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ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:
- Standard and Poor's taglia le stime del Pil mondiale
- A marzo sale la disoccupazione
- Dazi, Europa e Stati Uniti al bivio
sat/azn

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Novità
Trascrizione
00:00L'agenzia di rating Standard & Poor's rivede al ribasso le stime del PIL mondiale, portandolo
00:16a più 2,7% per il 2025.
00:20Rispetto alle previsioni precedenti, la crescita viene dunque tagliata di 0,3 punti percentuali.
00:25Più nello specifico, il PIL degli Stati Uniti sarà dell'1,5% con un ribasso dello 0,5% rispetto al rapporto precedente pubblicato dall'agenzia di rating.
00:37L'eurozona vedrà una crescita dello 0,8% mentre l'Italia un aumento dello 0,5% con una riduzione dello 0,1% rispetto alle stime precedenti.
00:49Secondo il report pubblicato dall'agenzia, l'aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti è uno shock inferto al sistema economico globale,
00:58anche se è ancora da capire in quale misura inciderà.
01:01Viene esclusa invece una recessione per l'economia statunitense.
01:05Le previsioni di Standard & Poor's sono state tracciate in base a ipotesi, come quella di una tariffa lineare del 10%
01:13che Washington potrebbe applicare a tutti i partner commerciali, secondo un primo annuncio fatto il 2 aprile.
01:19A marzo il tasso di disoccupazione sale al 6% rispetto al mese precedente, quello giovanile al 19% è quanto rileva l'Istat.
01:30L'aumento delle persone in cerca di lavoro si osserva soltanto per gli uomini e gli under 50.
01:35La diminuzione dell'occupazione riguarda le donne, i minori di 35 anni di età, i dipendenti a termine e gli autonomi.
01:42Confrontando il primo trimestre 2025 con il quarto 2024, si osserva un aumento di 224.000 occupati.
01:51A marzo si verifica un calo mensile degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un posto e non lo cercano,
01:57che coinvolge gli uomini e i 35-49 anni, a fronte di un aumento tra le donne e nelle altre classi d'età,
02:05con l'eccezione dei 15-24 anni che registrano una stabilità.
02:10Rispetto all'anno scorso diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro, sia quello degli inattivi.
02:15Se il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dovesse andare fino in fondo con i dazzi,
02:24l'impatto sulle imprese europee, in particolare su quelle italiane, sarebbe molto forte,
02:29ma è probabile che le trattative vadano a buon fine e si trovi un accordo.
02:33Ne ha parlato Simone Crolla, consigliere delegato di Amciami Italy,
02:37intervistato da Claudio Bracchino per il magazine televisivo Italpress Economy.
02:42Se la trattativa dovesse fallire, i dazzi salirebbero al 25% su tutte le merci che vanno verso gli Stati Uniti.
02:50Quali sono le principali?
02:52Sono le famose tre F, quelle che si dicono il fashion, quindi la moda, il food, il cibo e il fornitore,
02:59cioè tutto il mondo del design e dell'arredamento.
03:00Queste sono le tre F che contraddistinguono l'Italia e gli Stati Uniti.
03:03C'è una quarta F che noi simpaticamente abbiamo sempre chiamato Fiat,
03:08ma che significa tutto ciò che è manifattura, che è robotica, che è automazione, che è industria vera.
03:14Quella è una parte dell'export italiano meno nota, ma preponderante, che va verso gli Stati Uniti.
03:21Tutto questo diventerebbe naturalmente meno competitivo, naturalmente se ci fosse un dazio del 25%,
03:26ma non ci potrà mai essere, perché molte di queste produzioni, anche quelle italiane di cui abbiamo appena detto,
03:32non possono essere replicate negli Stati Uniti d'America.
03:34Quindi si troverà una mediazione e l'Europa sarà costretta con questa trattativa molto vigorosa di Trump
03:40ad abbassare alcuni dazi che abbiamo noi europei e alcune barriere non tariffarie,
03:47esattamente come ha detto il Presidente Draghi, che noi europei ci siamo dati i dazi da soli sostanzialmente,
03:53e questo poi farà sì che non ci siano più questa minaccia di una tariffa.
04:04Grazie a tutti.

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