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Trascrizione
00:00Ben ritrovati agli amici di Teletutto connessi con Radio Brescia 7 da questo momento per il nostro incontro quotidiano ed è un gradito ritorno.
00:22Diamo il ben trovato al maestro Piercarlo Rizio. Buongiorno, ben arrivato.
00:27Grazie, buongiorno.
00:28Allora è un piacere averla qui perché abbiamo parlato del festival che ormai ha preso avvio un po' di tempo fa, abbiamo cominciato a entrare un po' in quello che era un tema molto particolare che è quello di quest'anno che ci porta in Spagna, un po' anche solo per ispirazione, non sempre per provenienza ma questo ce lo racconterà lei e adesso abbiamo cominciato questo viaggio e sarà bello capire come sono andati i primi passi e a che cosa andiamo incontro.
00:58Un festival che è arrivato all'edizione numero 62.
01:03Beh insomma comincia a essere un periodo piuttosto lungo, piuttosto impegnativo.
01:08Il festival è iniziato molto bene, devo dire anche al di là di quanto potessi immaginare perché il tema di quest'anno poteva essere da una parte attrattivo perché la Spagna così dà l'idea di qualcosa di non particolarmente intellettuale, particolarmente difficile,
01:25ma dall'altra ci sono invece i nostri fedeli, come dire, fruitori che invece magari pensano ma sì ma c'è la musica spagnola in fondo che cos'è?
01:36Non abbiamo Beethoven, non abbiamo Mozart, non abbiamo i grandissimi compositori.
01:41In realtà il pubblico ha fatto un atto di fede nel confronto del festival.
01:46Questo credo che sia il risultato più bello, cioè capire che ci si affida a una direzione artistica, alle scelte che lei insieme al suo team effettua
01:58e che dopo 62 anni di festival, non tutti diretti da lei ovviamente, c'è grande fiducia proprio della scelta.
02:08Ma la domanda non può che nascere adesso perché questa scelta, che come giustamente le dice, poteva essere un rischio
02:18e quando si pensa a tutto quello che è il tema spagnolo, si pensa certamente a qualcosa che ha a che fare con l'alta emotività,
02:27non so come dire, sia nelle parti più gioiose che nelle parti più struggenti.
02:32Però adesso il resto me lo deve raccontare lei perché poi cado in errore, non voglio essere...
02:35Ma no, è così, è assolutamente così.
02:38C'è la musica spagnola, è musica dei fortissimi sentimenti dove c'è un folclore anche drammatico,
02:45da una parte gioioso ma dall'altra anche drammatico, in momenti di straordinaria nostalgia
02:50e anche di forza, anche di violenza in certi momenti, così come la società spagnola che viene dipinta dalla musica.
03:00E no, dicevo che nonostante appunto non ci sia Beethoven quest'anno, se non occasionalmente, o Mozart,
03:08in realtà il pubblico è stato straordinario, almeno nei primi concerti io registro questo.
03:14e con programmi molto particolari, ma veramente molto particolari.
03:19In inaugurazione abbiamo fatto un Ravelle, che è compositore francese, ovviamente celeberrimo,
03:25infatti col bolero, quindi una pagina ovviamente che tutti conoscono,
03:29ma molti non sanno che Ravelle era in buona parte spagnola, la madre era basca,
03:37e la musica spagnola praticamente è in tantissime composizioni, in maniera evidente, in alcune,
03:43in maniera molto meno chiara, meno visibile, ma in tante altre.
03:50E la stessa cosa vale per Debussy, che invece non aveva nessuna parentela spagnola,
03:55ma che riusciva a dipingere con dei colori assolutamente autentici un paese che non in realtà non aveva mai visitato.
04:02E questo gliel'hanno riconosciuto gli spagnoli stessi.
04:05E questa è la cosa molto bella della Spagna, che anche i compositori, che in Spagna non sono mai stati,
04:11Primsicosco, Capriccio Spagnolo, sono riusciti comunque a cogliere un'immagine della Spagna
04:16molto vera e molto autentica.
04:18E questo penso che, insomma, questa immagine sarà in quasi tutti i concerti del Festival.
04:26Come mai questa è stata l'edizione da dedicare alla ispirazione spagnola?
04:32Beh, c'è anche un dato.
04:35Mi sono chiesto perché in 61 anni di Festival...
04:39Non era ancora accaduto.
04:40Non era mai accaduto.
