La Settimana Santa nel Lazio è ricchissima di appuntamenti e tradizioni, in qualche caso anche millenarie, come è il caso della Processione del Cristo Morto di Orte, che dal medioevo si svolge, uguale a se stessa, per le vie del centro storico di quella località ai confini fra Lazio e Umbria.
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TVTrascrizione
00:00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
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00:03:48E che cos'è nello specifico la processione del Cristo morto?
00:04:06Andiamo a conoscerne meglio i diversi aspetti di questa tradizione che si porta avanti da quasi mille anni.
00:04:18Grazie per la visione!
00:04:48Quando le storie si raccontano per secoli, vuol dire che nascono nella parte nascosta dell'anima.
00:04:59Quando la fede, l'amore, l'identità, la tradizione e la passione si uniscono, nasce un sentimento vero, unico.
00:05:08L'appartenenza, immutabile.
00:05:12L'aria briosa della primavera accoglie i profumi della settimana santa.
00:05:21Porta la vive nella sua pelle, accarezzando le emozioni che rifioriscono.
00:05:25La Vergine addolorata, amata, venerata, invocata, nel suo manto nero, chiede la pietà del popolo.
00:05:36E sembra che le dica, non vè dolore uguale al mio.
00:05:40La sua passione schiude le porte, al vento dei giorni santi.
00:05:46L'ultima cena rivive nei gesti e nei volti dei confratelli, tesi a farsi servire dall'umana pietà.
00:06:09I colori delle loro tuniche sembrano petali intorno al corpo di Dio sceso nel pane.
00:06:18Adorazione, preghiera, meditazione.
00:06:22Stretti intorno al tabernacolo, i confratelli accompagnano Cristo all'inizio della sua passione.
00:06:29Il silenzio unisce il loro cuore a quello di Gesù.
00:06:32E sembra che questo passi, accarezzando l'anima di ognuno.
00:06:38Venerdì.
00:06:39Dolore e morte.
00:06:41Si contemple il crocifisso.
00:06:44Anela ardentemente l'anima, chiedendo misericordia a colui che hanno trafitto.
00:06:50Batte nel contenito petto un cuore ansimante verso quell'uomo dei dolori che per amore si donò.
00:06:55La prima processione del venerdì santo fu fatta da Giuseppe d'Arimatea e quelli che erano con lui.
00:07:16Dalla pietra dell'unzione al sepolcro.
00:07:18Le confraternite di Orte rievocano quel mesto corteo.
00:07:23I volti, le storie, le angosce di ognuno il venerdì santo lasciano il posto al gesto di ritrovarsi uniti nel suo nome.
00:07:33Portando la sua croce, i suoi dolori, la sua pietà, il suo amore.
00:07:40Fratelli uguali, senza differenze, senza divisioni.
00:07:48Il cappuccio azzera la vita di ognuno e unisce.
00:07:52Nasconde l'io, evidenziando il noi.
00:07:55Solo Dio sa dalle preghiere a lui fatte, da chi in silenzio chiede misericordia.
00:08:02Solo Dio vede sotto il cappuccio il cuore dell'uomo penitente.
00:08:10Ogni via, ogni piazza, ogni chiesa si umilia al passaggio del Cristo morto e della madre addolorata.
00:08:17Solo in silenzio fa rumore.
00:08:19Solo le catene trascinate dai cirenei scalzi sono la cornice del dramma.
00:08:25E poi, in un tratto, un lamento.
00:08:30Cantano i confratelli per tutto il popolo.
00:08:33Miserere.
00:08:40Piange orte la morte del re.
00:08:43Piange orte il dolore della madre.
00:08:45Piange orte si batte il petto.
00:08:48Ogni anno, lo stesso giorno.
00:08:51Allo stesso modo.
00:08:53Da secoli.
00:08:55Arrivano al sepolcro i fratelli.
00:09:03Il loro cordeo accompagnato Cristo nella sua ultima dimora.
00:09:07Guardano la Vergine con amore filiale.
00:09:09E cantano per lei.
00:09:11Stabat Mother.
00:09:16Tutto è compiuto.
00:09:18Tutto è finito.
00:09:20Tutto è fermo.
00:09:21Le campane legate sono immobili.
00:09:25L'aria è sospesa.
00:09:28I confratelli si abbracciano e mangiano insieme al popolo il pane della fratellanza.
