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La storia della Bonifica Pontina, dai tentativi che fin dall'epoca romana e poi ancora nel Cinquecento e nel Settecento, imperatori e papi hanno ideato per bonificare l'area, fino all'avvenuta bonifica realizzata nel ventennio, con la nascita di nuove città.

La vicenda è raccontata grazie a un documentario di Gianluca Botti, di Cmunicazione Tecnologica, che ha raccolto la testimonianza di Annibale Folchi, memoria storica dell'Agro Pontino, purtroppo recentemente scomparso.

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Trascrizione
00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:30Scomparsa di un ricercatore, uno storico, uno studioso che ha dedicato tutta la sua vita all'agro pontino Annibale Folchi, purtroppo scomparso alcuni anni fa. Gianluca Botti, io andrei adesso a vedere la seconda parte del tuo documentario per poi commentarla insieme qui in studio.
01:00Grazie a tutti.
01:30Il problema fu affrontato con un concetto nuovo, ai primi del Novecento, con le prime leggi dello Stato unitario sulla bonifica.
01:41Ma il governo in quel momento, forse anche per scarsità dei mezzi finanziari che aveva, riconobbe come suscettibile di bonifica solo il comprensorio della bonificazione pontina.
01:56Cioè circa 27-28 mila ettari che in gran parte erano stati bonificati da Pio VI e poi erano purtroppo degradati.
02:09L'area più vasta, quella al di là della riva destra del Sisto, che è un fiume parallelo al canale Linea, quella era restata allo stato di natura e era la più tormentata per i dislivelli, per gli acquitrini, per le piscine.
02:29Era fittamente boscata, aveva ampie radure che venivano utilizzate per l'allevamento delle bestiame, in parte anche per la transumanza che era molto attiva nei mesi invernali.
02:47Ed era quella che pregiudicava di più il sistema idrico e l'igiene della zona.
02:55In questo territorio si profilò la necessità di un intervento di bonifica integrativo di quello che c'era stato nella bonificazione pontina,
03:06verso gli anni del dopoguerra, della prima guerra mondiale, quando, per risolvere i problemi della disoccupazione, il governo finanziò interventi di natura risanatrice di recupero della terra incolta alle iniziative private.
03:30Queste furono particolarmente attenti ad assicurarsi i fondi e tra queste si pose in una posizione dominante una società bonifica pontina,
03:44società che venne costituita con i capitali del Banco di Roma e poi alcuni grossi possidenti dell'agropontino,
03:54divennero soci di questa società conferendo i loro territorio in cambio di azioni.
04:07Dunque da quel momento si pone all'attenzione del paese, all'attenzione dell'opinione pubblica, l'urgenza di bonificare anche Piscinara.
04:19Il primo interessamento quindi per la bonifica di Piscinara, mentre quella della bonificazione pontina
04:32riprendeva gradualmente con il finanziamento dello Stato perché aveva riconosciuto veritevole di bonifica quel territorio,
04:42Piscinara interessò i privati.
04:46Alla fine i privati, i possidenti più accorti del territorio, intervennero e crearono il consorzio di Piscinara,
05:00un'associazione di proprietari terrieri ai quali lo Stato dava in concessione i lavori per la bonifica.
05:07Lo Stato interveniva in modo adeguato con fondi cospicui, mi pare il 75%,
05:16per il resto a metà provvedeva sia la provincia che i privati,
05:23quindi i privati con un contributo del 12,50% potevano risanare il territorio
05:32e recuperare le terre impaludate, le terre scarsamente coltivate e metterle a coltura.
05:40Era un progetto che naturalmente richiedeva capacità, tempi di attesa e molte energie.
05:49Quindi il progetto industriale presentato dalla Società Bonifica e Pontine
05:56prevedeva di risanare i terreni, prepararli per la messa a coltura,
06:03creare un bacino idrico a ridosso della collina, in località Giulianello,
06:11per disporre dell'acqua da utilizzare poi per irrigare i terreni.
06:19E tra l'altro prevedeva anche l'appoderamento e la vendita dei terreni risanati a piccoli lotti.
