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00:00Rieccoci insieme anche agli amici di Teletutto per il nostro incontro quotidiano, prendendo via il nostro viaggio di 20 minuti dedicato oggi al mondo della fotografia.
00:25Per parlarne abbiamo invitato Luisa Bondoni che è docente di storia della fotografia e critica fotografica e soprattutto nel suo mondo contemporaneo la curatrice del Museo Nazionale della Fotografia di Brescia nonché la vicepresidente.
00:38Ho detto tutto giusto?
00:39Perfettissimo.
00:40Molto bene, buongiorno, grazie Luisa per aver accettato il nostro invito che ci consente di entrare un po' nella tua storia personale e un po' di raccontare questa bella realtà per la nostra città che tanto però è interconnessa con tutte le realtà per esempio italiane che attrae un pubblico vasto e variegato.
01:04La fotografia piace insomma?
01:06Piace moltissimo e soprattutto da quando tutti possiamo fare fotografia perché io sono poi del pensiero che non è importante il mezzo che noi utilizziamo per scattare ma è l'idea e il pensiero che abbiamo nello scattare quindi davvero ora la fotografia è davvero un linguaggio democratico e quindi ancora di più diventa un momento di condivisione e anche di riflessione sull'attualità.
01:31Quanto dici è vero lo condivido tant'è vero che anche sul processo creativo delle fotografie che facciamo tutti noi con il telefonino ti rendi conto di chi davvero ha quella marcia in più e chi lo usa come me in modo normale eccetera.
01:48Abbiamo un comune amico che è Andrea Lombardi conduttore di Teletutto racconta di Free Pass qui sul radio Brescia 7 che secondo me ha una particolare dote di sensibilità per catturare i momenti per rendere i suoi scatti molto più artistici dei miei magari anche nello stesso contesto.
02:08Sì perché c'è sempre la famosa questione che se ci troviamo in tanti a fotografare la stessa cosa avremo tante visioni diverse perché ognuno si porta il proprio bagaglio personale quello che ha visto quello che ha sentito quello che ha letto e quindi si trasmette anche nello sguardo nella composizione e nel modo di guardare la realtà.
02:27Tu come ti sei appassionata al mondo della fotografia tanto da diventare docente di fotografia tanto da essere così coinvolta nel museo della fotografia e quindi esserne la curatrice oltre che avere il ruolo più formale di vicepresidente?
02:42Allora io sono sempre stata appassionata di storia dell'arte e infatti mi sono laureata in storia dell'arte ma ho sempre scattato fotografie fin da piccola proprio con il concetto di ricordare di memoria di non dimenticare.
02:55Questo perché tipo i tuoi genitori ti avevano regalato la macchinetta come è nata la storia?
03:00Assolutamente no i miei genitori proprio erano scarsissimi a fotografare abbiamo delle fotografie terribili nell'album di famiglia e da sola mi è nata questa passione di voler non dimenticare e quindi con gli amici nelle gite ero sempre quella con la macchina fotografica.
03:19Poi all'università ho conosciuto la storia della fotografia, dei processi antichi, me ne sono appassionata, mi sono laureata in storia della fotografia ed è lì che ho avuto il contatto con il museo della fotografia e dal quale poi non me ne sono più andata perché con la tesi di laurea nel 2004 l'anno scorso erano vent'anni che me ne prendo cura e quindi da lì è nata questa propria passione per la storia, per i processi, per le attrezzature e soprattutto per un approccio che deve essere coerente.
03:50E anche inclusivo da un certo punto di vista nel senso che per fortuna è uno strumento a differenza di altre forme d'arte penso a un dipinto a olio che è ben più complicato. Una fotografia è il modo in cui tutti possiamo raccontare un sentimento in fondo?
