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Trascrizione
00:00:00Una nuova puntata di Ipso Fatto sta per iniziare, parleremo con Stefano Santori di Biohacking,
00:00:07ora anche in materia di studio di un master universitario dedicato e riconosciuto dal Ministero dell'Università e della Ricerca.
00:00:15Discuteremo poi di sicurezza e di come trasformare il rischio in opportunità insieme all'ingegnere e professore Gianluca Gianni.
00:00:23Avremo ospite la fotografa, regista, docente di cinema Ginevra Barboni
00:00:28tra le premiate della decima edizione di Storia di Donne
00:00:31e parleremo del ritorno di Dante Baldini, figura ormai consolidata nel panorama dei detective della narrativa italiana
00:00:39con il suo autore, il giornalista Riccardo Bruni, ovviamente sempre in compagnia delle nostre rubriche, subito dopo la sigla.
00:00:59Ben, ritrovate una nuova puntata di Ipso Fatto, l'Italia si racconta, tanti argomenti diversi, tanti ospiti da tutta Italia.
00:01:06Il primo, Stefano Santori, biohacker, coach, consulente e formatore con un'esperienza quasi trentennale.
00:01:14Lavora con atleti universitari, con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici,
00:01:24con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici, con i suoi amici.
00:01:29Lavora con atleti olimpionici, ha lavorato anche con grandi brand ed è direttore scientifico del primo Master italiano in Biohacking Coach
00:01:36riconosciuto dal Ministero dell'Università e della Ricerca.
00:01:40Eccolo in collegamento, buongiorno Stefano, ben trovato e grazie.
00:01:44Buongiorno, buongiorno a tutti ovviamente.
00:01:46buongiorno allora parliamo di biohacking tutti sanno di che cosa si tratta o
00:01:52ancora c'è bisogno di fare chiarezza seppur ormai vip di tutto il mondo ne
00:01:58facciano un utilizzo quotidiano? No in realtà secondo me è giusto e anzi ti
00:02:04ringrazio molto per questo inizio perché c'è ancora un po' bisogno di fare
00:02:09chiarezza secondo me e io ne approfitterei proprio in pochi minuti per
00:02:14farla insieme a voi questa chiarezza. Allora il biohacking intanto non è una
00:02:19scienza pertanto chi dovesse dire che è una scienza essa stessa sta già diciamo
00:02:25sbagliando perché è una disciplina e quindi è un ombrello che ha un insieme
00:02:31di protocolli di azioni di metodologie ma anche di device che si possono
00:02:36utilizzare per ottimizzare la propria salute e per cambiare i propri stili di
00:02:40vita quindi non è che possiamo dire che c'è una nuova scienza che si chiama
00:02:44biohacking possiamo invece dire che esiste un insieme di protocolli che
00:02:49permettono alle persone liberi di decidere quale protocollo attuale quale
00:02:53protocollo magari un po' troppo troppo duro da affrontare o non è il momento e
00:02:57tutto magari consultandosi con un medico di fiducia soprattutto sui
00:03:02protocolli un po' più impegnativi e quindi si decide poi di affrontare
00:03:07questo cambiamento nella vita per ottenere un lifestyle quindi uno stile
00:03:11di vita più consono per lo stare bene questa è la definizione importante poi
00:03:17le basi scientifiche invece sono sottostanti cioè faccio un esempio
00:03:21Francesca per tutti uno dei protocolli più diffusi nel
00:03:25biohacking è quello dell'adeguamento della nostra diciamo allineamento e i
00:03:31ritmi circadiani e anche qui cosa devo dire a livello scientifico c'è il mondo
00:03:36ci sono data da scienziati che hanno vinto premi nobel per le loro ricerche
00:03:41sulla crononutrizione su ritmi cittadini quindi non ha neanche senso fare la
00:03:46domanda ma il biohacking è scientifico no perché non è che il biohacking deve
00:03:50essere scientifico sono i protocolli gli studi i device le ricerche che invece lo
00:03:56sono e quindi sono un'infinità di ricerche scientifiche studi pubblicazioni
00:04:00che coprono praticamente la maggior parte dei protocolli biohacking poi esistono
00:04:06dei protocolli un po' più innovativi dove invece effettivamente si stanno
00:04:09svolgendo proprio in questo periodo nuove ricerche scientifiche che come
00:04:13sappiamo la scienza ha bisogno di andare avanti per esperimenti e quelli sono se
00:04:17vogliamo quelli un po più pionieristici quindi qui c'è tutta la medicina dei
00:04:21peptidi che è talmente innovativa che anche nella stessa scienza medica
00:04:26alcune cose sono come dire da avanguardia ecco questo spero di aver
00:04:30fatto una supersintesi ma per chiarire una volta per tutti perché se no
00:04:34l'ignoranza sul tema potrebbe generare degli equivoci e della confusione
00:04:39certo e anche di conseguenza quando non è chiaro e non si capisce non si è
00:04:43eticamente trasparenti si possono creare appunto anche delle forme di scetticismo
00:04:50per cui è importante ti ringrazio tanto per averci chiarito in tempi così brevi
00:04:54come quelli televisivi allora un corpus di discipline come ci
00:04:59aiutano adesso sta arrivando in questi giorni è arrivato il freddo si sta
00:05:05avvicinando la stagione invernale il biohacking lavora molto su questo oltre
00:05:11al sonno e ritmi circadiani per esempio di cui citavi facevi riferimento poco fa
00:05:16che citavi poco fa ecco spiegaci come ci può venire in soccorso
00:05:23bene quindi come detto poco fa si tratta di approcciare un cambio di stile di
00:05:28vita innanzitutto e questo riguarda in genere la salute ma ovviamente visto
00:05:32che arriva il freddo riguarda anche il freddo il nostro rapporto con il freddo
00:05:35ancora una volta dobbiamo ricordare che men sana e corpo resano quindi sia la
00:05:40parte mentale che la parte fisica devono collaborare sono sinergiche quindi se
00:05:45già noi a livello proprio mentale psicologico temiamo il freddo perché ci
00:05:49portiamo appresso che so il luogo comune che se prende un po' di freddo sulla
00:05:54gola automaticamente avrò l'influenza questo sicuramente non dispone quindi
00:05:58c'è tutto un lato dai bioarchi che comporta proprio lo studiare in modo
00:06:04oggettivo e scientifico cosa veramente succede perché è questione anche di
00:06:08consapevolezza ad esempio potremmo scoprire che non è che il freddo da
00:06:12solo procura un'influenza perché influenza è un virus le influenze derivano
00:06:16da virus appunto virus influenzali quindi non è che il freddo da solo genera un
00:06:21virus e ce lo inietta è che il freddo può produrre se non si è allenati se non si
00:06:28è abituati al freddo può produrre un irrigidimento ad esempio della parte
00:06:32difensiva della gola che non è abituata quindi se ci copriamo continuamente e se
00:06:37passiamo la vita al primo fresco con 2.000 maglioni 200 sharp berretti che
00:06:43escono fuori solo gli occhi la prima volta che magari siamo senza
00:06:46questa copertura non siamo letteralmente abituati questa cosa la scoprono i
00:06:51motociclisti ad esempio che da quando vanno in moto d'inverno
00:06:54testimoniano ma sai Stefano che da quando giro in moto d'inverno non mi ha
00:06:58malo più beh certo che andare in moto d'inverno
00:07:01significa fare di fatto un addestramento al freddo quindi la prima parte è proprio
00:07:05quella di cominciare a studiare a capire che cosa fa veramente il freddo come ne
00:07:10si può accettare ma non stiamo dicendo di andare a fare il bagno nel mare
00:07:13glaciale artico siamo parlato semplicemente di abituarci al fatto che
00:07:17se scende di qualche grado la temperatura non accade nulla
00:07:20un'altra cosa importante le temperature a casa ci sono persone che hanno le
00:07:244 ore a casa poi escono ed hanno un contrasto termico micidiale oltretutto