00:09:33Ora tutto è proteso all'arrivo della gioia e della gloria.
00:09:40A colui che hanno trafitto non hanno tolto la vita.
00:09:44La donata per farla nuovamente sua.
00:09:46Perché lui è la via.
00:09:50La verità.
00:10:01Una cerimonia veramente molto affascinante, quella della processione del Cristo morto di Orte,
00:10:08che si svolge ogni venerdì santo grazie alle confraternite riunite di Orte.
00:10:15Confraternite riunite che a Orte hanno anche realizzato una sorta di museo diffuso
00:10:21che andremo poi a conoscere meglio anche grazie agli amici di Orte TV
00:10:26che hanno realizzato queste immagini, sia quelle che sono andate in onda poco fa
00:10:33sia quelle che vedremo fra pochissimo.
00:10:35Pronti i portantini, su!
00:10:56Miserere!
00:11:01Misericordia Tua
00:11:29Ti esprimiamo l'accentrazione del dono rivivendo quello che tu hai vissuto
00:11:45e che questo desidera chi ama.
00:11:48Signore, nel tuo nome siamo congregati.
00:11:58Non possiamo dimenticare che al centro della piazza c'è una bara
00:12:21circondata da tanto affetto, seguita dal dramma di una madre, ma pur sempre una bara.
00:12:51Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:13:02Ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
00:13:08Oggi stiamo parlando delle tantissime cerimonie, eventi, processioni che si svolgono nel Lazio durante la Settimana Santa.
00:13:18Siamo partiti vedendo la sacra rappresentazione del Venerdì Santo a cave.
00:13:24Abbiamo poi approfondito la processione del Cristo morto di Orte, Cristo morto che viene organizzata dalle confraternite riunite di Orte
00:13:37che oltre a organizzare quell'evento hanno anche realizzato a Orte un museo diffuso.
00:13:42Quando si parla di musei in genere si fa riferimento a luoghi che hanno delle precise particolarità.
00:13:59Ambienti chiusi che conservano opere da ammirare oppure luoghi che per la loro bellezza vengono definiti musei a cielo aperto.
00:14:06Ad Orte esiste invece un museo che ha delle caratteristiche uniche potremmo dire nel panorama nazionale.
00:14:13Un museo dove quanto è esposto prende vita una volta l'anno.
00:14:27Il museo delle confraternite riunite di Orte è un cuore pulsante all'interno della città.
00:14:33Dislocato in più sedi accomuna una profonda tradizione associata a quella fede che lo rende eredità e patrimonio della città.
00:14:51La sede principale del museo si trova all'interno della chiesa di Santa Croce.
00:14:57Anch'essa ne è parte integrante poiché due notevoli opere d'arte ne sono custodite.
00:15:02La tavola della Madonna del Rosario, opera cinquecentesca di Mastro Giorgio da Orte
00:15:07e il quattrocentesco crocifisso ligno attribuito alla scuola Umbra Meridionale nell'ambito di Bernardino Campiglio da Spoleto.
00:15:16La tavola della Madonna del Rosario fu commissionata al pittore dalla confraternita omonima.
00:15:22Mastro Giorgio raffigurò nel dipinto anche il volto della rettrice della confraternita.
00:15:26Il crocifisso fu invece commissionato dalla confraternita di Santa Croce.
00:15:34Il suo vibrante realismo è colto nell'attimo in cui il Cristo sta per esalare l'ultimo respiro.
00:15:40Altro crocifisso di rilevanza artistica è quello attribuito a Lorenzo Maitani.
00:15:45Di epoca trecentesca, l'opera sottolinea la vivacità della scuola maitanesca,
00:15:50fraccia di una florida attività culminata in varie decorazioni del Duomo di Orvieto.
00:15:55Il museo offre a prima vista un insieme di suppellettili che tentano, con successo,
00:16:01di ricostruire e dare idea della processione del Cristo morto, ambito in cui sono utilizzate.
00:16:08Tra tutte, espicca la bara.
00:16:10Realizzata in legno di faggio da quattro artigiani nel 1722,
00:16:14esprime uno stile barocco modellato con notevoli influssi classici.
