Storia della tecnologia del '900. Arriva l'elettricità - Lez 05 - L'illuminazione elettrica
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Buongiorno e benvenuti a questo quinto incontro del nostro corso di storia della tecnologia
00:25del Novecento dedicato particolarmente alla elettricità. Fin dal nostro primo incontro
00:33o non so se il primo, ma da uno dei primi incontri, vi ho detto i criteri che ho seguito per cercare
00:40di impostare questo corso, questa specie di indagine che ho fatto su un centinaio di persone
00:46alle quali chiedevo di brutto, secondo voi qual è la conseguenza più importante dai
00:55punti di vista sociale, economico, politico, di quale invenzione, di quale ritrovato elettrico.
01:02Vi può interessare che tutti, senza eccezione, almeno le cento persone che ho intervistato,
01:09hanno detto che secondo loro la cosa più importante era l'illuminazione elettrica, perché non
01:14saprebbero concepire la loro vita senza il sussidio di questa forma nuova di vivere e uso una parola
01:24forse un pochino grossa, ma è proprio una nuova forma di vivere che l'umanità ha avuto quando
01:30è arrivata l'illuminazione elettrica. Quindi non è sbagliato dire che l'illuminazione elettrica
01:37era grande innovazione e questa grande innovazione colpì moltissimo la fantasia delle persone.
01:46Voi vedete qui una prosperosa fanciulla che tiene in mano una lampadina che le illumina,
01:53altre lampade scendono dal cielo, la luce attraverso i tempi con questa decorazione un pochino
02:03libertì, ma tanto bella dell'epoca. Quindi effettivamente la lampadina colpì la
02:08illuminazione, la fantasia, scusate il mio lapsus solidiano, colpì l'illuminazione, certo
02:15illuminò la fantasia delle persone ed ebbe un grande importanza. Allora guardiamo lo scopo
02:23di questa nostra lezione, dire che cos'è l'illuminazione elettrica, poi che cos'è una lampada
02:30in generale. Poi vedremo anche la prima distinzione tra le lampade elettriche, tra le sorgenti elettriche
02:38di luce, quelle calde e quelle fredde. Spieghiamo subito cosa vuol dire. Quelle calde sono quelle
02:44nelle quali l'effetto luminoso è prodotto dal fatto che abbiamo un corpo caldo, mantenuto
02:51caldo. Ci sono altre che in gergo vengono chiamate sorgenti elettriche fredde e queste sorgenti
02:58non è che non scaldino fra di loro oppure che non raggiungano certe temperature, ma il
03:06problema di fondo è questo, che l'emissione della luce non dipende dal fatto che c'è
03:13un corpo tenuto ad alta temperatura. Come mai possiamo definire che l'illuminazione
03:21elettrica è la grande innovazione? Una prima risposta è questa. Per millenni il collegamento
03:27di tutte le attività dell'uomo, dai campi all'industria, la lettura stessa era stata
03:37collegata all'esistenza della luce diurna. E' certo che uno poteva leggere a lume di candela,
03:45lume di lucerna, ma tutte le grandi attività erano possibili solo in presenza della luce
03:51del sole. Una conseguenza che da un punto di vista sociale può anche non piacere, ma
03:59in questo modo furono resi possibili i turni notturni, il turno notturno nelle fabbriche
04:06voleva dire moltiplicare di colpo la produzione, i rendimenti molto maggiori per gli investimenti
04:12perché le macchine potevano lavorare in continuazione. Ma soprattutto le prime attività che ebbero
04:22grossi vantaggi, adesso parlo di attività produttive, dall'esistenza della luce elettrica
04:27furono i lavori pubblici. Il disegno che voi vedete alle mie spalle è un disegno di grandi
04:34lavori fatti da Oisman a Parigi, quando furono demolite tutte le mura che circondavano la città
04:42e al loro posto fu fatta quella bella serie dei viali, dei boulevard che circondano.
04:48Ecco, in quel caso lì i lavori vennero fatti anche di notte illuminati da un arco elettrico,
04:53vedremo tra poco che cos'è un altro elettrico, il canale di Suez, poi alcuni anni dopo il
05:01canale di Panama furono grandi iniziative che richiedevano enormi, per quell'epoca, concentrazioni
05:08di lavoro realizzate potendo usufruire anche dell'illuminazione elettrica.
