l'intervista di Giulia Carla de Carlo ad Anna Vera Viva per Il piacere della Lettura
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti a Il piacere della lettura, il podcast di quotidiano nazionale dedicato ai libri,
00:07agli scrittori, alle scrittrici e alle storie. Oggi abbiamo con noi nei nostri studi la scrittrice
00:13Anna Vera Viva. Benvenuta Anna Vera. Bentrovati. Il libro di cui parleremo oggi è Malamore,
00:20edito da Garzanti. Partiamo subito dal titolo, davvero intrigante, che cos'è il malamore?
00:27L'amore è l'amore che divora, l'amore che distrugge, l'amore che devia verso qualcosa
00:39di negativo, delle passioni che comunque hanno poi un esito tragico in qualche modo,
00:46perché la potenza di questo amore, che poi l'amore vero non è, perché noi sappiamo che
00:51l'amore vero è sempre benefico, quindi è una forma più di ossessione, è proprio un'ossessione.
00:58Malamore è il terzo romanzo di una saga noir ambientata a Napoli, più precisamente nel
01:04rione Sanità, definito un'isola. Ci puoi raccontare di questo quartiere e di come
01:10Napoli sia ideale per un noir? Allora, il quartiere è sicuramente uno dei
01:15quartieri più antichi della città, ricchissimo di storia, ricchissimo anche di leggende e un
01:25quartiere pieno di passioni, appunto, pieno di passioni, di suggestioni e l'ho trovato
01:35ideale per colorare le mie storie. Napoli è un set a cielo aperto, avere questo tipo di
01:44scenografia sicuramente agevola, agevola perché rispetto alle altre ambientazioni è come avere
01:52un personaggio in più. Napoli, la Sanità diventano i protagonisti nei romanzi.
01:59I personaggi che ritroviamo in Malamore e che abbiamo seguito anche negli altri romanzi sono
02:05padre Raffaele e Don Peppino, prete e boss, due fratelli. Ci puoi raccontare in sintesi la storia
02:13di questi due fratelli? Sono due fratelli che nascono appunto nel rione Sanità, sono figli di
02:19un piccolo delinquente, una persona che si assenta moltissimo perché è quasi sempre in mano alle
02:26forze dell'ordine e di una mamma invece molto affettuosa, molto amorevole. Però la mamma
02:33si ammala, muore e Raffaele a sei anni, piccolino, deve essere dato in adozione, quindi viene adottato
02:40da una famiglia romana, una famiglia colta, una famiglia benestante che gli garantisce insomma
02:46un ottimo futuro. Peppino resta nella Sanità, sceglie di seguire le orme del padre, ma rispetto
02:53al padre è molto più ambizioso ed è anche molto più intelligente, quindi inizia già da giovanissimo
02:59una scalata ai vertici della criminalità. Raffaele cresce a Roma e la prima cosa che fa
03:09una volta diventato adulto, perché cresce attendendo sempre l'arrivo di questo fratello che non avverrà
03:14mai, quindi la prima cosa che fa una volta adulto è proprio chiedere notizie, una volta sapute quelle
03:21che sono le scelte del fratello, insomma non pensa sia possibile avere più dei rapporti con lui. Però
03:31passeranno 40 anni, il caso ci metterà lo zampino e padre Raffaele, chiamiamolo un imprevisto insomma
03:41che poi il lettore andrà a leggere, si ritrova ricapultato nel rione Sanità. A quel punto i
03:52rapporti col fratello saranno inevitabili, fratello che nel frattempo è diventato addirittura il boss
04:00del quartiere e il legame che loro scopriranno, essere ancora forte, essere ancora vivo, sarà un
04:12problema per entrambi, perché padre Raffaele si renderà conto che ruoli e posizioni e scelte non
04:20hanno alcun potere di fronte a questo sentimento fortissimo di amore che rinisce. Protagonista di
04:28mal amore è Brunella al secolo Antonio Capasso, puoi parlarci di questa chimera? Brunella è una
04:39semidivinità, uno di quegli esseri che spregionano una seduzione potente e che sono anche abilissimi
04:50a usare questa seduzione come arma, quindi Brunella è ambita, desiderata, bramata,
04:57ma Brunella è anche un essere molto pericoloso. Io credo che la cosa migliore sia scoprirla nel
05:05romanzo, perché qualunque parola potrebbe rovinare l'effetto sorpresa di una personalità così complessa
05:15la cui natura alla fine è anche funzionale però all'evolversi della storia. Il tema del doppio
05:21è ricorrente nelle tue storie e in questo romanzo ancora di più, mi è sembrato che il tema proprio
