https://www.pupia.tv - Roma - Comitato permanente Diritti umani - Indagine conoscitiva promozione e tutela diritti umani - Audizione Amnesty International
Alle ore 10.30, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, ha svolto l'audizione di rappresentanti di Amnesty International Italia sulla crisi umanitaria in Sudan. (23.04.25)
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Alle ore 10.30, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, ha svolto l'audizione di rappresentanti di Amnesty International Italia sulla crisi umanitaria in Sudan. (23.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00e avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso
00:08la risocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web tv della Camera dei Deputati.
00:15Ricordo che la partecipazione da remoto è consentita alle colleghe e ai colleghi secondo
00:19le modalità stabilite dall'Aggiunta per il Regolamento.
00:23L'ordine del giorno reca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella
00:28Comitato internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani contro le discriminazioni
00:33l'audizione di rappresentanti di Amnesty International Italia sulla crisi umanitaria in Sudan.
00:40Anche a nome di componenti del Comitato saluto e ringrazio per la disponibilità la collegata
00:45in videoconferenza la dottoressa Tina Marinari che è la coordinatrice delle campagne di Amnesty
00:51International Italia. L'opportunità di organizzare l'audizione odierna scaturisce dalla pubblicazione
00:57del rapporto They Raped All of Us, Sexual Violence Against Women and Girls in Sudan pubblicato
01:06da Amnesty International il 10 aprile scorso. Ricordo che il nostro Comitato si è già occupato
01:12della crisi umanitaria in Sudan con un'audizione di rappresentanti di Meiji Senza Frontiere che
01:17ha avuto luogo il 26 settembre scorso. Nel rapporto di Amnesty International si evidenzia
01:22che nel corso di due anni di guerra civile in Sudan le forze di supporto rapido, le FSR,
01:29hanno compiuto massicce violenze sessuali contro donne e ragazze. In particolare il rapporto
01:36descrive 36 casi di stupro anche di gruppo nei confronti di donne e ragazze anche di soli
01:4215 anni insieme ad altre forme di violenza sessuale in quattro Stati del Sudan tra l'aprile
01:50del 2023 e l'ottobre del 2024. Per ridigere il suo rapporto Amnesty International ha intervistato
01:5730 persone per lo più sopravvissute e parenti di sopravvissute nei campi di rifugiati in
02:04Uganda. Tutte le persone intervistate hanno indicato le forze di supporto rapido come responsabili.
02:12Il fatto che molte delle loro azioni siano avvenute di fronte agli occhi di altri militari,
02:18di altre vittime o di altri civili indica che gli autori non si sono preoccupati neanche
02:24di nascondere i loro crimini e non hanno avuto timore di doverne rispondere.
02:30Segnalo che il 13 marzo scorso il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla
02:35grave crisi politica umanitaria e dei diritti umani in Sudan, in particolare le violenze sessuali
02:41e lo stupro di minori, nella quale tra le altre cose condanna fermamente gli attacchi
02:49indiscriminati contro civili e le diffuse violenze sessuali commesse su donne e minori sia dalle
02:55forze armate sudanesi, le SAF, sia dalle forze di supporto rapido RSF.
03:02Sottolinea la necessità di strumenti di sostegno per i sopravvissuti, tra cui assistenza
03:09sanitaria e sostegno psicosociale, chiede che i responsabili siano chiamati a rispondere
03:15delle loro azioni, esorta l'UE e i suoi stati membri a sostenere le indagini della Corte
03:21Penale Internazionale sul genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità nel
03:26Darfur e a sostenere il lavoro della missione di accertamento dei fatti delle Nazioni Unite
03:32in Sudan, compreso il suo pieno accesso al Paese. Ricordo che il 14 maggio 2024 la Commissione
03:40Affari Esteri ha approvato all'unanimità la risoluzione numero 8.00056 a prima firma del
03:49collega Provenzano con la quale si impegnava il Governo, uno a continuare ad attivarsi presso
03:57le sedi europee nei consessi internazionali per sollecitare le due fazioni contendenti
04:04ad una tregua nel conflitto che consenta gli accessi umanitari per dare assistenza alla
04:10popolazione e due ad adottare iniziative in coordinamento con l'Unione Europea e i partner
04:17internazionale sia nei confronti delle due fazioni contendenti sia dei Paesi terzi,
04:23volte a contribuire agli sforzi di descalation e pervenire al più presso alla cessazione delle
04:30ostilità, al riavvio di un dialogo nazionale che garantisca la reale partecipazione della
04:37società civile sudanese e al ristabilimento di istituzioni civile democratiche che supportino
04:46le legittime aspirazioni democratiche della popolazione sudanese. Allora io ho fornito
04:52questi elementi di contesto e mi fa piacere ora dare la parola alla dottoressa Marinari
04:58affinché svolga il suo intervento. Prego dottoressa.