00:07:29questo questo caldo innaturale a casa con il freddo invece è naturale fuori
00:07:34produce di nuovo anche a livello psicologico una sorta di paura ad
00:07:38uscire a come sto bene a casa qui stiamo tutti a maniche corte e a casa
00:07:42siamo a 26 gradi è una follia a parte le spese perché ancora una volta abbiamo
00:07:48bisogno soprattutto la notte di ambienti più freschi non le stanze da letto che
00:07:53sembrano le stanze equatoriali ma abbiamo bisogno invece di un sano
00:07:57freschino quindi anche qui l'adattamento graduale al freddo il
00:08:01primo protocollo infatti più semplice adattarci gradualmente piano piano
00:08:04senza fare traumi. Capisco perché tu nel libro che hai scritto che è il tuo
00:08:09nuovo manuale l'hai dato un titolo assolutamente galzante
00:08:13mindset biohacking cioè bisogna proprio cambiare il nostro assetto mentale in
00:08:19questo senso e le nostre abitudini di conseguenza. Esatto assolutamente infatti
00:08:25quello che dicevo poco fa è legato è fatto benissimo a puntualizzare proprio
00:08:30il titolo ma soprattutto il tema è legato molto al mindset che abbiamo
00:08:33quindi se il nostro mindset prevede il freddo come il nemico mortale lo era per
00:08:38i nostri anni naturalmente il freddo era e ancora potrebbe essere oggi un
00:08:42pericolo mortale chiaramente ma qui stiamo parlando ripeto di buttarci
00:08:46nudi nel mare glaciale articolo stiamo parlando di cominciare a cambiare il
00:08:50nostro atteggiamento di fare un graduale adattamento anche la doccia non
00:08:55stiamo dicendo che una persona che non ha mai fatto una doccia fredda
00:08:58domani prende e si butta nella piscina a gennaio ghiacciata stiamo dicendo che
00:09:04magari invece di fare la doccia rovente per dieci minuti si potrebbe cominciare
00:09:08piano piano a spostare quella levetta cominciare almeno a terminare la doccia
00:09:12con un po di tonificazione d'acqua fredda che non dà nessun rischio non ha
00:09:17nessun pericolo e permette anzi di cominciare a capire che in realtà
00:09:21quell'acqua freschina di fine doccia ci dà vitalità tono poi tutti gli studi sui
00:09:27benefici del freddo sono sono un corpus di conoscenza talmente ampio e talmente
00:09:31radicata una storia dell'uomo che non mi metto neanche a parlarne lo sappiamo
00:09:36sin dei tempi antichi ad esempio che il freddo sfiamma se sbattiamo il ginocchio
00:09:40non abbiamo niente a casa la prima cosa che facciamo istintivamente prendiamo il
00:09:43ghiaccio lo appoggiamo sul ginocchio perché sappiamo che il freddo ad esempio
00:09:46aiuta a sfiammare quindi anche l'uso del freddo con questa logica viene bene per
00:09:51tanti altri processi ma chi ha provato che ha avuto il coraggio di buttarsi
00:09:55nella doccia fredda poi mi ha scritto e mi ha chiamato ma sempre gradualmente
00:09:59mi ha chiamato dicendo sai che all'inizio ti ho maledetto poi dopo uscito dalla
00:10:04doccia grande sensazione di vitalità di energia di tono proprio un bel
00:10:10risveglio ripeto sto parlando di fare cose graduali con intelligenza non di
00:10:15esporsi e lanciarsi nel mare ghiacciato oltretutto un caveat importante se
00:10:22ritenete di avere qualche problema cardiovascolare a maggior ragione
00:10:27parlate magari con il medico prima di approcciare il protocollo un po più
00:10:30seri perché non è che uno per 50 anni ha fatto le docce loventi poi un giorno
00:10:35prende se ne va in Irlanda se ne va nei mari del nord trovano un laghetto
00:10:41ghiacciato dice adesso faccio la grande prova pericolosissimo non lo fate io lo
00:10:46faccio ma sono otto anni anzi questo è il nonno anno che vivono in acqua
00:10:50ghiacciata e sei addestrato e bisogna fare questo adattamento in modo graduale
00:10:54l'hai detto più volte questo oggettivo graduale fa la differenza
00:10:59il tuo libro è un libro quindi immagino che si rivolge a qualsiasi target è un
00:11:03libro per tutti ma c'è una novità cioè il fatto che il bio hacking diventi sia
00:11:10diventata anche la materia di studio di un master universitario dedicato e
00:11:14riconosciuto dal mur che è l'ex mur ecco ti volevo chiedere quasi in chiusura
00:11:20Stefano di intervista qual è il suo valore in un contesto accademico e
00:11:24perché un master può essere utile ok allora il master è un master
00:11:30universitario di primo livello tecnicamente quindi aperto a tutti
00:11:33coloro che hanno una laurea almeno il primo livello oppure la nostra buona
00:11:36vecchia laurea del vecchio ordinamento è un master orientato alla diciamo alla
00:11:43creazione di figure professionali perché il master è tenuto in collaborazione
00:11:47ovviamente con l'università e quindi riconosciuta dal mur l'università
00:11:51l'università delle camere di commercio la telematica delle camere di commercio
00:11:54italiane che si chiama universitas mercatorum è una università con cui
00:11:59collaboro dove insegno anche tra l'altro da anni ormai università molto orientata
00:12:03anche per la sua missione è molto orientata proprio a fare upskill, reskill
00:12:09dare nuove skill proprio per entrare nel mondo del lavoro infatti il master non è
00:12:14tanto un master sul bio hacking genere è un master sulla figura del bio hacking coach
00:12:19ovvero una specializzazione dei coach che possono aiutare come da patto tra
00:12:25coach e coci cioè il patto storico che esiste tra chi fa coaching e chi riceve
00:12:30il coaching che si chiama coci questo questo patto e quindi questa figura
00:12:36aiuta le persone a cambiare lo stile di vita senza traumi rivolgendosi ovviamente
00:12:42a tutto ciò che invece è patologico giustamente ai medici perché questo va
00:12:47detto del correttezzo dirlo l'altra parte invece noi coach siamo un po' un
00:12:51anello mancante no se vogliamo perché noi tendiamo ad andare dal medico quando
00:12:56non stiamo bene giustamente il medico ci aiuta i medici salvano anche le vite
00:13:00ricordiamo ma poi non è la missione del medico aiutarci a cambiare stile di vita
00:13:04seguirci farci capire che quello che facciamo quando mangiamo dormiamo ci
00:13:10alziamo come respiriamo non è la sua missione che è ben più alta è quella di
00:13:14curare persone salvare vite e questo piccolo anello mancante che però poi fa
00:13:20la differenza viene coperto dalla figura del coach che invece aiuta la persona
00:13:24a prendere consapevolezza e con questo chiudo perché non giustamente qui
00:13:29potrei parlare per ore e anni però sintetizzo e voglio chiudere dicendo
00:13:35questo una delle missioni fondamentali del coach è ricordare alle persone che
00:13:39la salute prima di tutto è nostra responsabilità non di altri non di
00:13:45tersi noi ne siamo responsabili ce ne dobbiamo prendere cura quando non ci
00:13:48riusciamo si va dal medico come è giusto che sia.
00:13:51Senza delegare ad altri, solo un'ultima nota che do io così come comunicazione
00:13:57di servizio abbiamo parlato appunto del master
00:14:00universitario in blogging l'Italia è tra i pionieri e il quarto paese al mondo
00:14:05siamo un po' il fanalino di goda per tanti motivi tanti versi ma in questo
00:14:10devo dire che siamo abbastanza avanti all'avanguardia questo ci fa onore
00:14:14Stefano è stato un grande piacere averti nostro ospite ti ringrazio tanto
00:14:19ti ringrazio anche per i consigli che ci hai dato appunto avvicinandoci sempre di
00:14:23più al periodo invernale grazie ancora Stefano Santori. Grazie a voi grazie
00:14:28mille alla prossima. Grazie davvero e adesso torna la nostra
00:14:32Costanza Marana con la sua rubrica Piccolo Quotidiano Poetico. Ascoltiamola!