00:16:18Il suo componimento vede una parte inferiore decorata con intagli che sembrano ricordare un fuoco acceso,
00:16:25mentre la parte superiore continua sulla stessa conformazione ma attenuandosi nei toni,
00:16:31lasciando posto a una vera e propria simbologia,
00:16:34come ad esempio i dodici ceri posti ai lati del Cristo giacente,
00:16:39simbolo delle dodici tribù di Israele e dei dodici apostoli,
00:16:42o come gli stessi ceri siano in totale 49,
00:16:45tante le volte in cui la parola crocifisso compare nei Vangeli.
00:16:52Dalla fine del Cinquecento si sviluppa soprattutto nel centro Italia il fenomeno delle madonne vestite.
00:16:59La presenza di queste immagini non era riservata solamente all'interno degli edifici sacri,
00:17:04ma anche all'interno delle abitazioni private.
00:17:07È facile immaginare allora come le famiglie tenessero particolarmente nel decorare con ricchi abiti
00:17:12di queste figure composte dal volto, dalle mani, in alcuni casi anche dai piedi,
00:17:18e sorrette da un'armatura in legno su cui si armonizzava la figura.
00:17:24Ad Orte la famiglia Raffaini nel 1856 donò alla confraternita di Santa Croce l'immagine che custodiva in casa.
00:17:32La Vergine di Orte è posta sopra un trono decorato anch'esso con molta simbologia.
00:17:58Realizzato nel 1885 dalla confraternita di Santa Croce, propone un basamento decorato con foglie d'acanto,
00:18:09rappresentazione della verginità, con due putti aventi in mano una lancia e una frusta,
00:18:15a ricordare gli strumenti della passione e morte di Cristo.
00:18:18I due candelabri a corolla di fiore sostengono nove ceri ciascuno, simbolo della recita delle novene.
00:18:28Il basamento è corredato da una croce su cui è appoggiata l'addolorata.
00:18:32Volti di angeli sono sul patibulum come a confortare il dolore della Vergine.
00:18:36Le confraternite partecipanti alla processione possiedono una propria suppellettile composta da oggetti devozionali
00:18:48aventi le stesse caratteristiche.
00:18:50Il crocione, il tronchetto, cioè una croce più piccola, due lampioni e le emazze riservate alle figure apicali della confraternita.
00:18:59Ma c'è un'altra caratteristica comune, forse la più visibile, il cappuccio.
00:19:05La sua funzione è duplice, abbatte le classi sociali, come dire che quando si indossa la divisa confraternale non vi è diversità.
00:19:12E poi l'anonimato.
00:19:14Ancora oggi molte persone pregano durante la processione in modo riservato.
00:19:18Alcune aggiungono anche la penitenza, legandosi ai piedi scalzi pesanti catene.
00:19:23La suppellettile di alcune confraternite è stata rinnovata nella seconda metà del secolo scorso
00:19:33a causa dell'impossibilità di restaurare la precedente o perché essa è andata perduta.
00:19:38Ma queste confraternite possiedono ancora oggetti che provengono dal passato, come ad esempio le chiavi di San Pietro.
00:19:48Appartenenti all'omonima confraternita sono attribuite al XIX secolo.
00:19:52Una è di colore oro e l'altra argento.
00:19:56Il simbolismo è conosciuto.
00:19:58La chiave d'oro allude al potere divino.
00:20:01Quella d'argento indica l'autorità spirituale del Papa sulla Terra.
00:20:06I due lampioni settecenteschi della confraternita della Trinità
00:20:10sono la piena espressione dello stile barocco e rococò,
00:20:14che risente però di influssi neoclassici.
00:20:16La stessa confraternita annovera una fedele ricostruzione di un tronchetto del XVII secolo.
00:20:22Il progetto originale è stato rinvenuto nell'archivio confraternale.
00:20:26Le due mazze sormontate da un piccolo reliquiario, chiamate comunemente Paci,
00:20:31provengono dall'artigianato locale del XVIII secolo.
00:20:35Della confraternita della misericordia possiamo notare le stesse mazze reliquiario,
00:20:39la croce e i lampioni.
00:20:41La croce è corretata di alcuni simboli della passione,
00:20:46la mano che lancia i dati e le vesti del Cristo.
00:20:50Di epoca settecentesca è sicuramente di artigianato locale,
00:20:54così come due lampioni dello stesso periodo.
00:20:57Il crocione è attribuito alla seconda metà del Settecento.
00:21:01La confraternita di Santa Croce si presenta con il maestoso crocione bianco.
00:21:04Alto oltre 4 metri, è composto da figure decorative fitomorfe.