06:28E cosa più straordinaria, ma come dire, per abbindolare l'opinione pubblica, locale e nazionale,
06:38prevedeva addirittura la creazione di una città nuova.
06:43L'idea, la proposta di creare una città nella zona di Bonifica
06:50risale proprio all'amministratore delegato di questa società,
06:56che era un milanese molto attivo, molto intraprendente.
07:01Però non riuscì a convincere i consorziati locali,
07:09i quali ebbero sempre un atteggiamento di freno, di ostilità latente.
07:16E insomma, la cosa non andò a buon fine, scoppiò uno scandalo,
07:21ci fu una inchiesta amministrativa, una inchiesta governativa,
07:26voluta e istituita da Venito Mussolini.
07:29Però le conclusioni di questa commissione,
07:34che furono fortemente negative per la società,
07:38furono bloccate da Mussolini.
07:42Sicuramente per interessi molto generali.
07:47Faccio sta che poi l'azione, la presenza e l'operatività di questa società di Bonifica
07:57si ridusse totalmente fino a scomparire,
08:02perché poi alla fine Fallini e i suoi terreni,
08:07che erano cospicui molto numerosi,
08:10furono comprati da società immobiliari che operavano a Roma.
08:15Intanto il Consorzio di Bonifica di Piscinara,
08:22superata la crisi e riorganizzato,
08:26chiamò alla sua direzione un esperto di Bonifica,
08:31l'ingegnere Natale Prampolini,
08:34che era l'artefice della Bonifica nel Modenese,
08:38ed era un'autorità.
08:40Piano piano lui rimise in ordine le cose,
08:44stabilì nuovi rapporti con il Ministero dell'Agricoltura,
08:49era in buoni rapporti con Mussolini,
08:53e quindi utilizzò tutte queste agevolazioni personali
08:57per sostenere il programma del Consorzio di Piscinara.
09:02E allora l'affascinante storia della Bonifica Pontina
09:14attraverso le immagini d'epoca
09:17e i racconti di Annibale Folchi
09:20nel documentario di Gianluca Botti.
09:24Gianluca, te poi tra l'altro con comunicazione tecnologica
09:28ti occupi anche di divulgazione ingegneristica, scientifica,
09:35quindi poi dopo magari approfondiremo anche meglio
09:39quelle che sono le difficoltà,
09:41il grande lavoro dal punto di vista ingegneristico
09:44per realizzare quest'opera che è stata tentata per millenni
09:48e realizzata con grande difficoltà,
09:51ma anche con grande capacità.
09:53Beh sì, abbiamo visto dal racconto di Annibale Folchi
09:57dei primi anni del Novecento
09:59come i tentativi di Bonifica si sono susseguiti
10:03non solo durante la storia,
10:05fin dal tempo dei Romani e dei Papi,
10:08ma sono entrati nel vivo proprio ai primi del Novecento
10:11quando si è affrontato il territorio più complesso,
10:14che è appunto quello dei campi di Piscinara,
10:16cioè dall'Appia fino al mare.
10:17Era il territorio che presentava le sfide ingegneristiche più grandi
10:23e che ovviamente richiedeva l'intervento dello Stato
10:27con forza e con determinazione,
10:29cosa che nei primi anni del Novecento
10:31dove invece si era tentata una formula mista
10:34di collaborazione tra Stato e privati,
10:36purtroppo non si era riuscito ad arrivare a un risultato definitivo
10:41che arriverà solamente negli anni successivi
10:44quando invece lo Stato appunto con l'intervento del partito fascista
10:49sarà molto più incisivo e determinante.
10:52Quindi paradossalmente per l'agropontino è stato un bene
10:56che lo Stato in quel momento fosse uno Stato totalitario
11:00da tutti i punti di vista.
11:03Certo, è un paradosso in cui però gli aspetti negativi
11:08e poi vedremo anche attraverso il racconto
11:13non mancheranno aspetti negativi
11:15che poi esploderanno nel periodo della Seconda Guerra Mondiale,
11:21un periodo in cui poi l'agropontino è stato purtroppo
11:24territorio di eventi assolutamente tragici
11:28che poi Gianluca Botti racconterai anche nel tuo documentario
11:33attraverso sempre le parole Annibale Folchi.
11:36Tutto questo però lo scopriremo fra poco
11:38torneremo fra pochissimo qui su Polis
11:42il racconto dei territori.

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