05:03Buongiorno e grazie per questo spazio. Prima di iniziare la mia relazione vorrei chiarire
05:09che non presenterò molti dettagli specifici delle testimonianze raccolte perché queste
05:14meritano rispetto e devono essere trattate con delicatezze e dignità e ne voglio urtare
05:20la sensibilità dei presenti. Il rapporto che rappresentiamo qui oggi si concentra appunto
05:27sull'impatto sulla popolazione civile, in particolare donne e ragazze del diversante conflitto scoppiato
05:33il 15 aprile 2023, tra le forze armate sudanesi guidate dal capo del Consiglio Sovrano del
05:40Sudan, il generale Abdel Fattah Buran e le forze di supporto rapido guidate dal generale
05:46Mohamed Hamda Dagalo, comunemente noto come Ad Menti. Dall'aprile 2023 il conflitto interno
05:54tra le forze di supporto rapido e le forze armate sudanesi ha causato la morte di decine,
06:00di migliaia di persone e la fuga di oltre 11 milioni di persone. Entrambe le parti sappiamo
06:06hanno commesso gravi violazioni del diritto internazionale umanitario che in alcuni casi
06:11costituiscono crimini di guerra, tra cui appunto la violenza sessuale contro donne e ragazze.
06:18In questo nuovo rapporto ci hanno violentate tutte, violenza contro donne e ragazze in Sudan,
06:24Amnesty International riporta i risultati delle nostre ricerche sul campo, dimostrando che
06:30i soldati delle forze di supporto rapido hanno stuprato, singolarmente stuprato in gruppo,
06:36donne e ragazze nello stato di Khartoum, comprese le città di Khartoum, Andurman e Bari.
06:43Per edizione questo rapporto Amnesty International ha intervistato decine di persone, sopravvissuti,
06:49parenti delle sopravvissute nei campi profili in Uganda e tutte le persone intervistate hanno
06:55sempre indicato le forze di supporto rapido come responsabili. L'uso della violenza sessuale
07:02durante il conflitto in tutto il Sudan da parte delle forze di supporto rapido, considerato
07:08che molte loro azioni sono avvenute anche appunto di fronte agli occhi di militari, vittime
07:13e civili, indica che gli autori non si sono preoccupati minimamente di nascondere i loro
07:19crimini e non hanno avuto alcun timore di doverne rispondere. Le nostre ricerche si sono
07:25svolte tra il 17 di novembre 2024 e il 28 febbraio 2025. La maggior parte di queste interviste
07:33sono state realizzate tra il 18 e il 25 novembre 2024 nell'insediamento di Khartoum in Uganda
07:41dove appunto risiedono migliaia di rifugiati sudanesi. Alcune sono state condotte a distanza
07:48con persone all'interno e all'esterno del Sudan, ma principalmente in Kenya e in Uganda.