00:21:11Al centro del tronco appare un serpente,
00:21:13inteso qui come il male sconfitto dalla croce di Cristo.
00:21:17È attribuito al Tardo Seicento.
00:21:21Altra suppellettile di pregio è rappresentata dalla settecentesca mazza del Rettore,
00:21:26dai lampioni attribuiti allo stesso periodo del crocione
00:21:29e dagli elementi originali del XIX secolo
00:21:32fissati su una croce di più recente costruzione,
00:21:35ricordanti la passione.
00:21:39Di ottimo pregio la parte di Fusciacco ricamata,
00:21:43avente il simbolo della confraternita di Santa Croce,
00:21:46oggi adottato come stemma delle confraternite riunite di Orte.
00:21:51La confraternita femminile del Rosario
00:21:53conserva una tela raffigurante il volto di Cristo.
00:21:56Di questa immagine conosciamo bene la data.
00:21:59Fu realizzata nel 1926 da un certo Aichino,
00:22:04probabilmente un pittore locale.
00:22:07Altri oggetti sono poi proposti come fedeli ricostruzioni degli strumenti della passione.
00:22:13La corona di spine,
00:22:14i chiodi,
00:22:17il titulum ed il flagello.
00:22:19Quanto esposto esprime la grande devozione delle confraternite di Orte
00:22:24per questo rito,
00:22:25visto che hanno dedicato risorse non indifferenti per la suppellettile.
00:22:30Una spesa certamente ben ripagata.
00:22:34Altra sede del museo diffuso
00:22:35è quella posta nella chiesa di San Francesco.
00:22:38Appena entrati,
00:22:43ci troviamo di fronte a due ricostruzioni.
00:22:46Un Cireneo della confraternita di Sant'Antonio
00:22:49è dietro la statua del santo
00:22:51come a voler indicare l'incrollabile fiducia dei confratelli verso Sant'Antonio.
00:22:56E nell'altro lato,
00:22:57un Cireneo della misericordia,
00:22:59con le catene e i piedi,
00:23:00trascina una croce circondato da altre suppellettili della confraternita.
00:23:04Il quadro del 1614 del pittore fiammingo Ottavio Pratello
00:23:14raffigura la scena della deposizione.
00:23:17Fu commissionato dalla confraternita della misericordia,
00:23:20così come l'altare.
00:23:22Ma la parte più interessante è nei locali attigui.
00:23:26Oggettistica varia,
00:23:27tra cui una raffigurazione di Sant'Egidio attribuita al XVII secolo,
00:23:31apre la scena del trasporto dei morti.
00:23:34La ricostruzione effettuata vede su un cataletto il defunto,
00:23:38contornato dal prete della confraternita
00:23:40mentre recita le ultime orazioni,
00:23:43e da tre confratelli intenti ad un rituale ben preciso,
00:23:46incensare la salma e la raccolta delle oblazioni.
00:23:50Nelle corridoio soprastante,
00:23:52altra oggettistica e paramenti dell'eclero confraternale,
00:23:56con due eccezioni.
00:23:58Un epiviale delle Cardinal Nuzzi,
00:24:01alto prenatur Tano del Settecento,
00:24:03e una pianeta del Vescovo Vari finemente ricamata.
00:24:07Reliquiari di vario genere completano l'esposizione.
00:24:11L'ultima sede del Museo Diffuso è posta nell'antica chiesa di San Biagio.
00:24:15Il suo interno, rifatto più volte a causa di due incendi,
00:24:23propone un crocifisso di fine Settecento di ottima fattura,
00:24:27posto su un tronchetto confraternale contornato da due lampioni.
00:24:30Dietro l'altare è invece ricostruita la funzione più importante delle confraternite,
00:24:35l'assistenza ai malati attraverso i loro ospedali.
00:24:38Queste tre sedi che abbiamo visto raccontano e mostrano la fede,
00:25:00la carità e la presenza delle confraternite nella città di Orte,
00:25:04con alcune opere d'arte da loro commissionato.
00:25:06Ma se vogliamo ammirare il patrimonio artistico giunto fino a noi,
00:25:11allora bisogna scoprire il Museo di Arte Sacra.
00:25:20Al suo interno si ammirano tavole a fondo oro di pregevolissima fattura commissionate nel Quattrocento.
00:25:27Tra le tante spiccano sicuramente la Madonna dei Raccomandati,
00:25:32la Custodia di Sant'Egidio e la Madonna attribuita al Pastura.
