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https://www.pupia.tv - Roma - Agenda FIAP ed eventi 2025 - Conferenza stampa di Ettore Rosato (07.05.25)

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Trascrizione
00:00Una certa sollecitudine, quindi alle 18.30 siamo chiamati a lasciare la sala stampa, questa
00:10prestigiosa sede che giustamente ci ospita per questo confronto.
00:14Io chiamerei al tavolo i vari relatori, Onorevole Don Di Gequa, Alessandro Coppola, Veronica
00:26Capitea, Paolo Patrizio, quanti posti ci sono? Dobbiamo alternarli?
00:31Non so quanti, intanto ci accomodiamo, poi vediamo...
00:38Chi già c'è?
00:40Poi giusto per saperlo, è in sala già Stefania Marocco, Nicola Franzoso, Massimo Genesio?
00:59Perfetto, allora casomai poi facciamo un cambio...
01:03Allora, io non voglio rubare tempo, ma confermando che la scelta di questa sala non è casuale
01:12quando si arriva alla sala stampa della Camera dei Deputati e anche perché, e ringraziamo
01:17chi ha permesso anche questa ospitalità, anche perché il tema è un tema che ovviamente
01:22è centrale per quanto riguarda anche il dibattito nella casa legislativa italiana.
01:32Quindi, energia per il futuro, sfide scelte e partecipazione attiva, cerchiamo di capire
01:37con una riflessione, seppur veloce e sintetica, quali possono essere le condizioni necessarie
01:42per un'accelerazione sullo sviluppo delle fonti indovabili, semplificando il quadro normativo,
01:47garantendo stabilità agli investimenti e valorizzando il ruolo attivo dei territori.
01:52Ascolteremo testimonianze, ascolteremo interventi, riflessioni, quindi io direi di cominciare
01:58subito senza perdere altro tempo.
02:00Abbiamo un messaggio che c'è arrivato da parte dell'onorevole Rosato, che non ha potuto
02:09raggiungerci, però ci ha mandato un messaggio, ne do lettura molto veloce.
02:13Ovviamente, si scusa per sovraggiunti impegni con il Copasir, questo tema è un tema davvero
02:23cruciale nel nostro tempo, che si lega profondamente con lo sviluppo futuro del Paese.
02:28Come sapete, ci dice Rosato, nel 2024 l'Italia ha registrato i prezzi dell'energia elettrica
02:33più alti dell'Unione Europea, pagando il doppio della Francia, il 70% in più della Spagna
02:38e il 30% in più della Germania.
02:39Siamo anche il principale Paese importatore di energia elettrica, con circa il 17% del
02:45fabbisogno nazionale, quasi il doppio rispetto alla Germania.
02:48L'azione è stata deprima da aver posto la sua attenzione politica su questa sfida,
02:52lo ha fatto in modo pragmatico, non ideologico, sono parola di Rosato, non sono il commento
02:56del direttore di Ascanews.
02:58Abbiamo indicato alcune azioni prioritarie, disaccoppiare il prezzo dell'energia da quello
03:01del gas e liberalizzare l'installazione di impianti fotovoltaici su coperture per autoconsumo,
03:05favorire il revamping di tutti gli impianti eolici e fotovoltaici senza ulteriore autorizzazione
03:10e soprattutto investire su un mix energetico, ne parleremo oggi di questo, che comprenda
03:15anche il nucleare.
03:16Su quest'ultima iniziativa abbiamo anche promosso una proposta di legge di iniziativa popolare
03:20che ha raccolto un diffuso consenso e siamo consapevoli che è utile soprattutto nel medio
03:24e lungo periodo, ma dobbiamo cominciare ora ogni giorno che passa e tempo perso in futuro.
03:29Sono certo che dal dibattito di questo pomeriggio emergeranno ulteriori riflessioni e ulteriori
03:33dati che rappresenteranno un contributo interessante al dibattito politico e non solo sulla transizione
03:38energetica.
03:40Questo è il messaggio che ci ha mandato l'onorevole Rosato.
03:45A questo punto partirei con l'intervento di un altro parlamentare, l'onorevole Daniela
03:52Dundi che è qui con noi, sentito il messaggio di Rosato, le basi di questa riflessione sono
04:00terreno fertile da tanto tempo, ragionare di un mix energetico, rinnovabili, come costruire
04:07un sistema che tra il permitting, tra le esigenze dei territori, tra le esigenze dei cittadini,
04:14del sistema paese, dell'industria, delle varie filiere, sia effettivamente capace di portarci
04:19in una nuova fase, in una nuova era, cercando quell'autonomia possibilmente strategica, dal
04:26punto di vista energetico, difficile da ottenere, ma comunque da perseguire.
04:29A lei la parola.
04:31Buonasera a tutti, grazie al nostro moderatore.
04:37Faccio solo una precisazione, io porto i saluti, dei brevi saluti, perché i tecnici siete
04:44voi, per cui ovviamente il dibattito tecnico è vostro e non voglio assolutamente intromettermi
04:53da legislatore in questo momento.
