https://www.pupia.tv - Al-Arish - MO. GAZA, RAID UCCIDE OPERATRICE UMANITARIA: 'LAVORAVA COI BAMBINI'
Al-Arish (Egitto), 17 mag. - Nora Sultan aveva poco più di 40 anni quando una bomba stamani ha ucciso lei, il marito, i quattro bambini e il suocero. Il raid è parte dell'operazione Carri di Gedeone che Israele ha lanciato in queste ore per conquistare la Striscia, causando circa 120 vittime. 19mila gli sfollati. Tel Aviv, da ottobre 2023 - dopo aver subito un attacco che ha provocato 1200 morti -, preme i combattenti di Hamas affinché liberino gli ostaggi, ma da allora nei raid 412 operatori umanitari sono morti, come calcola il Norwegian Refugee Council. Nora Sultan non è ancora in questa stima, che è di aprile. La donna faceva "un lavoro importante: portare educazione ai bambini di Gaza, anche assistendo quelli traumatizzati da 19 mesi di guerra e fame", come testimonia alla Dire Valentina Venditti, responsabile Medio oriente e Nord Africa dell'Organizzazione Ciss, spiegando che "Nora è stata una nostra collega per tanti anni". Era a Beit Lahya, nella sua casa, quando il raid ha colpito lei e la sua famiglia. "Questa è una piccolissima parte di quello che sta avvenendo- prosegue Venditti- e spesso succede che non riusciamo a dare dei volti ai numeri dei morti, e non dobbiamo dimenticare le due milioni di persone che stanno morendo per mancanza di cibo e cure". Ad avvertire la responsabile è stata Samar, un'amica in comune: "La sua famiglia ora è terrorizzata- riferisce Venditti- perché gli attacchi continuano accanto a casa loro e non sanno se devono fuggire". Anche lei porta una storia difficile: "è stata ferita in un attacco e sfollata e solo da poco era potuta rientrare nel suo quartiere. Ora dovrà andarsene di nuovo". Ad oggi, il Ciss ha visto morire a Gaza "otto persone tra nostri ex colleghi e amici, almeno quelli di cui siamo stati informati. Viviamo con l'angoscia di ricevere messaggi che ci danno questo tipo di notizie. Ma il peggio lo vive chi è dentro la Striscia". Il Ciss lavora in Palestina da diversi anni. A Gaza, prosegue Venditti, "c'è il progetto 'Tende educative' per attività di istruzione, ludiche e psico-sociali, ancora in corso tra tante difficoltà, e poi avevamo avviato un intervento finanziato dal British Council per restaurare la moschea di Dar Sa'ada, vicino Gaza City, bombardata dall'esercito israeliano a febbraio 2024, in cui è rimasta coinvolta anche la biblioteca contenente antichi manoscritti risalenti fino a 1400 anni fa". Il restauro dell'edificio condotto insieme a Recanati Restauro e Ucas, una università locale, "ora è stato sospeso ma i nostri operatori di Gaza sono riusciti a recuperare almeno i manoscritti e stanno mettendo in campo azioni per garantirne la preservazione". Il senso, in tempo di guerra, di preoccuparsi della cura del patrimonio culturale secondo la responsabile del Ciss sta nel fatto di "preservare l'identità e il passato del popolo palestinese, che altrimenti rischia di essere cancellato"
Al-Arish (Egitto), 17 mag. - Nora Sultan aveva poco più di 40 anni quando una bomba stamani ha ucciso lei, il marito, i quattro bambini e il suocero. Il raid è parte dell'operazione Carri di Gedeone che Israele ha lanciato in queste ore per conquistare la Striscia, causando circa 120 vittime. 