00:25:36Le sele dei secoli XVII e XVIII sono invece poste nell'altra sezione del Museo di Arte Sacra,
00:25:43oggi situata all'interno del Palazzo Vescovile.
00:25:48Questa dislocazione museale in vari siti del centro storico non è casuale
00:25:52ed ha un significato ben preciso.
00:25:55La presenza confraternale non è chiusa in sé stessa,
00:25:58ma si apre ed è presente, oggi come nei secoli passati,
00:26:02tra la gente di Orte.
00:26:06E da Orte ci spostiamo a Sezze, dal nord al sud del Lazio,
00:26:13per andare a vedere la passione di Cristo,
00:26:16ma tutto questo fra pochissimo, pochi secondi,
00:26:19e poi torniamo qui su Polis.
00:26:21Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:26:27Ogni anno, in un antico paese,
00:26:33prende vita una grande passione.
00:26:42e poi ci spostiamo a fare la passione di Cristo!
00:27:00e poi ci spostiamo a fare la passione di Cristo!
00:27:30e poi ci spostiamo a fare la passione di Cristo!
00:27:32Eh?
00:27:40Ci rimasero immobili come al pietra!
00:27:56Ma chi bella dà via via?
00:27:59Non ha dà più sede!
00:28:02Che vieni?
00:28:03Di sICO...
00:28:17Sperate a non condannare quei damnieri!
00:28:19Che favore?
00:28:20Chectano solitari!
00:28:26Ma c'è stato eедoperto il Pilate di verde...
00:28:30Dice tu sei il liberatore, il figlio di Dio.
00:29:00Dio, giuda, all'umaggio, quanto il tuo figlio dell'uoto.
00:29:30Ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
00:29:38Oggi puntata della Settimana Santa in cui stiamo facendo un viaggio fra i tantissimi eventi organizzati nel Lazio in queste giornate.
00:29:49Siamo partiti da Cave dove abbiamo visto ciò che avviene il Venerdì Santo con la sacra rappresentazione di Cave.
00:30:01Abbiamo fatto poi un lungo viaggio a Orte dove da secoli il Venerdì Santo si svolge la processione del Cristo morto.
00:30:11Siamo arrivati a Sezze dove abbiamo visto un'altra bellissima sacra rappresentazione che si svolge nelle giornate che precedono la Pasqua.
00:30:24Ci sono tradizioni anche un po' diverse, un po' particolari ed è il caso del paese di Castrocelo.
00:30:41Grazie a tutti.
00:31:11Grazie a tutti.
00:31:41Grazie a tutti.
00:32:11Grazie a tutti.
00:32:41Grazie a tutti.
00:33:11Grazie a tutti.
00:33:41A Sudri dove si svolge una sacra rappresentazione.
00:33:47Il vero problema è che costui osa proclamarsi il figlio di Dio.
00:33:57Io lo so, io lo so e voi vedrete il figlio dell'uomo venire sulle nubi seduto alla destra della potenza di Dio.
00:34:10Il Signore, il Signore, il Signore è il figlio di Dio, il Signore, il Signore è il nostro Dio!
00:34:16Egli è uno!
00:34:18Basta così!
00:34:48Ecco l'uomo!
00:34:50Ecco l'uomo!
00:34:52devi condannare il figlio di Dio, che è il figlio di Dio, che è il figlio di Dio, che è il figlio di Dio.
00:34:58Gesù!
00:34:59Non sono il responsabile del sangue di questo innocente!
00:35:28Allora, il tempo d'opera. Il tempo d'opera dovrebbe andare.
00:35:58Il tempo d'opera dovrebbe andare.
00:36:28Il tempo d'opera dovrebbe andare.
00:36:58Il tempo d'opera dovrebbe andare.
00:37:28Queste le immagini della sacra rappresentazione dei Soutry, una delle tante sacre rappresentazioni dei tantissimi eventi che si svolgono nel Lazio durante la settimana santa.
00:37:44Restiamo in terra etrusca, andiamo a Tarquinia.
00:37:49Grazie a un documentario realizzato da Claudia Moroni e dall'Extra News che ci racconta il Cristo risorto di Tarquinia.
00:38:01Tutto questo però fra pochissimo, pochi secondi d'attesa.