04:41La risposta poi è stata anche abbastanza ovvia.
04:44Cioè la musica spagnola non ha un enorme repertorio dal punto di vista di quantità della musica.
04:51Però alcuni pezzi che sono di rigenza storica fondamentale.
04:56Penso ad alcuni pezzi di Albéniz, di De Faya, di Granados.
05:02Questi compositori hanno una serie di pezzi, un po' limitata numericamente,
05:08ma dal punto di vista qualitativo, a livello di Debussy, di Ravel e di grandi compositori della loro epoca.
05:16Poi c'è un altro compositore che è rientrato a pieno titolo in questo festival, che è Domenico Scarlatti.
05:22E chi è stato a recita di Federico Colli ha potuto apprezzare e ambirare la bellezza di questa musica.
05:28Allora, Domenico Scarlatti, figlio di Alessandro Scarlatti, è un compositore coivo a Bach e a Händel.
05:34Quindi è andato nello stesso anno, 1685.
05:38Ma in realtà è vissuto gran parte della sua vita prima in Portogallo, poi in Spagna.
05:43Quindi tanta musica di Scarlatti viene proprio dal folklore iberico.
05:51E questo diventa quasi evidente.
05:54Gli spagnoli lo considerano un compositore spagnolo.
05:56Stavo pensando alle contaminazioni che nascono anche per esperienze di vita.
06:03Ci sono altri artisti della musica classica che sono stati molto contaminati,
06:09non necessariamente dalla musica spagnola, ma in generale da esperienze di vita,
06:13che poi si sentono nelle loro opere?
06:16Ma sicuramente sì, è chiaro che la musica popolare e quindi la musica che i compositori classici hanno ascoltato da bambini
06:29in tante occasioni in qualche modo rientra.
06:32Penso a un grandissimo compositore boemo che è Gustav Mahler.
06:36Ricordo un'espressione di Bersta che diceva che in Mahler c'è dentro tutto.
06:41C'è della musica più alta, la più colta, la più elevata e anche la più, come dire, la più immanente.
06:50Mahler era nato vicino al caserma militare, ovviamente, e quindi conosceva a memoria tutte le marce,
06:57le marce, le marcette, a volte anche goffe, a volte anche musicalmente.
07:03Però di questa musica, di queste marce militari, di queste marce funebe, di queste marce,
07:10è piena di sinfonie e sono ricchissime di questi elementi.
07:15A volte sono evidenti, a volte sono, come dire, un pochino sottotraccia,
07:20ma tanti compositori utilizzano tutto il vissuto, ma tutto il vissuto.
07:26Brahms è un compositore che ha passato la gioventù nelle birrerie,
07:35quindi vuol dire, puoi immaginare che musica ascoltasse.
07:38E quindi quando scrive il finale di un concerto all'ungherese,
07:43pensa a un folklore vichano, pensa a quel che ha vissuto in quel momento lì.
07:47No, per cui sicuramente sì, cioè non è un fatto eccezionale.
07:51Però è eccezionale il fatto che la musica spagnola sia quasi esclusivamente di ispirazione folcloristica.
07:59Quasi.
08:00Nel senso che i compositori hanno preso un folklore iberico che è enorme,
08:05tra l'Andalusia, la Malaga,
08:09dove questa musica sembra che sia nata quasi esclusivamente dal folklore,
08:17a differenza di Mozart che utilizza il folklore,
08:19a differenza di Beethoven che lo utilizza occasionalmente.
08:22Qua invece sembra che i compositori spagnoli dicano
08:25noi siamo spagnoli dalla prima all'ultima nota,
08:29solo che questo folklore viene anche riportato a livello d'arte straordinario.
08:33Stavo pensando, mentre parlava, è una sorta di pensiero figurativo
08:39a quella che può essere una trama di tessuto,
08:41dove alcune trame sono più evidenti, rendono i colori più vividi,
08:45ma anche quello che è sotto traccia poi porta un contributo più o meno evidente.
08:50È una bellissima immagine, sì, penso che sia così.
08:54E lei nella sua vita artistica,
08:57quando ha intercettato, se se lo ricorda, per la prima volta
09:00quelle che sono le sonorità spagnole, e da cosa è stato suggestionato?
09:04Ma guardi, per me la Spagna musicale ha sempre stato un grandissimo fascino.
09:11Guardi, posso fare qualche esempio?
