• 2 mesi fa
In un momento storico in cui parlare di futuro sembra un’utopia, è ancora più importante mantenere una visione lucida sui propri progetti. Ne parliamo con Walter Romano.

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Trascrizione
00:00Che cosa vuoi fare da grande? Cresciamo quasi ossessionati da questa domanda, a cui prima o poi dovremo dare una risposta.
00:06Molti di noi trovano la propria strada in maniera spontanea, seguendo sogni o attitudini personali,
00:12ma capita solente di doversi domandare, anche in una fase avanzata o stabile della propria esistenza,
00:19se la routine che abbiamo costruito ci calzi ancora a pennello o meno.
00:23Rimettersi in discussione o ripensare alla riorganizzazione del proprio lavoro è quindi un passaggio importante,
00:30non sempre indolore o facile, ma se fatto con gli giusti strumenti, può sicuramente agevolare il nostro percorso.
00:37Ce ne parla Walter Romano, autore del tuo progetto, edito da Mondatori,
00:42che dall'alto dei suoi anni di esperienza in qualità di project manager e di docente formatore,
00:47ci indica il percorso da seguire per svecchiare quel sogno nel cassetto
00:51o semplicemente per organizzare nel modo migliore l'idea da concretizzare.
00:56Bentornati su Bookcalling, la rubrica di Money.it dedicata a libri e autori.
01:01Ciao Walter, benvenuto a Bookcalling, la rubrica di Money.it dedicata a libri e autori.
01:24Tu sei ospite qui da noi oggi con il tuo ultimo libro, dal titolo Il tuo progetto, edito da Mondatori.
01:33Un bel percorso, mi viene da definirlo così, all'interno proprio del mondo della progettazione,
01:45intesa sia in senso professionale che in senso personale.
01:50Inizio subito con una domanda bomba che mi ha addestato poi la lettura delle tue pagine.
01:59Quanto è fondamentale il rapporto con l'errore durante la definizione di un progetto?
02:07Subito una bella domanda.
02:09Sì, diciamo che intanto parto dicendo che i progetti sono fondamentali.
02:16Sappiamo che ce li abbiamo nella vita professionale, in quella personale, come hai detto giustamente,
02:21quindi ho provato a mettere in quel libro una rielaborazione di quello che faccio tutti i giorni.
02:28Sono un project manager, quindi cercando poi di disegnare una strada in cui le persone, il lettore,
02:36anche tramite esercizi, possa riuscire a definire i propri progetti e a realizzarli con successo.
02:42Ovviamente tutti quanti i progetti in una qualunque fase vanno incontro a degli errori,
02:50questo dobbiamo assolutamente metterlo in conto.
02:53Quindi la relazione che dobbiamo avere con gli errori è certamente quella di cercare di capire
03:01cos'è successo e riprendere subito la strada.
03:04Come si fa?
03:06Per un project manager la risposta è abbastanza automatica, pianificazione.
03:12Quindi gli errori ci possono essere, è ovvio che nella preparazione dei nostri progetti
03:18dobbiamo fare una pianificazione.
03:21Qual è l'obiezione che spesso mi fanno?
03:23Vero, pianificare, però soprattutto nel mondo di oggi in cui viviamo, veloce, complesso, frenetico,
03:30in cui lo scenario e il contesto cambiano molto velocemente, diventa complesso pianificare tutti i dettagli.
03:38È vero, però sicuramente si può fare sempre una pianificazione di alto livello del progetto,
03:45quella va fatta, perché pianificare il progetto e le attività da svolgere, le azioni da fare,
03:51vuol dire che nel momento in cui ci troviamo di fronte a episodi negativi, appunto qualcosa che sbagliamo,
03:59noi sappiamo già come riprendere la strada e quali sono le azioni che possiamo implementare per ritornare nei binari.
04:11Poi oggi si parla molto, c'è questo elogio del fallimento, se vedi sui social partono ogni tanto questi trend di discussione,
04:23verissimo, fallimenti sono importanti, i fallimenti sono praticamente anche le fondamenta su cui costruiamo poi i nostri progetti di successo.
04:33È chiaro che pianificando e preparandoci dobbiamo cercare comunque di evitarli quei fallimenti.
04:41Poi una volta che ci troviamo di fronte a errore, fallimento, la cosa fondamentale è cercare di capire cosa è successo e fare un'analisi,
04:48perché se non si analizza comunque l'errore che abbiamo fatto, a quel punto automaticamente non ci sarà utile neanche nel proseguo delle nostre attività e per i progetti futuri.
05:00Quindi c'è da augurarsi in pratica di fare ogni giorno un errore diverso.
05:06Mi voglio riallacciare proprio alla fine del tuo intervento per chiederti ma qual è il discrimine che da caparbietà si trasforma in una sorta di accanimento quando ci troviamo di fronte a una situazione di stallo?