00:14:46Benvenuti anche oggi nel nostro Piccolo Quotidiano Poetico. Oggi parleremo di
00:14:54Paul Éluard. Éluard nasce nel 1895 a Saint-Denis. Suo padre era un contabile di
00:15:03orientamento socialista, la madre era una sarta. Il suo nome è lo pseudonimo del
00:15:10cognome della nonna materna. La prima raccolta poetica di Éluard si
00:15:15intitola Les Devoirs. I suoi studi vennero interrotti per motivi di salute
00:15:21dovuti alla tesi. Éluard entrerà a far parte del movimento surrealista. I surrealisti come
00:15:29Breton e Éluard sentivano profondamente la necessità di un superamento del
00:15:35negazionismo, del movimento dada, attraverso una vera e propria metamorfosi
00:15:41del linguaggio, sottraendo l'arte alla supervisione della ragione, seguendo solo
00:15:47l'inconscio, liberandolo, sdoganandolo sull'input del pensiero freudiano. Il
00:15:54credo in una struttura automatica basata sul cosiddetto dettato del pensiero o
00:16:02pensiero parlato, un vero e proprio processo di automatismo psichico fondante.
00:16:08Nel 1926 i surrealisti aderiscono al partito comunista. Il surrealismo così
00:16:15si inserisce nel dibattito politico-sociale. Questo però contrasta con l'idea di
00:16:22rivoluzione spirituale individuale che invece era animata da esigenze di una
00:16:28vita interiore, collegata al senso del meraviglioso, all'amore e al sogno.
00:16:35Artaud si distaccherà per questo dal surrealismo, poiché egli era un vero e
00:16:40proprio purista e non condivideva l'adesione al partito comunista, perché
00:16:45secondo lui ne confondeva i principi puri che erano proprio estranei al
00:16:51contesto politico-sociale. Éluard e Breton collaboreranno insieme alla rivista
00:16:58La Révolution Surrealiste. Éluard però si avvicinerà poi all'eposizione di Trotsky,
00:17:05si iscriverà al partito comunista e nel 1942 pubblicherà Poesia e Verità,
00:17:13proprio in piena Seconda Guerra Mondiale. Breton romperà la collaborazione con Éluard
00:17:21proprio per questo suo avvicinamento al partito comunista. Éluard collaborerà
00:17:27con la resistenza antinazista. Éluard, con la sua raccolta Poesia e Verità
00:17:34stigmatizza la sua arte come una vera e propria missione sociale. La poesia
00:17:40liberté, ovvero libertà, è proprio priva di ogni senso di retorica ed è inserita
00:17:46tutta nella estetica surrealista con una originalità espressiva fresca e
00:17:54dinamica, che alimenta la tensione politica rendendola in questo modo
00:18:00efficace poiché utilizza delle associazioni di idee piuttosto imprevedibili. È molto
00:18:06fluida poiché priva di punteggiatura, dona speranza e dona voglia di ricominciare
00:18:14dopo la distruzione della guerra, scrivere per dare potere alle parole.
00:18:20In questo componimento, Verità, vi è un'esatta corrispondenza tra la parola
00:18:26e la sensazione, varietà metrica, metafore, immagini, tutto frutto di accossamenti
00:18:34inauditi. È espressione dell'assoluta libertà del soggetto che vuole creare da
00:18:40sé i propri contenuti. Vi leggo alcuni versi dalla poesia Libertà di Éluard.
00:18:47Sulle meraviglie delle notti, sul pane bianco delle giornate, sulle stagioni fidanzate,
00:18:57io scrivo il tuo nome. Sul muschio delle nubi, sui sudori del temporale,
00:19:07sulla pioggia fitta e smorta, io scrivo il tuo nome.
00:19:17Grazie alla nostra Costanza Marana di ritorno in studio. Siamo adesso in collegamento con
00:19:28l'ingegnere docente universitario, oltre che membro del gruppo di lavoro sicurezza del Consiglio
00:19:34Nazionale degli Ingegneri, dove coordina il progetto La Sigurezza a partire dai banchi
00:19:39di scuola da lui ideato nel 2019, Gianluca. Gianni, Gianluca, buongiorno, ben trovato anche
00:19:46a te, grazie per essere qui con noi. Buongiorno, grazie a voi per l'invito innanzitutto.
00:19:51L'abbiamo capito, parliamo di sicurezza, parliamo di un tema che riguarda tutti,
00:19:55la collettività, che ci riguarda davvero da vicino nella quotidianità. Tu sei anche autore,
00:20:01tra le tantissime cose che fai, di questo nuovo libro che è uscito di recente con l'editore
00:20:07Vivere In, dal titolo Si ne cura, trasformare il rischio in opportunità. Ecco ti chiedo,
00:20:14partendo proprio da qui, facendo il punto insieme Gianluca,
00:20:18che cosa significa veramente sentirsi al sicuro? È possibile?
00:20:24No, certamente non è possibile. Il libro parte diciamo con quello che è il significato della
00:20:32parola sicurezza, si ne cura, quindi senza preoccupazione. D'altronde noi tutti i giorni
00:20:37utilizziamo questa parola, ti senti al sicuro, cioè sei certo. Ovviamente sentirsi al sicuro
00:20:45certamente è qualcosa che ti pone in una situazione già di preoccupazione, perché più si è sicuri,
00:20:55più si abbassa la soglia di attenzione. Quindi non è certamente questo un modo per dire che siamo
00:21:09sempre in pericolo, però d'altronde, ma questo lo vediamo in tutte le azioni, nelle cose che
00:21:16quotidianamente noi svolgiamo, bisogna sempre ricordarsi che le cose vanno fatte in modo
00:21:26minuzioso, sia lavoro che a casa, quindi più ovviamente sei sicuro sembra una contraddizione,
00:21:35però più si è sicuri, più la soglia di attenzione nei confronti di azioni che svolgiamo
00:21:41quotidianamente si abbassa. Perché abbassiamo le difese sostanzialmente il grado di attenzione
00:21:48in questo senso, lo vediamo purtroppo e lo sentiamo dalla gronaca, non dico tutti i giorni,
00:21:54ma quasi, degli incidenti sul lavoro che continuano a narrare storie inquietanti,
00:22:01nonostante gli sforzi volti destinati a rendere le normative sempre più rigorose. Qual è secondo te
00:22:11in questo preciso ambito il tassello mancante? Che cos'è che succede e che poi ci restituisce
00:22:19purtroppo questi dati drammatici? Allora io parlo ovviamente da ingegnere,
00:22:25ultimamente si parla anche di intelligenza artificiale, di tutti questi argomenti,
00:22:29uno dei tasselli che sicuramente manca in tutto questo, ma soprattutto nell'ambito lavorativo,
00:22:36è l'importanza che invece si dovrebbe dare a quello che è il fattore umano, che forse è l'anello
00:22:44mancante di questa catena, le normative sono diventate sempre più stringenti, pensiamo che
00:22:51prima dell'81-08, quindi una legge del 2008, dove ovviamente ora si è aperto il doppio binario,
00:22:58che nel momento in cui c'è qualcosa che è in ambito sicurezza sul lavoro, sui cantieri,
00:23:03insomma, ti porta ad una sanzione amministrativa, ma anche a quello che è un procedimento penale
00:23:08che va in parallelo, prima di questo noi avevamo una media di tre morti l'anno, quindi tre perdite
00:23:16di vita durante l'anno, ora siamo a 3,5, nonostante questa legge abbia sicuramente reso
00:23:24ancora più stringente quella che è la maglia di controllo, questo cosa significa? Significa che
00:23:30forse tutto quello che si fa per la sicurezza, se viene fatto solo perché è un obbligo, ma non
00:23:37perché ci sia la cultura della sicurezza, il fatto che ognuno deve pensare di uscire di casa e