07:55Le interviste sono state portate avanti da più ricercatori di Amnesty International, a volte
08:00singolarmente, a volte insieme. Il rapporto parla nello specifico di 36 casi di stupro singolo
08:09e di gruppo. Riporta casi di violenza sessuale contro donne e ragazze con la più piccola di
08:17soli 15 anni e parla di stupri specifici tra l'aprile 23 e l'ottobre 2024. Tra i vari episodi
08:25che abbiamo descritto c'è quello di una madre che viene stuprata dopo che è stato strappato
08:31il figlio che stava ancora allattando. Hanno violentato donne e ragazze all'interno delle
08:37loro abitazioni, le hanno rapite, stuprate in altre abitazioni residenziali dove risiedevano
08:43le forze di supporto rapido. E tra le vittime di stupro e di stupri di gruppo sappiamo esserci
08:50almeno a due operatrici mediche che sono state costrette a curare i soldati feriti, i soldati
08:58appartenenti appunto alle forze di supporto rapido e le donne che hanno opposto resistenza
09:03e che si sono rifiutate sono state uccise. Le forze di supporto rapido hanno sottoposto
09:10le donne in oltre a condizioni schiavitù sessuale a Cartoon, tenendole prigioniere per
09:16diversi giorni e in alcuni casi la schiavitù sessuale è durata per oltre 30 giorni, in luoghi
09:23di fortuna e in posti di blocco presidiati sempre dalle forze di supporto rapido. Le
09:29donne tenute in schiavitù sessuale sono state ripetutamente violentate e maltrattate. Nello
09:36stato di Gezira i soldati delle forze di supporto rapido hanno stuprati e stuprato singolarmente
09:44stuprato in gruppo donne e ragazze nelle loro case, con i familiari, i figli, i mariti,
09:50le sorelle ad assistere, dopo averle private di tutti i loro oggetti di valore. In alcuni
09:57casi i soldati delle forze di supporto rapido hanno sparato e ucciso le donne dopo averle
10:03stuprate. In un caso una donna ha avuto un figlio in seguito allo stupro subito da parte
10:10di un soldato delle forze di supporto rapido ed è rimasta sola perché il marito è stato
10:16costretto ad abbandonarla. Già nel 2023 Amnesty International ha scoperto che le forze di
10:22supporto rapido e le milizie alleate avevano commesso stupri, stavano portando avanti ogni
10:29forma di violenza sessuale contro donne e ragazze in Darfur. Ciascuna delle sopravvissute
10:36alla violenza sessuale intervistate dai ricercatori di Amnesty International ha descritto danni enormi,
10:44fisici e mentali patiti e l'impatto devastante che queste violenze hanno su se stesse ma anche
10:51su tutti i loro familiari. In molti casi le sopravvissute e in alcuni casi anche i loro
10:59familiari hanno dovuto lasciare l'abitazione e i loro villaggi. A Niala nel Darfur meridionale
11:07i soldati delle forze di supporto rapido hanno legato una donna ad un albero e poi
11:13l'hanno stuprata ripetutamente mentre gli altri assistevano. A Madani nello stato di
11:19Gezira tre soldati delle forze di supporto hanno sottoposto a uno stupro di gruppo una
11:25donna di fronte alla figlia dodicenni e di fronte alla cognanta. Numerose sopravvissute
11:32della violenza sessuale hanno dichiarato di essere state stuprate perché considerate
11:38sospettate di essere affiliate delle forze armate sudanesi. Le operatrici sanitarie hanno
11:45denunciato di essere state stuprate per non aver potuto salvare la vita ai miliziani
11:50feriti. In un caso specifico un'infermiera è stata rapita da tredici soldati in un quartiere
11:58settentrino di Khartoum ed è stata costretta a prestare cure mediche a soldati gravemente
12:04feriti prima di essere sottoposta a uno stupro di gruppo che le ha fatto perdere i sensi e che
12:10ha portato una prognesi di 45 giorni. Sempre a Khartoum Amnesty International ha riscontrato
12:19due casi di schiavitù sessuale tra i quali una donna che è stata tenuta prigioniera in un
12:24appartamento per un mese e stuprata ogni giorno. Le sopravvissute hanno raccontato che chiunque
12:32provasse a opporsi a questi stupri subiva pestaggi, maltrattamenti, torture o veniva ucciso, come nel
12:41caso di un ragazzino di 11 anni che è stato picchiato a morte mentre cercava di difendere la
12:47madre dall'ennesimo stupro. Per questo rapporto Amnesty International ha documentato stupri,
12:54stupri di gruppo, aggressioni sessuali contro donne, ragazze, incluse donne sfollate e donne
13:00incinte. In un caso le forze di supporto rapido hanno compiuto stupri di massa su 20 donne e ragazze