05:16Quindi maggior rendimento e poi abbiamo un altro punto abbastanza interessante che è allungata
05:23la giornata, questo anche per tutte le attività di carattere ludico, si possono incontrare gli
05:30amici, è stato reso possibile il cinema e quindi la illuminazione notturna che è richiesta
05:37ad altissima voce dai cittadini, specie delle città anche per motivi di sicurezza, fu resa
05:45possibile dalla luce elettrica che non solo allungava la giornata, la parte utile del giorno,
05:53ma rendeva anche possibile delle forme di socializzazione. Qui voi vedete in un altro
06:00caso di luce elettrica che usa nelle miniere, voi usate nelle miniere, vedete in alto la
06:07lampadina, si possono intravedere i fili che portano l'energia elettrica e quindi è chiaro
06:14che questa non è una forma di socializzazione, è una forma di lavoro, però non dobbiamo dimenticare
06:21quanti e quali forme di socializzazione furono rese possibili dalla esistenza della luce
06:28elettrica. In un ultimo la richiesta di sicurezza che abbiamo in considerazione in tutte le città
06:35di migliorare la illuminazione non solo per la sicurezza, ma anche ad esempio la sicurezza
06:42personale dei cittadini, ma anche per la tranquillità e la sicurezza del traffico stradale. Ci sono
06:49alcune nazioni, tipo Belgio, tipo l'Olanda, che hanno deciso di illuminare anche di notte
06:56le autostrade e hanno fatto i conti che la spesa necessaria per realizzare il sistema di
07:05illuminazione e per alimentarlo, dopo tre anni è compensata dalle minore spese in incidenti
07:14stradali lungo le autostrade. Quindi questa, ricordate all'inizio vi dicevo è fatta o droga,
07:22per certe cose è una cosa molto importante, la luce elettrica e tutta l'elettricità.
07:29L'esistenza della luce elettrica trascinò con sé tutto un movimento che potremmo dire
07:35di carattere culturale, vi faccio vedere la copertina di un libro del 1888, Eclairage
07:42o elettricità e quindi è tutto dedicato ai sistemi di luce elettrica e ai vantaggi,
07:52alle teorie e nella copertina voi vedete una macchina che è una delle prime, Dinamo, perché
07:59all'inizio dell'illuminazione elettrica vennero usate soprattutto delle Dinamo, ma adesso può
08:06bastare con queste considerazioni di carattere generale e cominciamo a ragionare.
08:11qualsiasi lampada, per il momento parlo delle lampadine tradizionali, quelle che abbiamo
08:16a casa nostra, non i tubi fluorescenti, è un convertitore dentro il quale entra dell'energia
08:22elettrica, questa energia elettrica viene trasformata in energia termica scaldando un corpo, scaldando
08:31ad esempio un filamento, questa energia termica irradia dell'energia elettromagnetica, un'onda
08:38radio, un'onda radio però di una frequenza tale che ha due effetti, uno irradia dove l'occhio
08:47umano ha la sua sensibilità e in secondo irradia anche calore, perché noi sappiamo
08:53che il calore non è niente altro che un'onda radio, un'energia elettromagnetica di una lunghezza
09:00d'onda, adesso non ha senso di grande o piccola, certamente molto più piccola della
09:07radiazione che noi usiamo per comunicare. Quindi questa qui è la storia che noi troviamo
09:14dietro ogni sorgente termica, allora il primo concetto chiave è questo, ogni corpo caldo
09:22irradia energia elettromagnetica, irradia sempre, compresa il fuoco del vostro caminetto,
09:31però attenzione il colore della radiazione emessa dipende dalla temperatura, più alta
09:38è la temperatura, più la luce si avvicina al bianco. Per divertirmi un pochino e anche
09:46per farvi vedere una cosa strana, ho provato ad accendere una lampadina a bassissima, no,
09:53a bassa tensione, cioè una tensione molto più bassa di quella per la quale la lampadina
10:01funziona. Voi vedete qui con una certa fatica questo filamento che ha una lampadina, questa