09:13Io so che sono un grande ammiratore di Beretti Michelangeli,
09:16che sono notorio, diciamo così.
09:18È nota, è cosa nota.
09:20Allora, alcuni preludi di Debussy hanno dei titoli,
09:26la cuerta del vino, per esempio, chiaramente un titolo spagnolo.
09:30Ma c'è un altro preludio che si chiama la serenata interrotta.
09:34La serenata interrotta ha come sottotitolo,
09:37no, come sottotitolo, come didascalia, quasi chitarra.
09:40Ecco, la chitarra porti immediatamente alla Spagna.
09:42Non c'è dubbio.
09:43Quindi la serenata è semplicemente una scena lirica
09:46in cui il pianoforte, da una parte, imita la chitarra,
09:50quindi l'accompagnamento, e imita la voce.
09:54Naturalmente il fascino per me era l'escrizione di Michelangeli,
09:57perché riusciva sulla tastiera del pianoforte
10:00a riprodurre in maniera, secondo me, unica e in arrivare il timbo della chitarra.
10:04Però questo mi ha portato immediatamente a pensare
10:08dove siamo.
10:09Siamo assolutamente in Spagna.
10:12Certo.
10:12La musica l'ha scritta di più, sì, parigino, francese,
10:16ma il contenuto è spagnolo.
10:18Portava lì.
10:19Ci fermiamo per 40 secondi, ritorniamo tra poco con il maestro Piercarlo Rizio.
10:23Come sempre è molto interessante ascoltarla
10:26e ritorneremo fra poco a parlare del festival,
10:30magari proiettandoci verso quelli che sono gli incontri futuri.
10:34Pensando alla chitarra, mi è venuto in mente che uno dei protagonisti
10:36sarà, altro bresciano, visto che abbiamo citato Federico Colli,
10:40Giulio Tampalini e ne parleremo tra poco.
10:44Oggi siamo con il maestro Piercarlo Rizio,
10:47ritorniamo in diretta per raccontare il festival pianistico di Brescia e Bergamo,
10:53questa dualità che abbiamo un po' stemperato con Capitale della Cultura.
11:00Abbiamo capito che potevamo anche volerci bene,
11:02ma voi questo lavoro l'avete cominciato ben, ben prima.
11:05Sì, diciamo che siamo stati un po' gli antisegnali.
11:09Esatto, di questa fratellanza.
11:12Esattamente, visto che sono 62 anni che questo connubio sta andando avanti.
11:16Abbiamo parlato in generale di quelle che sono le caratteristiche del festival di questa stagione,
11:22mi piacerebbe adesso raccontare quelli che sono gli appuntamenti,
11:27è difficile perché sono tantissimi, ma quelli che per lei sono gli appuntamenti più rilevanti
11:33o comunque anche più particolari, perché mi piace sempre chiedere a chi viene a trovarmi,
11:41ma il tuo più grande successo qual è stato?
11:44Perché il percepito comune non equivale necessariamente al percepito del protagonista di una storia.
11:50E in qualche modo faccio mia questa logica anche per questa domanda,
11:56cioè quello che per lei davvero è una chicca, che magari non è distinto il percepito del pubblico.
12:02Diamo appunto modo di godere ancora di più il festival attraverso la sua prospettiva.
12:06Ma è vero, in effetti è così, a volte concerti apparentemente più importanti,
12:13con grandi orchestri, grandi solisti, non sono quelli che io sento epidermicamente più miei.
12:19Più rilevanti diciamo.
12:20Sì, semplicemente per tante ragioni.
12:23Per esempio il concerto di Federico Colli, qualcuno, penso insomma,
12:28qualcuno, spero che dei nostri ascoltatori fosse in sala.
12:32E' stato un concerto di particolare bellezza, mi dicono tutti,
12:40ma quel che c'è stato prima è interessante, perché siamo partiti,
12:44abbiamo ragionato veramente tantissimo con Federico sul programma
12:48e il programma che ha proposto Federico era un programma tutt'altro che banale,
12:53tutt'altro che scontato, non è uno dei programmi che un pianista notoriamente propone.
13:00Lui è stato anche molto coraggioso perché quando è stato ospite lo ha proprio palesato,
13:06cioè non è che è stato, non ha fatto operazione di marketing dicendo venite perché tanto è tutto facile,
13:14ha proprio segnalato la grande accuratezza nella scelta e anche delle scelte per nulla scontate.