13:08in un unico villaggio del Darfur settentrionale, il villaggio di Shambhat. Oltre agli stupri
13:15e agli stupri di gruppo, i soldati delle forze di supporto rapido hanno sottoposto le donne
13:22e le ragazze a torture, trattamenti degradanti, umilianti, inumani, come percosse, tagli con
13:30lame affilato e il vestamento di liquidi bollenti effusi sul loro corpo, infliggendo ovviamente
13:36lesioni permanenti oltre che estremamente dolorose. La diffusa violenza sessuale da parte
13:44delle forze di supporto rapido dell'attuale conflitto si sta verificando sullo sfondo
13:50di decenni di impunità per tali crimini e per cui i responsabili rimangono ancora oggi
13:56impuniti. Le sopravvissute alla violenza sessuale hanno subito lesioni fisiche e traumi psicologici,
14:05alcune hanno sviluppato problemi di salute, dolori renari, mestruazioni irregolari, difficoltà
14:11a camminare. Le sopravvissute hanno subito traumi psicologici e hanno sviluppato perdite
14:18di memoria a causa dello stupro. È stato difficile per queste persone accedere alle strutture
14:25sanitarie, alla polizia, a causa dei combattimenti in corso, oltre che alla paura ovviamente di
14:31stigmatizzazione e di rappresaglie. Quando abbiamo cercato di scappare hanno sparato ad
14:38altri bambini, hanno violentato donne. Ho visto altri casi di Jean-Juid che stuprano
14:45donne e ragazze. Sono felici quando stuprano, cantano mentre stuprano e ci dicono che siamo
14:51schiave e che possono fare di noi ciò che vogliono. Questa citazione, questa testimonianza
14:59proviene da un rapporto di Amnesty del 2004 sulla violenza sessuale legata al conflitto
15:05del Darfur. Queste milizie che hanno combattuto per conto del governo sudanese nel 2003 e successivamente
15:12e la cui violenza sessuale legata al conflitto è stata documentata in questo rapporto, si
15:18sono poi evolute nelle forze di supporto rapido. E nell'attuale conflitto le forze di supporto
15:25rapido si sono rivolte contro le forze armate sudanesi, continuando a commettere le stesse
15:31atrocità contro donne e ragazze in tutto il Sudan. Questo rapporto dimostra che la violenza
15:38sessuale viene usata come arma contro le donne e le ragazze in Sudan. Da anni, come il ciclo
15:45di impunità non si sia mai interrotto dall'inizio della guerra in Darfur nel 2023 e come ormai
15:52la violenza sessuale sia stata normalizzata. Chiediamo giustizia e riparazione per le sopravvissute
16:00e responsabilità per gli atori di queste violenze, sollecitando al contempo un'azione urgente per
16:06proteggere le donne e le ragazze che rimangono nella zona di conflitto e che sono tra la popolazione
16:13più a rischio. L'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva rimane una sfida troppo
16:19significativa per le sopravvissute che hanno parlato con Amnesty International, principalmente
16:25per due motivi. In primo luogo, lo stigma sociale impedisce alle donne che hanno subito
16:33lo stupro di condividere le proprie esperienze. Molte temono di essere identificate nella loro
16:38comunità. Molte delle sopravvissute con cui Amnesty ha parlato ci hanno riferito di
16:45non aver mai raccontato a nessuno ciò che era accaduto loro e che quella era la prima
16:50volta che ne parlavano. Questa paura dello stigma ha impedito loro di cercare assistenza
16:57medica. In secondo luogo, si nota una notevole assenza di servizi essenziali per la salute
17:05sessuale e riproduttiva. Ad esempio, le sopravvissute hanno riferito di non aver potuto accedere ai
17:12servizi necessari presso le cliniche mobile gestite dalle ONG internazionali o dagli ospedali
17:17locali durante la loro fuga verso la salvezza. L'accessibilità comprende anche l'accesso alle
17:23informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva, che era stato limitato dalle politiche governative
17:30già dall'ex presidente Al-Bashir, volta a controllare il corpo delle donne. Ciò ha portato
17:36a una scarsa comprensione dei diritti e dei servizi per la salute sessuale e riproduttiva,
17:42in particolare tra le comunità di base. Lo stupro, lo stupro di gruppo, la violenza sessuale
17:48e le altre forme di violenza sessuale commesse nel contesto di un conflitto armato sono gravi,
17:55violazioni del diritto internazionale umanitario che costituiscono crimini di guerra. Violano