05:24Se noi arriviamo a questo punto, vedo che sorridi ma lo dico a beneficio dei nostri lettori e dei nostri ascoltatori, c'è tutto un tema nel libro dedicato proprio a questo punto.
05:40Secondo te cos'è che non ha funzionato e su cosa in realtà dovremmo concentrarci?
05:49Al netto della pianificazione che è il primo e fondamentale passaggio per dare vita a un progetto, a un sogno, a tutto ciò che noi vogliamo concretizzare.
06:01Insomma, diciamo che gli argomenti sono tanti, poi ovviamente va contestualizzato un pochino a seconda delle situazioni.
06:12Una cosa importante, i nostri progetti ovviamente li creiamo, ci crediamo, siamo convinti, si fondano su delle motivazioni che abbiamo e a volte c'è il rischio di innamorarci troppo di un progetto, di innamorarci troppo di un'idea.
06:36Quindi è complesso provare a trovare delle regole che possano spiegare qual è la linea di non ritorno, fin dove bisogna arrivare, quando si capisce che è un alchimimento e che quel progetto va terminato, però dobbiamo essere molto attenti a cercare di comprenderli questi segnali.
06:59Ci sono dei progetti tra tutti quelli che facciamo che magari non hanno alcuno sbocco, hanno bisogno di una revisione totale, di cambiare delle cose sostanziali, però il punto fondamentale rimane sempre quello, acquisire dei metodi, acquisire una certa sicurezza nel capire come andare avanti nelle attività dei progetti
07:26che vogliamo realizzare e poi a un certo punto, quando si vede che la strada è bloccata o chiusa, lì c'è da prendere una decisione importante, la decisione è se terminare e passare ad attività alle quali poi possiamo dare tutta la nostra energia.
07:48Quindi possiamo dire che alla fine di questo percorso e alla fine di questo viaggio nel mondo della progettazione che il progetto più importante continuiamo a essere noi stessi.
08:07Mi riferisco a una parte specifica del tuo libro, soprattutto la prima parte che è molto improntata non tanto allo schema di progettazione vero e proprio, al project management vero e proprio come siamo abituati a intenderlo,
08:32ben esplosa invece nella seconda parte, ma in tutte quelle che sono le pagine più che introduttive in cui in qualche modo il sottotesto che io ho dedotto è fai un lavoro su te stesso prima di mettere mano a un percorso di questo genere.
08:59Grazie Antonella, questo completa veramente il quadro di quello che volevo dare con la scrittura del libro.
09:08Sì, come dici giustamente, la seconda parte è proprio la gestione dei progetti calata nel mondo anche dei progetti personali. La prima, che se vedi è anche la parte più lunga del testo, riguarda proprio quello che ho chiamato question cycle.
09:25Quindi è un ciclo di domande che invito i lettori a porsi con anche degli esercizi da svolgere per cercare la propria strada e per cercare di capire quali sono i progetti giusti per noi, per realizzarci, per sentirci poi alla fine realizzati.
09:45Perché alla fine quello è avere successo. Successo è una parola molto strana, a volte pericolosa. Io penso che una persona di successo sia una persona che si senta realizzata.
09:58Realizzarsi non vuol dire necessariamente soldi, posizione o chissà cos'altro. Realizzarsi vuol dire avere dei progetti personali, riuscire a fare in modo di portarli a termine e magari alzarsi felici la mattina di andare al lavoro e felici della vita che si è riuscito a costruire.
10:22Quindi sì, la prima parte è assolutamente sostanziale in questo percorso, perché va a porre proprio le basi dei progetti che vogliamo realizzare. Poi come si realizzano? Quello è a tutti gli effetti project management.
10:37Ci sono metodi tecniche per portare a termine le attività e raggiungere gli obiettivi. Però la base, le fondamenta sono proprio quelle di definizione dei nostri progetti.
10:51E quindi alla fine di tutto questo, come hai detto giustamente, il progetto più importante che abbiamo è proprio quello di realizzare noi stessi. E lo facciamo individuando tanti piccoli progetti che poi vanno a segnare quello che è il nostro percorso di vita.
11:14C'è molto di life coaching in tutta questa prima parte. Tu hai detto definirsi. Io, se mi permetti, ti restituisco un'altra immagine, che è quella di tracciare i confini di noi stessi.
11:33Perché noi siamo forse anche, non so, vittime o protagonisti. Dipende da come la guardiamo. Di una certa cultura cerchiamo sempre di andare oltre i nostri confini.
11:47Ma a volte invece abbiamo bisogno di tracciare un confine, nello specifico il nostro, e immergerci totalmente in quello che siamo per riscoprirci e poi risbocciare, rifiorire al di fuori.
12:05Ho trovato davvero molto interessante tutto questo ITER che proponi all'inizio, perché realmente dà molti spunti di riflessione.
12:17Io mostro il tuo libro, che è il tuo progetto. Elidon Amondatori, ti saluto e ti aspetto alla prossima edizione di Book Calling.
12:28Grazie mille Antonella, ci vediamo alla prossima edizione.

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