LA DOMANDA È ARRIVATA PUNTUALE. Durante la conferenza stampa di presentazione della giuria del Festival di Cannes 2025, la presidente Juliette Binoche ha commentato la condanna di Gerard Depardieu a 18 mesi per violenza sessuale. La notizia è arrivata il giorno stesso di apertura del festival francese, martedì 13 maggio.
Juliette Binoche e Gerard Depardieu hanno girato insieme L'amore secondo Isabelle e nel film a episodi Paris, je t'aime. A Cannes, l'attrice ha detto: «Gérard Depardieu non è un mostro, è un uomo. Un uomo che ha perso la sua aera per fatti accaduti che un tribunale ha giudicato veri. Per me il protagonista di un film è un re, ma lui non lo è più. Un artista che crea è sacro, lui non lo è più. Il potere della creatività adesso non gli appartiene più. È altrove». È stata la sua risposta a una domanda arrivata alla conferenza stampa della giuria, a poche ore dalla cerimonia di apertura. Un commento sulla condanna dell'attore francese, definito "mostro sacro del cinema". Depardieu è stato condannato da un tribunale di Parigi a 18 mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena, per molestie e violenza sessuale nei confronti di due donne, durante le riprese di un film nel 2021.
Parlando poi di Donald Trump e dei dazi che coinvolgeranno anche il cinema e l'entertainment, l'attrice francese (Premio Oscar come non protagonista per Il paziente inglese) ha detto: «Abbiamo capito fin dall'inizio che stava cercando di proteggere il suo Paese. Ma per quanto ci riguarda, abbiamo una comunità cinematografica molto forte nel nostro continente, in Europa. Non so cosa dire al riguardo. Penso che possiamo vedere che sta combattendo e sta cercando in diversi modi di salvare l'America e di salvarsi il cu..o».
Juliette Binoche e Gerard Depardieu hanno girato insieme L'amore secondo Isabelle e nel film a episodi Paris, je t'aime. A Cannes, l'attrice ha detto: «Gérard Depardieu non è un mostro, è un uomo. Un uomo che ha perso la sua aera per fatti accaduti che un tribunale ha giudicato veri. Per me il protagonista di un film è un re, ma lui non lo è più. Un artista che crea è sacro, lui non lo è più. Il potere della creatività adesso non gli appartiene più. È altrove». È stata la sua risposta a una domanda arrivata alla conferenza stampa della giuria, a poche ore dalla cerimonia di apertura. Un commento sulla condanna dell'attore francese, definito "mostro sacro del cinema". Depardieu è stato condannato da un tribunale di Parigi a 18 mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena, per molestie e violenza sessuale nei confronti di due donne, durante le riprese di un film nel 2021.
Parlando poi di Donald Trump e dei dazi che coinvolgeranno anche il cinema e l'entertainment, l'attrice francese (Premio Oscar come non protagonista per Il paziente inglese) ha detto: «Abbiamo capito fin dall'inizio che stava cercando di proteggere il suo Paese. Ma per quanto ci riguarda, abbiamo una comunità cinematografica molto forte nel nostro continente, in Europa. Non so cosa dire al riguardo. Penso che possiamo vedere che sta combattendo e sta cercando in diversi modi di salvare l'America e di salvarsi il cu..o».
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NovitàTrascrizione
00:00L'associazione de monstres sacrés mi ha sempre gênato,
00:05perché non è un monstre, è un hombre,
00:09che ha stato disacralizzato apparemmente
00:12per dei fatti che sono passati sotto la justizia.
00:22Una star di cinema è un hombre,
00:26un rei è un hombre, un presidente è un hombre,
00:29ma io credo che il festival è di più e più in fase
00:33con ciò che sta succedendo oggi.
00:35La nostra rivoluzione MeToo ha fatto un po' di tempo
00:40per arrivare, perché abbiamo reagito molto fortemente
00:46e abbiamo capito che dal principio
00:49che stava cercando di protegere il suo paese.
00:52e...
00:54ma per noi...
00:56I mean, we have a very strong community of filming on our continent, in Europe.
01:05So, I don't know what to say really about that.
01:08I think that he's, we can see that he's fighting and he's trying in many, many different ways to save America and save his ass.