https://www.pupia.tv - Roma - Comitato diritti umani - situazione diritti umani in Tunisia e Libia - Audizione Onborders, ASGI e Border Forensic
Alle ore 15.30, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri della Camera, ha svolta l'audizione di rappresentanti di Onborders, dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI) e di Border Forensic, sulla situazione dei diritti umani in Tunisia e Libia. (02.04.25)
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Alle ore 15.30, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri della Camera, ha svolta l'audizione di rappresentanti di Onborders, dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI) e di Border Forensic, sulla situazione dei diritti umani in Tunisia e Libia. (02.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00Intanto avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche attraverso
00:00:09la web tv della Camera dei Deputati e ricordo che la partecipazione da remoto è consentita
00:00:15alle colleghe e colleghi secondo le modalità stabilite dall'Aggiunta per il Regolamento.
00:00:20Quindi l'ordine del giorno reca l'audizione informale di rappresentanti di Onboarders
00:00:28dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione ASGI e di Border Forensics
00:00:35sulla situazione dei diritti umani in Tunisia e Libia.
00:00:39Anche a nome dei componenti del comitato saluto e ringrazio per la disponibilità a prende
00:00:44parte ai nostri lavori il dottor Piero Gorza che è presidente di Onboarders, il dottor
00:00:50Filippo Furri che è presidente di Border Forensics e che è collegato in videoconferenza,
00:00:58l'avvocata Adelaide Massimi che è rappresentante dell'Associazione per gli studi giuridici
00:01:03sull'immigrazione, dunque l'ASGI e un gruppo di ricercatori che sono collegati in videoconferenza
00:01:11per garantire l'anonimato da loro richiesto che appunto chiameremo con uno pseudonimo.
00:01:20Alcune informazioni prima di passare la parola. Ricordo che Onboarders è un progetto che nasce
00:01:28dalla collaborazione tra storici, sociologi, antropologi e specialisti delle arti visuali.
00:01:35Il percorso di documentazione è cominciato durante il conflitto in Bosnia e Zegovina
00:01:40per poi proseguire con l'analisi dei contesti e dei processi migratori. Onboarders ha l'obiettivo
00:01:47di affinare metodologie tecniche di osservazione, di ricerca e di analisi sociale condividendo
00:01:54materiali e analisi comparate. Border Forensics è un'associazione senza scopo di lucro con
00:02:02sede a Ginevra che opera in collaborazione con comunità di migranti e organizzazioni
00:02:07non governative al file di difendere e promuovere la dignità e i diritti dei migranti. E infine
00:02:15abbiamo l'Associazione degli studi giuridici sull'immigrazione che è un organismo di
00:02:20promozione sociale nato nel 1990 da un gruppo di avvocate, giuriste e studiose in materia
00:02:27di immigrazione, asilo e cittadinanza. Promuove ricerche, studi e corsi di formazione per
00:02:34aumentare la consapevolezza e la competenza diffondendo sul territorio una cultura dell'integrazione
00:02:41attraverso la tutela dei diritti. L'audizione odierna trae spunto dalla presentazione del
00:02:49rapporto State Trafficking che è realizzato da un team di ricercatori internazionali con
00:02:56il supporto dell'Argi, di Border Forensics e di Home Borders nel quale si denuncia il
00:03:02coinvolgimento delle autorità tunisine e delle autorità libiche nell'espulsione
00:03:08violenta e nel traffico di emigranti. Il report si basa su 30 testimonianze dirette
00:03:14di persone espulse dalla Tunisia verso la Libia tra giugno 2023 e novembre 2024. I racconti
00:03:23degli intervistati descrivono una realtà di abusi sistematici e delineano le cinque
00:03:29fasi di una catena logistica che si è integrata e affinata anche come conseguenza degli accordi
00:03:38tra Unione Europea e Tunisia. Gli arresti, il trasporto verso la frontiera tunisino-libica,
00:03:45il ruolo dei campi di detenzione alla frontiera tunisina, il passaggio e la vendita a corpi
00:03:52armati libici, la detenzione nelle prigioni libiche sino al pagamento del riscatto.
00:03:59La violazione del diritto internazionale evidenziata e sono numerose, crimini contro l'umanità,
00:04:07violazione arbitraria, discriminazione razziale, incitamento all'odio razziale, respingimenti
00:04:12collettivi, riduzione in schiavitù, sparizione forzate, tortura e trattamenti inumani e
00:04:20degradanti, tratta e violenza di genere. Più in generale, la lettura del rapporto fa emerge
00:04:27l'esigenza di una riflessione più complessiva sull'esposizione dei migranti che transino
00:04:34attraverso la sponda sud del Mediterraneo a rischio di morire o essere ridotti ad una
00:04:40condizione di schiavitù, così come sul ruolo assegnato alla Tunisia come partner e beneficiario
00:04:48economico nella gestione della frontiera esterna dell'UE, sancito dal memorandum d'intesa
00:04:54su un partenariato strategico e globale tra Unione Europea e la Tunisia, sottoscritto
00:05:00nel luglio 2023. E poi la domanda che è evidente e che risulta da tutto ciò è se
00:05:08la Tunisia può essere considerata un paese sicuro.
