https://www.pupia.tv - Bologna - TRENI. CAROVITA, AFFITTI, AGGRESSIONI: E I FERROVIERI SE NE VANNO
Bologna, 6 mag. - Uno stipendio ormai "non più sufficiente a garantire uno stile di vita sostenibile, a Bologna e in Emilia-Romagna", il carovita che morde, il fenomeno sempre crescente delle aggressioni (ma con le bodycam a bordo si intravede "qualche miglioramento"). Così il personale del trasporto ferroviario della regione si trova oggi a protestare davanti alla stazione di Bologna nell'ambito della mobilitazione nazionale convocata da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per chiedere il rinnovo del contratto, "scaduto ormai da 17 mesi". Un'enormità in questo periodo storico, che sta mettendo in ginocchio i lavoratori del settore, "dagli appalti in su", e che sta portando tanti ad abbandonare il posto un tempo considerato sicuro. In questo momento infatti si registrano "molte dimissioni in Fs, Trenitalia-Tper, Rfi- spiega Daniele De Maria, coordinatore regionale Mobilità ferroviaria della Filt-Cgil- perché si sceglie sia per motivi economici, ma anche per un equilibrio di vita-lavoro, di andare a cercare fuori un lavoro più sostenibile da un punto di vista della vita e dei turni di lavoro, ma anche dal punto di vista economico, perché ormai non è più sostenibile questo tipo di salario". Di conseguenza, segnala ancora De Maria, "a partire dagli appalti ma fino ad arrivare anche a chi è più professionalizzato, le aziende ormai da tempo hanno difficoltà a trovare nuovi lavoratori", e ad esempio in città come Bologna "c'è il tema degli affitti sicuramente alti". Insomma, gli stipendi devono essere adeguati non solo al mercato del lavoro, ma "abbiamo il dovere e il diritto di avere una ripartizione adeguata anche per quello che riguarda la conciliazione dei tempi di vita-lavoro, anche perché la maggior parte dei nostri lavoratori fanno i turni", aggiunge Manola Cavallaro, segretaria regionale Fit-Cisl. In mezzo ci sono anche i lavoratori degli appalti, "che devono essere adeguati sempre di più al contratto dei ferrovieri". Ma oltre al tema dei salari, che interessano 100.000 lavoratori in Italia, c'è anche "la necessità, visto le performance e i risultati, di avere un premio di risultato per i ferrovieri, che sono coloro che spero che i cittadini capiscano, fanno girare la mobilità ferroviaria in Italia". Infatti, i risultati del Gruppo Fs "sono abbastanza buoni e non vengono mai ripartiti sul lavoro che fanno tutti le lavoratrici e lavoratori", rincara la dose Lucio Pantini, segretario regionale Ferrovieri della Uiltrasporti. In più, c'è l'annoso problema delle sicurezza a bordo, fenomeno esploso negli ultimi anni e che crea insicurezza nel personale e scoraggia a intraprendere la professione. "Troppe aggressioni- sottolinea Cavallaro- ci deve essere data una mano in tal senso. Anche per questo noi scioperiamo". L'Emilia-Romagna in questo senso "è una delle regioni più colpite d'Italia, dopo la Lombardia", le fa eco Pantini. "L'anno scorso ci sono stat
Bologna, 6 mag. - Uno stipendio ormai "non più sufficiente a garantire uno stile di vita sostenibile, a Bologna e in Emilia-Romagna", il carovita che morde, il fenomeno sempre crescente delle aggressioni (ma con le bodycam a bordo si intravede "qualche miglioramento"). Così il personale del trasporto ferroviario della regione si trova oggi a protestare davanti alla stazione di Bologna nell'ambito della mobilitazione nazionale convocata da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per chiedere il rinnovo del contratto, "scaduto ormai da 17 mesi". Un'enormità in questo periodo storico, che sta mettendo in ginocchio i lavoratori del settore, "dagli appalti in su", e che sta portando tanti ad abbandonare il posto un tempo considerato sicuro. In questo momento infatti si registrano "molte dimissioni in Fs, Trenitalia-Tper, Rfi- spiega Daniele De Maria, coordinatore regionale Mobilità ferroviaria della Filt-Cgil- perché si sceglie sia