04:57Per cui essere qui oggi con voi, con un argomento di questo tipo, energia per il futuro, credo
05:07che oltre che un piacere sia anche un onore, perché, sottolineo un onore, perché questo
05:18governo sicuramente ha avuto in questi due anni e mezzo del suo percorso ben presente quelli
05:28che sono i problemi, chiamiamoli energetici, del futuro. Perché? Perché vanno, a nostro
05:37avviso, messi in sintonia due problematiche, che è quello del recupero della competitività
05:45e l'indipendenza energetica. Per cui sono due situazioni che appaiono così diverse e lontane
05:55l'uno dall'altro, ma nel momento in cui parliamo di sfide e parliamo di energie, sono due fattori
06:04per i quali bisogna trovare una sintesi. Sicuramente la transizione energetica non è solo una questione
06:15di ambiente, riguarda tanti altri ambiti, ma anche sicurezza, economia, benessere. E come tocca
06:26tanti ambiti riguarda tutti noi, non solo oggi noi che siamo qui presenti, ma le nostre famiglie
06:35e anche le generazioni future. Per cui l'obiettivo è ben chiaro. Si conosce quella che vorrà essere
06:47la strada intrapresa che già con alcuni provvedimenti normativi è stata tracciata. Infatti sono stati messi
06:59in atto diversi provvedimenti, in particolare previsioni di investimento per ricerca, innovazione
07:08e incentivi, in particolare per le start-up e per le imprese innovative proprio che operano
07:16nel settore energetico. Per cui questo è un primo passo, lo ha detto anche l'onorevole Rosato
07:25nel suo messaggio, è un percorso che anche se avrebbe bisogno di una celerità importante,
07:34cioè risolvere i problemi tempestivamente, non sempre è possibile, ma l'obiettivo è ben chiaro
07:43e ben definito. E questi provvedimenti, soprattutto questi investimenti, queste disponibilità che
07:51sono state messe in campo dimostrano quella che è la volontà del governo. È chiaro, come
08:01ho già detto, che sono dei primi risultati, per noi sono però risultati che hanno dimostrato
08:09un segno di positività per cui si vuole proseguire. E proprio da incontri come quelli di oggi sicuramente
08:19è possibile da voi, diciamo, più operatori e conoscitori di quello che accade, può arrivare
08:30anche per noi uno stimolo di meglio comprendere certe necessità o comunque suggerimenti e buone
08:40prassi di quello che voi ogni giorno ponete in essere e che contribuite per questo percorso
08:50di cambiamento. Perché l'indipendenza energetica lo abbiamo visto già alcuni anni fa, quando è scoppiata
09:00la guerra Russia-Ucraina, quelle che sono state anche i primi, purtroppo si sentono ancora, effetti
09:10sui prezzi. Per cui non è solo una questione di prezzi, ma dobbiamo proprio assolutamente anche cambiare
09:18la visione di quello che è il modo e la produzione di queste nuove energie. Proprio userei il termine
09:29energie al plurale per comprenderle tutte. Per cui io vi ringrazio, spero in vostri suggerimenti e vi auguro
09:40buon lavoro, lascio il mio posto a chi altro deve salire. Io vorrei stare così e poi quando abbiamo
09:49esaurito il tavolo facciamo il cambio, perché sono tutti presenti da scaletta, quindi andiamo avanti
09:54con la scaletta. Mi spostavo. Benissimo. Grazie onorevole Dondi. Una riflessione direi che ha, secondo me,
10:04sintetizzato in maniera molto chiara quello che è il momento e visto che abbiamo urgenza di sintesi
10:11credo che sia stato importante, perché il tema è proprio quello, come recuperare in tempi rapidi
10:16competitività e indipendenza energetica, facendo delle rinnovabili in quel mix di cui parlavamo, in una
10:23visione molto open, quindi che non ha un esclusivo riferimento, ma che guarda in generale al potenziale
10:28dei rinnovabili, una strada, un percorso, una via certamente utile per far questo. Allora,
10:34con l'ingegnere Alessandro Coppola, direttore della direzione di trasferimento tecnologico,
10:40già direzione di innovazione e sviluppo di NEA, lei cambia spesso, eh? Faccio sempre le stesse
10:47cose. Faccio sempre le stesse cose, Presidente, che l'ENEA evolve, cambia di partimento, noi
10:51ci conosciamo da tempo e più volte abbiamo, peraltro, ragionato di questi temi come di altri,
10:57ma in particolare di questi. Il suo osservatorio, quello del trasferimento tecnologico, peraltro
11:02nel rapporto col mondo dell'impresa è centrale, perché è veramente l'anello di congiunzione
11:08tra la ricerca, no? E poi l'applicazione. Allora, io le chiederei innanzitutto come ragionare
11:16in termini di rapidità, no? Per andare verso questo percorso di indipendenza energetica,
11:22che significa autonomia, che significa capacità di sviluppo del Paese, in uno scenario che francamente,
11:27non solamente dal punto di vista energetico, ma in generale, offre sfide quotidiane, diciamo,
11:32che si propongono in maniera molto veloce, no? E' difficile anche da gestire. Prego, ingegnere.
