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  • l’altro ieri
«Ci sono ragazzi quattordicenni che girano col coltello, che usano le bottiglie di vetro come armi, addirittura qualcuno ha anche una pistola». A parlare è Gianluca, uno degli amici di Maati Moubakir, il 17enne di Certaldo ucciso a coltellate a Campi Bisenzio alla fine di dicembre. Martedì mattina a Empoli si è tenuto un corteo contro la violenza tra i giovani, dove hanno partecipato tanti amici di Maati. «Purtroppo la violenza tra noi adolescenti è quotidiana - dice Ousmane – Non tutti i giovani sono violenti, ma episodi gravi accadono tutti i giorni». E poi Xavier: «Esistono baby gang che vanno dietro ad alcuni cantanti che usano parole violente nei loro testi. Secondo me la violenza nei ragazzi nasce da un profondo vuoto interiore».Al corteo, al quale erano state invitate tutte le scuole di Empoli, ha partecipato soltanto la scuola Enriques di Castelfiorentino. «Mi aspettavo maggiore partecipazione – confessa Silvia Baragatti, madre di Maati – La lotta alla violenza deve partire dalle scuole». Presenti al corteo, animato da slogan e fischietti, anche l’assessora di Empoli Valentina Torrini e l’assessore di Montespertoli Marco Pierini.

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Trascrizione
00:00Parti! Parti! Parti! Parti!
00:08Mandare un messaggio che sia l'ultimo ragazzo da perdere la vita così sicuramente.
00:18Si parla di violenza fra i giovani, c'è violenza fra i giovani?
00:21Parecchia, parecchia, non sa da dove nasce, ovviamente se ne stanno vedendo veramente tante,
00:29non c'è nemmeno un motivo.
00:34Tu che cosa vedi nella quotidianità? Che tipo di violenza vedi?
00:38Ma motivata soprattutto, violenze del tipo uno sguardo, parte tutto, le persone vanno a girare
00:46con coltelli, bottiglie, spranghi, c'è la pistola, cose senza senso, tra ragazzi, magari c'è
00:54anche 14-15 anni.
00:56Siamo qui per Mati, perché è importante manifestare?
01:00Certamente è importante perché in primis succedono queste cose ogni giorno, ok?
01:07E non è una cosa normale, penso che nel 2025 è stato d'accordo con me.
01:10Io non sono padre e penso che in futuro non vorrò vedere una roba del genere succeda a mio figlio.
01:17tutto qua. Per questo è importante manifestare ed è importante anche prettamente portare
01:24un messaggio in tutte le squadre d'Italia, tutto qua.
01:27Si parla di violenza tra i giovani, tu che cosa vedi tra i tuoi coetanei? Questa violenza
01:32esiste?
01:33Prettamente esiste, esiste, ma non in tutti i giovani. Però dobbiamo stare attenti prettamente
01:40perché succede ogni giorno.
01:41Che cosa succede? Che cosa vedi? Fammi degli esempi.
01:44Vedo gente con i coltelli che pensano che la vita è un gioco. Penso che gente normalmente
01:50prende delle bottiglie e non ha senso una roba del genere.
01:54Giustizia per Mati!
01:59Giustizia per Mati!
02:01C'è violenza tra i giovani oggi?
02:03Sì, purtroppo viviamo degli anni molto difficili. C'è qualunque tipo di violenza, purtroppo
02:10tutto il mondo ormai. Sia violenza, appunto, questi ragazzi che hanno comunque cattive
02:18influenze anche da parte, penso, Baby Gang, Simba, tutti questi cantanti che influenzano
02:27i giovani in modo negativo. E questi ragazzi che secondo me si sentono anche poco accettati
02:35nella società e anche secondo me da un certo punto di vista soli purtroppo vanno a fare
02:42cattive azioni perché per riempire secondo me anche il loro vuoto interiore che hanno...
02:50Vedi violenza tra i tuoi coetanei?
02:52Violenza tra i giovani, tra i miei coetanei l'abbiamo vista molto, soprattutto in questo
02:56periodo. È per questo che manifestiamo, perché è giusto, è buono far sapere a tutti, soprattutto
03:02a noi ragazzi che dobbiamo crescere, dobbiamo diventare il futuro. Quanto è importante e quanto
03:07è importante combattere tutti insieme. Quattro mesi precisi oggi, quella mattina lì lui non
03:13è tornato, non esiste non tornare da ballare perché non esiste in un ragazzo. La vita è
03:20sacra e probabilmente qui abbiamo perso dei passaggi fra la scuola, fra i genitori e anche
03:31le istituzioni. Questo io l'ho detto fin dall'inizio, è un fallimento, un fallimento
03:37della società. E prima, siccome si conosce, speriamo sempre che sia l'ultimo, poi non è
03:44mai così e questo lo dimostra che a Monreale i ragazzi mi sono stati uccisi. Quindi bisogna
03:50veramente fermarsi in un momento di riflessione. Ma tutti, io qui oggi ci avrei voluto tutte le
03:56scuole. Probabilmente è un periodo dell'anno particolare perché ci sono le gire, ci sono
04:03altre unità, ma se non parte dal lavoro che si fa con i ragazzi, secondo me siamo a un punto
04:11di non ritorno.

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