10:09qui è una lampadina normale da 60 watt di quelle che abbiamo a casa nostra, solo che invece
10:14di essere alimentata a 220 volt è alimentata a 30, 40 volt, non lo so di preciso, comunque
10:21adesso la spengo, voi vedete che il filamento scompare, voi vedete che questa lampadina adesso
10:30sta emettendo una tenuissima luce rossa, perché ha una temperatura, diciamo di un centinaio
10:37di gradi, un centinaio di gradi una lampada emette solo questa luce rossa e un pochino
10:43di calore. Poi ci divertiremo più avanti alla fine di questa lezione per farvi vedere
10:51l'effetto della tensione sulla lampadina, a provare ad accendere le lampadine però per
10:56la loro tensione giusta. Quindi le cose importanti adesso da ritenere che ogni corpo caldo emette
11:03luce è che la temperatura di questa luce e quindi il colore di questa luce dipende dalla
11:12potenza dissipata dentro il filamento. Le sorgenti calde ce ne sono tante, le candele,
11:20le fiaccole storiche, le fiamme, le candele che abbiamo, una volta avevamo in tutti i comodini,
11:27gli archi elettrici e poi le lampadine di candescenza. Sono tante sorgenti luminose,
11:33qui l'elenco, noi vedremo qualcosa solo sugli archi elettrici e le lampadine di candescenza,
11:40però il fatto che voi leggiate in cima a questa trasparenza sorgenti calde mi costringe a dire
11:47state attenti che ci sono anche delle sorgenti fredde, nel senso che vi dicevo prima, cioè
11:53delle sorgenti nelle quali la emissione della luce non è dovuta alla temperatura di un corpo.
11:59Ci sono i ben noti tubi fluorescenti, i tubi con gassa, i tubi luminescenti e i tubi luminescenti
12:07sono quelli che vediamo delle insegne luminose dei negozi, cioè quei tubi sottili che possono
12:13avere vari colori con i quali si costruiscono, si riproducono delle lettere dell'alfabeto.
12:21Guardiamo un momentino, nelle sorgenti luminose fredde, qui ci sono due trasparenze, tanto per
12:27chiarire, la luce viene emessa da una scarica elettrica che viene un gas flarefatto, questo
12:34sempre, sia nei tubi, sia quelli dei segni luminosi, detti in gergo i tubi al neon, perché
12:42il neon è uno dei gas usati frequentemente, sia nei tubi luminescenti, che sono i tubi
12:49fluorescenti nei quali una scarica ultravioletta che quindi non è visibile all'occhio umano,
12:56eccita delle polveri che sono contenute all'interno di un tubo di vetro o di una sostanza, di una
13:03lampada, qualcosa, ed è questa eccitazione che provoca un fenomeno di luminescenza di tutta
13:11la lampada. Però parlando di luce di questo tipo, di luci di vario tipo, dobbiamo stabilire
13:18alcuni concetti e parlare di alcune unità. Vi presenterò tre curve sullo stesso grafico
13:25sovrapposte, nelle quali in funzione della lunghezza d'onda vengono riportate la sensibilità
13:35dell'occhio umano alla visione diurna, la sensibilità dell'occhio umano alla visione
13:41notturna, è quello che esce come energia sempre in funzione della lunghezza d'onda
13:47dalle lampadine che avete a casa vostra con filamento. In questo grafico avete una curva
13:54verde che è l'occhio umano adattato alla luce del giorno, una curva rossa che è l'occhio
14:01umano, la sensibilità dell'occhio umano adattato di notte. Vedete subito una cosa molto
14:07interessante, queste sensibilità sono date in unità arbitrarie, non ci importa adesso
14:14vedere l'unità, ma la cosa interessante è questa, che l'occhio umano di notte è più
14:19sensibile che di giorno e questo è per ovvi motivi, di notte c'è meno luce. Un'altra
14:26cosa molto interessante che si deduce da questi grafici è che il picco di sensibilità è da
14:34queste parti, cioè sia nella zona tra il giallo e il verde e questo spiega come mai ad esempio
14:44le giacche degli addetti alla sicurezza lungo le strade, i pompieri, i vigili e così via
14:53sono gialle o giallo-verdi perché è la zona dello spettro nella quale l'occhio è più