00:05:12E allora, forniti questi elementi di contesto, mi fa piacere dare la parola al dottor Piero
00:05:19Gorza, che è Presidente di Ombordes, affinché svolga il suo intervento.
00:05:24Buongiorno a tutti e a tutte, buongiorno onorevoli parlamentari, onorevoli diputati,
00:05:34ti ringrazio la Commissione Esteri, ti ringrazio la Commissione d'Eriti Umani, ti ringrazio
00:05:39prima di tutto l'onorevole Voldrini. Credo che sia estremamente importante, cruciale
00:05:46presentare in questo consesso questo dossier, in quanto qua si esprime la volontà generale
00:05:54del paese, qua si decidono gli indirizzi economici, si decide la politica estera, si decide in
00:06:03nome del popolo italiano, dei cittadini italiani e si opera anche, non solo in nome della cittadinanza,
00:06:11ma anche con il denaro dei cittadini italiani, direi anche europei, perché gli accordi con
00:06:21il memorandum con la Tunisina, Tunisia è stato qualcosa che ha convolto l'Italia, ma anche
00:06:28direttamente l'Europa. Il State Trafficking è un dossier che presentiamo
00:06:36in questo consesso perché possa dare contezza di ciò che avviene in un paese che chiamiamo
00:06:46sicuro la Tunisia e perché speriamo che questo serva a indirizzare le vostre scelte in fatto
00:06:54di politica estera e soprattutto ciò che voi fate in nome e con anche il denaro della
00:07:10cittadinanza italiana. State Trafficking cos'è?
00:07:17E' una denuncia, sono 30 interviste che documentano come Apparati dello Stato, infrastrutture
00:07:29proposte al contenimento e espulsione dei flussi migratori, rincombutta con milizie
00:07:37libiche e in particolare coinvolgendo Guardia Nazionale ed esercito tunisino abbiano operato
00:07:47per la vendita di umani, compravendita di umani ai fini di schiavitù, distorsione,
00:07:57con tutte quelle violazioni del diritto internazionale, dei diritti umani che l'On. Boldrini ha
00:08:05sottolineato. E' un dossier che parla di un crimine di Stato, è un dossier che parla
00:08:15di uno Stato che per primo si è fatto trafficante, per di più e mi sembra importante qui sottolinearlo,
00:08:25in un momento in cui il governo italiano ha preso posizione per una guerra ai trafficanti
00:08:33in ogni dove. Questo dossier è prima di tutto la denuncia da parte delle vittime, di 30
00:08:44vittime, che nel corso di due anni in posti diversi, vittime provenienti da paesi diversi,
00:08:54vittime che non si conoscevano, vittime che erano alcune ancora in terra africana, in
00:09:03Libia, altre già in Europa, spesso in modo differito, hanno documentato con testimonianze
00:09:13audiovisive, autonomamente spedite, le modalità, la logistica di questa tratta, di questo traffico
00:09:21di umani che non può essere ascritto a qualcosa di deviante, come opera deviante, di corpi
00:09:33deviati dello Stato, ma come un qualcosa sistematico che ha presupposto l'utilizzo di tutte le
00:09:41infrastrutture, di molte delle infrastrutture dello Stato tunisino.
00:09:47Chi ha raccolto questo materiale? Questo materiale è stato raccolto da un gruppo, da un team
00:09:59di ricercatori, un team internazionale di ricercatori, che rimane inannonimato, non
00:10:10è che la memoria di Regeni è ancora troppo vicina, ha troppo presenza nell'oggi e è
00:10:19rimasto inannominato per proteggere i ricercatori stessi, ma anche per proteggere e qua si aprirà
00:10:26un altro grosso capitolo, per proteggere le persone che ci hanno offerto la loro testimonianza.
00:10:34A lato del gruppo di ricercatori che poi sentiremo fra poco parlare in diretta, seppur sotto
00:10:49copertura, ci sono tre associazioni che per le loro competenze hanno assessorato, hanno
00:10:57offerto la loro consulenza, ASGI per le questioni giuridiche e il Border Forensics per le competenze
00:11:09nella geolocalizzazione, estremamente importante, lo vedremo in seguito, come la spazialità
00:11:16di quello che viene denunciato è elemento fondante per la veridicità delle affermazioni
00:11:24dei denuncianti, dei testimoni e infine ne un border di cui sono Presidente, per competenze
00:11:33antropologiche e anche per operare lungo gli snodi di quella rotta che dal Mediterraneo
00:11:42centrale poi procede verso il nord d'Europa. Vorrei aggiungere un'ultima cosa che mi sembra
00:11:50importante, dicevo inizialmente, è una denuncia diretta delle vittime, però non è solo una
00:12:00denuncia diretta delle vittime, è anche un dossier che è stato costruito con rigore
00:12:05scientifico e con estrema attenzione alla veridicità delle affermazioni dei denuncianti.
