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Quando un gigante della musica italiana si esibisce dal vivo non è mai "tutto previsto". La 70esima edizione dei David di Donatello, trasmessa in diretta mercoledì 7 maggio, ha regalato uno dei momenti più umani della serata grazie a Riccardo Cocciante. Il celebre cantautore è stato invitato per eseguire Era già tutto previsto, una delle sue canzoni più iconiche, riportata alla ribalta da Paolo Sorrentino nel film Parthenope. Un’apparizione attesa, emozionante, in diretta nazionale. Ma proprio mentre l’artista interpretava il brano, qualcosa è andato storto. Un’incertezza iniziale nel testo si è trasformata in una vera e propria confusione. Cocciante, colto da un momento di smarrimento, si è interrotto e ha lasciato il palco. Poi, con lucidità e onestà ha detto: «Non vado avanti, la vorrei rifare».
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Il ritorno, l’applauso e la riconquista del pubblico
Dopo pochi minuti, accompagnato da Mika, conduttore della serata, Riccardo Cocciante è rientrato sul palco. Ha chiesto di ricominciare, ricordando con semplicità e fermezza: «Siamo in diretta. È tutto dal vivo, può succedere». Il pubblico, inizialmente stupito, ha accolto con calore la sua richiesta. La seconda esibizione si è rivelata perfetta: intensa, emozionante, tecnicamente impeccabile. Ogni nota sembrava carica di significato, come se quell’errore iniziale avesse liberato una nuova energia interpretativa. Al termine Cocciante ha colto l’occasione per ringraziare Paolo Sorrentino: «Ha dato nuova luce a questa canzone che esisteva già da tanto tempo. Il cinema ama la musica, e la musica ama il cinema. Insieme possono creare cose splendide».
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L'appello per la cultura di Riccardo Cocciante
Oltre alla performance, Cocciante ha lasciato spazio anche a una riflessione profonda sullo stato della cultura in Italia. Ha lanciato un accorato appello: «Il cinema deve essere incoraggiato, ma anche la musica. In Italia non esiste un premio nazionale per la musica. I teatri stanno scomparendo, la letteratura è trascurata. Stiamo distruggendo tutto ciò che è importante in questo Paese». Le sue parole, pronunciate con la calma di chi ha vissuto l’arte per una vita, hanno risuonato come un monito. Dietro il lapsus e la performance impeccabile, c’era un messaggio forte.

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Trascrizione
00:00Musica
00:30Siamo in diretta
00:38Maestro io so che a volte succedono delle cose in diretta che non possiamo controllare
00:50E' una tortura per un artista e veramente mi dispiace
00:54Questo è laico
01:00Musica

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