04:06Sì, appunto oggi che il mezzo è più democratico e poi soprattutto è facilmente comprensibile quindi si dice sempre che la fotografia è un mezzo, un linguaggio universale ma è anche un modo per poter lavorare anche con tutte le persone e quindi assolutamente diventa un modo per legare con le persone, per far parlare le persone, per metterle alla prova e per renderle anche protagoniste dello scatto.
04:36Ci sono degli straordinari artisti della fotografia e mi piacerebbe sapere nella storia quali sono i tuoi preferiti, quelli che insomma sono stati qualche fonte di ispirazione per te o comunque insomma quelli che tieni più nel tuo cuore e mi spieghi anche il perché.
04:52Sì, allora io ho due fotografi del novecento che sono i miei punti cardine, che sono uno all'opposto dell'altro. Uno è Eugene Smith che è stato uno dei più grandi fotoreporter, secondo me il più grande fotoreporter di guerra del novecento che ha dedicato tutta la sua vita alla fotografia e mettendo anche a repentaglio la propria vita durante la seconda guerra mondiale e che costruisce l'immagine in modo molto teatrale con delle luci straordinarie.
05:22E con una grande empatia verso il soggetto. E dall'altro invece c'è Philip Alsman che invece dall'incontro con Salvador Dalì crea questi mondi surreali cercando proprio di mettere per immagine il pensiero di Dalì. Quindi due matti che si sono incontrati e che hanno creato veramente delle cose straordinarie.
05:41Come siamo messi a donne nel mondo della fotografia contemporanea invece? Ci sono artiste riconosciute, apprezzate?
05:49Assolutamente sì. Anche nel corso del novecento, del secolo scorso, la fotografia sta per compiere 200 anni, nel 2026. Inizialmente le donne erano viste un po' come solo le modelle o le assistenti e poi nel corso del tempo invece hanno riconosciuto anche il loro ruolo di fotografe e oggi io credo che ce ne siano numerose che comunque stanno portando avanti dei progetti anche interessanti.
06:17Luisa noi ci fermiamo per 40 secondi solamente poi torniamo a chiacchierare e ci porti in quello che è un mondo molto bello e anche, come dire, variegato perché il Museo della fotografia di Brescia è tante cose e soprattutto è molto aperto all'esterno e a tutti quelli che sono dei rapporti che poi diventano mostre e diventano cose belle da raccontarvi. Fra poco.
06:43Rieccoci insieme a Luisa Bondoni, la curatrice del Museo Nazionale della fotografia di Brescia. È un amore molto longevo il tuo per il museo. Vent'anni che sei lì e quindi hai visto l'evoluzione di una storia che mi piacerebbe tu cominciassi a raccontare fin dall'inizio.
07:01Come è nato il museo? Allora il museo nasce nel pensiero di coloro che nel 1953 avevano fondato il Cinefotoclub che è l'associazione di fotografi che tuttora esiste e che appunto si occupa di gestire il museo della fotografia.
07:17Toglimi una curiosità, esiste come esiste per i pittori una logica di rete fra tutti i fotografi bresciani che si ritrovano anche intorno al museo della fotografia?
07:30Sì, il museo della fotografia essendo anche uno dei musei più importanti che c'è in Italia proprio da un punto di vista delle esposizioni e delle collezioni in cui si fa divulgazione della fotografia diventa un punto d'incontro per i fotografi non solo di Brescia ma vengono moltissime persone anche da fuori Brescia.
07:47Dicevamo quindi che nasce da un'idea del 1953 del fotoclub e poi che accade?
08:18E' importante ricordarlo anche perché molti Bresciani lo sanno ma abbiamo un pubblico che si allarga a tutta la Lombardia e oltre quindi lo segnaliamo a chi per caso non lo sapesse.
08:33Sì, il materiale è aumentato attraverso appunto donazioni che sono venute nel corso di tutti questi anni dalle macchine fotografiche alle cineprese ai fondi d'archivio quindi recentemente abbiamo ricevuto anche moltissimi fondi archivi fotografici composti da negativi, lastre, stampe quindi davvero un continuo, non dico tutti i giorni ma quasi arriva nuovo materiale.