00:12:13Ultimissima cosa, è interessante perché l'averlo presentato al Parlamento europeo ben due volte,
00:12:30alle Nazioni Unite e ora qua, ha avuto un riscontro formidabile tra le persone, i migranti
00:12:38ancora in viaggio, che continuano a mandare e ad aggiungere testimonianze. Mi fermo qua
00:12:48e ringrazio.
00:12:50Grazie Dottor Gorza per aver inquadrato questo lavoro, aver dato delle indicazioni precise
00:12:58sullo scopo, su come è stato composto, chi sono i ricercatori e anche l'utilità di
00:13:08far emergere queste storie drammatiche come forma di denuncia diretta. Adesso darei la
00:13:13parola al Dottor Filippo Furri che è rappresentante di Border Forensics, che abbiamo capito è
00:13:21collegato in videoconferenza e probabilmente lui ci parlerà anche della geolocalizzazione
00:13:28come già è stato anticipato dal Dottor Gorza.
00:13:34Salve, buongiorno, la ringrazio Presidente, ringrazio tutti gli onorevoli presenti, manteniamo
00:13:42questa scheletta, quindi procederei con la visualizzazione del lavoro che abbiamo fatto
00:13:50con il Border Forensics come supporto di analisi spaziale per verificare e sostenere e integrando
00:13:58le testimonianze che sono state raccolte dal gruppo di ricercatori. Possiamo procedere
00:14:06con le slide per cortesia? Come già sottolineato dal Dottor Gorza, il lavoro svolto si basa
00:14:18su 30 testimonianze che sono state raccolte tra giugno 2023 e novembre 2024.
00:14:26Non la sentiamo bene, dovrebbe avvicinare al microfono, non sentiamo bene.
00:14:33Mi sente meglio?
00:14:35Proviamo?
00:14:40Altri supporti che sono stati utilizzati sono ad esempio video di Refugee in Libia che mostra
00:14:46un trasferimento diretto di prigionieri alla frontiera tunesino-libica. Quello che è stato
00:14:52fatto da Border Forensics, che è intervenuto in un secondo momento dopo la raccolta delle
00:14:58testimonianze, è stata l'analisi della catena degli eventi, quindi dagli arresti a Sfax e in
00:15:03altre regioni, ai trasferimenti nei centri di distensione provvisoria, ai luoghi di traffico
00:15:08al confine fino al trasferimento nei centri di distensione in Libia. Si è scelto di focalizzare
00:15:14l'attenzione sulle dinamiche e i luoghi del traffico alla frontiera perché ci sembravano
00:15:21più importanti da evidenziare in questo momento. Abbiamo proceduto con un'identificazione
00:15:28spaziale dei luoghi menzionati nelle testimonianze, quindi il carcere di Al-Assa in Libia, delle
00:15:35torri, delle gabbie che sono descritte nelle testimonianze e che combaciano anche con altre
00:15:42informazioni riportate da altri attori che operano nella regione, ad esempio medici senza
00:15:47frontiere. L'identificazione spaziale dei possibili luoghi di transito è stata incrociata
00:15:54con il video a cui facevo riferimento di Refugii in Libia, che ci ha permesso di spazializzare
00:16:01l'analisi e di fornire anche una valutazione delle relazioni spazio-temporali per verificare
00:16:08le traiettorie e le distanze tra i luoghi menzionati. Possiamo passare alla slide successiva.
00:16:15Questa verrà spiegata più tardi dal collega che interverrà dopo di me. Qui avete una prima
00:16:24spazializzazione di tutti i luoghi descritti nelle varie testimonianze, le diverse torri
00:16:29che sono delle torri di raccolta trasmissione elettrica, ma che vengono anche utilizzate
00:16:35come luoghi di detenzione.
00:16:43La prima analisi spaziale preliminare è stata fatta utilizzando immagini satellitari standard
00:16:50e abbiamo inquadrato un numero di luoghi che sono stati descritti come luoghi di detenzione.
00:16:58Qui vedete la torre e la gabbia, quindi il luogo in cui le persone sono detenute sul
00:17:05territorio tunesino, a ridosso della frontiera libica.
00:17:11Qui Al-Assa, che è il centro a prossimità che viene descritto come luogo di destinazione
00:17:18di questo traffico. Questa è un'immagine raccolta online.
00:17:27Qui vedete la zona di confine verso la destra, questa barriera di sabbia che marca il confine
00:17:34tra Tunesia e Libia e la torre che abbiamo evidenziato prima nell'immagine precedente.
00:17:42Qui uno zoom ancora sulla frontiera geopolitica che è la linea bianca e la barriera di sabbia
00:17:52che è quella più evidenziata a sinistra dello schermo.
00:18:01Questa è un'immagine, avete il link del video su Twitter, ma questa è un'immagine di uno
00:18:08scambio di un traffico di persone dalla Tunisia alla Libia.