05:27del doppio e della maschera ti siano molto cari, perché? Ma perché io credo che sia un tema molto
05:34umano, molto umano, tutti cerchiamo uno schermo dietro al quale nasconderci, con il quale
05:46proteggerci o con il quale aggredire, tutti noi interpretiamo ruoli diversi a secondo dei vari
05:54momenti della vita, delle varie circostanze, quindi il tema del doppio ma anche del triplo,
06:02del quadruplo, io credo che siano effettivamente umani. Un personaggio molto caro, molto amato e
06:10ricorrente è Assuntina, ci puoi parlare di Assuntina? Assuntina rappresenta l'amore disinteressato,
06:21l'accoglienza, il sentirsi l'essere genitrice pur senza esserlo, quindi questo amore profuso verso
06:34tutti, poi l'elemento del suo carattere che più intriga chiaramente è quello del suo essere così
06:41impicciona, così pettegola, ma lei in effetti è solo veramente interessata dalle vite degli altri,
06:49in qualche modo vorrebbe fare parte delle vite di tutti. I tuoi libri si possono definire romanzi
06:56con un'indagine, perché la storia al centro di tutto, oltre ovviamente all'indagine, come mai
07:03hai deciso di utilizzare proprio il noir per raccontare le tue storie? Perché a me interessa
07:10osservare l'essere umano in prossimità di un crimine, in prossimità di un evento che lo
07:17destabilizza, che distrugge il suo quotidiano, la sua ordinarietà, le abitudini, la zona di
07:29comfort, quindi in quel momento l'essere umano deve venire fuori e viene fuori più vero con
07:38tutta la sua potenza, con tutte le sue passioni, non potendo più vivere di automatismi è costretto
07:46a far leva su tutte le proprie risorse, quindi io trovo che sia molto interessante osservare gli
07:52esseri umani appunto in prossimità di una deflagrazione, che può essere un crimine,
07:58che può essere un evento tragico, che può essere una catastrofe, una guerra, insomma qualcosa che
08:04li destabilizzi, che li tiri fuori, che li obblighi a vivere davvero. Secondo te è possibile assuefarsi
08:15alla violenza e alla bruttura? Sì, purtroppo sì, l'uomo ha questo tratto che è sacrifico da un
08:26lato ma lo condanna dall'altro, ci si abitua a tutto, è una fallace, l'abitudine è qualcosa di
08:34terribile perché diventa assuefazione, ci fa perdere lo sguardo oggettivo su quello che abbiamo
08:47intorno, a volte anche su quella che è la nostra stessa vita, quindi sì l'abitudine è pericolosissima
08:55e purtroppo l'abitudine contempla pure l'abituarsi ad essere circondati dalla violenza, delle
09:02ingiustizie, della mancanza di rispetto verso i diritti fondamentali dell'uomo. Nei tuoi romanzi
09:09per conoscere il presente si attinge al passato, quanto è importante il passato collettivo e
09:15personale per sapere chi siamo oggi e per sapere anche come saremo in futuro? Importantissima,
09:23noi siamo frutto, la somma delle nostre azioni, di tutto il nostro passato e anche la collettività,
09:33tutte le civiltà si differenziano proprio in quello, non sono tutte uguali perché hanno
09:42passati diverse storie diverse a cui hanno attinto chiaramente elementi completamente
09:51differenti, è importantissimo il passato come è importantissimo il presente perché noi oggi
09:58gettiamo i semi di quello che sarà il futuro della nostra civiltà. In mal amore ha inserito
10:07anche la lirica, la lirica che è quasi un'allegoria delle vicende, che cos'è per te la lirica,
10:13quanto è importante? Allora per me la lirica rappresenta le passioni umane che si vede
10:24esagerate e l'ho sempre trovata molto seducente. Oggi al piacere della lettura abbiamo parlato
10:32di Mal amore, edito da Garzanti e tu Anna Vera che libro consiglieresti per il piacere della
10:39lettura? Delitto e castigo. Perché? Perché la giustizia a tanti volti, a tanti volti anche
10:52quello del senso di colpa, io lo trovo un romanzo che racchiude veramente, voglio specificare che
11:00è stato difficilissimo scegliere uno solo, potrei dire il conte di Montecristo, ne potrei nominare
11:08veramente centinaia, non esiste il libro perfetto, il romanzo perfetto, però delitto e castigo penso
11:16che induce indaghi su quelle che sono proprio le domande più pericolose che un essere umano si fa,
11:31forse pericolose quanto le risposte che poi si deve dare se è disposto a darsene.
11:40Grazie mille.
11:41Grazie a voi.