08:58Questo rende il tuo lavoro io credo particolarmente interessante, quali sono gli oggetti o le fotografie che sono arrivati a voi e che tu hai più amato e che tuttora ami di più per creare delle suggestioni?
09:12Sì, allora sicuramente ci sono all'interno del museo dei pezzi direi unici, abbiamo un apparecchio da gerotipo nel 1840 francese che è l'apparecchio più vecchio, più antico che abbiamo, originale.
09:25Dove è arrivato si può dire?
09:27Questo sinceramente non lo so perché c'era prima del mio arrivo, questo passaggio è magico, è straordinario perché ne esistono pochi esemplari, poi il pezzo forte del museo è la fotomitragliatrice Zeiss Icon degli anni 30 che è stata donata da una nostra socia e che appunto scattava fino a 6000 fotografie al minuto per fotografare l'impatto delle pallottole negli anni 30.
09:54Quindi calcolando su pellicola ovviamente non come possiamo pensare noi 8000 scatti in digitale.
10:00Esistono delle cose che lì ci sono e stanno e ci sono come sempre nei musei anche per esempio fotografie per mostre particolari che arrivano e poi se ne vanno.
10:12Sì noi tutti i mesi esponiamo 6 mostre diverse all'interno dei nostri spazi e quindi diamo la possibilità non solamente a fotografi bresciani ma anche di tutta Italia e anche esteri di poter esporre.
10:25Questo è interessante, tornando a prima ti ho interrotto quindi vai tranquilla e continua con quelli che sono gli oggetti del cuore che ci sono lì.
10:34Sicuramente tutta la collezione di processi antichi dell'ottocento quindi le origini della fotografia che sono 150 tradagherrotipi, ambrotipi, ferrotipi che sono proprio la materialità, l'artigianalità iniziale della fotografia.
10:49Sicuramente un altro pezzo importante è la macchina che è appena stata donata un paio di mesi fa un signore del Galles.
10:58Ha deciso che la casa nuova di questa macchina doveva essere il museo della fotografia ed è una Nikon FA modello completamente ricoperta d'oro, placcata d'oro, 24 carati con la pelle di lucertola rossa.
11:13Alla faccia dell'essere prezioso ma si sa un po' la genesi di questo oggetto così come direi anche atipico perché la laminatura d'oro, la pelle di lucertola rossa.
11:28Sì era una macchina che era stata fatta in pochissimi esemplari dalla Nikon nel 1984.
11:34Quindi usciva sul mercato così.
11:36Sì esatto.
11:38Non è stata una customizzazione per capirci.
11:40No perché Nikon quel modello aveva vinto come macchina dell'anno e quindi per festeggiare questo avvenimento ne erano state prodotte circa 2.000, c'è chi dice 500, placcate d'oro con la pelle di lucertola.
11:54Il fotografo l'aveva vinta durante un concorso internazionale Nikon e gli era stata regalata ma è utilizzata adesso al museo.
12:01E' una domanda alla quale tu potresti dirmi, certo perché è un museo il nostro che vale a livello internazionale e questa è la risposta che dopo è scontata, ma vi ha spiegato come mai proprio in Italia voleva far arrivare questo suo oggetto?
12:16Allora io glielo ho chiesto, gli ho detto perché proprio noi e perché lui abitava in Galea e si è ritornato in Italia e ha detto che ha guardato in internet, ha cercato dove poterlo lasciare, aveva parlato con diverse realtà, ci siamo messi in contatto noi e gli siamo piaciuti, quindi ha trovato fiducia e ha detto questo è il posto giusto dove lasciarla.
12:36Cosa sta accadendo in questi giorni al museo?