15:00sensibile, quindi in questa zona qui giallo-giallo-verde è dove l'occhio è più sensibile. Un'altra cosa
15:08interessante è la curva in blu dove si riporta la lampada tungsteno, cioè il filamento, la
15:16luce emessa da un filamento, tipo quella lampadina che vi ho fatto vedere prima e voi vedete che
15:22in questo grafico sono riportate le lunghezze d'onda in nanometri, in questa zona lunghezze
15:29d'onda piccole, il violetto e l'ultravioletto non lo vediamo più, questa qui è la zona di
15:35sensibilità dell'occhio umano e poi c'è l'altra zona dell'infrarosso dove l'occhio umano non
15:41vede più niente ma le vostre mani sentono il caldo. Dobbiamo anche vedere tre nozioni di
15:49fotometria perché più avanti, sia in questa lezione sia nella prossima, parlo di una cosa
15:54che deve importare molto a voi che è il rendimento di una lampada elettrica, cioè quanta energia
16:02luminosa esce da una lampada in funzione della potenza elettrica che voi ci versate dentro
16:08e questo è un parametro molto importante. La intensità della radiazione luminosa viene
16:17misurata con la candela, è un nome storico, tante definizioni dell'unità candela si sono
16:23susseguite nel tempo, una volta erano delle vere e proprie candele oppure certe lampade che
16:29bruciavano una certa quantità di olio all'ora e così via. La definizione recente la vedete sulla
16:36tabella, la candela è la luce che emette un laser ad una certa lunghezza d'onda, quella frequenza
16:45indicata di 540 THz, è proprio la frequenza nella quale nel verde l'occhio umano è più
16:52sensibile, allora la sorgente che emette una potenza di 1 su 603 W per ogni ster radiante,
17:03lo ster radiante è la misura di angolo solido e rappresenta una candela. Chi fosse interessato
17:12vada a guardarsi qualcuno dei libri di fotometria o altri libri che vi segnalerò alla fine di questo
17:19corso. Un altro concetto importante è il flusso energetico emesso da una sorgente di una candela,
17:29questa è la sorgente di una candela, il flusso che è emesso in uno ster radiante dove lo ster radiante
17:38è appunto la misura di angolo solido rappresentata bene da questo cono, allora il flusso emesso
17:50da una sorgente di una candela vista in un angolo solido di un ster radiante è chiamato
17:56lumen e questa è l'unità che vi può importare di più perché lumen al watt è il rendimento
18:04termico della lampadina. Poi alla fine l'altra grandezza importante è l'illuminamento, l'illuminamento
18:11è la quantità di energia che cade su un metro quadrato di superficie, quindi si chiama lux,
18:19è il flusso di un lumen distribuito uniformemente su una superficie di un metro quadrato. La quantità
18:28di illuminamento necessaria nella vita umana di tutti i giorni varia moltissimo in funzione
18:35dell'attività, in un cortile dove non ci siano dei buchi e voi dobbiate solamente camminare, bastano
18:4315-20 lux e il chirurgo ne ha bisogno di almeno 10 mila in sala operatoria, quindi c'è tutta una grande
18:52varietà di intensità che dipendono dal tipo di lavoro. Visto questo possiamo ritornare a esaminare
19:01le nostre lampade calde, le sorgenti elettriche calde, le consideremo tre, le prime due, diciamo
19:10meglio la prima si usa ancora, sono quelle storiche, la candela ormai è morta, la lampadina ce l'abbiamo
19:17con noi. Allora proviamo a vedere l'arco voltaico, l'arco voltaico si otteneva facendo scoccare
19:24una scintilla tra due elettrodi di carbonio alimentati da una certa tensione elettrica e
19:34quindi lasceva la scintilla chiamata l'arco voltaico. Questi due elettrodi si consumavano
19:41in maniera diversa, quello positivo, quello negativo, siamo ancora all'epoca delle Dinamo
19:47e l'arco voltaico aveva tutta una serie di vantaggi e di svantaggi che adesso cominciamo
19:53a vedere assieme. Vantaggi era semplicissimo, due pezzi di carbone affiancati, avvicinati
