Roma, 10 apr. – In un'Italia che ogni anno piange la scomparsa di circa 12.000 donne a causa del tumore al seno, presso il Rome Convention Center La Nuvola si è svolta la tavola rotonda dal titolo Come la tossicità economica influenza la qualità della vita nelle donne con tumore al seno, evento organizzato nell'ambito della mostra fotografica del decennale di Women for Women against Violence. Un incontro pensato per portare alla luce una delle dimensioni più taciute della malattia: quella economica.
«Per 12 lunghi anni ho vissuto una doppia violenza» – ha dichiarato Donatella Gimigliano aprendo i lavori – «quella del cancro al seno che ha colpito me e la mia famiglia, e quella, forse ancor più feroce, della tossicità economica. Lo Stato, che avrebbe dovuto proteggermi, non mi ha dato respiro. Racconto la mia storia per rompere il silenzio su una realtà che riguarda troppe donne invisibili, lasciate sole nella devastazione».
[idgallery id="2206518" title="Tumore al seno e diagnosi precoce: le risposte ai dubbi più comuni"]
Il peso economico del cancro al seno: non tutle le spese sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale
Moderato da Gianni Todini, Direttore di Askanews, l'incontro ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario, accademico e finanziario in un confronto trasversale e urgente. Simona Loizzo, membro dell'Intergruppo Parlamentare sul Tumore al Seno, ha posto l'attenzione su diversi aspetti ancora trascurati: «L'accesso rapido ai farmaci oncologici fondamentali, il diritto alla ricostruzione, il sostegno alle donne libere professioniste colpite dal cancro che non riescono ad accedere al microcredito. Troppe spese per la terapia non sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale e spesso si perde anche il lavoro. Sono pronta a raccogliere proposte concrete da portare in Parlamento».
[idarticle id="2465367,2416203" title="Tumore al seno: per Komen Italia la parola d’ordine è prevenzione gratuita,Il tumore al seno può farci meno paura?"]
«Il nostro Istituto ha come obiettivo primario quello di sostenere le donne affinché possano affrontare il percorso oncologico con fiducia» – ha spiegato Valeria Vittimberga, Direttore Generale INPS – «La nostra sensibilità verso le persone oncologiche è molto forte, e la malattia non può diventare un ostacolo alla realizzazione personale».
Sul fronte sanitario, il Professor Lucio Fortunato, direttore della Breast Unit dell'Ospedale San Giovanni, ha sottolineato che: «La malattia tocca aspetti profondi come l'autonomia economica. Le spese sono ingenti, fino a 1000 euro a trimestre, e l'80% riguarda cure parasanitarie. Il 14% delle pazienti ha visto il proprio reddito dimezzato. Non possiamo ignorare questa realtà».
[idgallery id="2319064" title="Tumore al seno metastatico e rientro al lavoro: cosa è importante sapere"]
Finanziamenti per donne con patologie oncologiche?
Sul fronte del credito, Riccardo Graziano, Segretario Generale dell'Ente Nazionale per il Microcredito, ha illustrato alcuni progetti già avviati: «Da 2 anni a questa parte l'ENM, e in particolare il CdA con l'Avv. Rosaria Mustari, sta approfondendo questi temi per avviare nuovi progetti di finanziamento in favore delle donne afflitte dalla patologia oncologica e dalla tossicità finanziaria. Vogliamo aprire un tavolo operativo con il governo per rendere questi strumenti accessibili in tempi brevi».
Cosimo Damiano Capolupo, Vice direttore Generale Banca Popolare del Lazio, ha sottolineato che: «È una forma di responsabilità sociale che può incidere realmente».
[idgallery id="1760833" title="Tumore al seno e Menopausa: come riconoscerlo e curarlo"]
Un rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale
Giorgio De Toma, Comitato Scientifico LILT ha rilevato che: «Serve invece un deciso rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale, con un'attenzione specifica per le donne oncologiche in difficoltà economica». Antonio Tomassini, Associazione Iniziativa Parlamentare per la Salute, ha proposto: «Una unità operativa che tenga insieme salute ed economia con tavoli decisionali partecipativi. Le disparità regionali restano un problema serio».
[idarticle id="1307935,2203132" title="Prevenzione tumore al seno: i consigli di LILT per la diagnosi precoce,Parte il mese della prevenzione con il Nastro Rosa LILT"]
Francesca Rovera, Preside Scuola di Medicina Università dell'Insubria, ha offerto una visione clinica integrata: «Non dobbiamo guardare solo alla sopravvivenza. La personalizzazione della cura, la multidisciplinarietà e il lavoro in rete tra sanitari, istituzioni e terzo settore sono essenziali.» A prendere posizione, anche se a distanza, è Svetlana Celli, Presidente dell'Assemblea Capitolina, con un messaggio forte e deciso: «Dobbiamo intervenire offrendo un sostegno...
«Per 12 lunghi anni ho vissuto una doppia violenza» – ha dichiarato Donatella Gimigliano aprendo i lavori – «quella del cancro al seno che ha colpito me e la mia famiglia, e quella, forse ancor più feroce, della tossicità economica. Lo Stato, che avrebbe dovuto proteggermi, non mi ha dato respiro. Racconto la mia storia per rompere il silenzio su una realtà che riguarda troppe donne invisibili, lasciate sole nella devastazione».