00:23:45rientrare a casa con le proprie gambe e quindi c'è la cultura della sicurezza che certamente è
00:23:53qualcosa che manca e che bisognerebbe cercare di trasferire in ogni ambito, la cultura della
00:24:01sicurezza oggi ancora è qualcosa che è latita dal punto di vista datore di lavoro, in questa
00:24:09macchina evolutiva soprattutto legata alla formazione, tutti quanti hanno obbligo di
00:24:15formazione, ma il datore di lavoro ancora oggi, aspettiamo una legge, speriamo che venga il
00:24:21primo possibile, è colui che non ha l'obbligo reale di formazione, o meglio ancora un programma non c'è
00:24:28e quindi è quello che vede questo soltanto come un costo. Come un onere, uno tra i tanti diciamo,
00:24:38tu hai iniziato quasi 9 anni fa il tuo percorso editoriale senza più lasciarlo e hai anche
00:24:44dichiarato apertamente che rappresenta una sorta di vera e propria missione, secondo te oltre
00:24:51all'ambito prettamente lavorativo che cos'è cambiato da allora? Parlo anche del mondo scolastico,
00:24:57per esempio bambini alle prese con educazione civica dove potrebbe essere un'ottima occasione
00:25:03quella di parlare di sicurezza stradale, ma non solo, ti sei dedicato per esempio anche alla
00:25:11partecipazione dei bambini che giocano tranquilli, spensierati su un'altalena nei giardini pubblici,
00:25:18quindi hai cercato di allargare, qual è la tua visione di Insieme Gianluca? La mia visione di
00:25:25Insieme parte certamente con l'idea che la sicurezza debba diventare un qualcosa di
00:25:34estremamente culturale, oggi parlavo prima del datore di lavoro, i futuri datori di lavoro sono
00:25:42i bambini, i ragazzi che si trovano a scuola, sicuramente la sicurezza che vediamo ancora
00:25:50troppo legato all'ambito scientifico, la sicurezza invece è qualcosa che ha a che fare con la vita di
00:25:56tutti quanti i giorni e quindi quello che è il passo culturale che bisogna fare è cercare di
00:26:03ritrovare la sicurezza in ogni materia e in ogni ambito, difatti l'educazione civica, parliamo
00:26:12ora di materie, quello che è il mio percorso, la mia missione è anche cercare di trovare a
00:26:19volte la sicurezza in quello che può essere un gioco, l'educazione civica come è concepita e
00:26:27quindi come diciamo è concepito e ritrovare la sicurezza in questa materia, forse qualcosa che
00:26:32è troppo lontano da quello che potrebbe essere un apprendimento diciamo simpatico di una materia
00:26:40che invece deve essere ritrovata in ogni perché e forse allontana ancora di più quello che potrebbe
00:26:46essere l'alunno ancora giovane che deve invece riscoprire la bellezza di vivere in modo più
00:26:56sicuro. Io ho lavorato tantissimo anche tra le altre cose, mi trovo in un gruppo tecnico nazionale
00:27:06alle Uni, quindi dove facciamo norme tecniche, abbiamo iniziato un percorso anche europeo con
00:27:15la riscrittura di norme tecniche su quella che è la riprogettazione dei parchi giochi, parchi giochi
00:27:19e dei bambini, tu parlavi prima dell'altalena, parlavi prima di questi giochi che sono giochi
00:27:25ovviamente nati con la tradizione, io racconto anche quella che è la riscoperta e la bellezza
00:27:31di questi giochi, giochi nati con quella che è una percezione del rischio del bambino che è legata
00:27:38all'età, i tedeschi sono stati bravissimi a ricostruire con il kindergarten, con l'invenzione
00:27:47di quello che è l'asilo, il percorso evolutivo di quelli che sono i bambini che cercano spesso e
00:27:53volentieri nel divertimento quella che è la non sicurezza, d'altronde lo vediamo anche nei parchi
00:27:59giochi, quelli più famosi, dove ora si sono inventati anche il braccialetto saltafila,
00:28:07il saltafila è proprio nei giochi che sono più pericolosi, proprio perché c'è la ricerca di
00:28:13andare più veloce, la ricerca di volare più in alto e quindi tutto questo fa capire come ancora
00:28:20il bambino che è spensierato, ma anche l'adulto che invece vuole riscoprire queste tentazioni.
00:28:30Nel mio libro parliamo di percezione del rischio, ma parliamo anche di propensione al rischio,
00:28:34c'è la propensione al rischio che è un'attitudine legata proprio a quello che è l'essere umano,
00:28:39che spesso e volentieri ci stanchiamo della quotidianità, ci stanchiamo delle cose normali
00:28:46e abbiamo una nostra propensione innaturale a quello che può essere non un divertismo,
00:28:51ma casomai una ricerca fuori da quella che è la propria esperienza di qualcosa che ti stimoli
00:28:57maggiormente e lì proprio riscopriamo il rischio e spesso si riscopre proprio l'infortunio.
00:29:03Chiarissimo, alla ricerca di una botta di adrenalina e poi però il rischio e l'infortunio
00:29:10sono dietro l'angolo. Un'ultima domanda Gianluca, tu hai partecipato in qualità di esperto della
00:29:17materia ovviamente sicurezza, la trasmissione tv di martedì sulla 7, ecco ti chiedo un consiglio
00:29:24a noi addetti alla comunicazione, che cosa possiamo fare per cercare di diffondere la
00:29:30cultura della sicurezza in modo efficace a livello mediatico? La domanda è bellissima,
00:29:38nel senso che non c'è sicuramente una risposta univoca, il mio sinecure, il titolo parte con
00:29:45sinecure a due punti, trasformare il rischio in opportunità, ci sono tantissime ovviamente
00:29:52azioni che si possono fare anche a livello televisivo, ma anche a livello comunicativo,
00:29:58purtroppo in televisione quella che è la sicurezza viene trasmessa ed evidenziata
00:30:05come qualcosa che porti all'infortunio, noi parliamo di sicurezza quando d'altronde si
00:30:12accendono i riflettori di fronte a una tragedia, di fronte a qualcuno che si è fatto male,
00:30:16di fronte a una vita che si è persa, invece secondo me bisognerebbe fare il contrario,
00:30:23bisognerebbe educare a quelli che sono gli atteggiamenti raccontando storie, storie che
00:30:29ci fanno capire come cambi il nostro atteggiamento di fronte a quello che è il pericolo, non per
00:30:38forza legando il pericolo e la sicurezza a quella che è la perdita della vita, quindi a livello
00:30:45mediatico ritengo che si possa fare tanto con racconti di storie, ma anche creazioni di immagini
00:30:57che possano evocare non la sicurezza vista come una mancanza di certezza e quindi un futuro
00:31:08incidente che si trovi alla porta, ma come il fatto che vivere in sicurezza può portare
00:31:16sicuramente dei benefici sotto tanti e tanti ambiti. Ti ringrazio tantissimo Gianluca,
00:31:23quindi ai fini assolutamente di sensibilizzazione e preventivi e anche per una maggiore qualità
00:31:29della vita, che non vuole dire togliersi opportunità, ma anzi trasformare il rischio in opportunità,
00:31:37grazie per il tuo prezioso contributo e buon lavoro Gianluca. Grazie ancora, buona mattinata.
00:31:45Grazie, grazie all'ingegnere Gianluca Gianni e adesso in collegamento da Rova la nostra
00:31:52Stefania Pilera con la sua rubrica di Gronach Rosa VIP News, a tra pochissimo.