00:18:13Nelle immagini si vedono sia veicoli delle forze tunesine che veicoli delle forze libiche
00:18:17e questa è l'immagine, questo video che ha una durata di circa due minuti e mezzo,
00:18:22ci mostra degli elementi spaziali che sono stati poi analizzati nell'immagine successiva
00:18:28che ci permettono di localizzare lo spazio.
00:18:34Qui come vedete abbiamo puntato i luoghi descritti nelle testimonianze, quindi queste torri,
00:18:40questa torre in particolare, in fondo in alto vedete Al-Assa che è il centro di detenzione
00:18:48in Libia, il primo centro di arrivo in Libia e al confine vedete un'idea del punto da dove
00:18:56il video può essere stato girato e che mette in evidenza anche il punto di passaggio alla
00:19:03frontiera.
00:19:05Quindi il lavoro è stato fatto prima con una ricognizione generale e in secondo momento
00:19:12abbiamo acquisito delle immagini specifiche delle aree che avevamo evidenziato attraverso
00:19:19un'acquisizione di immagini satellitari specifiche.
00:19:22Nel periodo che ci interessa abbiamo trovato delle immagini relative al 5 luglio del 2024
00:19:27che entrano in questo periodo e su queste immagini localizzando dei luoghi specifici
00:19:34abbiamo cercato delle tracce dei movimenti dei veicoli nell'area, tenete presente che
00:19:39gli scambi secondo le testimonianze avvengono spesso la sera, quindi questo caso del video
00:19:44di rifugio in Libia è piuttosto eccezionale ed è stato molto utile per il nostro lavoro.
00:19:49Cerchiamo degli elementi spaziali che sono riconoscibili nelle testimonianze, si parla
00:19:54di pozzi d'acqua dove si abbevano animali, delle trincee di sabbia, delle presenze di
00:19:59zone umide, quindi questa zona di confine e poi la ricerca di possibili luoghi di passaggio.
00:20:04Questa è la torre che è stata uno degli spazi di detenzione che sono stati descritti
00:20:17e in questo periodo si evidenzia un aumento delle tracce di veicoli che ci possono far
00:20:24pensare a delle presenze più sistematiche di persone in questi luoghi.
00:20:33Questa è un'immagine più generale ma ci evidenziano i luoghi delle pozze di acqua
00:20:40che effettivamente sono state descritte nelle testimonianze.
00:20:46Questa è la trincea di sabbia che viene descritta nelle testimonianze e che si trova
00:20:56tra la torre, la gabbia che abbiamo appena visto e il luogo di passaggio di frontiera.
00:21:01E qui un passaggio di frontiera che nelle immagini precedenti satellitari non esiste,
00:21:08ma in questo periodo si vede che la trincea di sabbia, il muro di sabbia che separa i
00:21:14due paesi è stato modificato e quindi si presume, si deduce che questo sia un luogo
00:21:21utilizzato per il traffico.
00:21:24Qui per quanto riguarda l'Assa vediamo delle tracce di un'evoluzione dello spazio
00:21:35e anche un intervento che viene descritto dalle testimonianze, una modificazione dello
00:21:41spazio per probabilmente creare anche spazi di detenzione ulteriori.
00:21:48Per terminare, volevo sottolineare il fatto che come sottolineava il professor Golda ci
00:21:59sono state ulteriori testimonianze, quella del testimone 31 che indica un'ulteriore
00:22:04zona di traffico che si trova più a nord e che mostra la stessa metodologia replicata
00:22:09in un'altra zona. Abbiamo ricevuto anche nuove testimonianze, 7 nuove testimonianze
00:22:15che sono relative ad operazioni di traffico che avvengono in prossimità dell'area costiera,
00:22:19quindi ancora più a nord, e seguendo anche dei medi internazionali come Informirigant
00:22:26continuiamo a vedere altre descrizioni di casi analoghi.
00:22:33Utilizzando la stessa metodologia che abbiamo utilizzato noi, il testimone numero 31 evidenzia
00:22:49un'altra zona più a nord e il video è allegato al documento di State Trafficking e mostra
00:22:55come esistono altri spazi, quindi si evidenzia proprio la sistematicità di questo processo
00:23:02traffico che noi abbiamo identificato in uno spazio specifico ma che si riproduce in
00:23:07altri luoghi di frontiera lungo la stessa frontiera. E credo di poter terminare qui
00:23:12passando la parola ai colleghi e ringraziandomi ancora per l'attenzione.
00:23:16Sì grazie, per questo lavoro effettivamente rende l'idea sia del territorio desertico,
00:23:24sia appunto dei luoghi di convergenza dove questi migranti vengono portati e consegnati,
00:23:34poi sarà interessante capire anche su tutto questo quante poi di queste persone non ce
00:23:42la fanno e quindi ce le perdiamo per strada, cioè muoiono in tutto questo traffico.