18:01diversi diritti umani, tra cui il diritto all'uguaglianza, alla non discriminazione, all'integrità
18:08fisica, al diviso di struttura e altri maltrattamenti. I casi di violenza sessuale documentati nel rapporto
18:16costituiscono crimini di guerra, in quanto avvenuti nel corso del conflitto in Sudan,
18:22di cui gli autori erano a conoscenza. Inoltre, le prove raccolte da Amnesty International e da
18:29altri suggeriscono che le violenze sessuali potrebbero essere state commesse nell'ambito
18:34di un attacco diffuso e sistematico da parte delle forze di supporto rapido contro una popolazione
18:40civile sudanese e pertanto potrebbero costituire crimini contro l'umanità. La risposta degli
18:47attori internazionali e regionali alle sofferenze delle donne e delle ragazze sudanesi è stato
18:54riprovevole. Per quasi due anni sono state trascurate e ignorate, subendo da sole il peso
19:01devastante del conflitto. Gli esforzi diplomatici non sono finora riusciti a porre fine alle violenze,
19:08a proteggere i civili, a fornire aiuti umanitari sufficienti e a garantire la responsabilità
19:13degli autori dei crimini. Ed è per questo che siamo qui a chiedere all'Italia, come ai paesi
19:19dell'Unione Europea, a tutti i paesi del G7, di invitare pubblicamente tutte le parti in
19:25conflitto e in particolare le forze di supporto rapido a porre fine allo stupro diffuso e alle
19:33altre forme di violenza sessuale contro le donne. Ad aumentare i finanziamenti di emergenza
19:39per la risposta rapida in Sudan, così come nei campi profumi dei paesi limitrofi. A garantire
19:46che i finanziamenti sufficienti siano destinati alla fornitura di servizi essenziali, inclusi
19:53servizi di salute sessuale e riproduttiva, servizi psicologici per la gestione dei traumi,
19:59alle sopravvissute della violenza sessuale. Infine, al Consiglio per i diritti umani delle
20:06Nazioni Unite, continuiamo a chiedere di rinnovare il mandato della missione internazionale
20:10indipendente d'inchiesta per il Sudan durante la sessione del prossimo settembre 2025 e garantire
20:18che si disponga delle risorse e del supporto necessari per documentare, raccogliere e conservare
20:25le prove dei crimini, inclusa la violenza sessuale legata al conflitto. Grazie per l'attenzione.
20:34Sì, io ringrazio molto lei veramente per questa presentazione del rapporto, dottoressa Marinari,
20:43un rapporto che definirei devastante. Nonostante, come lei ha detto all'inizio, non si è voluto
20:53entrare nei dettagli raccapriccianti, immagino, però insomma dalle sue parole traspare tutto
21:00l'orrore di quello che è reportato dalle testimoni coraggiose di questo rapporto dei
21:07Raped All of Us. Già il titolo stesso, ci hanno tutte violentato, è una denuncia fortissima
21:14nei confronti del mondo che negli anni è stata incapace di prendere atto e di agire
21:24per evitare questo scempio ai danni di ragazze e donne. Ecco, io come dicevo prima, noi abbiamo
21:33fatto una risoluzione nel 2024, ma evidentemente non abbiamo ancora ottenuto una risposta e su
21:40questo magari poi cerchiamo di capire come risollevare la questione del tema degli stupri
21:49in Sudan e anche di come l'Italia agisce in quel Paese magari con un altro atto parlamentare,
21:57penserei a una risoluzione. Adesso chiederei alla collega Quartapelle che vorrebbe intervenire
22:03di prendere la parola. Prego.
22:05Ringrazio anch'io la dottoressa Marinari e la Presidente Boldrini per aver organizzato
22:10questa audizione. Credo che il lavoro approfondito che siete riusciti a fare non lasci nel generico
22:19la vostra denuncia che deve essere raccolta anche da questo Parlamento. Voi avete documentato
22:26precisi crimini, non semplicemente riportato di voci di violenze nei confronti delle donne
22:33e credo che sia prezioso quanto drammatico quanto voi avete testimoniato. Lo diceva anche
22:38la collega Boldrini, lei ed io in questi due anni abbiamo cercato in varie occasioni di
22:44sollevare la questione, sostanzialmente avendo poco riscontro ed è una cosa che colpisce, nel
22:52senso che fino a 15 anni fa del Sudan si occupavano tantissime persone, persino le star
22:59di Hollywood, ricordo Angelina Jolie, George Clooney, invece è come se sul Sudan fosse calata
23:06una coltre di buio e di assenza di attenzione che è l'ambiente nel quale accade quel che accade.
23:18vorrei capire due cose da lei per essere anche operative e incisive per quanto si riesca.