20:01finché scoccava la scintilla e poi opportunamente illuminati. Una forte intensità, una intensità
20:07mostruosa e questo come vedremo è uno anche dei suoi punti deboli perché emetteva ed emette
20:14una luce intensissima. Un'altra cosa di interesse, proprio perché è caldo, proprio perché
20:22la sua temperatura è alta, emette una luce bianca e questo è una cosa importante soprattutto
20:27per riconoscere i colori ad esempio. E poi anche una sorgente puntiforme, molto piccola,
20:34molto concentrata, immaginate tutte quelle applicazioni tipo i fari marittimi, i proiettori
20:40nei quali è necessario che la sorgente sia nel fuoco del sistema illuminante e questo
20:46qui è indubbiamente uno dei vantaggi. Però naturalmente l'arco ha anche dei suoi problemi,
20:52dei suoi vantaggi. Uno, i due carboni si consumano e quindi è necessaria una manutenzione continua,
21:00i due carboni bruciano e quindi c'è emissione di fumi e emissioni di odori. L'intensità dipende
21:07dalla distanza tra i due elettrodi e si possono produrre, come dicevo prima, solo rilevanti
21:15intensità. Non c'è l'arco voltaico da 20 watt, no, da un kilowatt in su, quindi usarlo
21:23nelle case non aveva senso perché produceva una luce molto forte. Comunque l'arco voltaico
21:30è ancora usato nei fari, nei proiettori, nei proiettori cinematografici oppure quando
21:37sia necessario ottenere una altissima intensità di luce. Vi faccio vedere qui uno degli archi
21:46voltaici e la cosa importante dell'epoca era questa, che l'oggetto richiedeva continua
21:53manutenzione. Io da giovane mi guadagnavo la vita facendo operatori in una sala cinematografica
21:59e so per esperienza che devo sempre attraverso una finestrella controllare la distanza tra i
22:05due elettrodi e spostare i due elettrodi, controllare la distanza perché l'arco non si spegnesse
22:11e controllare la posizione di due perché doveva essere sempre nel fuoco ottico del sistema
22:20di proiezione. Quindi avevano sempre dei sistemi più o meno complicati per regolare
22:28la distanza e per tenere la distanza al fuoco del sistema riflettente che voi vedete qui
22:35indicato. Allora altra sorgente elettrica usata calda sono state le candele. Allora che cos'erano
22:44le candele, prendiamo due matite, nell'arco i due carboni erano messi così, nella candela
22:53i due carboni erano messi verticali ed erano separati dal caolino, da qualcosa insomma e la
23:00scintilla veniva all'inizio di questi due elementi di carbone e scendeva lentamente, si bruciava
23:12all'inizio, si bruciava e metteva luce, quindi non era adatto per i proiettori perché il punto
23:18nel quale originava l'energia luminosa scendeva col tempo, però aveva determinati vantaggi e li
23:28vediamo subito. Qui vediamo una candela elettrica rappresentata, vedete che in vostro onore è stata
23:35persino accesa in cima, la manutazione è semplicissima perché questa candela come vedremo tra poco
23:44non poteva essere spenta, la si infilava, si girava l'interruttore, lei si accendeva, la sostituzione
23:50era facile, poteva essere affidata a qualche uno, bastava infilare questi due oggetti dentro
23:56lo sopporto ed essendo un arco emetteva luce bianca, quindi questo oggetto aveva dei vantaggi
24:02ma aveva degli svantaggi orribili, la durata fissa di un paio d'ore era impossibile riaccenderlo,
24:09costava e siccome naturalmente c'era del carbone che si consumava, emetteva, c'erano emissioni
24:16di fumi e di odori. Questo oggetto qui, adesso qui lo vedete spento, le candele elettriche di
24:24questo tipo non sono più usate, ma hanno avuto una loro diffusione anche qui in Italia, soprattutto
24:32per la illuminazione di locali pubblici. Abbiamo visto le candele elettriche con vantaggi e svantaggi,
24:42non sono più usate e adesso ci avviciniamo alla parte finale di questo nostro incontro
