Venezia, 30 apr. (askanews) - È l'oro delle icone bizantine quello che splende nelle sale di Palazzo Ducale a Venezia, ma brilla anche una storia del modo in cui la Serenissima ha dialogato con gli artisti cretesi, capaci di dare qualcosa alla pittura veneta rinascimentale dopo averne a loro volta assorbito la grande lezione. È la mostra "L'oro dipinto", che ricostruisce la storia di un legame pittorico e della nascita di quello che viene definito "un mondo di immagini".
[idarticle id="2549601" title="Amare l'arte con Vittorio Sgarbi. A Venezia Tiziano dipinse una sinfonia"]
"È la a storia di Venezia - ha detto ad askanews Chiara Squarcina, direttrice scientifica della Fondazione Musei Civici Venezia e co-curatrice della mostra - che ci ribadisce ancora una volta come la Repubblica costruisse tutti i rapporti attraverso il commercio e la cultura. Ricordiamo che Candia, che è l'isola di Creta, chiamata Candia dei Veneziani, era un baluardo importantissimo nelle rotte veneziane e che in questa mostra sono raccontati vari episodi, vari momenti di questa grande liaison tra Venezia e l'isola di Creta".
L'esposizione permette di vedere come l'idea dell'oro venga declinata in modi molto diversi, come la pittura prenda forma a poco a poco grazie alla contaminazione tra i due mondi, e racconta anche un aspetto diverso del genio di un pittore come El Greco, i cui dipinti sono forse il cardine intorno al quale si costruisce, senza però esaurirlo, tutto il percorso.
[idarticle id="2547835" title="Turismo più sostenibile a Venezia con il ticket di ingresso: le novità"]
"Sono 150 opere - ha aggiunto la direttrice scientifica - che ci raccontano questo legame, questo dialogo continuo tra Venezia e Creta dove le opere di El Greco, due in particolar modo, una che proviene dal Thyssen di Madrid e una dal Prado, sempre di Madrid, ci spiegano quanto questo artista nato a Creta, stanziale per un breve periodo a Venezia e poi a Roma e concluderà la sua vita in Spagna, ma a lui si deve questa grande visionarietà che poi colpì Cezanne e Pollock".
L'icona è ovviamente l'oggetto simbolo della mostra, che unisce valenza spirituale e artistica, ed è affascinante vedere come anche le icone cambino nel corso del tempo e della relazione tra i pittori greci e Venezia. "Noi nell'icone - ha concluso Chiara Squarcina - troviamo un'impostazione con questi fondi d'oro che ci ricordano i mosaici di San Marco, questo elemento bizantino che ritorna e che rimane come una citazione importante, l'inizio, l'alfa di un sviluppo culturale che poi Venezia porterà avanti in grande autonomia".
È vero, alla fine quello che la mostra di Palazzo Ducale racconta è proprio la storia di Venezia e della sua cultura, capace di crescere assorbendo i tanti mondi diversi che a lei hanno guardato e che da lei hanno imparato. Perché il punto sono proprio gli scambi, che non sono mai stati solo commerciali.
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"È la a storia di Venezia - ha detto ad askanews Chiara Squarcina, direttrice scientifica della Fondazione Musei Civici Venezia e co-curatrice della mostra - che ci ribadisce ancora una volta come la Repubblica costruisse tutti i rapporti attraverso il commercio e la cultura. Ricordiamo che Candia, che è l'isola di Creta, chiamata Candia dei Veneziani, era un baluardo importantissimo nelle rotte veneziane e che in questa mostra sono raccontati vari episodi, vari momenti di questa grande liaison tra Venezia e l'isola di Creta".
L'esposizione permette di vedere come l'idea dell'oro venga declinata in modi molto diversi, come la pittura prenda forma a poco a poco grazie alla contaminazione tra i due mondi, e racconta anche un aspetto diverso del genio di un pittore come El Greco, i cui dipinti sono forse il cardine intorno al quale si costruisce, senza però esaurirlo, tutto il percorso.