00:38:05Dopodiché ritorneremo qui su Polis, il racconto dei territori, per parlare della Settimana Santa nel Lazio e per conoscere meglio i tantissimi eventi,
00:38:17di tanti appuntamenti che nelle giornate che precedono la Pasqua allietano e portano lo spirito della sacralità pasquale in quasi tutti i borghi del Lazio.
00:38:33Fra pochissimo.
00:38:35Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:38:40Ben ritrovati, ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, la Settimana Santa nel Lazio.
00:38:48Sono tantissimi gli appuntamenti, gli eventi, le processioni tradizionali, le sacre rappresentazioni che si svolgono nei diversi borghi della regione.
00:39:00Ne abbiamo visti e conosciuti alcuni.
00:39:04Siamo stati a Cave, dove si svolge una sacra rappresentazione nel giorno del Venerdì Santo, sempre il Venerdì Santo a Orte.
00:39:14Ai confini con l'Umbria c'è invece una delle cerimonie tradizionali più antiche, a quasi mille anni di storia, la processione del Cristo morto di Orte.
00:39:27Abbiamo visto anche il museo diffuso delle confraternite riunite di Orte che organizzano quell'evento.
00:39:37Ci siamo spostati poi in altre località come Castrocello, come Sezze, come Sutri.
00:39:45Adesso andiamo a Tarquinia, andiamo a conoscere la tradizione del Cristo risorto.
00:39:53Lo facciamo grazie a un documentario realizzato da Claudia Moroni e l'Extra TV.
00:40:23Siamo in via San Giuseppe numero 10, di fronte all'ingresso della chiesa di San Giuseppe,
00:40:36pronti a raccontarvi la storia e i dettagli della tradizione più importante di Tarquinia.
00:40:43La chiesa di San Giuseppe viene costruita nel 1619 e viene utilizzata dal 1635 dalla confraternita di San Giuseppe.
00:41:00E sappiamo sicuramente da documenti che la chiesa viene costruita con la manodopera gratuita
00:41:22proprio dei falegnami locali, proprio dei falegnami cornetani, per appunto dare alla loro confraternita una chiesa che fosse in grado di rappresentarli.
00:41:33La confraternita di San Giuseppe viene costituita a Corneto nel 1619,
00:41:48ma non ne abbiamo notizia all'interno della chiesa di San Giuseppe fino al 1635.
00:41:53Sappiamo che utilizzassero altre chiese cittadine.
00:42:03La chiesa di San Giuseppe non è la chiesa più importante della nostra città,
00:42:12non è la chiesa più rappresentativa dal punto di vista storico-artistico, forse,
00:42:16ma è la chiesa più importante perché dal 1835 accoglie al suo interno la statua del Cristo risorto.
00:42:24E utilizzando le parole del grande poeta tarquinese Vincenzo Cardarelli,
00:42:29così legato alle tradizioni della sua terra,
00:42:31nel suo scritto Il sole a picco ci dice
00:42:34la chiesa di San Giuseppe è una chiesa gloriosa per possedere la macchina del Redentore.
00:42:45Pensate che Vincenzo Cardarelli nel 1900 all'età di 13 anni suonava il filo corno nella banda cittadina
00:42:53e lo troviamo appunto a precedere la statua del Cristo risorto durante la processione della domenica pomeriggio.
00:43:01Riguardo all'origine della statua del Cristo risorto esiste una leggenda e invece esiste poi una versione più storica.
00:43:16Iniziamo dalla leggenda, si narra che la statua sia stata realizzata da un detenuto ai lavori forzati nel penitenziario di Porto Clementino
00:43:27e che sia il risultato, il frutto del lavoro di questo detenuto da un tronco d'albero approdato casualmente sulle coste del mare di Tarquinia.
00:43:40E sempre la leggenda ci dice che dopo aver terminato la sua opera la statua sia stata venduta per 122 scudi, proprio alla confraternita di San Giuseppe
00:43:50e che a seguire il maestro, l'artista, il detenuto sia stato accecato proprio per non poter riprodurre una statua uguale a questa.
00:44:03Tanta era la bellezza della sua opera appena compiuta.
00:44:06La storia invece dell'origine della statua ce la dettaglia il grande maestro tarquinese, nostro concittadino Lorenzo Balduini
00:44:15che si dedica per lungo tempo a cercare di capire l'origine della nostra statua del Cristo risorto
00:44:23e sembrerebbe che questo sia il risultato di un lavoro, di un artista, di uno scultore, Bartolomeo Canini del 1831 su gesso del Tenerani.