24:48nella quale dovremo cominciare a parlare delle lampadine elettriche. Allora, lampadine elettriche
24:57è un oggetto, una sorgente calda, proprio perché dal filamento emesso che viene irradiata
25:07tutta la luce. Cosa sia una lampadina? Posso risparmiarvi di raccontarvelo, perché tutti
25:14di voi le conoscete. La lampadina con incandescenza è un filamento inizialmente di carbonio e poi
25:23invece da ormai da un secolo arroventato nel vuoto. Perché è filamento metallico? Perché
25:32è nel vuoto? Allora spieghiamo un po' queste due cose. Filamento metallico perché bisogna
25:40andar su di temperatura, bassa temperatura e il filamento rosso non avesse luce. Primo
25:46motivo. Quindi mentre un filamento metallico, specie il tungsteno, il tungsteno è il punto
25:51di fusione delle parti di 3000, passa a gradi, centigradi e quindi può essere portato, alzato
25:58di temperatura e in queste condizioni emette luce. Emette luce, però c'è il problema perché
26:08nel vuoto? Perché se noi questo filamento o di carbonio, di tungsteno o di qualsiasi
26:15altro metallo lo arroventassimo in presenza di ossigeno, ebbè questo nasce una combustione
26:25con l'ossigeno, questo materiale brucia, questo materiale si consuma e quindi la lampadina
26:33avrebbe una durata cortissima. Dato che parliamo di lampadine elettriche e abbiamo iniziato
26:41in questo momento e andremo avanti ancora per un bel po' a parlare della lampadina incandescenza,
26:47e può essere opportuno fissare alcune date. Queste date riguardano lo sviluppo, la introduzione
26:56delle varie sorgenti luminose. Allora vorrei commentare assieme a voi la tabella che voi
27:02vedete. 1808, vedete che si va indietro nel tempo, l'inglese Davidi mostra l'arco voltaico.
27:10Per sottoscrizione pubblica la Royal Society inglese costruì una enorme pila per quell'epoca
27:19proprio per provare tutti gli effetti chimici, elettrici, termici di questa nuova scienza
27:26che era l'elettricità, di questa nuova energia che era l'energia elettrica. Una delle prime
27:33cose fu dimostrata, vedete la data è molto vecchia, 1808, viene effettuata la prima dimostrazione
27:42dell'arco voltaico, subito dopo, non subito dopo, ma in questi anni furono costruite sia
27:51le macchine sia i generatori, soprattutto per i fari marittimi, perché era la sorgente ideale
27:57come intensità per i fari marittimi e nel 1850 cominciamo ad avere a Parigi l'illuminazione
28:04ad arco elettrico, sia per l'illuminazione, sia come abbiamo visto in una delle prime
28:10trasparenze di oggi, nei lavori che trasformarono la città con l'abbattimento delle mura attorno
28:18e la loro trasformazione in viali. 1870, introdotti i regolatori, cosa sono i regolatori?
28:27I regolatori sono quelle macchine, ne abbiamo visto una, vi ho già detto poco fa, che avevano
28:33il duplice scopo di mantenere il carbone, i due elettrodi alla distanza corretta e soprattutto
28:41via via che si consumavano, incidentalmente uno dei due elettrodi per vari motivi si consuma
28:46più velocemente dell'altro in continua, quindi via via che si consumavano di spostare
28:53l'insieme dei due in maniera da restare sempre nel fuoco del sistema ottico del proiettore
28:59e questi regolatori salvarono l'uso e diffusero l'uso dell'arco elettrico perché attenzione
29:08non era più necessaria la presenza dell'elettricista, ma per alcune ore andavano avanti finché
29:16l'arco non si spegneva e quindi era stata una cosa molto importante. Uno dei regolatori
29:22più famosi era quello di Foucault, quello del famoso pendolo di Foucault che ci lavorò
29:28per molti anni alla ricerca di un regolatore il quale sentiva l'intensità della corrente
29:35e quando si accorgeva che la corrente stava calando perché i due elettrodi si stavano avvicinando
29:42li riavvicinava, più con certi altri meccanismi li spostava.
