• 2 mesi fa
Giulia Carla De Carlo intervista la scrittrice Marta Lamalfa

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Trascrizione
00:00Benvenuti a Il piacere della lettura, il podcast di Quotidiano Nazionale dedicato ai libri,
00:08agli scrittori, alle scrittrici e alle storie. Oggi abbiamo il piacere di ospitare la scrittrice
00:14Marta Lamalfa. Ciao Marta. Ciao, piacere poi. Oggi parleremo del libro L'isola dove volano le
00:21femmine, edito da Neri Pozza. Parla di un'isola, Alicudi, all'inizio del Novecento. Ci racconti
00:28quest'isola? L'isola di Alicudi è anche geograficamente un'isola molto particolare,
00:33perché ha la forma di un vulcano, infatti è proprio un vulcano spento. Quando sono andata
00:39per la prima volta mi ha fatto paura, nel senso che mette soggezione. Hai paura che da un momento
00:47all'altro esploda, scoppi e tu rimani là in balia della lava. È anche una sorta di luna,
00:53perché da una parte c'è tutta una parte nera dove non si può andare, poi però una parte di campi,
00:59ci sono pochi pescatori o comunque in mare ci vanno poco. Al tempo in cui ho ambientato il
01:04libro effettivamente il mare faceva paura, quindi c'erano moltissimi contadini e pochissimi
01:11pescatori. Da una parte ci sono le sciare da una parte dell'isola, quindi questi residui della
01:17lava che adesso si sono solidificati, chiaramente è scivoloso, qualche volta magari si perde una
01:24pecora da quelle parti, però insomma è difficile per un essere umano arrivarci. E invece l'altra
01:31parte è un pochino più accogliente, ma giusto un po'. Però ti ha fatto paura anche l'altra parte?
01:37Sì, assolutamente. E invece il rapporto con le isole vicine, perché c'è vulcano, poi un po' più là c'è
01:44Lipari, com'è il rapporto tra gli Alicudari, giusto? Si chiamano così gli Alicudari? Ognuno
01:52li chiama in modo diverso, io ho scelto questo termine Alcudari che è quello dialettale,
01:56però ufficialmente dovrebbe essere Alicudesi. Quindi com'è il rapporto con le isole vicine?
02:04Allora le isole vicine non sono poi così tanto vicine, nel senso che la più vicina è Filicudi,
02:10che è la più approcciabile, ma per arrivare alla terraferma, quindi per arrivare a Messina,
02:17Alicudi è la più lontana di tutte, è la più estrema, anche attualmente non è agevolissimo
02:24arrivarci con i traghetti, ce ne sono pochi ed è molto limitato. Al tempo era ancora più difficile,
02:31perché ci volevano ore di navigazione in un mare molto impegnativo, perché appunto si chiamano
02:39isole eolie, perché sono le isole del vento. Tu hai deciso di scrivere questo ramando dopo
02:44che hai letto un articolo? Questo articolo riportava una teoria antropologica che mi
02:49ha molto affascinata. Secondo questa teoria, a inizio Novecento, nell'isola la segale,
02:58che utilizzavano tutti per panificare, quindi per mangiare effettivamente, perché c'era poco
03:05altro oltre il pane, è stata contaminata da un fungo parassita e questo fungo aveva lo stesso
03:12ingrediente base dell'LSD, quindi l'isola, secondo questa teoria, avrebbe vissuto una
03:18sorta di allucinazione collettiva. Chiaramente questa teoria mi ha affascinato molto e ho
03:23pensato che avesse un buon potenziale narrativo. Infatti noi entriamo nel tuo libro e ci sono
03:30delle cose che succedono molto strane, quasi magiche, e comunque la prima cosa che vediamo,
03:38a parte la morte, perché vediamo una morte immediata, è il pane nero. Il pane nero è
03:43questo pane che viene mangiato, qualcuno dice, che comunque si deve mangiare perché fa più paura la
03:52fame e quindi è un libro che parla di fame. Sì, assolutamente, perché già l'idea che se un fungo
04:03contamina una segale è visibile questa contaminazione, perché comunque c'erano delle
04:11screscenze nere che venivano appunto chiamate tizionara, perché sono nere come i tizioni di
04:16carbone, quindi era visibile il fatto che la segale fosse andata male. Tra l'altro il pane
04:22non aveva un buon sapore, puzzava, quindi era chiaro che c'era qualcosa che non andava,
04:30che la segale era marcia. Però nonostante questo continuavano a mangiarne, perché era una delle
04:37poche cose che avevano. Diciamo a braccetto della fame c'è la povertà, la povertà che di quasi
04:45tutti dell'isola, a parte i proprietari terrieri che sono un paio, più i figli diciamo di questi
04:51proprietari, però la povertà dilaga in quest'isola eppure sono dei grandi lavoratori, tutti lavorano
04:57tanto, anche i bambini devono aiutare a lavorare, però si dice che non si devono avvicinare alle
05:04persone ricche, quasi come se la povertà fosse una malattia. Assolutamente, viene vissuta la
05:09povertà quasi come una malattia genetica, nel senso che si trasmette di padre in figlio e uscire
05:17da questo ciclo di povertà è assolutamente difficile. Qualcuno ci prova, qualche personaggio
05:24dice sempre adesso vado via dall'IQ di cerco fortuna altrove, però uscire dall'isola è sempre
05:31molto difficile proprio perché l'altrove fa paura, perché non si conosce. Un ragazzo esce dall'isola
