https://www.pupia.tv - Torino - SICUREZZA. AL SALONE LIBRO "VINCE LA VITA", 20 STORIE INAIL DI RINASCITA
Torino, 15 mag. - Prevenzione, formazione e cultura della sicurezza. C'è tutto questo nella presentazione di "Vince la vita", la pubblicazione dell'Inail che racconta storie di rinascita dopo un grave infortunio. Il volume è stato presentato oggi al Salone del libro di Torino da Marcello Fiori, direttore generale dell'Inail, che parte da un'importante novità: "Il Parlamento ha approvato una legge che prevede l'introduzione, all'interno del curriculum delle formazioni sull'educazione civica, di due ore dedicate alla formazione sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ora vedremo con il Ministero dell'Istruzione e del Mertito come articolare questo tipo di programmi, i contenuti e le modalità formative". Purtroppo, aggiunge Fiori, "non si fa mai abbastanza per prevenire gli incidenti sul lavoro. L'Inail è sulla prevenzione che fonda la maggior parte delle proprie attività e anche delle proprie risorse economiche. Quando un incidente accade- precisa il direttore generale- l'Inail deve essere vicino alle persone che hanno avuto l'incidente. 'La persona al centro' è la nostra missione. Essere vicino vuol dire offrire ogni forma di inserimento sociale e lavorativo. 'Vince la vita' racconta 20 storie straordinarie di chi non si è arreso, di chi si è data una seconda chance, di chi attraverso lo sport, il lavoro, la famiglia e ogni forma di reinserimento sociale ha costruito il proprio futuro. Vince la vita vuol dire costruire speranza e futuro". Lo sport da tempo rappresenta in Italia un importante strumento di emancipazione sociale. Il primo ad avere questa intuizione fu un medico Inail, Antonio Maglio, che aggirandosi tra i corridoi dell'ospedale capì che bisognava fare qualcosa per le persone allettate. Nacque così ad Ostia il Centro paraplegici, villa Marina, dove sono cresciuti i primi atleti con disabilità che parteciparono alle Paralimpiadi di Roma nel 1960. Maglio aveva capito che le persone con lesioni midollari non dovevano restare ferme in un letto, ma dovevano tornare alla vita e lo sport poteva essere la loro chiave di volta. Il progetto dell'Inail 'Sport senza barriere' nasce proprio per raccogliere l'eredità di Maglio e raccontare le storie degli assistiti Inail. Alcune di queste testimomianze sono contenute in 'Vince la vita', come l'esperienza di Giovanna Fasciani, assistita Inail e appassionata di equitazione. "Ho avuto un bruttissimo incidente stradale in itinere 20 anni fa- racconta- e mi sono trovata con tutti gli arti fratturati e un trauma cranico. Sono rimasta seduta a letto per 7 mesi, quello che mi ha dato la forza di ricominciare è stato il ricordo dello sport, e grazie al Cip e all'Inail sono ripartita. E' stata una sorpresa- afferma- inizialmente ho ripreso l'atletica leggere, ma i dolori erano talmente forti che ho dovuto smettere. Allora ho iniziato l'equitazione, l
Torino, 15 mag. - Prevenzione, formazione e cultura della sicurezza. C'è tutto questo nella presentazione di "Vince la vita", la pubblicazione dell'Inail che racconta storie di rinascita dopo un grave infortunio. Il volume è stato presentato oggi al Salone del libro di Torino da Marcello Fiori, direttore generale dell'Inail, che parte da un'importante novità: "Il Parlamento ha approvato una legge che prevede l'introduzione, all'interno del curriculum delle formazioni sull'educazione civica, di due ore dedicate alla formazione sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ora vedremo con il Ministero dell'Istruzione e del Mertito come articolare questo tipo di programmi, i contenuti e le modalità formative". Purtroppo, aggiunge Fiori, "non si fa mai abbastanza per prevenire gli incidenti sul lavoro. L'Inail è sulla prevenzione che fonda la maggior parte delle proprie attività e anche delle proprie risorse economiche. Quando un incidente accade- precisa il direttore generale- l'Inail deve essere vicino alle persone che hanno avuto l'incidente. 'La persona al centro' è la nostra missione. Essere vicino vuol dire offrire ogni forma di inserimento sociale e lavorativo. 'Vince la vita' racconta 20 storie straordinarie di chi non si è arreso, di chi si è data una seconda chance, di chi attraverso lo sport, il lavoro, la famiglia e ogni forma di reinserimento sociale ha costruito il proprio futuro. Vince la vita vuol dire costruire speranza e futuro". Lo sport da tempo rappresenta in Italia un importante strumento di emancipazione sociale. Il primo ad avere questa intuizione fu un medico Inail, Antonio Maglio, che aggirandosi tra i corridoi dell'ospedale capì che bisognava fare qualcosa per le persone allettate. Nacque così ad Ostia il Centro paraplegici, villa Marina, dove sono cresciuti i primi atleti con disabilità che parteciparono alle Paralimpiadi di Roma nel 1960. Maglio aveva capito che le persone con lesioni midollari non dovevano restare ferme in un letto, ma dovevano tornare alla vita e lo sport poteva essere la loro chiave di volta. Il progetto dell'Inail 'Sport senza barriere' nasce proprio per raccogliere l'eredità di Maglio e raccontare le storie degli assistiti Inail. Alcune di queste testimomianze sono contenute in 'Vince la vita', come l'esperienza di Giovanna Fasciani, assistita Inail e appassionata di equitazione. "Ho avuto un bruttissimo incidente stradale in itinere 20 anni fa- racconta- e mi sono trovata con tutti gli arti fratturati e un trauma cranico. Sono rimasta seduta a letto per 7 mesi, quello che mi ha dato la forza di ricominciare è stato il ricordo dello sport, e grazie al Cip e all'Inail sono ripartita. E' stata una sorpresa- afferma- inizialmente ho ripreso l'atletica leggere, ma i dolori erano talmente forti che ho dovuto smettere. Allora ho iniziato l'equitazione, l
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NovitàTrascrizione
00:00Hai appena fondato una nuova associazione, come si chiama e qual è il suo obiettivo?
00:06L'associazione si chiama Parapaddle Project e diciamo che l'obiettivo di questa associazione è andare nelle unità spinali
00:16a far vedere e provare il nostro sport che è veramente molto semplice e comunque aggregante e socializzante
00:26e tutto quanto ai ragazzi che magari sono ancora nell'unità spinale, che hanno avuto un incidente da poco
00:32e quindi magari sono un pochino dubbiosi, sono delusi, sono distrutti, sono affranti, non sanno cosa fare
00:40giustamente, io ci sono passato 24 anni fa, quindi so di che cosa sto parlando
00:46e quindi andare nelle unità spinali a fargli vedere che comunque si può fare sport, si può stare in mezzo alla gente
00:53magari non come prima ma si deve trovare un modo per tornare in mezzo alla gente come prima dell'incidente
01:01diciamo che è una cosa che mi stimola molto
01:05poi che uno decide di fare paddle, basket, nuoto, tennis, qualsiasi cosa o anche niente
01:13ma che abbia un obiettivo preciso nella vita, cioè di viversi la vita, la propria vita
01:18questo sarebbe un sogno che a prescindere da qualsiasi tipo di associazione o di sport
01:26mi riempirebbe il cuore, ecco sì