29:491870-75 nascono le candele, l'iniziativa fu soprattutto di un ufficiale del genio russo,
29:56un certo Yablokov che ebbe l'idea, sono quell'oggetto di cui vi parlavo prima, quei due carboni
30:03fra di loro affiancati, bruciava in punta, si consumava, ma dopo due ore bisognava cambiare
30:09tutto. 1876, lampada di Edison e siccome questo sviluppo industriale, la concezione è stato
30:20molto importante ed è stato addirittura un prototipo di realizzazione industriale, un prototipo
30:28di combinare diverse ditte in uno stesso scopo, incidentalmente tutto è con solo padrone,
30:35lo vedremo nella prossima lezione, mi dilungherò un poco perché state attenti, la lampadina
30:43che noi usiamo a casa nostra a distanza di 120 anni è la lampadina di Edison, a parte la
30:52scelta del filamento. La ghiera filettata che noi tutti conosciamo, ad esempio questa
30:59ghiera qui, che è la ghiera filettata delle lampadine che abbiamo a casa nostra, fu la ghiera
31:05che fu brevettata da Edison a suo tempo ed è rimasta ancora in vigore come unificazione
31:14ormai estesa a tutto il mondo. Quindi 1880 la lampada di Edison, negli anni immediatamente
31:23successivi le prime centrali elettriche, nell'81, e questa è una cosa abbastanza interessante,
31:30ci fu un tentativo che durò quasi 40 anni, molto interessante, in Italia di produzione
31:38autonoma, di produzione indigena, di lampade su brevetti nazionali. Nello sfondo di questa
31:46trasparenza, sulla destra, è rappresentata la lampada di Cruto nella parte bassa, che aveva
31:55un filamento di carbonio puro prodotto con un metodo del tutto originale e Cruto costituì
32:07addirittura una sua azienda, vedremo qualcosa in futuro, fu un tentativo sfortunato, durò
32:15tanti anni, perché vi ripeto, durò fino agli anni 1920-1925, quando questa fabbrica che
32:23era dal Pignano di intorno di Torino fu acquistata da una grande azienda internazionale.
32:3082 lampada Swan inglese ed Edison diffusa sul mercato anche europeo, il primo impianto
32:40in corrente continua con lampadine a New York, vedete l'anno dopo il secondo impianto a Milano,
32:47quindi c'è questo interesse dell'industria nazionale, in particolare del professor Colombo,
32:55che era collegato a quello che poi sarebbe diventato il Politecnico di Milano, quelli
33:03di voi che sono ingegneri o tecnici avranno certamente sentito parlare del manuale del Colombo,
33:09è un manuale su quale tutti noi ci siamo formati e che è stato stampato e ristampato
33:15per 70-80 anni, immagino che sia ancora stampato oggi. Per la sua iniziativa fu costituita a Milano
33:24la società Edison, che comprò i brevetti da Edison e nell'84 la zona centrale di Milano
33:32era alimentata, illuminata attorno alla scala con energia elettrica e poi qui abbiamo la grande
33:39innovazione. La grande innovazione vedete nel 1907 dove ai primi filamenti che erano
33:47di carbonio si usa il tungsteno per i vantaggi che vi dicevo prima, alta temperatura, luce
33:55più bianca e luce durata. Il filamento di tungsteno vuole dire passare da poche centinaia
34:03di ore ad almeno mille ore di vita per la lampadina e quindi fu un passo notevole.