05:37anche se non è che voleva uscire dall'isola, ma è quasi costretto a uscire, che è nardino perché va
05:44a scuola a Lipari e quindi deve andare a scuola perché ha dei problemi, non può aiutare, quindi
05:49qualcosa deve fare e qualcosa è la scuola. È incredibile come le piccole cose siano importanti
05:55per lui perché ha le scarpe, lui finalmente ha le scarpe ed è molto emotiva quella parte in cui lui
06:03tenta di proteggerle. Sì perché per lui è una cosa nuova, è una cosa da ricchi appunto avere delle
06:09scarpe, non sa come usarle perché è abituato a camminare scalzo, per lui è proprio un passaggio,
06:17un'aspirazione a qualcos'altro, a possedere le scarpe, camminare con le scarpe, ma anche le
06:24bretelle che gli danno da mettere per andare a scuola. Lui si sente un uomo adesso e quindi
06:35affronta questa nuova avventura con questo stato d'animo. E arriva a Lipari e la meraviglia,
06:42trova la meraviglia, la luce, le persone, la modernità, ci può raccontare questa meraviglia
06:48rispetto a un'isola che è rimasta ancora indietro, l'elettricità è arrivata, diciamo, da poco. Era
06:54affascinante questo contrasto tra un'isola di assoluta miseria come Alicudi e quella di Lipari
07:02in cui nello stesso periodo, secondo l'archivio storico e odiano, si viveva quasi un periodo di
07:09belle époque. C'erano le bande di paese che suonavano in giro, oppure si organizzavano feste
07:15private, appunto c'era l'illuminazione stradale e quindi la vita notturna era anche affascinante
07:25per un bambino che assolutamente non aveva sperimentato niente del genere prima. Ritornando
07:34a Alicudi, uno dei temi più importanti, cioè l'isola dove volano le femmine, come mai volano
07:40quest'isola, c'è la leggenda delle Magliare e ce lo vuoi raccontare? Allora, quella delle Magliare è
07:45una leggenda che è diffusa non solo in Sicilia ma anche in diverse parti d'Italia, ma le Magliare
07:55eoliane sono particolari perché spesso, al contrario delle altre che sono spesso associate
08:01con la guarigione, con poteri che possono anche aiutare l'altro, le Magliare eoliane sono delle
08:11streghe che pensano a divertirsi, quindi organizzano banchetti attorno al fuoco in cui si mangia,
08:18si balla, fanno anche dei piccoli scherzetti alla popolazione, sono dispettose, però rappresentano
08:25proprio un ideale di evasione, di libertà, che secondo me era necessario proprio perché si viveva
08:34in un periodo di assoluta privazione, quindi loro potevano volando arrivare fino a Palermo,
08:41prendere cibo, quindi lo robavano effettivamente, e tornare ad Alicudi per mangiarlo tutte insieme.
08:50E diciamo quindi queste Magliare sono una sorta di ispirazione per le donne che vogliono essere
08:56libere e emancipate, un po' c'è un personaggio, Caloria, che è definita Magliara, e Caterina,
09:04la protagonista, insomma, la ammira, la vuole, quindi la Magliara è più vicina a una follia o
09:10una magia? Più vicina a una follia forse. Comunque erano viste male dalla società,
09:16perché avevano fatto un patto col diavolo, quindi voler diventare una Magliara è una
09:22follia, è fuori dalla concezione ordinaria del mondo. C'è un passo molto interessante e toccante
09:29tra Palmira e Caterina, a un certo punto in un passo, non andiamo a spoilerare troppo il romanzo,
09:35però, è non dirle a nessuno mai che carne siamo. Che cosa volevi dire? Che le donne dovevano
09:41nascondersi da tutto? Io ho parlato tanto di carne, di corpi all'interno di questo romanzo,
09:47proprio perché sentivo che era un tabù al tempo, quindi anche lì un discorso di privazione,
09:55privarsi di tutto e anche del proprio corpo. Soprattutto per le donne il fatto di avere una
10:02carnalità che spesso era ridotta all'osso, vista la privazione alimentare, era molto importante da
10:11esplorare. Tu hai esplorato anche un tema che fino a poco tempo fa in realtà è rimasto tabù,
10:17che sono le mestruazioni, tu ne parli proprio in maniera fisica. Le mestruazioni facevano
10:23diventare la ragazza donna, doveva uscire di casa, prendere marito, però non poteva
10:29toccare il cibo fresco se no diventava marcio, eccetera. Parlare di mestruazioni oggi in termini
10:36così specifici è un atto politico? Sì, perché credo che sia ancora difficile parlarne, cioè
10:42anche adesso ci portiamo un po' dietro questo tabù, per cui nemmeno si pronuncia spesso la
10:48parola mestruazioni, devi avere il ciclo, devi essere indisposta, devi avere le tue cose, è
10:54difficile che una persona dica oggi ho le mestruazioni. Tu parli di questo mondo femminile
11:01dove è ancora un tabù e quindi diciamo portandola ad oggi sembra che tu voglia dire andiamo oltre,
11:09noi donne siamo così e così dovete prenderci. Io non volevo scrivere un romanzo storico quando
11:16ho cominciato a scrivere, cioè mi ci sono un po' ritrovata perché mi interessava questa storia,
11:23quindi avevo molto interesse al fatto che fosse attuale, cioè che parlasse ai giorni nostri.