23:25La prima è notizie dal Governo italiano, nel senso che voi siete un'organizzazione umanitaria
23:34con una grande autorevolezza e un grande credito. Qual è il tipo di interazione che avete avuto
23:42finora con il Governo italiano? Noi abbiamo cercato più volte di riportare l'attenzione
23:47del Governo italiano sia in sede di Commissione che in sede di discussione delle risoluzioni
23:53per i Consigli europei, ricevendo poca risposta, però magari voi invece potete dirci che sul
24:00versante umanitario c'è una presenza. Seconda questione, una questione più politica, come
24:07intendete spendere questo rapporto? Che tipo di riscontro state ricevendo? Ci sono iniziative
24:15globali, internazionali a cui noi possiamo agganciarci in un qualche modo, magari facendo
24:24massa critica con altri Parlamenti o altri Parlamentari interessati, perché credo che
24:30quello sia un modo efficace di creare una coalizione per squarciare il velo di buio che è calato
24:36sul Sudan. Lei può dirci come intendete usare il rapporto, che tipo di riscontro avete ricevuto
24:45e se ci sono iniziative a cui aggiungerci, credo che ci sia il nostro impegno a dare una
24:56continuità di lavoro anche a partire dal Parlamento italiano. Grazie.
25:01Ringrazio il collega Quartapelle. Sì, anch'io volevo fare alcune considerazioni. È vero che c'è
25:11stato un tempo in cui, ricordiamo tutti la guerra in Darfur e i Janjao Wid, che non hanno
25:18mai smesso di violare i diritti umani in modo deprecabile dalla guerra in Darfur. Adesso,
25:28perché oggi tutto questo che lei, dottoressa, ci ha illustrato accade anche nella capitale,
25:33cioè a Khartoum, a Hondurman, la capitale storica del Sudan, Khartoum la capitale del paese,
25:43è veramente, si fa fatica. Io ho lavorato in Sudan in diverse occasioni, quindi immaginare
25:49che questo possa accadere nella capitale è molto angosciante, vuol dire che appunto non
25:56c'è più nessuna protezione, nessuna rete di salvataggio nel paese. Ora, come dicevo,
26:05noi abbiamo presentato una risoluzione nel maggio del 2024. Ad oggi, purtroppo, non abbiamo
26:11avuto nessun riscontro da parte del Governo sui temi che noi andavamo a sollevare. Quindi
26:18la sua audizione di oggi sarà oggetto per noi di un altro atto parlamentare. Potremo fare
26:27un'interrogazione per chiedere al Governo, sia risposta su quella risoluzione del maggio,
26:35ma anche, alla luce di questa audizione, di capire che cosa intende fare e che cosa sta facendo
26:42in Sudan? Perché non è più chiaro qual è l'impegno italiano in Sudan in termini di
26:49cooperazione. Quindi sicuramente faremo un'interrogazione chiedendo, alla luce di quanto lei ci ha esposto,
26:57di capire che cosa si intende fare per le vittime di questi stupri, se la cooperazione italiana
27:04intende fare un progetto specifico per le vittime. Poi mi chiedo, non è il caso di fare un corridoio
27:13umanitario per queste vittime di stupri e farle uscire anche dai paesi di primo, diciamo, dove sono?
27:21Lei ha detto che sono le testimonianze che voi avete raccolto, erano in altri paesi, no?
27:29In Uganda e in Kenya. Allora mi chiedo, vittime di questi stupri che hanno difficoltà a poter
27:40accedere ai servizi sanitari perché temono lo stigma, ma non dovrebbe essere cura della
27:47comunità internazionale fare un corridoio umanitario per queste persone, per queste donne
27:52e farle uscire dal paese dove si trovano, dove comunque perdura questo stigma e cercare
28:03di avviare un iter di recupero di queste donne. Quindi potremmo anche chiedere se il governo
28:14intende agire in questo senso. Non so, dottoressa Marinari, se lei conviene con me su questa necessità
28:21di poter mirare un'azione specifica come quella del corridoio umanitario per le vittime
28:30di questi stupri. Ecco, vorrei sapere da lei che cosa ne pensa, se a livello europeo c'è
28:35stata un'iniziativa in questo senso, perché parliamo di un certo numero di donne, quindi
28:43si potrebbe anche avviare un'iniziativa condivisa con altri paesi. Ecco, non so se voi avete avuto
28:50sentore di questo. Grazie.