13:20E' esattamente questo, però questa è un po' la bellezza del nostro lavoro, c'è la ricerca.
13:26Cioè quindi non prendere la cosa più semplice, come dire andare sulla strada più facile o apparentemente più facile,
13:33perché poi non è detto che il pubblico sia contento quando gli viene dato l'ovvio.
13:38Certamente.
13:38Non è detto questo.
13:40Poi la cultura deve anche educare, un pochino di sforzo va fatto in generale sia da parte degli artisti
13:45che possono cercare qualcosa di meno scontato all'applauso e del pubblico che invece così fa un viaggio davvero di crescita interno alla musica in questo caso.
13:54Ma certo, deve sempre muovere, come dicevano i latini, cioè smuovere i sentimenti ma anche educare chiaramente.
14:01C'è questo duplice compito dell'arte e della cultura.
14:07Naturalmente il sentimento viene sempre prima, cioè se mancasse questo, se noi proponessimo una cosa intellettualmente giusta, corretta,
14:17anche profonda, ma non smuovesse poi il cuore e i sentimenti, cioè non avremmo raggiunto nessun obiettivo.
14:24Non c'è dubbio.
14:25Il nostro obiettivo è sempre quello di smuovere, naturalmente però in maniera, cercando la strada non più facile.
14:33Certo.
14:33Non sempre, anzi, io direi quasi mai la più facile.
14:36Però diciamo così il rischio che vi siete presi con Federico è stato abbondantemente ripagato perché è stato successo forte quello che è stato conclamato, insomma.
14:47Beh, assolutamente sì, naturalmente adesso altri concerti ci attendono, altrettanto rischiosi, come del resto anche il festival di quest'anno.
14:58Mentre il festival dell'anno scorso si andava su un terreno molto più facile, una comfort zone, insomma.
15:07Si parlava di Vienna, quindi il grande pubblico quando pensa a Vienna pensa a Mozart, Beethoven, Schubert, insomma siamo a casa.
15:17Proprio ci sentiamo a casa, nel salotto di casa.
15:20E beh, insomma qua invece facciamo un bel viaggio.
15:23E non a tutti piace, insomma, andare alla ricerca di cose inusuali.
15:28Ma sì, ma cosa sarà?
15:29Ma speriamo di sì, ecco, speriamo che...
15:31E invece per adesso funziona, naturalmente siamo soltanto al NIT, quindi è molto presto, è troppo presto per fare un qualunque tipo di bilancio.
15:40Però ecco, se poi scorgiamo i programmi, per esempio, non so, abbiamo un pianista spagnolo che si chiama Perianes.
15:47Molti non lo conosceranno ancora, è un grandissimo pianista spagnolo, molti mi dicono che sia il maggiore pianista spagnolo oggi in attività.
15:54Beh, nel programma di Perianes troviamo Goyescas di Granados, mai eseguito al Festia, integralmente.
16:03Pensi, c'è un Festia che vive da 62 anni, il fatto che esistano ancora delle cose che possono essere ritrovate, riscoperte,
16:12ma anche, se posso permettermi di dire una cosa che faccio io, il Notte Giardini in Spagna, da cui deriva il Festia, è un capolavoro per pianoforte orchestra, capolavoro assoluto, non è mai stato eseguito al Festia.
16:27E perché, naturalmente, anche lì, se io dovessi, come dire, fare un festival in base alle proposte d'agenzia, noi faremmo sempre, esclusivamente, i stessi film.
16:40Certo, perché si va, diciamo, su qualcosa di più facile, di più fruibile.
16:44Perché i pianisti sanno che lì hanno successo, hanno successo quasi assicurato, le agenzie puntano soltanto a questo, ma questo porta a lungo andare a, come dire, a restringere ulteriormente un repertorio.
16:58Stavo pensando alla logistica, rende tutto più complicato il suo lavoro, questo, cioè il fatto di fare delle scelte, diciamo, meno ovvie e commerciali, quindi anche organizzarlo, un calendario diventa complicato.
17:10Diventa meno ovvio e per me è ovviamente molto più interessante, questo è evidente.
17:14Non c'è dubbio.
17:16Segnaliamo ancora qualcosa d'altro che può essere interessante per il nostro pubblico.
17:21Allora, dirò una cosa ovvia.
17:22Sì, a Bresciano che Bergamasco, perché poi noi andiamo in tutta una Lombardia, per cui possiamo permettercelo.