00:32:08Buongiorno a tutti, eccomi di nuovo qui, sono qui con voi per parlare di gossip, questa volta
00:32:14lo facciamo con la testata ciaodonna che è attualmente in edicola, quindi se volete
00:32:19ulteriori approfondimenti ci trovate in edicola. Io direi di iniziare con la copertina, con Carlo
00:32:28Conti, si avvicina, saremo a 2025 e lui sogna in grande, ovviamente sogna di aumentare gli
00:32:38ascolti e di superare i festival di Amadeus e questo sogna alla grande, lo pensa alla grande,
00:32:47con Barbara, insieme a Barbara e insieme a Maria, chissà cosa accadrà, staremo a vedere. Poi abbiamo
00:32:56Chiara Ferragni, Chiara Ferragni che eccola, sembra di nuovo innamorata di Giovanni Tronchetti
00:33:03Provera e stanno spesso insieme dal lago di Goma, villa d'Este e vivono quindi, stanno
00:33:15vivendo questa cosa allo scoperto e ovviamente lei vuole ripartire e vuole voltare pagina e
00:33:22staremo a vedere anche qui. Poi abbiamo ovviamente la notizia dall'America, Melania Trump che,
00:33:33oltre alla sua bellezza, è di nuovo diventata First Lady, quindi è tornata, è tornata alla
00:33:40Casa Bianca e sappiamo tutti che è moglie di Donald Trump dal 2005 e nel primo mandato diciamo
00:33:50si è comportata molto bene, ha sempre dimostrato eleganza e devo dire descrizione, descrizione.
00:33:59Che dobbiamo dire? Bella, ex modella slovena e la rivedremo di nuovo, di nuovo pronta a
00:34:09tornare alla Casa Bianca. Io vi saluto e ci vediamo alla prossima e buona giornata a tutti.
00:34:20Eccoci tornati in studio, si è tenuta la decima edizione di Storia di Donne a Roma lo scorso 8
00:34:36novembre presso la Sala Giunta del CONI al Foro Italico. Obiettivo sempre quello di portare
00:34:42all'attenzione del pubblico e della comunicazione quelle donne, note o meno, che si sono distinte
00:34:48nel campo delle professioni e con abilità e dedizione hanno saputo portare un contributo
00:34:53rilevante alla società contemporanea. Abbiamo in collegamento da Roma una delle premiate,
00:34:59Ginevra Barboni. Ginevra buongiorno, ben trovata. Buongiorno a voi, grazie, grazie infinite dell'invito.
00:35:06Ma grazie a te di essere nostra ospite, tua figlia, nipote d'arte, il nome, no, ma il cognome ci dice
00:35:14sicuramente qualcosa e sei anche fotografa, regista, docente di cinema con una grandissima
00:35:22e fortissima predisposizione a trattare temi sociali. Questa edizione per l'appunto ha proprio
00:35:29seguito una particolare declinazione fair play e un fil rouge sociale soffermandosi sull'importanza
00:35:37della prevenzione della salute. Ecco ti vorrei chiedere di farci un po' la radiogronaca e la
00:35:43telegronaca in questo caso. Che cosa è emerso durante questa mattinata dell'8 novembre scorso
00:35:50e che cosa ha significato per te personalmente farne parte? Allora, guarda, per me è stato in
00:35:57realtà, devo dire, un onore, un privilegio perché le donne che sono state premiate erano persone di
00:36:05una qualità umana e professionale incredibile. Sono persone che hanno fatto la differenza
00:36:11veramente nei loro ambiti per lo più scientifici, tecnici, tecnologici, quindi nel giornalismo e io
00:36:20in realtà per me è stato veramente un onore perché ero la più giovane e io credo che nel mio ambito
00:36:27insomma sia ancora in etinere, nel senso in viaggio, quindi ho tanta tanta tanta strada da fare, ho appena
00:36:34iniziato, però devo dire che mi è molto emozionata ascoltarle e sono e sono state in quel momento
00:36:43fonte di grande ispirazione perché sono donne che si sono contraddistinte, che ce l'hanno fatta anche
00:36:50nella misura in cui, scusate, sono state proprio forti nel gestire le difficoltà, nel contraddistinguersi
00:37:01nei loro ambiti, nei loro lavori e non è poco, io poi lavoro, faccio la regista cinematografica appunto
00:37:07ed è un ambito estremamente maschile, il cinema in generale ha una percentuale maschile molto alta,
00:37:15alcuni ruoli lo sono per antonomasia ed è difficile ad oggi ancora, anche se più comune rispetto a
00:37:23qualche decennio fa, trovare registe donne, quindi si fa fatica effettivamente, ma ascoltare le ospite
00:37:32che ci sono state, le premiate, mi ha dato un'energia, una forza che insomma mi ha reso felice.
00:37:40Una dose di incoraggiamento diciamo, tu fin dall'inizio, l'abbiamo detto nel momento in cui ti ho
00:37:48presentata, sei particolarmente attenta al sociale, ecco questa tua passione, questa tua dedizione
00:37:53da dove nasce, tant'è che insomma l'hai portata poi anche nei tuoi lavori fino ad oggi svolti?
00:38:01Ma in realtà nasce con me, nel senso che io, qualcosa che io ho insito a me, fa proprio parte
00:38:10della mia forma mentis, credo molto nel senso di collettività e comunità e quindi nell'occuparsi
00:38:19degli altri e dei temi che in qualche modo affliggono le società, la società in cui viviamo
00:38:24e possono essere in qualche modo d'aiuto per affrontare determinanti temi critici, ecco,
00:38:33quindi per me in realtà è sempre stato ed è assolutamente normale e spontaneo, anche perché
00:38:40io credo che nel momento in cui si sceglie di fare un lavoro come il mio, in cui comunque si produce
00:38:45un prodotto audiovisivo che per sua natura si presta ad essere visto da tanta gente, da tante
00:38:53persone, è importante avere un po' la consapevolezza e la responsabilità di quello che si racconta,
00:39:02quindi a maggior ragione mi sento, mi sono sentita in questi anni di affrontare questi temi,
00:39:09ma sempre con un po' la consapevolezza che non bisogna insegnare niente a nessuno, ma il modo
00:39:19in cui dirigo e in cui racconto le storie è un modo che desidererei passasse come un modo di
00:39:27suggerire qualcosa, di mettere lo spettatore nelle condizioni di mettersi nei panni di qualcun
00:39:33altro, empatizzare e crearsi in qualche modo un pensiero critico personale, io non racconto storie
00:39:41in cui dico questo è giusto e questo è sbagliato, assolutamente, quindi quello che fai è sbagliato
00:39:47e quello che sto raccontando io è giusto, ma ti mettono le condizioni di portarti davanti una
00:39:51storia che ti immerga nel tema che si racconta e ti magari faccia correre domande come cosa farei
00:39:59io se fossi al posto del protagonista o di questo personaggio, già questo per me è un successo,
00:40:05sono sincera. Sono d'accordo con te, ti rendi veicolo di questi messaggi, di queste storie
00:40:13per poterle diffondere attraverso l'arte che porti avanti, ma in sospensione di giudizio,
00:40:18affinché in maniera democratica siano gli altri poi a poter essere informati e a farsi una propria
00:40:25opinione. Io vorrei così che tu citassi qualche curiosità o anche la mission finale, il messaggio
00:40:33che volevi dare con due cortometraggi, partiamo se ti va insieme Ginevra dalla vita che ti aspetta,
00:40:39di che cosa narra? Allora la vita che ti aspetta è stato la mia opera prima, il mio primo cortometraggio
00:40:47che ho scritto in collaborazione tra l'altro con uno dei miei migliori amici Tommaso Maggi,
00:40:54è una storia che racconta la vita di una donna, di un'anziana signora interpretata
00:41:02splendidamente magistralmente da Giulia Lazzarini, che ormai è anziana dopo aver vissuto la sua vita,
00:41:11aver avuto la sua vita coniugale con suo marito, aver avuto dei figli e dei nipoti, tutto questo
00:41:17noi lo intuiamo da dei dettagli, una mattina come tante nel flusso della routine legge un
00:41:26necrologio che in qualche modo la farà rincontrare con quello che era stato il suo grande amore
00:41:32giovanile che era una ragazza e quindi il tema principale in realtà è appunto l'omosessualità,
00:41:39non sappiamo come va a finire un cortometraggio, il finale è sospeso, certo non lo spoilerò qui,
00:41:47vi invito a vederlo, è su piattaforma attualmente, però appunto lo scopera questo, quello di