34:11Vi attiro la vostra attenzione su quello che è scritto nell'ultima riga. Nel 2000 le lampadine
34:21che noi compriamo, quindi a 120 anni dai brevetti di Edison, sono fondamentalmente uguali
34:30alle lampadine diffuse del 1880. Il filamento, a parte il filamento che è cambiato tungsteno,
34:39ma lo zoccolo è lo stesso, il sistema di alimentazione è lo stesso. Quindi provate a pensare, un prodotto
34:45diffusissimo, fabbricato a centinaia di milioni all'anno, che costa da alcune centinaia a poche
34:53migliaia di lire, diffusissimo, del quale ognuno di noi ne possiede 10 o 20 esemplari,
35:00è un oggetto che è vissuto 120 anni, lo stesso oggetto. Noi potremo, a parte un trasformatore
35:08per abbassare la tensione o alzarla, usare tranquillamente le lampadine di Edison e di
35:14cruto a casa nostra oggi. Quindi questa qui è una prima considerazione sulla quale vi voglio
35:20far riflettere. La seconda considerazione è questa, per un secolo non è successo niente,
35:28voi vedete che il filamento di tungsteno per quanto riguarda la lampadina è quello che abbiamo
35:34ancora noi oggi. C'è stata però, come vedremo nella prossima elezione, una enorme
35:40innovazione negli anni 1950, con la nascita del tubo fluorescente e adesso che siamo 50 anni
35:50dopo, siamo testimoni di un'altra enorme innovazione per quanto riguarda la illuminazione elettrica.
35:59Vorrei per concludere questo nostro quinto incontro divertirmi assieme a voi a giocare un
36:09poco con delle lampadine per farvi vedere sia la variazione della luce prodotta al variare
36:20della tensione. Qui dinanzi a me ho degli strumenti, forse se si riprendono più da vicino si può
36:27anche leggere la tensione prodotta, in questo momento la lampadina sulla quale voglio attirare
36:35la vostra attenzione è questa lampadina qui, si vede forse appena appena che il filamento
36:42è caldo, è acceso e adesso io provo ad alzare la temperatura, se voi guardate vedete che il
36:52volmetro sta salendo, adesso sono una decina di volta, la lampadina vedete più che vado
36:59su di tensione più sale e quindi adesso la lampadina è una lampadina 24 volte, in questo
37:07momento è alimentata circa 20 volte, quindi non è nemmeno il massimo al quale può essere
37:15alimentata. Voi avete visto come cambia l'intensità, come cambia il colore della luce messa da questa
37:24lampadina. Vi faccio vedere, stando attento a non bruciarla, un'altra lampadina, chiudo
37:33questa, eccola qua, questa qui è una lampadina 12 volte, questa lampadina, alimentata da quest'altro
37:41alimentatore, la tensione in questo momento, se vedo bene circa 5 volte, voi probabilmente
37:48vedete meglio di me, se alzo la tensione 7, 8, vedete 10 volte, vedete la quantità di luce
37:58che aumenta, questa lampadina è progettata per funzionare a 12 volte, penso di essere sui
38:0712 volte e tipicamente sollecitata con questa potenza la lampadina dovrebbe durare da alcune
38:18centinaia circa mille ore. Adesso voglio provare assieme a voi a vedere cosa succede, aumentando
38:27ancora la tensione di questa lampadina vedrete che aumenta moltissimo la intensità, leviamo
38:34quest'altra, l'intensità della luce emessa, ma a un certo momento la lampadina si vendica
38:41e si vendica bruciandosi, allora provo a salire, sono 15 volte, la luce aumenta, la luce aumenta
38:49ancora 16 volte, 18, incidentalmente i fotografi ai quali importa avere molta luce, molta luce
38:58bianca, hanno dei parchi di lampadina che vengono alimentati addirittura il doppio della tensione
39:04di esercizio, non sono ancora riuscito a bruciare, questa lampadina si vede che è robusta, prova
39:10a tirare su tutto l'alimentatore, resiste ancora come voi vedete. Adesso io premio la capacità
39:19di questa lampadina funzionare a tensioni più elevate, levandole la sollecitazione, ma
39:24ritenete questa enorme variazione di intensità e del colore della luce emessa in funzione
39:33della temperatura, vedete qui in questo momento, vedete che questa lampadina è praticamente
39:38rossa, è molto rossastra la luce, da queste parti è già bianca e se vado più su la luce
39:46è bianchissima, però la lampadina potrebbe protestare e bruciarsi. Con ciò vi saluto
39:53e ci vediamo per la prossima lezione dove continueremo il nostro discorso sulle lampade.
40:00Buongiorno.