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(LaPresse) Il conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. Gli elettori sono 135 salvo possibili defezioni di almeno due cardinali. Per avere il nuovo Pontefice serviranno i 2/3 dei voti, il quorum è quindi di 90. La nazione più rappresentata è l’Italia con 17 cardinali, poi ci sono gli Stati Uniti con 10 cardinali e il Brasile con 7. Tradizione vuole che tutti i cardinali elettori si trasferiranno nella Casa di SantaMarta, dove si riuniranno per cenare insieme. La mattina successiva si celebrerà la messa «pro eligendo Papа», aperta a tutti i fedeli. Nel pomeriggio i cardinali elettori si recheranno in processione alla Sistina, invocando l'assistenza dello Spirito Santo. Alla fine del giuramento il Maestro delle celebrazioni liturgiche proclama l'extra omnes, «fuori tutti»: nella Sistina restano solo gli elettori. Ogni giorno i cardinali celebreranno la messa e poi si trasferiranno nella Sistina, dove alle 9 reciteranno le Lodi. I cardinali voteranno due volte il mattino (subito dopo le Lodi) e due il pomeriggio (alle 16). Entrano in Conclave per il voto solo i cardinali che hanno meno di 80 anni. A presiederlo sarà il cardinale Pietro Parolin visto che il cardinale decano attuale, Giovanni Battista Re, ha 91 anni. Quando viene eletto il Papa, le schede e i documenti usati per il voto vengono bruciati nella stufa montata nella Cappella Sistina con una sostanza che produce una fumata bianca. In caso di mancata elezione del Pontefice la fumata è invece nera. Se l’elezione non avviene entro il 34° scrutinio, quindi dopo 9 giorni, si procede al ballottaggio tra i due cardinali con più consensi nello scrutinio precedente. Anche nel ballottaggio serve la maggioranza dei due terzi. Gli ultimi due conclavi, quello del 2005 e quello del 2013, sono durati due giorni.

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