19mila gli sfollati. Tel Aviv, da ottobre 2023 - dopo aver subito un attacco che ha provocato 1200 morti -, preme i combattenti di Hamas affinché liberino gli ostaggi, ma da allora nei raid 412 operatori umanitari sono morti, come calcola il Norwegian Refugee Council. Nora Sultan non è ancora in questa stima, che è di aprile. La donna faceva "un lavoro importante: portare educazione ai bambini di Gaza, anche assistendo quelli traumatizzati da 19 mesi di guerra e fame", come testimonia alla Dire Valentina Venditti, responsabile Medio oriente e Nord Africa dell'Organizzazione Ciss, spiegando che "Nora è stata una nostra collega per tanti anni". Era a Beit Lahya, nella sua casa, quando il raid ha colpito lei e la sua famiglia. "Questa è una piccolissima parte di quello che sta avvenendo- prosegue Venditti- e spesso succede che non riusciamo a dare dei volti ai numeri dei morti, e non dobbiamo dimenticare le due milioni di persone che stanno morendo per mancanza di cibo e cure". Ad avvertire la responsabile è stata Samar, un'amica in comune: "La sua famiglia ora è terrorizzata- riferisce Venditti- perché gli attacchi continuano accanto a casa loro e non sanno se devono fuggire". Anche lei porta una storia difficile: "è stata ferita in un attacco e sfollata e solo da poco era potuta rientrare nel suo quartiere. Ora dovrà andarsene di nuovo". Ad oggi, il Ciss ha visto morire a Gaza "otto persone tra nostri ex colleghi e amici, almeno quelli di cui siamo stati informati. Viviamo con l'angoscia di ricevere messaggi che ci danno questo tipo di notizie. Ma il peggio lo vive chi è dentro la Striscia". Il Ciss lavora in Palestina da diversi anni. A Gaza, prosegue Venditti, "c'è il progetto 'Tende educative' per attività di istruzione, ludiche e psico-sociali, ancora in corso tra tante difficoltà, e poi avevamo avviato un intervento finanziato dal British Council per restaurare la moschea di Dar Sa'ada, vicino Gaza City, bombardata dall'esercito israeliano a febbraio 2024, in cui è rimasta coinvolta anche la biblioteca contenente antichi manoscritti risalenti fino a 1400 anni fa". Il restauro dell'edificio condotto insieme a Recanati Restauro e Ucas, una università locale, "ora è stato sospeso ma i nostri operatori di Gaza sono riusciti a recuperare almeno i manoscritti e stanno mettendo in campo azioni per garantirne la preservazione". Il senso, in tempo di guerra, di preoccuparsi della cura del patrimonio culturale secondo la responsabile del Ciss sta nel fatto di "preservare l'identità e il passato del popolo palestinese, che altrimenti rischia di essere cancellato"
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NovitàTrascrizione
00:00Da ieri si sono fatti ancora più intensi i bombardamenti dell'esercito israeliano a Gaza che ha avviato una nuova operazione militare.
00:08Stamattina ha perso la vita un'operatrice umanitaria. Chi era? Che cosa faceva a Gaza?
00:13Noha Sultan era un'operatrice, un'educatrice, lavorava con i minori nella striscia di Gaza,
00:20soprattutto in progetti di supporto psicosociale con i bambini affetti da differenti tipi di traumi.
00:30Ha lavorato con il CIS per tantissimi anni e questa mattina un'altra amica che abbiamo in comune mi ha scritto per dirmi che la sua casa è stata colpita da un bombardamento
00:44e hanno perso la vita lei, suo marito, tre bambini, la sua figlia e il papà di suo marito.
00:52Fa male perché a volte non riusciamo a dare dei volti ai numeri che si sentono, però non ci dobbiamo dimenticare che è la situazione di due milioni di persone,
01:05perché chi non sta morendo sotto una bomba sta morendo di fame o sta morendo per carenza di medicinali.
01:13Il CIS fa parte della delegazione della società civile che si sta recando al valico di Rafa.
01:18È stato proprio il silenzio, l'inerzia anche dell'Europa, quindi anche dei nostri stessi stati di fronte a decenni di violazioni
01:28che hanno permesso questo intensificarsi di crimini e di violenza.
01:34Vogliamo andare al valico, la speranza è quella di riuscire ad entrare, vogliamo essere lì a testimoniare che faremo tutto il possibile perché non vogliamo essere complici.
01:48Grazie.
01:50Grazie.
01:52Grazie.