12:38Allora abbiamo appena finito di allestire le mostre che verranno inaugurate domani pomeriggio alle ore 17, sono cinque mostre di diversi autori, quindi avremo la mostra Nostalgie di Lucio Vecchi che è stato uno storico socio del Cinefotoclub che ci ha lasciato nel 2013 a cui vogliamo rendere omaggio e ricordarlo proprio attraverso una quarantina di immagini,
13:01che sono sostanzialmente soprattutto paesaggi ma bellissime anche scene di street e soprattutto abbiamo voluto dedicare una parte alla sua attenzione per gli animali, quindi c'è proprio una sezione che è dedicata a quello, poi c'è una mostra di un ragazzo giovane perché vogliamo spingere anche le nuove promesse della fotografia che è Luca Cimarosti,
13:21che invece presenta questa mostra che si chiama Resistenza perché uno pensa un ragazzo giovane quindi utilizzerà il digitale, le nuove tecnologie invece saranno tutte stampe fatte in camera oscura.
13:33Questa è una bella cosa ed è un po' come l'amore per i più giovani per il vinile, è vero che c'è tutto un mondo anche diverso ma c'è anche un recupero di quelle che sono tecniche che appartengono forse al passato ma che hanno un enorme fascino, un enorme dignità e una grande capacità di esprimere nel caso della fotografia.
13:57Sì, credo soprattutto in questo momento storico in cui vediamo tantissime immagini, utilizziamo il digitale, è arrivata l'intelligenza artificiale, il creare qualcosa con le proprie mani, pezzo unico, irripetibile, attrae molto soprattutto i giovani.
14:11Le mie frequentazioni antiche nella camera oscura mi fanno venire in mente un'atmosfera pazzesca che non ho mai dimenticato nonostante siano passati tanti anni, ho sempre trovato estremamente affascinante questa parte del lavoro di stamparsi una fotografia.
14:30Sì, è una magia, chi non c'è mai stato non può capire la magia di vedere apparire l'immagine e poi soprattutto secondo me tutta la creazione che viene seguita dal fotografo stesso, quindi dal pensiero, dall'idea passando attraverso lo scatto per arrivare anche all'oggetto fisico perché poi sostanzialmente la fotografia è qualcosa che noi teniamo tra le mani, tutto il resto è immagine.
14:54Abbiamo visto, adesso Ruggero ci sta facendo vedere una carrellata di immagini, fatichiamo a starci dietro.
15:01Sì, questa è un'altra mostra che viene inaugurata sempre domani perché ci siamo inventati le vetrine della mostra delle vetrine della Contrada, cioè le vetrine che si affacciano su Contrada Carmine e qui esporremo appunto la mostra dedicata via Milano vista attraverso l'infrarosso che è questa tecnica che andava molto negli anni Ottanta.
15:18Ovviamente essendoci San Faustino abbiamo tolto dall'archivio delle fotografie degli anni Ottanta.
15:23Questa è una meraviglia perché attrae sicuramente l'attenzione di chi si sente coinvolto nel cogliere quell'atmosfera degli anni Ottanta per chi c'era e per chi comunque vuole lasciarsi avvolgere dal fascino della nostra fiera.
15:38Sì, assolutamente abbiamo fatto una selezione di scatti che appunto tutti in bianco e nero che raccontano la fiera nel corso degli anni Ottanta ed è divertente anche vedere gli abiti, i personaggi, le bancarelle anche come erano distribuite, quindi è una curiosità.
15:53Infatti abbiamo appena recentemente chiuso la mostra sulla grande nevicata dell'85 che ha avuto un successo incredibile perché tutti ne avevano un pezzo di memoria di questo evento.
16:03Chi ce l'aveva ne aveva sentito talmente parlare che forse vederla in fotografia ha dato contezzo insomma di questo. So che siete particolarmente attenti anche a temi sociali ed inclusivi.
16:17Sì, abbiamo consolidato un progetto che è adesso al nome del Museo per Tutti in cui puntiamo all'inclusione e alla partecipazione anche delle disabilità e delle fragilità. Abbiamo lavorato e lavoriamo con i non vedenti negli anni passati cercando appunto di utilizzare la fotografia come mezzo per potersi raccontare e per raccontare anche la storia della fotografia.
