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Al premio cinematografico «More than Words» sono stati presentati i lavori di alcuni licei milanesi, tra cui il cortometraggio «Milano in panchina» realizzato da un gruppo di ragazzi del Manzoni, Varalli e altri istituti. Il team è andato in giro per la città a intervistare persone di varie età sedute sulle panchine. I giovani le usano per studiare e leggere, gli anziani invece per fare salotto, magari mentre aspettano i nipotini che giocano. Ci sono panchine che «vivono» giorno e notte, ad esempio quelle alla fontana di fronte al Castello Sforzesco, che hanno la forma a semicerchio e sono sempre molto frequentate. 

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Trascrizione
00:00Le panchine sono importanti nella città di Milano, dove non sembra esserci spazio per la conversazione,
00:24per il dialogo, per una chiacchierata tra una giornata e l'altra, diventano un'opportunità importante per contrastare la solitudine,
00:32per conoscere persone nuove e pensiamo ovviamente alle persone anziane, che magari anziché stare davanti alla televisione tutto il pomeriggio,
00:40possono uscire e conoscere altre persone, può esserci uno scambio anche generazionale.
00:46La panchine è un luogo di socializzazione, con la società sta perdendo i luoghi di socializzazione,
00:59non è un caso che ormai anche il partner lo si cerca via internet, cioè sono proprio tutto scomparso,
01:06sono scomparse i bar, sono scomparse proprio tutti i luoghi dove ci si incontrava e ci si conosceva.
01:14Io sulle panchine sia studio che leggo libri, magari ascolto musica o mi guardo qualche video,
01:22o disegno, un po' di tutto perché la panchina è utile per tutto e ovviamente parlo con amici.
01:29Le zone più panchinose della città sono i parchi, quindi ovviamente qui al centro vedo Parco Sempione,
01:38vedo anche qui per esempio in via Uruguay c'è un bellissimo parco,
01:42tra l'altro con un parco giochi attrezzato anche per bambini e persone con disabilità.
01:48Qua vedo il parco Trotter, il parco Lambro.
01:55Io sono un nonno di tre nipotini, quindi sono già quattro anni che vengo, che frequento questo parco
02:05e posso dire che è un parco bellissimo.
02:09Sono arrivata a Milano da sei mesi e lo frequento principalmente perché c'è la materna di mia figlia,
02:17quindi vengo qui per prenderla e per portarla e ogni tanto nel weekend come parco cittadino.
02:24La panchina è importante perché è gratuita, è libera e aperta e inclusiva il più possibile.
02:31Piazza Castello, lì le panchine sono tante e sono utilizzate giorno e notte molto bene al 100%.
02:39Troverete anche diverse disposizioni e forme di panchine, quindi ci sono panchine che magari
02:55vengono messe a schiera in maniera singola, che magari sono panchine che servono molto per appoggio
03:00ma non riescono poi a creare momenti di socialità.
03:03Nei progetti di piazza aperta magari invece troverete spesso le sistemazioni AL o AC,
03:08cioè creare dei veri e propri saluttini in cui spingere le persone a dialogare tra loro.
03:18Gli incontri che ho fatto sulle panchine, ho parlato con persone che già conoscevo,
03:23però altre volte ho incontrato persone che magari erano già di età avanzata
03:28ed è molto interessante appunto un confronto con un'altra persona solo perché si è seduti sullo stesso luogo.
03:35Prima di prendere i bambini ci incontriamo mezz'ora prima di solito,
03:41quindi parliamo delle nostre esperienze, delle esperienze dei bambini.
03:46È stato abbastanza semplice per me conoscere gli altri genitori e parlarci.
03:50Allo stesso tempo siamo a Milano, no?
03:52Perciò sono sempre tutti molto di fretta, devono sempre tutti correre da un'attività all'altra,
03:58quindi fare panchina, quindi io mi siedo e ti incontro come essere umano, risulta sempre più difficile.
04:04Oggi mi piacerebbe molto che i ragazzi, esattamente come voi,
04:11cercassero di guardare avanti e di interpretare loro con la loro zucca,
04:16con il loro modo di essere entrati in questo mondo digitale, elettromeccanico, elettro qui,
04:26quello che voi volete.
04:29Insomma, quindi scambiare opinioni con i giovani,
04:31dai quali, come dire, avere sicuramente delle parole di speranza.
04:39Se mi dici panchina, mi viene in mente quando lavoravo a Quartogiaro come educativa di strada,
04:45che andavo a incontrare ragazzi che non andavano a scuola,
04:48che si ritrovavano sulle panchine e io andavo da loro,
04:52provavo ad agganciarli, a stare insieme a loro, a capire quali erano i loro bisogni.
04:56Quindi se penso a panchina, io penso a quello.
05:00A me piacerebbe incontrare, voglio dire, Marx,
05:03e capire bene quello che voleva dire e come è andata a finire.
05:06Mi piacerebbe parlare forse con Short de Gaulle, il generale,
05:12in realtà anche fondatore dell'Unione Europea.
05:15A Marx chiederei se si sarebbe aspettata una fine così del suo pensiero,
05:23e più in generale della sinistra.
05:25Conoscere quelli che erano i problemi nel loro periodo
05:30e se questi problemi sono risolti nel corso del tempo che è passato,
05:33comunque, e se la loro visione di Europa, per esempio, si è effettivamente sviluppata.
05:39Io vengo dalla Calabria, ho studiato chimica in Calabria
05:44e vicino a casa mia c'era un bel parco.
05:49Quindi io quando andavo alla scuola superiore, dovevo studiare,
05:55a casa mia c'erano le mie sorelle e mio fratello che mi disturbavano un po'.
06:02Allora io cosa facevo?
06:03Prendevo il mio libro di chimica e andavo nel parco a studiare.
06:07Se mi volete e mi cercate, sono nel parco.
06:11E loro sapevano dove era.
06:13Mi chiamo Forrest, Forrest Gump.
06:22Vuole un cioccolatino?
06:27Potrei mangiarne una tonnellata, questi qui.
06:32Mamma diceva sempre
06:33la vita è uguale a una scatola di cioccolatini.
06:39Non so, e mai quello che ti capita?
06:43La vita è uguale a una scatola di cioccolatini.

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