00:23:48Allora adesso io darei la parola all'Avvocata Adelaide Massimi che rappresenta l'ASGI,
00:23:56che è l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. Prego Avvocata.
00:24:01Grazie mille. Allora ASGI, intanto vi ringrazio, ringrazio la Presidente, ringrazio per questa
00:24:08opportunità di raccontare qui il nostro contributo a questo importantissimo report che appunto
00:24:14fa emergere una circostanza nuova rispetto a quello che già conoscevamo, quello che
00:24:21già sapevamo rispetto alle violazioni dei diritti delle persone migranti, soprattutto
00:24:25delle persone nere in Tunisia. Il nostro contributo come ASGI è andato in due direzioni, da un
00:24:32lato quello di fornire un inquadramento giuridico quindi a quali violazioni, alle violazioni
00:24:38di quali diritti queste condotte che sono state narrate dai testimoni e dalle testimoni
00:24:44che corrispondono, e dall'altro individuare quali sono le connessioni che dalla nostra
00:24:50prospettiva si declinano nei termini di una responsabilità con l'operato del governo
00:24:58italiano e dell'Unione Europea in relazione alla cooperazione, alla costruzione di un sistema
00:25:05di blocco e di contenimento della mobilità in Tunisia. Per quanto riguarda il primo profilo,
00:25:10cioè l'inquadramento delle condotte in violazioni specifiche, come ha già citato
00:25:18la Presidente, si tratta di violazioni di norme di diritto internazionale, sia norme
00:25:25che sono riferibili a disposizioni di trattati internazionali, di trattati regionali, ma
00:25:35anche a norme di just cogence, e tra questi ci sono i crimini contro l'umanità per i
00:25:41quali nel settembre del 2024 è stata chiesta da familiari di oppositori politici tunisini
00:25:49l'apertura di un'indagine alla Corte Penale Internazionale, che riguardasse non solo la
00:25:55repressione nei confronti dell'opposizione, ma anche le attività persecutorie da parte
00:26:00delle autorità tunisini nei confronti delle persone migranti in Tunisia, la detenzione
00:26:06arbitraria, la discriminazione razziale e l'incitamento all'odio razziale, gli respingimenti
00:26:11collettivi, la riduzione in schiavitù, le sparizioni forzate, la tortura, i trattamenti
00:26:16inumani e degradanti e la tratta e la violenza di genere. Per queste condotte la società
00:26:21civile tunisina e internazionale si è attivata in diversi modi. Oltre alla denuncia alla
00:26:28Corte Penale Internazionale che ho appena citato, sono state inviate numerose comunicazioni
00:26:34ai Comitati delle Nazioni Unite, che hanno il compito di vigilare sull'attuazione dei
00:26:40trattati. Penso al Comitato per l'eliminazione delle discriminazioni razziali, che già un
00:26:46mese dal discorso d'odio pronunciato dal Presidente Sayed, in cui Sayed parlava di sostituzione
00:26:51etnica, di un piano criminale internazionale per sostituire etnicamente la popolazione
00:26:57araba tunisina, a un mese di distanza, a fine marzo del 2023, ha inviato una comunicazione
00:27:05urgente al Governo tunisino, chiedendo di attuare immediatamente le misure necessarie
00:27:13per implementare gli strumenti internazionali ai quali avevano aderito. Le organizzazioni
00:27:21tunisine si sono in più occasioni rivolte ai Comitati delle Nazioni Unite e hanno ricevuto
00:27:31risposte di fortissimo interesse. È sufficiente aprire una qualunque pagina internet delle
00:27:39Nazioni Unite per trovare una grandissima quantità di appelli, di richiami da parte
00:27:47dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite e da parte di diversi
00:27:55altri organismi incaricati di vigilare sull'attuazione dei trattati rispetto alla Tunisia. La società
00:28:03civile ha presentato comunicazioni al CERD, ha presentato comunicazioni al Comitato per
00:28:09i Diritti Umani delle Nazioni Unite, ma la risposta della Tunisia è stata nulla. C'è
00:28:16una totale indifferenza rispetto ai richiami degli organi delle Nazioni Unite. Riporto
00:28:26un caso per dare un po' la misura di questo. Il 3 maggio del 2024 c'è stato uno sgombero
00:28:34di massa di un insediamento informale di richiedenti asilo e rifugiati che si trovavano di fronte
00:28:42alle sedi di UNHCR e OIM a Tunisi. Nella notte c'è stato questo sgombero del campo. Le
00:28:50persone, fra cui minori, donne in stato di gravidanza, persone anziane, sono state caricate
00:28:57su dei pullman e portate nei pressi delle frontiere algerina e libica. Grazie al lavoro
00:29:04di rifugisi in Libia, ASGI è entrata in contatto con un gruppo di famiglie, di persone sudanesi
00:29:10con il tesserino da richiedenti asilo rilasciato dall'UNHCR, che erano state trasferite forzatamente
00:29:18in una zona semidesertica nei pressi della frontiera tunisina. Abbiamo presentato una
00:29:24segnalazione con richiesta di misure urgenti al Comitato per i diritti umani delle Nazioni
00:29:29Unite, che il giorno successivo ha indicato al governo tunisino di attuare tutte le misure
00:29:36necessarie per mettere in protezione queste persone. La sera stessa le autorità tunisiane
00:29:42hanno arrestato tutte queste persone. Le famiglie, grazie al lavoro dell'organizzazione della
00:29:48società civile tunisina, sono state poi accolte dall'UNHCR dopo una settimana di detenzione,
00:29:54minori separati dalle famiglie. Gli uomini sono stati presi, dopo quella settimana di
00:30:02detenzione sono stati rilasciati, sono stati portati nuovamente oltre il confine con l'Algeria,
00:30:07da lì sono stati prelevati dalle forze algerine che li hanno indoportati in Niger. Sono persone
00:30:11sudanesi che non avevano mai messo piede in Niger e che ora si ritrovano da luglio
00:30:18più o meno in Niger, in un campo umanitario allestito dall'UNHCR, in cui però le condizioni
00:30:28di vita sono deplorevoli. Perché dico questo? Perché è evidente che il governo tunisino
00:30:36non ha alcuna intenzione, non ha alcuna sensibilità verso le pressioni della comunità internazionale.