00:41:58raccontare, il tema principale è una storia omosessuale, raccontare la normalità di una
00:42:05situazione del genere attraverso la vita di un'anziana che tutto sommato ha fatto la sua vita,
00:42:10ha avuto un marito, dei figli e che questo amore giovanile è stato un amore che per lei è stato
00:42:16impossibile vivere per ragioni sociali e quindi fondamentalmente questo. E pregiudizi vari e poi
00:42:27abbiamo il sapore del riscatto, un altro tema piuttosto forte, di stringente attualità,
00:42:33è entrato in concorso al Toronto International Women's Film Festival, quindi insomma grande
00:42:39soddisfazione, in questo caso invece ti occupi di? In questo caso mi sono occupata di un carcere,
00:42:47in realtà è una casa lavoro che si trova a Castelfranco Emilia, è un piccolo comune molto
00:42:57carino tra Bologna e Modena e si tratta di un esempio di carcere estremamente virtuoso perché è
00:43:05un luogo in cui il Comune, la Regione, il Ministero di Grazie e Giustizia, che tra l'altro sono stati
00:43:11i tre produttori del cortometraggio, investono del denaro per creare all'interno del carcere
00:43:21attività che funzionali all'educazione, alla rieducazione dei detenuti, quindi vi sono scuole,
00:43:32c'è la scuola media, c'è il liceo, c'erano fino a qualche anno fa, non so se hanno ampliato
00:43:38ulteriormente, i primi tre anni di agraria perché questo carcere è un'antica struttura carceraria
00:43:45medievale che è sempre stato un carcere che intorno a sé ha ettari e ettari di terreni coltivati,
00:43:51quindi i detenuti coltivano i terreni, producono frutta, miele, lambrusco che poi vendono,
00:44:02quindi imparano a coltivare la terra, a produrre i prodotti e all'interno ci sono anche delle
00:44:08industrie, ad esempio Monsignor Zuppi all'epoca riuscì a fondare all'interno del carcere una
00:44:16fabbrica di ostie e quindi i detenuti, messaggio che tra l'altro trovo splendido, producevano ostie
00:44:23per Modena e Bologna, oppure il lavoro che ho fatto io era riferito in particolar modo a un'attività
00:44:34che era appena nata grazie all'associazione San Nicola delle sfogline che sono coloro che si
00:44:43occupano di stendere la pasta dei tortellini e di realizzarli, tortellini che sono una pasta
00:44:51tipica della regione ma sono nate proprio la ricetta storica che è molto antica, risale
00:44:59proprio a Castelfranco Emilia e è conservata dall'associazione che ne mantiene le tradizioni,
00:45:07hanno creato appunto un laboratorio di pasta fresca dove realizzano appunto tortellini,
00:45:11quindi è un luogo in cui i detenuti riescono ad acquisire conoscenze in modo tale che nel
00:45:19momento in cui dovranno essere reinseriti all'interno della società avranno degli
00:45:23strumenti in mano che gli possano permettere di trovare lavoro, insomma è una situazione molto
00:45:30molto virtuosa senza contare tra l'altro se automantengono e non sono a carico dei
00:45:36contribuenti. Altro aspetto importantissimo anche nel piano rispetto poi dell'inclusione
00:45:44e del reinserimento della rieducazione dell'articolo 27 della Costituzione. Virginia
00:45:49siamo quasi in chiusura però io non posso lasciarti andare senza farti una domanda
00:45:54di rito cioè progetti a cui stai lavorando, ma un attimo prima regia io chiedo una carrellata
00:45:59di alcune foto che noi abbiamo in redazione, grazie. Senti, l'ho detto all'inizio Gidevra
00:46:06è un nome come Francesca, passa quasi inosservato un bel nome, ma quando si dice Barboni inevitabilmente
00:46:13richiama l'attenzione su una storia importantissima nel mondo del cinema, ci racconti un po',
00:46:20ci racconti cosa ha significato per te respirare fin da piccola l'atmosfera del set delle pellicole,
00:46:28quanto questo ha tracciato il tuo percorso? Abbiamo qualche foto tua selezionata, vediamo,
00:46:34sentiamo, spiegaci Gidevra. Io sono la quarta generazione che si occupa di cinema nella
00:46:40mia famiglia, il primo fu Leoni da Barboni che era il fratello di mio nonno che è il signore al
00:46:45centro della foto e che è stato un grande direttore della fotografia, un maestro del bianco e nero era
00:46:51il direttore della fotografia prediletto da Anna Magnani che tra l'altro io studiai in America,
00:46:58in un corso in America che fece di cinema, mi parlarono di Leoni da Barboni come direttore
00:47:03della fotografia per l'uso del bianco e nero e della pellicola e poi mio nonno che è stato
00:47:09appunto per me un grande amore, è scomparso quando avevo 12 anni e lui, in questo caso questo è il
00:47:16mio maestro Giovanni Chiaramonte, ma appunto mio nonno è stato un grande regista, ha avuto una
00:47:21carriera nel cinema molto lunga, ha fatto tutta la gavetta lavorando con gli americani, prima ha
00:47:26fatto film come Vacanze remane, Ben Hur e poi a un certo punto ha approdato la regia con la
00:47:35Saira, lo chiamavano Trinità, scritta ideata da lui e poi diretta che è stato un successo
00:47:41eccezionale, da quel momento in poi appunto ha continuato dopo aver fatto l'operatore di macchina,
00:47:46il direttore della fotografia per Sergio Corbucci è diventato regista, ha proseguito la sua carriera
00:47:51da regista fino a più o meno i primi anni 90 che io ero ancora una bambina, ma ricordo molto bene
00:47:58mio papà e mio nonno che partivano per gli Stati Uniti per girare i loro film e poi mio
00:48:05papà che è mio padre che è uno sceneggiatore e attualmente è in pensione, scrive libri, ma insomma
00:48:12con me siamo alla quarta generazione, io sono effettivamente a livello lavorativo molto più
00:48:18vicina a mio nonno che a mio padre perché ho fatto, sto facendo un percorso simile al suo,
00:48:23prima di tutto mi dedico alla regia e quindi lui è stato regista, ma poi sono partita dalla
00:48:29fotografia in qualche modo già da piccola ero usavo e sperimentavo la macchina fotografica,
00:48:36sono diventata fotografa anche grazie a Ginevra. Ginevra non ti basterebbe una puntata intera solo
00:48:43per raccontare le origini oltretutto quello che stai facendo, senti la regia le ha anticipate,
00:48:49siamo in chiusura, prima di ringraziarti so che tu stai lavorando a un docufilm, innanzitutto non
00:48:56potevo non mettere in sovraimpressione la foto del tuo maestro appunto l'hai citato prima Giovanni
00:49:02Ghiramonte perché so che ci tieni tantissimo, ma abbiamo visto in chiusura una foto, stai
00:49:08lavorando ad un docufilm ogni giorno trovato, dici due anticipazioni velocissime proprio in tema,
00:49:14grazie regia. È una storia d'amore, è un cercare di scoprire mio nonno attraverso il lavoro che
00:49:22ci lega, un docufilm per me è una novità perché io mi occupo di cinema, di film e quindi di fiction
00:49:27e non di documentari, però lo sto riscoprendo attraverso interviste fatte a persone che
00:49:33l'hanno conosciuto e che ci hanno lavorato come Terenzilla ad esempio ed è veramente un viaggio
00:49:40che percorro io da nipote che l'ho amato moltissimo per ritrovarlo perché inevitabilmente avendo
00:49:47l'amato moltissimo, avendolo vissuto tanto perché è morto quando avevo 12 anni mi manca enormemente
00:49:52anche adesso e soprattutto adesso forse che faccio il suo stesso mestiere e ogni tanto mi
00:49:59piacerebbe sapere lui che cosa ne pensa di quello che faccio e di come lo realizzo. Come non capirti
00:50:06però lui vive attraverso te, insomma non è una frase messa lì a modi retorica. Ginevra sei stata
00:50:13veramente carinissima perché ci hai fatto ripercorrere una piccola parte di storia del
00:50:20cinema importantissima e poi ci hai raccontato quello che stai facendo tu e complimenti davvero
00:50:25per questo prezioso riconoscimento che è stata fonte di ispirazione e questo è molto bello
00:50:31per tutta la tua garriera che arriva e che sta arrivando. Grazie davvero Ginevra Barboni.