17:28Ecco, diciamo che verso fine festival siamo attorno, la data esatta sarà l'11, l'11 di giugno, quindi ormai ci avviciniamo.
17:39Tu Ruggero verifica per cortesia rispetto a quanto dirà il maestro, tanto poi c'è un sito dettagliatissimo, molto bello, molto ben fatto, dove trovate tutte le informazioni.
17:49Ecco, lì faremo un omaggio invece a Beethoven, uno dice ma cosa c'entra Beethoven in un festival?
17:54In realtà non c'entra proprio niente, però anche nello scorso abbiamo fatto un concerto dedicato a Beethoven.
17:59Questo è il colpo di teatro.
18:00Perché? Ovviamente adesso si incomincia a capire la meta, la meta è il 2027.
18:07Il 2027 sono i 200 anni dalla morte di Beethoven, ovviamente tutto il mondo eseguirà Beethoven.
18:15Noi stiamo cercando di fare un percorso, tutti gli anni, a prescindere dal tema delle festival, che porti verso il bicentrano,
18:23Questa anniversaria di Beethoven che ovviamente sarà imprescindibile per tutti, perché è di importanza tale che sarà così.
18:32Però era giusto, secondo me, fare passo per passo, portarci a questo.
18:36E appena dopo cosa abbiamo? Abbiamo un ricordo di Michelangeli, perché il 12 giugno di quest'anno saranno esattamente 30 anni della morte di Michelangeli.
18:46E le assicuro che anche questo non è un omaggio quel che si dice, un omaggio doveroso.
18:53Doveroso vuol dire sì, è giusto farlo perché è una ricorrenza.
18:56Un omaggio voluto.
18:58Allora, come dire, Michelangeli è non solo il cofondatore del festival, se mio padre riconosceva sempre che se non ci fosse stato Michelangeli
19:07ci sarebbe voluto molto, ma molto più tempo perché il festival potesse fermarsi.
19:13In realtà il festival si è fermato praticamente da subito perché a Brescia c'era Michelangeli e quindi già dalla seconda edizione sono arrivati tutti i più grandi pianisti.
19:24Certo, è questo perché c'era qualcuno che era, come dire, il certificatore della bontà del progetto.
19:31Per cui questo ricordo non doveroso ma necessario, insomma, cercherà di dirci qualcosa di inedito su Michelangeli.
19:43Ovviamente sulla perfezione del pianismo, il suono, tante cose sono già dette, eccetera.
19:48Però noi integrieremo la persona, è una cosa a cui io tengo particolarmente perché tra l'altro noi dovremmo farlo naturalmente con persone di una certa età
20:02visto che stiamo cercando persone che l'hanno conosciuto personalmente, persone che l'hanno conosciuto magari da loro bambini ma anche un pochino più adulta.
20:12Diciamo dei giovanotti nell'anima.
20:13Ecco, per fortuna ci sono ancora persone che nonostante gli anni mantengono la memoria vivissima
20:20e sono uscite, almeno io ho fatto delle piccole interviste personali, sono uscite dei ritratti inediti che io vorrei poterli raccontare, vorrei che loro fossero a raccontarle.
20:37Questo è molto bello.
20:38Per esempio, una cosa che mi ha detto un critico musicale, Gianpaolo Minardi, lui quando è morto purtroppo a 75 anni, non pensava affatto di ritirarsi dalle scene, certo ero già due anni che non faceva concerti, ma in realtà aveva sul pianoforte spartiti nuovi.
20:59Pensava a nuovi progetti, non so se sarebbe riuscito comunque a realizzarli eccetera, ma sicuramente era una persona che stava guardando avanti e aveva una visione per il futuro molto ottimistica.
21:15Nonostante una vita, anche se vuole, anche drammatica per tante cose o anche di solitudine eccetera, ma musicalmente parlando ero la persona che guardava molto avanti.
21:27È un modo molto bello per chiudere questa intervista, abbiamo finito il tempo a disposizione.
21:32Prima di salutarci, maestro, ringrazio Ruggero Tavelli per la regia di Abilio.
21:36Grazie a voi che ci avete ascoltati alla radio, a voi che ci avete seguiti in tv, ma soprattutto il mio grazie va al maestro Piercarlo Rizio.
21:44È sempre un piacere poter ragionare e godere delle sue parole in bocca al lupo per tutto. Grazie.
21:49Grazie a lei.
21:57Grazie a tutti.