo
08:42è cambiato più di quanto fosse cambiato nei precedenti mille anni. Siamo passati da quella che è la rivoluzione
08:51industriale avanzata, compiuta eccetera, alla diffusione gigantesca di tutta una serie di
09:01innovazioni tecnologiche e quindi ovviamente non si può fare a meno di far incontrare ai personaggi
09:09di questa storia tutto ciò che accade e che cambia nel corso degli anni. Sono tutte cose che rimangono
09:15sullo sfondo e naturalmente siccome tutti i personaggi in qualche modo, dando risposte
09:21differenti, si pongono il problema di Dio, naturalmente questo è un tema che si incontra e si scontra.
09:29Diciamo le conquiste scientifiche e tecnologiche negano la possibilità di un Dio, qualcuno dei
09:34personaggi risponde di sì, qualcuno dei personaggi risponde di no. Naturalmente la cosa più importante
09:41è poi la risposta che si dà il lettore alla fine del libro. E tanti dubbi ci metti in questo libro,
09:47infatti tante domande, ci sono tante domande tra cui forse quella centrale, proprio perché sta al centro
09:53del libro nella parte centrale, è l'eutanasia. Ranieri diventa medico, poi sappiamo che ha avuto
10:00contrasti col padre perché il padre non voleva, però diventa medico, dona la sua vita ai pazienti,
10:07però a un certo punto gli fanno una domanda, è una domanda che lo sconvolge totalmente e lui si
10:13domanda e si domanderà per sempre, fino alla fine, se è giusto o meno dare la morte, anche se è dolce.
10:21Ranieri fa l'oncologo perché vuole salvare le persone, però molto rapidamente si rende conto
10:30che molti dei suoi pazienti non possono essere salvati. Il giorno in cui uno dei suoi pazienti,
10:35insieme alla moglie, viene a dirgli, lei ha detto che non si può più fare niente, in realtà qualcosa
10:41si può ancora fare. Lui all'inizio fa finta di non capire, poi capisce perché si tratta
10:47di un uomo intelligente e si rende conto che ciò che può ancora fare è aiutare il paziente
10:53a non soffrire. E la domanda che lui si pone, e dal suo punto di vista di uomo laico, votato
11:00la scienza, la ragione, può essere solo una, la domanda è di chi è la vita se non
11:06di chi la vive? C'è qualche altra autorità, lo Stato, la religione, un Dio, che può decidere
11:15della vita di una persona che non vuole più viverla? Per lui ha una sola risposta, la vita
11:21di chi la vive. Il problema nasce nel momento in cui lui su questa risposta fonda una battaglia,
11:28una battaglia pubblica, che gli attira una quantità di attacchi, cioè gli rende la sua
11:35stessa vita invivibile. Lui la battaglia la compie fino in fondo e naturalmente sempre
11:41con la consapevolezza che questo paese non ha mai voluto scrivere una legge su questo tema,
11:49non sull'eutanasia, ma anche solo sul suicidio assistito. Oggi il suicidio assistito è consentito
11:54solo e unicamente grazie a una sentenza della Cassazione, che è fra giurisprudenza, però
11:59naturalmente non spiega come si può fare questa cosa. È un tema al quale io non voglio dare
12:08risposte. Io ho una mia opinione, forse la mia opinione si sente all'interno del libro, ma
12:14come sempre la vera risposta deve darla il lettore, perché un buon racconto forse può porre
12:23delle domande, ma evitare di dare troppe risposte. Un altro tema che alleggia nel libro, anche perché
12:30in cento anni per forza si deve affrontare la morte, ci sono ovviamente persone che muoiono nel corso,
12:38c'è la morte che insegue, c'è la morte che c'è, Ranieri è oncologo, quindi la vede e la dà in qualche
12:48modo e mi è sembrato come se la morte fosse una bilancia, la bilancia sociale, questo che volevi dire.