00:50:37Grazie a voi, grazie infinite, buona giornata. Un abbraccio a te e adesso arriva la nostra
00:50:43Rosalia Messina con la sua rubrica Una tisana, un libro. Ascoltiamo anche lei.
00:50:47Bentornati a Una tisana, un libro. Devo ancora scusarmi con voi per l'ambientazione da trasloco
00:51:04e non so neanche dirvi per quante volte ancora ci vedremo in stanze disordinate piene di cartoni,
00:51:11di mobili sottosopra. Voglio parlarvi nuovamente di Claire Keegan, una autrice irlandese che ha
00:51:23scritto raccolte di racconti e racconti lunghi. Vi ho parlato già qualche qualche tempo fa di
00:51:31Estate, un bel racconto lungo, una storia delicata, ambientata nella campagna irlandese e ancora una
00:51:43volta un'ambientazione rurale e un racconto lungo, un'ottantina di pagine, quello di cui vi parlo
00:51:50oggi. Piccole cose da nulla, edizione italiana e in Audi del 2022 nella traduzione di Monica
00:52:00Pareschi. La storia di Bill Farlong, un uomo tranquillo, posato, con una bella famiglia che
00:52:15però ha alle spalle una vita difficile, difficile ma non troppo. Capirete perché vi leggo
00:52:30il modo in cui ce lo presenta l'autrice. Faccio soltanto un piccolo accenno allo stile,
00:52:41alla scrittura e anche al modo di costruire le storie di Claire Keegan che ci illumina un
00:52:48microcosmo attraverso lo sguardo, le esperienze, i piccoli fatti della vita di una persona,
00:52:58di un personaggio e mi ha ricordato molto Elisabeth Stroth di Oliver Kittedge. Bill
00:53:11Farlong è un commerciante di carbone e legname e l'autrice ce lo presenta così. Farlong veniva
00:53:17dal niente, meno di niente avrebbe detto qualcuno. Sua madre era rimasta incinta a 16 anni mentre
00:53:24lavorava come domestica dalla signora Wilson, la vedova protestante che abitava nella grande
00:53:30casa padronale qualche chilometro fuori città. Quando venne fuori il pasticcio e la famiglia
00:53:37chiarì che non avrebbe più avuto a che fare con lei, la signora Wilson, invece di metterla alla
00:53:42porta, le disse che poteva rimanere a lavorare lì. La mattina in cui Farlong fu partorito fu
00:53:50la signora Wilson a far portare sua madre all'ospedale e in seguito a farli accompagnare
00:53:56a casa entrambi. Era il primo aprile del 1946 e qualcuno disse che il bambino era destinato a
00:54:03farsi infinocchiare da tutte. Farlong passò la maggior parte dei suoi primi mesi di vita in una
00:54:10cesta di vimini nella cucina della signora Wilson e in seguito nella grossa carrozzina parcheggiata
00:54:16vicino alla credenza, imbrigliato lì dentro per tenere le alte caraffe azzurre fuori dalla
00:54:23sua portata. Nei suoi primi ricordi c'erano dei gran vassoi, un fornello nero brucia brucia e un
00:54:31lucido pavimento di piastrelle quadrate di due colori su cui imparò a gattonare e a camminare,
00:54:38per poi rendersi conto che assomigliava a una scacchiera dove una pedina saltava l'altra o
00:54:44veniva mangiata. La signora Wilson è una presenza affettuosa, una presenza protettiva nella vita di
00:54:51Bill che non solo non ha conosciuto il padre ma perde anche precocemente a 12 anni la madre che
00:55:01muore per un'emorragia cerebrale. Il piccolo orfano cresce, ha un buon lavoro, sposa Eileen e insieme
00:55:10mettono al mondo ben cinque figlie e in questa vita tranquilla il nostro Bill si trova a suo
00:55:19agio, ne ritrae delle piccole gioie che così ci vengono descritte. Qualche volta Farlong vedendole
00:55:27fare una dopo l'altra le piccole cose da nulla, geruflettersi in chiesa o ringraziare un negoziante
00:55:34per il resto, provava una profonda intima gioia all'idea che quelle erano le sue figlie. Ecco,
00:55:43in ogni narrazione di piccole vite senza vette e senza bissi arriva un momento di crisi, un momento
00:55:52che interviene in una fase della vita in cui Bill si fa delle domande, si chiede se in fondo la vita
00:55:59sia tutta lì, gli piace la sua vita, la apprezza e però c'è come un rovello, qualcosa che gli fa
00:56:11chiedere appunto, è tutto qui. L'occasione per scoprire chi è viene data a Bill da un evento
00:56:22piccolo anche questo, imprevisto, improvviso, che però lo mette di fronte a se stesso e lo spinge
00:56:34a chiedersi se è capace di rischiare tutta questa tranquillità, se è capace di sondare il proprio
00:56:45livello etico. Succede che una mattina andando a consegnare la legna al convento delle Suore,
00:56:53Bill incontra una creatura, una ragazza, terrorizzata ed evidentemente maltrattata e
00:57:03allora gli ritornano in mente tutte le cose che si dicono, che si sussurrano in paese sulle Suore,
00:57:15che ospitano appunto e sfruttano come forza lavoro in lavanderia ragazze che hanno avuto
00:57:23figli senza essere sposate. Bill ha un breve colloquio con la madre superiore, la quale
00:57:34gli fa capire senza troppi veli, con un approccio al tempo stesso ipocrita ma chiaro nel messaggio,
00:57:45che forse non gli conviene con cinque figlie che stanno andando così bene, la piccola che canta
00:57:53e l'altra che è tanto brava a scuola, forse non gli conviene mischiarsi infatti che non lo
00:57:58riguardano. Anche in paese gli arriva qualche affettuoso invito, consiglio a lasciar perdere.
00:58:06E Bill come si comporterà? Questo non lo anticipo in alcun modo e mi limito a consigliarvi la
00:58:19lettura di Piccole cose da nulla di Claire Keegan, edizione italiana di Ein Audi,
00:58:25traduzione di Monica Pareschi e se vorrete ci vediamo a una prossima tisana. Ciao!
00:58:37Grazie a Rosalia Messina, continuiamo a parlare di libri tra l'altro anche in chiusura di puntata
00:58:47perché dopo il successo dei primi due romanzi della serie Gialla Noir di Dante Baldini ecco
00:58:53che ritorna con Indomitus Publishing Riccardo Bruni, giornalista scrittore,
00:59:00gli do subito il benvenuto, buongiorno Riccardo, ben trovato anche a te! Buongiorno a tutti,
00:59:07grazie! Grazie a te per essere nostro ospite, un nuovo titolo, il libro infatti è Domino,
00:59:14è uscito il 17 ottobre scorso e in queste pagine ci porti di nuovo a Rocca Tirrenica,
00:59:21un paradiso potremmo dire assolutamente un paradiso a tutti gli effetti turistico che
00:59:26però, attenzione, nasconde più segreti di un confessionale. Insomma ci fai tornare a contatto
00:59:34con Dante Baldini, figura ormai consolidata nel panorama dei detective della narrativa italiana,
00:59:41ecco secondo te cos'è che lo rende così unico? Mettiamo che tu sia un lettore anziché la penna
00:59:48che gli ha dato vita, che cosa lo fa differire rispetto agli altri detective? Non lo so,
00:59:57questo è un bel mistero anche per me, quando noto l'affetto con cui viene seguito il personaggio
01:00:04ormai al terzo caso, la terza avventura, resto sorpreso anch'io ovviamente, per me è come
01:00:13conoscere una persona ormai, a volte viene quasi l'istinto di parlarci e credo che forse
01:00:21anche questa autenticità, questo percepirlo come personaggio reale possa essere in qualche
01:00:28modo anche un elemento di forte empatia con i lettori. Ho trasferito al personaggio il mio
01:00:35punto di vista, la mia visione delle cose, anche se poi ovviamente siamo profondamente diversi per
01:00:40tanti altri aspetti, però credo che questo in un certo senso gli abbia attribuito una forte
01:00:48autenticità, probabilmente è questo che riesce a stringere un legame forte con i lettori. Nel
01:00:55momento in cui un lettore o una lettrice si identificano e sentono che questo personaggio non
01:01:01è lontano, ma che ha una dimensione umana, necessariamente nasce l'affetto, la fidelizzazione,
01:01:09nasce proprio l'empatia, quella che citavi prima, inevitabilmente credo che sia una dimensione umana
01:01:14e altrettanto bella della lettura, Riccardo. Qui tu attraverso Dante li fai letteralmente affrontare
01:01:25un intrigo, un intreccio multiplo, perché da una parte abbiamo del denaro nascosto, dall'altra
01:01:32abbiamo una reputazione politica in pericolo e poi abbiamo il fallimento di un calciatore famoso.