00:30:44A fronte di tutto ciò e a fronte delle condotte che conosciamo grazie alle 30 testimonianze
00:30:51raccolte dai ricercatori e dalle ricercatrici che rimangono anonime, cosa fa l'Italia?
00:30:59L'Italia dal 2017 ha finanziato con oltre 85 milioni di Euro il sistema di controllo
00:31:06tunisino. Finanziato vuol dire che ha fornito le motovedette, ha fornito i camioncini Toyota
00:31:12con i quali le persone vengono deportate, fornisce strumenti per il controllo delle
00:31:18frontiere terrestri, fornisce formazione e manutenzione delle motovedette. Ha condannato
00:31:28queste forniture e si aggiungono circa 20 milioni, sempre nello stesso periodo, forniti
00:31:34a UNHCR e OIM per la protezione delle persone in loco. Tuttavia noi sappiamo che la Tunisia
00:31:41è un paese in cui non esiste un sistema di asilo domestico. L'UNHCR è l'unica
00:31:46entità che può fornire forme di protezione. Dal caso che vi ho appena raccontato vediamo
00:31:52bene però che, a parte il fatto che ormai è un anno che l'UNHCR non riesce neanche
00:31:57a registrare le persone di suo interesse, ma vediamo bene che queste forme di protezione
00:32:07non hanno alcun valore, sono assolutamente schiacciate dall'azione delle autorità tunisine.
00:32:13Sono quelle autorità tunisine, la Guardia Nazionale e la Guardia Nazionale Maritim,
00:32:17che agisce queste condotte violente. Sappiamo di centinaia di morti bambini durante i naufragi,
00:32:29provocati dalla Guardia Nazionale Maritim durante intercettazioni violenti. Quella è
00:32:35la Guardia Nazionale a cui noi, a dicembre del 2023, abbiamo deciso di fornire sei motovedette
00:32:41che sono oltretutto state donate fra agosto e gennaio, impegnandoci anche a offrire la
00:32:49manutenzione. Quindi è evidente che sono le autorità tunisine le prime responsabili delle
00:32:57violazioni, è evidente che le violazioni sono gravissime, si tratta di compravendita
00:33:02di persone, si tratta di condotte che provocano la morte delle persone migranti. Riteniamo
00:33:09quindi che sia necessario assolutamente sospendere qualunque forma di cooperazione che sia finalizzata
00:33:17alla gestione e al controllo delle frontiere tunisine, ma che sia al contrario necessario
00:33:23aprire canali di evacuazione, di uscita in sicurezza dalla Tunisia, che è un paese che
00:33:31viola gravemente i diritti delle persone migranti. Grazie.
00:33:39Sì, molte grazie dottoressa, anche per la proposta, perché non solo è importante la
00:33:46denuncia, ma è anche importante la proposta, tanto più in un momento in cui noi ci accingiamo
00:33:52a discutere tutta la partita delle missioni militari e delle collaborazioni con i vari
00:34:00paesi, è importante avere informazioni come queste per prendere poi delle scelte, fare
00:34:08delle scelte responsabili. Adesso io darei la parola al gruppo di ricercatori
00:34:14che sono collegati in videoconferenza, non so se mi ascoltano, se stanno seguendo i nostri
00:34:22lavori. Sì, buongiorno, grazie mille. Volevi sentire? Sì, la sento, prego, la sento.