11:29Chiaramente la condizione della donna era peggiore, quindi alcune tematiche sono molto
11:34amplificate rispetto a quello che viviamo oggi, però è interessante notare come anche nel riscontro
11:40che ho avuto dai lettori molti mi dicono non è che siamo ancora tanto lontani. Infatti questa
11:49questione è dura a passare, ancora ci sono molti tabù. Tu parli anche di politica attraverso un
11:56personaggio che si chiama Ferdinando, con lui parli sia di cultura che di politica,
12:00di come si possa cambiare il mondo se uno veramente vuole. Ferdinando è un idealista,
12:07però per me rappresenta un po' il vecchio uomo bianco che va in Africa per fare del bene ma lo
12:15fa con i mezzi occidentali, quindi lui è uno straniero, viene da Napoli, non è così straniero,
12:22però arriva nell'isola e vuole fare la rivoluzione, quindi cambiare le cose ma a modo
12:27suo, senza avere la sensibilità nei confronti dell'isola e cercare di capire quel mondo,
12:36quel piccolo mondo, però ha buone intenzioni, cerca di portare avanti questi ideali socialisti e di
12:44cambiare effettivamente le condizioni della popolazione e alcuni lo seguono, sono interessati,
12:51vogliono cambiare, vogliono migliorare. C'è chi lo segue e chi invece dice che è un pazzo perché le
12:59condizioni proprio dell'isola sono diverse rispetto a quello che lui vorrebbe fare. Un
13:04altro punto importante è la cultura, c'è comunque un rispetto verso la cultura che attualmente
13:13sembra non ci sia più. Sì, diciamo che lui veniva visto come superiore agli altri non perché aveva
13:21più soldi ma perché aveva cultura, aveva studiato e Nardino quando va a scuola spera di diventare
13:30come lui, quindi di studiare per essere migliore, quindi assolutamente nel romanzo la cultura e lo
13:38studio viene vista come un'arma di riscatto, riscatto sociale cioè nel senso un modo per uscire,
13:45l'unico forse modo per uscire dalla povertà. E oggi invece com'è la situazione rispetto alla
13:51cultura? Oggi forse è contrario, è un modo per entrarci. Marx disse che la religione è l'oppio
13:58dei popoli, tu fai i cambi paradigma e dici l'ignoranza è l'oppio dei popoli, è così?
14:03Beh dal punto di vista di Ferdinando che è quello che pronuncia questa frase assolutamente
14:09è comunque concordo. Perché hai sentito l'esigenza di dover raccontare proprio questa storia? Ci ho
14:15pensato diverse volte perché appena l'ho letta sono rimasta molto affascinata e probabilmente
14:22perché io sono nata in Calabria e dalla casa in cui sono cresciuta il panorama che avevo
14:30erano le isole Olie, però effettivamente Alicudi era un'isola che stava oltre le altre quindi
14:36sapevo che effettivamente stava davanti a me ma non riusciva a vederla e quello è un po' stato il
14:43mio luogo dell'immaginazione dove potevano succedere tutte le storie. Oggi al piacere
14:48della lettura abbiamo parlato dell'isola dove volano le femmine edito da Neripozza e tu Marta
14:53quale libro consiglieresti per il piacere della lettura? Allora io consiglio L'ora di tutti di
14:59Maria Corti, la mia edizione è un po' vecchiotta, adesso è edito da Bonpiani, lo consiglio per
15:06vicinanza ai temi trattati nel mio libro perché si tratta comunque di un romanzo storico e parte
15:13da un episodio avvenuto a Otranto cioè la presa, la battaglia di Otranto del 1480 ma la cosa bella
15:23di questo romanzo per cui lo consiglio è che presenta diversi personaggi che vivono quella
15:30battaglia con diverse sensibilità e anche diverse emozioni, diversi ruoli della battaglia che
15:39cercano di sopravvivere all'ora che deve arrivare. Grazie mille Marta. Grazie a voi.

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