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Il peso economico del cancro al seno: non tutle le spese sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale
Moderato da Gianni Todini, Direttore di Askanews, l'incontro ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario, accademico e finanziario in un confronto trasversale e urgente. Simona Loizzo, membro dell'Intergruppo Parlamentare sul Tumore al Seno, ha posto l'attenzione su diversi aspetti ancora trascurati: «L'accesso rapido ai farmaci oncologici fondamentali, il diritto alla ricostruzione, il sostegno alle donne libere professioniste colpite dal cancro che non riescono ad accedere al microcredito. Troppe spese per la terapia non sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale e spesso si perde anche il lavoro. Sono pronta a raccogliere proposte concrete da portare in Parlamento».
[idarticle id="2465367,2416203" title="Tumore al seno: per Komen Italia la parola d’ordine è prevenzione gratuita,Il tumore al seno può farci meno paura?"]
«Il nostro Istituto ha come obiettivo primario quello di sostenere le donne affinché possano affrontare il percorso oncologico con fiducia» – ha spiegato Valeria Vittimberga, Direttore Generale INPS – «La nostra sensibilità verso le persone oncologiche è molto forte, e la malattia non può diventare un ostacolo alla realizzazione personale».
Sul fronte sanitario, il Professor Lucio Fortunato, direttore della Breast Unit dell'Ospedale San Giovanni, ha sottolineato che: «La malattia tocca aspetti profondi come l'autonomia economica. Le spese sono ingenti, fino a 1000 euro a trimestre, e l'80% riguarda cure parasanitarie. Il 14% delle pazienti ha visto il proprio reddito dimezzato. Non possiamo ignorare questa realtà».
[idgallery id="2319064" title="Tumore al seno metastatico e rientro al lavoro: cosa è importante sapere"]
Finanziamenti per donne con patologie oncologiche?
Sul fronte del credito, Riccardo Graziano, Segretario Generale dell'Ente Nazionale per il Microcredito, ha illustrato alcuni progetti già avviati: «Da 2 anni a questa parte l'ENM, e in particolare il CdA con l'Avv. Rosaria Mustari, sta approfondendo questi temi per avviare nuovi progetti di finanziamento in favore delle donne afflitte dalla patologia oncologica e dalla tossicità finanziaria. Vogliamo aprire un tavolo operativo con il governo per rendere questi strumenti accessibili in tempi brevi».
Cosimo Damiano Capolupo, Vice direttore Generale Banca Popolare del Lazio, ha sottolineato che: «È una forma di responsabilità sociale che può incidere realmente».
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Un rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale
Giorgio De Toma, Comitato Scientifico LILT ha rilevato che: «Serve invece un deciso rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale, con un'attenzione specifica per le donne oncologiche in difficoltà economica». Antonio Tomassini, Associazione Iniziativa Parlamentare per la Salute, ha proposto: «Una unità operativa che tenga insieme salute ed economia con tavoli decisionali partecipativi. Le disparità regionali restano un problema serio».
[idarticle id="1307935,2203132" title="Prevenzione tumore al seno: i consigli di LILT per la diagnosi precoce,Parte il mese della prevenzione con il Nastro Rosa LILT"]
Francesca Rovera, Preside Scuola di Medicina Università dell'Insubria, ha offerto una visione clinica integrata: «Non dobbiamo guardare solo alla sopravvivenza. La personalizzazione della cura, la multidisciplinarietà e il lavoro in rete tra sanitari, istituzioni e terzo settore sono essenziali.» A prendere posizione, anche se a distanza, è Svetlana Celli, Presidente dell'Assemblea Capitolina, con un messaggio forte e deciso: «Dobbiamo intervenire offrendo un sostegno...
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NovitàTrascrizione
00:00Bisogna sensibilizzare le istituzioni e tutta la società civile sul tema del reinserimento
00:08delle donne che hanno subito il problema del cancro al seno. Prevenire è importantissimo
00:16e credo che iniziative come quella di oggi siano molto importanti perché gettano le
00:21basi per future intese e un laboratorio di idee che possa aiutare a sensibilizzare e
00:29a alleviare questo grave problema.
00:37Vi invito tutti a ragionare su come andare incontro alle donne che si trovano stritolate
00:43tra un cancro che comunque è ancora mortale e i debiti che devono purtroppo sopportare
00:52a causa della malattia.
00:54Esiste il microtredito sociale, porteremo le donne che ci chiederanno aiuto presso delle
01:01banche convenzionate con l'ente, ormai sono oltre 50 e cercheremo di costituire un fondo
01:07pubblico di garanzia a favore di questi istituti bancari per aiutarli a prestare dei danari senza
01:16ai problemi tipici del rating di tasso di solvibilità che ovviamente una banca deve
01:22seguire.
01:26Il sistema deve amplificarsi, deve migliorarsi nel prossimo futuro per curare bene la malattia
01:34certamente, ma anche far fronte a tutti questi problemi che man mano che migliora la guaribilità
01:40e quindi la prospettiva di vita diventano preponderanti.
01:44E direi al soccurare una malattia e prendersi cura di una paziente, il prendersi cura vuol dire
01:48che bisogna lavorare in team non solo dal punto di vista sanitario, ma direi anche e soprattutto
01:54con le istituzioni, col terzo settore, con le associazioni di volontariato affinché ci
01:59sia un reintegro poi nella società di queste donne, solo allora davvero potremo dire di aver
02:05vinto questa malattia oncologica.
02:10Io non sono un numero!