00:34:29Attendo la condivisione delle slide. Sì, intanto io ripeto che su richiesta degli
00:34:37auditi abbiamo mantenuto l'anonimato proprio per garantire la loro sicurezza, anche alla
00:34:44luce, come veniva detto qui, dell'esperienza reggene. I ricercatori e le ricercatrici sono
00:34:50purtroppo dei bersagli e anche per tutelare coloro che con loro si sono interfacciati,
00:34:57i migranti che hanno parlato con loro e gli hanno consegnato le loro storie. Quindi abbiamo
00:35:05accettato questa formula proprio perché ci rendiamo conto delle implicazioni. Allora
00:35:11chiederei se ci sono queste slides, le slides ci sono, quindi darei a lei la parola, dottore,
00:35:19che così ci spiega bene il senso di questo rapporto. Sì, grazie onorevole.
00:35:27Lasciate che mi presenti e vi spieghi perché non vedete i nostri volti e le nostre voci,
00:35:33perché i nostri nomi, i nomi delle nostre affiliazioni sono coperti. Slide successiva,
00:35:39grazie. Siamo una rete di ricercatori universitari di diverse nazionalità e background e durante
00:35:45il nostro lavoro di ricerca ci siamo imbattute in diverse prove di un crimine di Stato che
00:35:51ci sentiamo in dovere di denunciare. Tuttavia abbiamo deciso appunto di rimanere anonimi
00:35:57per evitare che qualcuno possa essere associato a noi. Noi in quanto cittadini europei e accademici
00:36:03siamo gli unici responsabili di ciò che leggerete. Slide successiva, grazie. Possiamo dirtelo?
00:36:10Che la voce non è criptata, non è modificata. Sì, allora mi dicono che la voce non è
00:36:40modificata.
00:37:11Andiamo subito al punto. Una massa di testimonianze raccolte in circa 18 mesi di lavoro e della
00:37:19loro geolocalizzazione, come spiegava il dottor Forri, è anche di soldati fondamentali del
00:37:25nostro rapporto. Gli ammirati militari e di polizia tunesini vendono gli emigranti subsahariani
00:37:32intercettati in mare o arrestati nel Gitano a una costellazione di attori statali e non
00:37:37statali che operano in Libia e che gestiscono l'economia della detenzione e del sequestro.
00:37:44È questo ciò che chiamiamo tratta di Stato. Usiamo questa espressione, tratta di Stato,
00:37:50perché sul restante tunesino l'infrastruttura di base è costruita e gestita da attori statali.
00:37:56Inoltre vorremmo sottolineare che autobus, autobarche, armi, benzina stipendi, uniformi,
00:38:04droni e altre tecnologie che rendono possibile questo sistema di detenzione e di vendita
00:38:11di emigranti, si mettono sui fondi eurocredi stanziati per rafforzare le politiche di frontera.
00:38:23Ascoltiamo un fermimento della prima testimonianza del rapporto. È da anni, dal 2023, che è
00:38:28iniziata tutta la nostra ricerca. Chiedo gentilmente di condividere il video.
00:38:58Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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00:52:58Una domanda. Immagino che questi report, queste testimonianze, quindi tutto questo contenuto sia stato o verrà magari presentato anche ai parlamenti di altri paesi europei, Bundestag o altri. La prima domanda è se è così, nel senso se effettivamente siete a conoscenza di presentazioni di questi report o report simili presso altri parlamenti e che, se volete riportarci,
00:53:28la vostra esperienza nei termini delle risposte che ci sono da questi parlamenti. Quindi qual è la reazione, ad esempio, di altri paesi europei che probabilmente a livello di budget, in maniera diversa da quello che facciamo noi, che siamo più coinvolti probabilmente di altri, allo stesso tempo però è uno schema europeo quello che viene implementato.
00:53:52E quindi volevo chiedervi se siete a conoscenza di reazioni, decisioni, intendimenti di modifiche magari alle missioni internazionali in atto. Questa audizione non è nel merito delle missioni internazionali ma chiaramente sempre di questo si parla.
00:54:14Mi veniva poi all'occhio, questa è davvero una considerazione che condivido con voi per amore di condivisione, che suona davvero di un'ironia amara, qui nella gabbia, l'immagine che ci avete fornito, questa struttura che si trova in Tunisia, quello che si vede è un sistema di pannelli fotovoltaici, immagino, giusto?
00:54:39Grazie, vuole rispondere per favore?
00:54:44Prego, Dottor Gorza.
00:54:55Sulla descrizione della gabbia e sui particolari costrutturali dell'apparato di contenzione probabilmente Furry può dire cose più precise.
00:55:12Rispetto alla prima parte della domanda, sì, è stato presentato al Parlamento europeo con grazie a europarlamentari, l'Olu Gorlando, la Salis e altri, la Cecilia Strada, che ci hanno assessorati.
00:55:31La documentazione è stata mandata anche alla FonderLine, vi è stato un seminario che è stato tenuto sempre al Parlamento europeo, abbiamo partecipato a commissioni delle Nazioni Unite come denuncia, pensiamo di inoltrare agli altri organismi internazionali che in qualche modo sono proposti alla difesa del diritto internazionale, dei diritti umani.