16:42Abbiamo e lavoriamo appunto con diverse cooperative sociali che sono presenti sul territorio attraverso visite guidate che vengono create appositamente in base all'utenza e attraverso anche i laboratori pratici di Polaroid, quindi fotografia istantanea e Luma Imprint che è praticamente appoggiare gli oggetti direttamente sulla carta fotografica e lasciare il segno, l'impronta di luce.
17:03Ma è molto interessante tutto questo. Ci sono poi le dieci giornate che entrano in gioco fra poco?
17:34Una mostra sarà dedicata alla sindrome Down e un'altra mostra sarà dedicata all'autismo e ovviamente tutti i giorni si terranno dei laboratori che possono coinvolgere tutti senza barriere perché il nostro obiettivo appunto è quello di rendere la fotografia completamente alla portata di tutti e inclusiva.
17:50Giustamente è una cosa più che giusta e condivisibile. Quello che mi piace anche ricordare è che il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia ha rapporti anche con altre realtà sul territorio nazionale, quindi vi scambiate fotografie, avete creato una rete molto efficace da questo punto di vista.
18:12Sì, noi siamo sempre aperti a collaborazioni, quindi sia che si tratti di mostre, di fotografie, sia anche di prestare pezzi che fanno parte della nostra collezione che spesso sono finiti in mostre dove serviva anche l'apparato tecnico e non solamente fotografico. Quindi sì, le collaborazioni ci sono, ci sono anche per quanto riguarda i concorsi che vengono organizzati a livello nazionale o anche regionale in cui diamo sempre il nostro supporto e la nostra collaborazione.
18:40Luisa, siamo in dirittura d'arrivo ma ancora un minutino ce lo prendiamo e però qui ti tiro dentro come docente, come esperta di fotografia. Che consiglio puoi dare a chi ci ascolta per rendere più efficace il proprio lavoro fotografico sia con la macchina fotografica perché poi chi comincia ad appassionarsi attraverso un telefonino si fa sedurre anche dalla macchina fotografica a un certo punto.
19:08Che consiglio vogliamo dare a chi ci sta ascoltando e chi ci sta guardando? Mi scuso per la voce, andiamo male, andiamo molto male.
19:17Allora il consiglio che posso dare è di essere sempre se stessi in quello che si racconta e questo essere se stessi alla fine esce nel momento in cui ognuno di noi trova delle passioni.
19:30Se uno ha una passione la deve coltivare e anche quella passione che può sembrare lontana dalla fotografia in realtà in qualche modo uscirà attraverso lo scatto.
19:38Quindi quello che dico sempre anche ai miei allievi, ai miei studenti è di leggere, guardare film, essere curiosi. Ecco secondo me il consiglio più importante è quello di essere curiosi.
19:47Non essere solo appassionati di fotografia ma aprirsi al mondo perché poi quel mondo rientra anche nella creatività fotografica e questo è molto bello.
19:55Siamo arrivati al termine, mi ricordi il sito dove trovare tutte le informazioni e gli orari del museo così tanto da potervi venire davvero a trovare?
20:02Allora il sito è www.museobrescia.net, abbiamo anche pagina Instagram e pagina Facebook.
20:09Gli orari sono il martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12, il sabato e la domenica dalle 16 alle 19, ingresso libero e gratuito.
20:16Direi che vale la pena di fare un giro per scoprire la Brescia più bella e che si racconta anche a livello nazionale e internazionale, ve l'abbiamo detto, attraverso il Museo Nazionale della Fotografia.
20:27Prima di salutarci Luisa ringrazio Ruggero Tavelli per la regia audio e video, grazie a chi ci ha ascoltati alla radio, a chi ci ha guardati in tv ma grazie soprattutto e buon lavoro a Luisa Bondoni, l'ospite di oggi, alla prossima, grazie di cuore.