01:01:39A livello narrativo, come hai amalgamato, come hai costruito questi intrecci? Raccontaci con
01:01:46umiltà e sincerità se ci sono stati anche dei momenti degli stop and go, se è stato tutto molto fluido.
01:01:52Cerco di intrecciare trame diversi, un po' anche perché secondo me è quello che ci rappresenta
01:02:05un po' tutti, nel senso che oggi è raro avere il privilegio di potersi occupare di una cosa per
01:02:11volta, nel senso che ti occupi di una grana e ne arriva un'altra e mentre realizzi che ne è arrivata
01:02:19un'altra ce n'è una terza che ti punta dietro l'angolo, quindi ho deciso di far vivere anche a
01:02:27questo personaggio un po' il compito di occuparsi di più cose, contemporaneamente come facciamo
01:02:33tutti tutti i giorni, lui ovviamente è un personaggio letterario quindi per lui più cose
01:02:38di cui si occupa sono dei casi investigativi, però credo che sia il modo per rappresentarci
01:02:50un po'. Poi tra l'altro mi è capitato anche di intervistare un investigatore privato vero,
01:02:56prima di cominciare a scrivere questa serie e mi ha confermato che l'idea dell'investigatore,
01:03:03del detective che può dedicarsi anima e corpo a un caso per volta è molto finzionale,
01:03:10insomma è molto letteraria e quindi ho cercato di dargli un tocco di realismo in più perché poi
01:03:14oltre al lavoro, oltre ai casi, ci sono anche le questioni della sua vita privata che si
01:03:20intrecciano ulteriormente in questa trama che quindi si infittisce. Quindi di sicuro ti sei
01:03:27documentato, ormai è una domanda retorica perché ce l'hai svelato tu da solo e poi potremmo dire
01:03:33che abbiamo di fronte un investigatore multitasking come siamo tutti noi quotidianamente,
01:03:39questo forse lo rende ancora più simpatico e vicino alle persone che ne seguono le vicinstitutini,
01:03:47perché appunto l'hai detto tu, calza pennello con quello che poi è il nostro modo svivendi
01:03:52quotidiano. Il lavoro di giornalista ti ispira in qualche modo, oppure sono due ambiti della
01:04:02vita che tieni in un certo senso distinti e separati? No, dunque allora io per qualche
01:04:13anno mi sono occupato di cronaca nera e cronaca giudiziaria, diciamo che ho toccato abbastanza
01:04:20da vicino un po' i temi che poi in letteratura vanno a comporrere il genere crime. Più che
01:04:31il caso, più che la storia in particolare, l'attitudine da giornalista mi ha in un certo
01:04:40modo in qualche modo trasmesso è la prospettiva di guardare alla società, alla realtà, a una
01:04:49città come potrebbe essere l'Orca Tirrenica come un luogo composto da più strati, cioè
01:04:58ovviamente lo strato principale, quello illuminato e quindi luminoso che vediamo tutti, di una
01:05:06località turistica, di una località di villeggiatura e il lavoro della cronaca, del cronista ti
01:05:14insegna in un certo modo a guardare anche il livello che sta sotto, quello più in ombra,
01:05:22quello non illuminato, che poi spesso e volentieri è il livello che decide quello che succede di sopra,
01:05:30quindi forse una consapevolezza in più, una capacità di rendere un'indagine poliziesca
01:05:39poi anche un'indagine sociale che poi secondo me è la caratteristica che distingue un po' il
01:05:46Nord Mediterraneo negli ultimi tempi. Assolutamente, è un modo, diciamo un espediente anche letterario
01:05:55come genere per poter spesso anche denunciare quella che è la società, la comunità, la
01:06:04collettività di un posto, assolutamente e infatti a livello di consenso da parte dei
01:06:12lettori, quindi di pubblico, ce n'è parecchio, perché probabilmente dietro a Casi da risolvere
01:06:18scorgono molta più indagine, non nel senso specifico poliziesco, detective, ma proprio
01:06:27di introspezione, di analisi attenta della società e quindi anche dei punti di riflessione,
01:06:34degli spunti di riflessione maggiori. Un'ultima domanda, domino anche in audiolibro,
01:06:41per un autore sentire, dar voce da parte di attori ai propri personaggi, che cosa rappresenta
01:06:50e ti chiedo anche da lettore forte immagino, scrittore, giornalista, che cosa ne pensi
01:06:55della crescente popolarità che stanno riscontrando gli audiolibri?
01:07:02Luca, sentire la mia storia letta da un interprete, come per esempio Termes, che legge la serie
01:07:11di Baldini, è un elemento di onore, è una cosa che mi usinga. Da lettore degli audiolibri
01:07:24cosa penso? Penso tutto il bene possibile, quello che si deve pensare di ogni strumento
01:07:31capace di avvicinare alla lettura. In questo caso è chiaro che è una lettura mediata,
01:07:37nel senso che tra l'autore e il lettore c'è una voce, la voce dell'interprete, ma credo
01:07:43che riesca a restituire alla lettura dei tempi che altrimenti la lettura non avrebbe avuto.
01:07:55Tornando al discorso di prima, viviamo sempre più multitasking perché le nostre competenze
01:08:00tecnologiche e la nostra dotazione tecnologica ce lo consente, però siamo costretti a sovrapporre
01:08:08tempi e cose da fare. In questo, per esempio, gli audiolibri possono restituire alla lettura
01:08:15dei tempi che altrimenti la lettura sarebbe stata impossibile. Io fino a qualche anno
01:08:19fa passavo molto tempo in macchina, per esempio, e grazie agli audiolibri potevo suffrire la
01:08:25compagnia di un buon libro. È una fruizione ulteriore che ci dà la possibilità di avvicinarci
01:08:35e di non rinunciare a delle buone letture, anche avendo meno tempo a disposizione e più
01:08:41fretta, che è il male di vivere quotidiano. Riccardo, c'è già in cantiere una quarta
01:08:48vicenda di Dante Baldini, ce lo puoi spoilerare? Raccontaci.
01:08:53Ma per il momento ci stiamo pensando, ci godiamo un po' l'uscita di questa.
01:08:58Godiamoci il momento. Ho detto godiamoci il momento, ma ho la sensazione di averti
01:09:09fatto una domanda retorica. Non ti sei sbottonato molto, ma secondo me già qualcosa bolle in
01:09:14pentola, vero?
01:09:15Sì, ma come ti ho detto, quando passi molto tempo con un personaggio come è il mio caso,
01:09:24con lui viene un po' naturale pensare a nuove storie da vivere. Ormai siamo una coppia collaudata
01:09:32io e Baldini.
01:09:33Andate di pari passo, la serialità crea una sorta di dipendenza, sia per chi la crea sia
01:09:40per chi la legge in questo caso. Riccardo, è stato un piacere averti nostro ospite.
01:09:47Chiudi con me questa puntata, così insieme ringraziamo chi ci ha seguito e diamo appuntamento
01:09:55alla prossima puntata, settimana prossima, di Ipso Fatto, l'Italia si racconta. Grazie
01:10:00davvero a Riccardo e grazie a tutti gli ospiti e grazie a voi. Grazie a tutti.
01:10:10Sottotitoli e revisione a cura di QTSS