28:53Grazie, grazie per queste considerazioni. Sì, appunto l'aspetto dello stupro, delle
28:58violenze sessuali è davvero preoccupante. Non a caso citavo il nostro rapporto del 2004,
29:04la dimostrazione che questo non è una problematica che si sta affrontando in Sudan negli ultimi
29:11due anni, ma è un problema che va avanti da ben vent'anni. Tutto questo è possibile
29:17perché i miliziani, i soldati operano nella totale impunità e come raccontavamo prima
29:24non hanno paura di essere chiamati a rispondere delle orazioni. Tanto è vero che lo stupro
29:30viene utilizzato e praticato in maniera pubblica, per strada, sugli autobus, in qualsiasi luogo
29:37con numerosi testimoni. Abbiamo quindi sì, sollecitato, scritto, inviato al nostro Ministero
29:45degli Affari Esteri appunto questo rapporto chiedendo appunto di alzare l'attenzione sul
29:52Sudan. Tanto è vero che dagli Stati Uniti nasce questa campagna Key Pison Sudan con proprio
29:59questo obiettivo. Non possiamo dimenticare queste donne, non possiamo dimenticare queste
30:06ragazze. Allo stesso modo i nostri colleghi di Bruxelles stanno sollecitando a livello
30:11europeo un'azione coordinata che appunto dia meriti, dia giustizia a queste donne e
30:20soprattutto che queste donne possano avere accesso ai servizi sanitari, sessuali e riproduttivi
30:27di accoglienza e di base. Perché come dicevamo prima il problema rispetto al corpo delle
30:34donne, alle violenze delle donne è un problema che va avanti da vent'anni. Quindi mancano le
30:39strutture, manca la cultura, mancano la capacità di gestire questo tipo di denunce. Il problema
30:46non è solo lo stupro in sé e per sé, ma è tutto quello che comporta. Il problema della
30:52stigmatizzazione, molte delle testimonianze che abbiamo raccolto appunto parlano, hanno
30:57confessato di essere lì a raccontare la loro esperienza per la prima volta, perché non
31:06hanno mai avuto il coraggio, le strutture, gli ambienti per poter portare avanti quella
31:11denuncia. Quindi chiedere aiuto, assistenza, pensate anche solo la forza e la capacità di
31:18chiedere i medicinali per le ferite subite e riportate durante lo stupro di gruppo. Appunto
31:24si parla di persone che non riescono più a camminare, persone che hanno perso i sensi
31:29durante lo stupro di gruppo continuativo. Queste persone non hanno alcun menso. Abbiamo
31:36quindi sì bisogno di una risposta collettiva, di una risposta ampia. Abbiamo appunto lanciato
31:43un'azione sul nostro governo a livello europeo e i nostri colleghi americani nei confronti
31:50degli Stati Uniti, perché i tagli ai finanziamenti su USAID ovviamente si vanno a ripercuotere
31:59su queste persone che non hanno la forza, la possibilità e le strutture dove poter chiedere
32:05aiuto, assistenza. Abbiamo bisogno di rimettere al centro della discussione la cura e l'accoglienza
32:12di cui questa violenza l'ha subita e abbiamo bisogno anche di continuare ad avere una missione
32:19di ricerca e di indagine, perché non possiamo accettare che chi ha agito questo tipo di violenza
32:26e continui ad essere impunito. Impunito rivalisco non da due anni, ma da vent'anni.
32:35Sì, ecco perché è importante il lavoro della Corte Penale Internazionale che da tempo
32:40sta indagando sul Sudan e mi auguro che abbia la forza di continuare e di aprire questo procedimento
32:47tanto atteso. Bene, noi la ringraziamo per essere venuta a rappresentarci questo rapporto
32:56e rimaniamo con questo impegno che faremo un'interrogazione al Governo in cui chiediamo conto di cosa
33:03l'Italia sta facendo oggi, se come risulta da qualche articolo di stampa è vero che l'Italia
33:11ha sostenuto, ha formato i Janja Wid, perché in alcuni articoli questo emergerebbe, se
33:20possiamo avere atto del risultato della nostra risoluzione approvata a maggio 2024, se il
33:30Governo ha dato seguito e se è plausibile immaginare un corridoio umanitario per trasferire
33:39in Italia alcune delle vittime di stupro che attualmente non hanno accesso a nessun tipo di
33:47assistenza, sia direttamente dal Sudan che pensando anche a quelle che sono nei paesi di asilo.
33:57Bene, io la ringrazio e dichiaro chiusa questa audizione.