00:44:36La statua ha il peso di 520 kg che durante la processione della domenica pomeriggio o del giorno di Pasqua
00:44:47gravano sulle spalle di 17 portatori, 17 fedeli portatori che fanno parte dell'Associazione del Cristo risorto.
00:44:57La statua viene custodita alle spalle dell'altare maggiore all'interno di un'armadio linea.
00:45:08La statua del Cristo risorto è ricca di simbologie.
00:45:21Partiamo dal drappo rosso che simboleggia il sangue versato dai martiri.
00:45:30La raggera simboleggia la luce divina che si irradia sull'umanità.
00:45:38La nuvola invece simboleggia Cristo che entra nella gloria.
00:45:44L'ingrandimento della raggera e la nuvola le dobbiamo ad un artista locale, ad Alfio Medici,
00:45:52che nel 1936 ha provveduto a realizzarle.
00:45:58Alfio Medici è un grande artigiano locale, nonché babbo di Benedetto Medici.
00:46:11Benedetto Medici è il nostro concittadino a cui dobbiamo la custodia e la cura della statua del Cristo risorto
00:46:21nel periodo in cui è esposta al pubblico, ma anche durante tutto l'anno.
00:46:29Adesso infatti vorrei che fosse proprio Benedetto a raccontarci alcuni dettagli.
00:46:34Il sabato santo alla sera, verso le 11.15, io apro la chiesa, si empie la chiesa all'inverosimile
00:46:44perché la gente sta in piedi, c'è una piccola cerimonia, speriamo che quest'anno ci sia il sacerdote
00:46:50come tutto l'anno, c'è una piccola cerimonia, finita questa cerimonia, io svelo, scopro la statua,
00:46:59scopro e si sciogliono le campane.
00:47:02Se sciogliono le campane, si sciogliono le campane normalmente.
00:47:06Iniziamo noi per tutta Tarquinia.
00:47:09Dentro la chiesa, è esposta al centro della chiesa, rimane fino alla domenica avanti all'ascensione.
00:47:15La statua sta sull'altare, il quadro viene tolto e è esposta dentro l'altare.
00:47:24Così avviene da secoli ormai.
00:47:29La statua del Cristo risorto non è l'unico elemento che caratterizza la nostra tradizione pasquale,
00:47:36ma a far parte di questo grande evento sono altri elementi che adesso vi voglio descrivere.
00:47:42Sono sei lampioni e dieci croci, dieci, quelli che noi chiamiamo localmente tronchi,
00:47:50ma in realtà sono a rappresentare le croci della passione di Cristo.
00:47:55Mentre invece i lampioni, i sei lampioni, rappresentano la luce che circonda il Redentore.
00:48:03Ecco, questa è la croce più antica, l'unica che veniva portata originariamente in processione,
00:48:15ed è la cosiddetta croce di San Giuseppe.
00:48:17Le croci sono alte circa 4 metri e nell'occasione della processione della domenica
00:48:27vengono allestite con una corona di alloro per un peso totale di circa 70 kg.
00:48:33L'altro elemento importantissimo che precede la statua del Cristo risorto
00:48:47è lo standard processionale con l'immagine di San Giuseppe.
00:48:51Da non dimenticare la banda Giacomo Setaccioli che intona una marcia particolare
00:49:10eseguita soltanto per quell'occasione.
00:49:21Ed infine gli sparatori che precedono il corteo e che sparano cartucce caricate a coriandoli
00:49:33per festeggiare l'inno della vita sulla morte.
00:49:44Ecco come il grande poeta Vincenzo Gardarelli descrive il momento della processione del Cristo risorto.
00:49:50Il Cristo risorto che molleggia, portato in spalla, sopra un mare di testo,
00:49:55come una nave in mezzo all'abitazione.
00:50:07Le bellissime tradizioni pasquali della nostra regione.
00:50:13Abbiamo visto la processione del Cristo risorto di Tarquinia.
00:50:18Fra poco ci spostiamo di qualche chilometro, andiamo a Blera.
00:50:24Anche lì c'è una bellissima tradizione che andremo a scoprire insieme.
00:50:31Solo pochi secondi attesa.
00:50:32Poi ritorneremo qui su Polis, il racconto dei territori.
00:50:37Il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:50:44Il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:50:46Il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:50:50Il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
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