per motivi economici, ma anche per un equilibrio di vita-lavoro, di andare a cercare fuori un lavoro più sostenibile da un punto di vista della vita e dei turni di lavoro, ma anche dal punto di vista economico, perché ormai non è più sostenibile questo tipo di salario". Di conseguenza, segnala ancora De Maria, "a partire dagli appalti ma fino ad arrivare anche a chi è più professionalizzato, le aziende ormai da tempo hanno difficoltà a trovare nuovi lavoratori", e ad esempio in città come Bologna "c'è il tema degli affitti sicuramente alti". Insomma, gli stipendi devono essere adeguati non solo al mercato del lavoro, ma "abbiamo il dovere e il diritto di avere una ripartizione adeguata anche per quello che riguarda la conciliazione dei tempi di vita-lavoro, anche perché la maggior parte dei nostri lavoratori fanno i turni", aggiunge Manola Cavallaro, segretaria regionale Fit-Cisl. In mezzo ci sono anche i lavoratori degli appalti, "che devono essere adeguati sempre di più al contratto dei ferrovieri". Ma oltre al tema dei salari, che interessano 100.000 lavoratori in Italia, c'è anche "la necessità, visto le performance e i risultati, di avere un premio di risultato per i ferrovieri, che sono coloro che spero che i cittadini capiscano, fanno girare la mobilità ferroviaria in Italia". Infatti, i risultati del Gruppo Fs "sono abbastanza buoni e non vengono mai ripartiti sul lavoro che fanno tutti le lavoratrici e lavoratori", rincara la dose Lucio Pantini, segretario regionale Ferrovieri della Uiltrasporti. In più, c'è l'annoso problema delle sicurezza a bordo, fenomeno esploso negli ultimi anni e che crea insicurezza nel personale e scoraggia a intraprendere la professione. "Troppe aggressioni- sottolinea Cavallaro- ci deve essere data una mano in tal senso. Anche per questo noi scioperiamo". L'Emilia-Romagna in questo senso "è una delle regioni più colpite d'Italia, dopo la Lombardia", le fa eco Pantini. "L'anno scorso ci sono stat
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Il rinnovo del contratto per i ferrovieri e per gli appalti ferroviari interessano 100.000
00:18lavoratori in tutta Italia. Un rinnovo contrattuale per diverse motivazioni. La parte salariale
00:24abbiamo necessità che venga adeguata all'inflazione della vita. Abbiamo la necessità, visto che
00:29il contratto è scaduto da 17 mesi, che ci venga data una vacanza contrattuale adeguata.
00:35Dobbiamo riguardare una classificazione personale che deve essere adeguata al mercato del lavoro.
00:41Abbiamo il dovere e il diritto di avere una parte adeguata anche per quello che riguarda
00:50i tempi di vita e lavoro, conciliazione, anche perché la maggior parte dei nostri lavoratori
00:55fanno i turni.
00:56Molte dimissioni da parte di lavoratori e lavoratrici, proprio perché scelgono, sia per motivi
01:03economici, ma anche per un equilibrio di vita-lavoro, di abbandonare il lavoro in FS, Trenitalia
01:13ed RFI in particolare, per andare a cercare fuori, sia per un lavoro più sostenibile da un
01:21punto di vista della vita e dei turni di lavoro, ma anche dal punto di vista economico, perché
01:26ormai non è più sostenibile. Questo tipo di salario, questo tipo di indennità, ormai
01:31non è più sostenibile e non è più sufficiente. Le aziende ormai da tempo hanno difficoltà
01:37anche a trovare nuovi lavoratori, proprio anche legata a una difficoltà salariale e di tenuta
01:45su questo territorio.
01:47I risultati sono abbastanza buoni del gruppo FS e non vengono mai ripartiti sul lavoro che
01:56fanno tutte le lavoratrici e i lavoratori. Anche la sicurezza che purtroppo è diventata
02:00molto importante nel settore ferroviario, specialmente in alcuni campi del settore ferroviario.
02:07ovviamente sui treni il personale viaggiante è quello che è più esposto e purtroppo questa
02:15regione nel trasporto regionale è una delle regioni più colpite d'Italia e dopo la Lombardia
02:22purtroppo viene l'Emilia Romagna sul trasporto regionale.