12:56È qualcosa che ci costringe a fare i conti con lei e quindi la vita deve essere considerata
13:08sempre e comunque in base al fatto che a un certo punto finisce. Infatti una delle ossessioni di
13:15Ranieri avvicinandosi alla morte è proprio quella del ricordo che lasci agli altri dopo, perché dice
13:23dopo, tu non ci sei più, non ti puoi più difendere da chi dirà che è un cattivo padre, un cattivo
13:29medico, un cattivo... quindi a un certo punto uno dei suoi scrupoli è cominciare a scrivere
13:35un diario, una cosa in cui dice la verità, lui lo chiama proprio in questo modo, la sua verità,
13:42cioè in cui spiega, ammette quello che ha sbagliato, spiega perché l'ha sbagliato, ammette anche
13:49quello che dal suo punto di vista ha fatto, diciamo, correttamente. La morte è quello
13:53che è l'orizzonte da cui la vita emerge e verso cui la vita va. Quindi inevitabilmente
14:00non può essere che giudizio, ma non giudizio inteso in senso giudizio universale, giudizio
14:07religioso, ma anche soltanto giudizio di quelli che restano su chi se n'è andato. Da questo
14:12punto di vista ho lasciato anche questo personaggio in sospeso, Hermes, che è il padre di Ranier,
14:20il nonno di Elle, classe 1925, che a cent'anni della sua nascita ancora, lui dice testualmente,
14:27non riesco a morire. Continua a vivere e quindi non riesce mai ad arrivare a questo momento
14:34di, come posso dire, resa dei conti. Parlavi di diario e nel tuo libro parli anche di lettura
14:41e di scrittura e di nuovo di lettura della scrittura del diario. E tu scrivi, c'era l'idea
14:47che leggere libri non fosse soltanto un passatempo, bensì un'autentica ricostruzione del tempo,
14:53lo addensava, lo trasformava in uno spazio ordinato, gli conferiva corpo. Quanto è importante
15:00leggere? Leggere è fondamentale, naturalmente purtroppo è qualcosa che non si può imporre,
15:07soprattutto in un mondo dove tutto è velocissimo. Adesso io dico una banalità, ma è così,
15:14cioè spiegare a un ragazzo giovane che un romanzo di Dickens può dare le stesse emozioni
15:25che da un videogame, che le due cose non sono in contrapposizione, che le due cose possono
15:30convivere e danno emozioni magari con dinamiche diverse, ma danno le stesse emozioni. Non è
15:37facile, però è una battaglia, tra virgolette, che può essere vinta. Cioè nel momento in cui
15:44tu scopri davvero la lettura non torni più indietro. Legge è comunque sempre creare una sorta
15:53di apertura, di radura nel tuo spazio e nel tuo tempo, alla quale poi è impossibile rinunciare.
16:03Io questo lo vedo, vedo anche io, ho un figlio che ha quasi 19 anni e che ha scoperto la lettura
16:11a un certo punto e da lui ho capito che non si può imporre, ma puoi fare in modo che a
16:18un certo punto germini. Senza mai cercare di presentare i libri come meglio di tutti gli
16:26altri media più rapidi, più a volte divertenti, eccetera. Semplicemente raccontandolo come qualcosa
16:36che, in fin dei conti, quando nacque il cinema si disse che il teatro sarebbe sparito, non
16:40è successo. Quando sono nati i videogame, anzi ancora prima, quando è nata la televisione
16:47si disse che il cinema sarebbe sparito, non è successo. C'è posto, c'è posto per tutti.
16:52Oggi, al piacere della lettura, abbiamo parlato di Baracca e Burattini, di Dario Buzzolana
16:57e di Don Mondatori. E tu Dario, quale libro consiglieresti per il piacere della lettura?
17:02Guarda, oggi ho portato un libro fuori moda, è la poetica di Aristotele. Aristotele passa
17:08sempre, nonostante sia stato uno dei più grandi filosofi della storia, come quello che
17:14ha detto delle bestialità, il sistema aristotelico che poi con Copernico, con Galileo cade, eccetera,
17:19eccetera. Sì, in effetti quella delle sferi celesti che giravano una sull'altra, anche se funzionava,
17:28non è esattamente una descrizione veritiera. Però Aristotele è anche quello della poetica
17:33e la poetica è quel libretto, ahimè, incompleto, cioè è arrivato soltanto alla parte sulla tragedia
17:42e non sulla commedia, come ha insegnato Umberto Eco nel Nome della Rosa, però qui ha fissato
17:48le regole di come si racconta una storia. E qui ha fissato anche una cosa fondamentale,
17:54cioè qual è il rapporto tra raccontare una storia e lo scatenarsi delle emozioni all'interno
18:01del lettore. E la cosa della catarsi delle passioni, che è stata interpretata in mille
18:08modi, ha fatto versare fiumi di inchiostro, resta ancora oggi folgorante. Non si può scrivere
18:17una storia o tentare di scrivere una storia senza essere passati da queste poche paginette.
18:22Qui ci sono, questo è il libro su cui ho studiato all'università, ne ho anche un'edizione
18:26bella, eccetera, ma non va bene per studiare. E 40 anni dopo mio figlio ci ha messo tutti i
18:32post-it per l'ultimo anno di liceo classico e quindi lo ha vissuto in questo modo. E questo
18:37è un libro che vive, nonostante edizione economicissima, vive da molti, molti anni.
18:42Grazie mille.
18:43E di che, a voi.
18:47Grazie mille.

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