00:55:58In modo che sia una conoscenza del lavoro da noi svolto, per il momento è un cammino, speriamo di poter presentare anche al Senato e credo che esistano diversi passi.
00:56:11Uno è quello della sensibilizzazione delle istituzioni, due è quello della sensibilizzazione dei media e tre è quello di far sì che la popolazione, la cittadinanza italiana e europea possa avere accesso, venire a conoscenza, dico ciò che viene fatto in nome loro.
00:56:32Per il momento l'unico effetto, ma che per certi versi denuncia anche la credibilità del dossier è che il governo tunesino ha risposto dichiarando la falsità di quanto veniva denunciato ma non è entrato nei dettagli.
00:57:02Qualcosa si muove, speriamo minore impunità, speriamo che ci osserva per un cammino anche dal punto di vista dei Parlamenti, per una presa di decisioni che in qualche modo rispettino quei principi che sono fondanti dell'Unione Europea ma anche del nostro Paese, quel mai più deve capitare, che continua a capitare.
00:57:32Allora speriamo che un po' così inceppi, non credo che avverrà tutto in un colpo, non mi sembra che ci sia uno scenario così favorevole, però c'è impossibile non denunciare.
00:57:46Sì vorrei aggiungere una cosa, mentre noi qui siamo in un cossesso istituzionale, voi siete in un comitato della Camera dei Deputati, quindi un organo istituzionale, al Parlamento Europeo l'iniziativa non è stata incardinata in una commissione.
00:58:05La cosa non è da poco, perché un conto è fare un'iniziativa politica con un gruppo, fare una denuncia va benissimo, ma quegli atti di quell'incontro non vengono recepiti come materiale da cui poi scaturiscono le decisioni.
00:58:23Quindi quello che io vi sto dicendo è che visto, come diceva la collega Onofri, che tutto questo mette in discussione l'operato dell'Unione Europea, forse bisognerebbe anche verificare se si riuscisse a fare in modo che questi contenuti vengano poi recepiti o attraverso audizioni
00:58:53o consegna del rapporto con una lettera di presentazione, insomma qualcosa che venga registrato agli atti, questo voglio dire, perché ci sono diversi formati e il formato istituzionale è quello che poi dovrebbe incidere di più sul lavoro che poi viene fatto.
00:59:19Ecco, non so se qualcun altro voleva dare moto o aggiungere qualcosa.
00:59:25Come diceva Luther Gordozzi, abbiamo presentato il report al Parlamento Europeo e da quando l'abbiamo presentato ha avuto una certa eccomediatica, è stato ripreso e diffuso da giornali italiani ma anche da altri paesi europei.
00:59:48Chiaramente, come diceva lei, la presentazione al Parlamento Europeo era organizzata da tributati in minoranza, quindi l'atteggiamento dei partiti di maggioranza è stato quello di dissare e migliorare la diffusione delle notizie e dei dati che abbiamo condiviso attraverso il report.
01:00:11Abbiamo presentato tramite la parlamentare Cucchi un'audizione al Senato e noi siamo ricercatori sociali, noi abbiamo fatto un lavoro di ricerca e non abbiamo gli strumenti e le capacità per domandare alla Commissione europea quale utilizzo viene fatto dei fondi europei devoluti per la gestione delle migrazioni e la gestione dei confini europei.
01:00:42Quello che chiediamo come primo passo è di mettere in sicurezza le persone che hanno con coraggio testimoniato e raccontato la loro storia proprio perché abbiamo la prova che loro hanno subito questa esperienza traumatica di riportazione, vendita e detenzione nelle carceri ibiche.
01:01:04Chiediamo con grande voce e ci sarà un altro intervento al Senato prossimamente l'apertura di un corridoio legato a Magnitario della Tunisia per mettere in sicurezza e trasferire e evacuare dalla Tunisia i testimoni e gli interlocutori che abbiamo intercettati in Tunisia.
01:01:34Al governo italiano nel quale noi chiediamo spiegazione al governo se il governo è al corrente di questa compravendita, se ritiene di chiedere delucidazioni all'autorità tunisine nell'ottica in cui l'Italia sostiene questo regime e quindi di avere chiarimenti perché credo che è il minimo che noi si possa fare dopo aver ascoltato queste testimonianze.
01:02:04Dobbiamo chiedere al governo che dia conto di questo e che comunque richieda alle autorità tunisine di fornire informazioni su quanto viene denunciato in questo rapporto.
01:02:19Quindi questo è un impegno che noi possiamo prenderci.
01:02:35Io spero che le forze politiche a cui noi metteremo a disposizione questo materiale sapranno decidere sulla Tunisia anche alla luce di quanto riportato dalle vostre testimonianze perché evidentemente questo non può essere ignorato.
01:02:59Quindi io vi ringrazio e ci riaggiorneremo anche agli esiti dell'interrogazione che sottoporremo al governo.
01:03:08Vi ringrazio e dichiaro chiusa l'audizione.
01:03:10Grazie a voi.