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"Sono 150 opere - ha aggiunto la direttrice scientifica - che ci raccontano questo legame, questo dialogo continuo tra Venezia e Creta dove le opere di El Greco, due in particolar modo, una che proviene dal Thyssen di Madrid e una dal Prado, sempre di Madrid, ci spiegano quanto questo artista nato a Creta, stanziale per un breve periodo a Venezia e poi a Roma e concluderà la sua vita in Spagna, ma a lui si deve questa grande visionarietà che poi colpì Cezanne e Pollock".
L'icona è ovviamente l'oggetto simbolo della mostra, che unisce valenza spirituale e artistica, ed è affascinante vedere come anche le icone cambino nel corso del tempo e della relazione tra i pittori greci e Venezia. "Noi nell'icone - ha concluso Chiara Squarcina - troviamo un'impostazione con questi fondi d'oro che ci ricordano i mosaici di San Marco, questo elemento bizantino che ritorna e che rimane come una citazione importante, l'inizio, l'alfa di un sviluppo culturale che poi Venezia porterà avanti in grande autonomia".
È vero, alla fine quello che la mostra di Palazzo Ducale racconta è proprio la storia di Venezia e della sua cultura, capace di crescere assorbendo i tanti mondi diversi che a lei hanno guardato e che da lei hanno imparato. Perché il punto sono proprio gli scambi, che non sono mai stati solo commerciali.
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00:00È l'oro delle icone bizantine quello che splende nelle sale di Palazzo Ducale a Venezia,
00:05ma brilla anche una storia del modo in cui la Serenissima ha dialogato con gli artisti cretesi,
00:10capaci di dare qualcosa alla pittura veneta rinascimentale, dopo averne a loro volta assorbito la grande elezione.
00:16È la mostra L'oro dipinto, che ricostruisce la storia di un legame pittorico e della nascita di quello che viene definito un mondo di immagini.
00:24È la storia di Venezia che ci ribadisce ancora una volta come la Repubblica costruisce tutti i rapporti attraverso il commercio e la cultura.
00:34Ricordiamo che Candia, che è l'isola di Creta, chiamata Candia dei veneziani, era un baluardo importantissimo nelle rotte muda veneziane
00:43e che in questa mostra sono raccontati vari episodi, vari momenti di questa grande liaison tra Venezia e l'isola di Creta.
00:58L'esposizione permette di vedere come l'idea dell'oro venga declinata in modi molto diversi,
01:03come la pittura prenda forma poco a poco grazie alla contaminazione tra i due mondi
01:07e racconta anche un aspetto diverso del genere di un pittore come il greco,
01:11i cui dipinti sono forse il cardine intorno al quale si costruisce, senza però esaurirlo, tutto il percorso.
01:18Sono 150 opere che ci raccontano questo legame, questo dialogo continuo tra Venezia e Creta,
01:28dove le opere di il greco, due in particolar modo, una che proviene dal Tissen di Madrid
01:35e una dal Prado, sempre di Madrid, ci spiegano quanto questo artista, nato a Creta,
01:42stanziale per un bravo periodo a Venezia e poi a Roma e concluderà la sua vita in Spagna,
01:49ma a lui si deve questa grande visionarietà che poi colpisce Sane Pollock.
01:56L'icona è ovviamente l'oggetto simbolo della mostra che unisce valenza spirituale e artistica
02:01ed è affascinante vedere come anche le icone cambino nel corso del tempo e della relazione tra i pittori grece e Venezia.
02:08Noi nelle icone ritroviamo un'impostazione con questi fondi oro che ci ricordano i mosaici di San Marco,
02:14questo elemento bizantino che ritorna e che rimane come una citazione importante,
02:22l'inizio, l'alfa di un sviluppo culturale che poi Venezia porterà avanti in grande autonomia.
02:30È vero, alla fine quello che la mostra di Palazzo Ducale racconta è proprio la storia di Venezia
02:35ed è la sua cultura capace di crescere assorbendo i tanti mondi diversi che a lei hanno guardato
02:40e che da lei hanno imparato, perché al punto sono proprio gli scambi che non sono mai stati soltanto commerciali.