https://www.pupia.tv - Lo Russo - Come ogni 4 maggio, alla Basilica di Superga
Come ogni 4 maggio, salire alla Basilica di Superga è più di una semplice commemorazione, è un gesto di memoria collettiva, la condivisione di un momento che fa parte dell'anima della nostra comunità.
Della prima volta in cui da ragazzo, insieme a don Aldo Rabino, mi trovai di fronte alla lapide conservo nella memoria l’aria sospesa, il silenzio carico di rispetto. E lo sguardo di don Aldo, quello di una persona che sapeva trasmettere valori con semplicità e forza, una persona di cui, a dieci anni dalla scomparsa, teniamo vivo il ricordo e l'esempio.
In quel momento ho capito che quando celebriamo il Grande Torino non celebriamo solo una squadra, ma un’idea, un esempio, un sogno interrotto, ma mai svanito.
Il Grande Torino era forza, bellezza, fratellanza, competizione che unisce, talento al servizio del collettivo. Una squadra che giocava per vincere, sì, ma anche e soprattutto per ispirare, per diffondere valori importanti, in campo e nella vita, senza differenze.
Oggi ci ritroviamo come comunità, tifosi, cittadini, giovani, anziani, famiglie, per ricordare e per dire che quei valori, il coraggio, la lealtà, l'unità, ci appartengono ancora.
Che il Grande Torino non è finito il 4 maggio 1949, vive ogni volta che scegliamo di essere squadra. Di lottare insieme, di credere, anche nella sconfitta, in qualcosa di più grande di noi.
Oggi, a Superga, non celebriamo solo il passato, rafforziamo il nostro impegno per il presente. Per uno sport che unisce, per una città che ricorda, che abbia a cuore memoria e speranza.
E mentre ricordiamo, insieme a chi ha a cuore lo sport, Torino e il Torino Football Club, continuiamo a lavorare e a impegnarci per dare al futuro basi sempre più solide.
#stefanolorussosindaco (04.05.25)
#pupia
Come ogni 4 maggio, salire alla Basilica di Superga è più di una semplice commemorazione, è un gesto di memoria collettiva, la condivisione di un momento che fa parte dell'anima della nostra comunità.
Della prima volta in cui da ragazzo, insieme a don Aldo Rabino, mi trovai di fronte alla lapide conservo nella memoria l’aria sospesa, il silenzio carico di rispetto. E lo sguardo di don Aldo, quello di una persona che sapeva trasmettere valori con semplicità e forza, una persona di cui, a dieci anni dalla scomparsa, teniamo vivo il ricordo e l'esempio.
In quel momento ho capito che quando celebriamo il Grande Torino non celebriamo solo una squadra, ma un’idea, un esempio, un sogno interrotto, ma mai svanito.
Il Grande Torino era forza, bellezza, fratellanza, competizione che unisce, talento al servizio del collettivo. Una squadra che giocava per vincere, sì, ma anche e soprattutto per ispirare, per diffondere valori importanti, in campo e nella vita, senza differenze.
Oggi ci ritroviamo come comunità, tifosi, cittadini, giovani, anziani, famiglie, per ricordare e per dire che quei valori, il coraggio, la lealtà, l'unità, ci appartengono ancora.
Che il Grande Torino non è finito il 4 maggio 1949, vive ogni volta che scegliamo di essere squadra. Di lottare insieme, di credere, anche nella sconfitta, in qualcosa di più grande di noi.
Oggi, a Superga, non celebriamo solo il passato, rafforziamo il nostro impegno per il presente. Per uno sport che unisce, per una città che ricorda, che abbia a cuore memoria e speranza.
E mentre ricordiamo, insieme a chi ha a cuore lo sport, Torino e il Torino Football Club, continuiamo a lavorare e a impegnarci per dare al futuro basi sempre più solide.
#stefanolorussosindaco (04.05.25)
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00:00You can be heroes, just for one day
00:06And you, you can be new
00:15And I, I'll drink all the time
00:24Cause we're lovers
00:28And that is a fact
00:32Yes, we're lovers