11:40Allora, intanto, buon pomeriggio a tutti. Grazie alla Camera per questa cornice, grazie a Pilate
11:46Paese, per l'invito e grazie a Gianni Todini, al direttore, per, diciamo, la moderazione
11:52della domanda. Allora, io parlo dal punto di vista, diciamo, del tecnologo. Intanto un saluto
11:58da parte dell'Enea e del vertice dell'Enea. Allora, l'argomento è estremamente vasto.
12:04La prima cosa che direi è che non bisogna confondere gli obiettivi, anzi, l'obiettivo con gli strumenti
12:12strumenti che uno vuole adottare per perseguirli. L'obiettivo è quello di cambiare il paradigma
12:16del sistema energetico in modo tale da rendere questo sistema il più possibile sostenibile
12:20sia ambientalmente che economicamente. Cosa significa? Significa sostanzialmente che bisogna
12:25abbattere le emissioni, in primis quelle climalteranti, va bene, ma non solo, ci sono anche particolati,
12:33ci sono anche tante altre cose. Quindi la lotta alla CO2 fa parte di uno schema molto più ampio,
12:38prima cosa. Seconda cosa, non c'è una ricetta perfetta, ok? Non è che uno cambia questi paradigmi
12:47facendo solo elettrificazione, solo idrogeno, oppure eliminando i motori termici, che poi poveretti,
12:55cioè io parlo da ingegnere, cioè che hanno fatto, questi sono, il motore termico non è altro che
13:00un convertitore di energia chimica in calore e energia meccanica, cioè quello fa, e lo fa anche bene
13:06tra l'altro. Quindi dipende molto queste tecnologie dove vengono inserite e come vengono utilizzate.
13:13In funzione di cosa? Beh, in funzione anche del mix di fonti primarie con cui le realizziamo.
13:19L'idrogeno e elettricità non sono altro i due vettori energetici. Non esistono, diciamo, così in natura,
13:24a parte i fulmini e se andiamo su qualche pianeta ai confini del sistema solare, va bene?
13:29Quindi dobbiamo produrre, dobbiamo produrre le fonti primarie. Quindi è chiaro che bisogna guardare
13:34al mix di energia primaria che abbiamo, guardare a quelle che sono il mix, quello che è il mix
13:39più sostenibile sia ambientalmente ma anche economicamente per quanto riguarda il nostro
13:43sistema paese. Perché noi abbiamo un po' di sole, sì c'è un po' di vento, però certamente
13:49non è quello del nord Europa. In fondo di materie prime ne abbiamo poche, abbiamo come
13:54materia prima la materia grigia con cui possiamo inventarci mix e soluzioni, però quello che
13:59dico è che va sempre affrontato qualsiasi approccio tecnologico nella maniera più sistemica
14:05possibile. Cioè tenendo conto di tutti gli impatti che le scelte di tecnologia hanno sulla
14:11filiera. La filiera energetica è fatta da un sistema che parte dalle fonti primarie
14:15fino all'utilizzatore finale. Quindi quando si fanno scelte tecnologiche e si investe su
14:20delle tecnologie bisogna tenere presente di quello che è l'impatto su tutta la filiera.
14:24Tanto per fare un esempio. Parliamo di elettrificazione? Perfetto. Il vettore
14:29elettrico è un vettore ottimo. Tempo fa mi sono divertito a fare il conto di quanta
14:35energia elettrica ci vorrebbe nel trasformare tutta la benzina e il gasolio venduto in Italia
14:39in un vettore elettrico. Ho preso i numeri dell'agenzia dell'entrata e della recisi e ho fatto
14:43la conversione mettendomi il cappello da ingegnere e facendo un po' di conti. A me veniva
14:4870 teravattora. Poi ho visto il Mimit e l'Ace hanno fatto un conto 100 teravattora e poco
14:55tanto. Rispetto ai 310 teravattora che attualmente dispacciamo come sistema elettrico non è tantissimo
15:02però attenzione perché sono 70 teravattora che finiscono tutte in bassa tensione e in bassa
15:07tensione allo stato attuale ne dispacciamo 40. Quindi sono 70 su un sistema che ne dispaccia
15:1440 che già va in crisi con l'aria condizionata. L'infrastruttura è quella che noi abbiamo
15:18sotto i nostri piedi quando camminiamo nelle nostre bellissime città. Quindi per fare colonnine
15:24da 300 kilowatt a 350 kilowatt che sono quelle che stiamo guardando adesso e 10 sono 3 megawatt
15:29e mezzo, un condominio diventano 10 megawatt, va bene? Bisogna anche pensare che è una grande
15:33sfida dal punto di vista infrastrutturale. Non è che non si possa fare, si può fare benissimo
15:38però bisogna rifare tutte le livelette, bisogna mettere capire in trasformazione e quant'altro.
15:42Ancora, scelta tecnologica, ok, un grosso aiuto sicuramente il vettore elettrico, ma pensiamo
15:49poi al discorso dell'infrastruttura. Poi la fonte primaria qual è? Beh, se uno deve mettere
15:54poi generatori diesel per produrre elettricità per caricarci le batterie, francamente non
16:00la vedo una grande soluzione. Dovrebbe essere energia primaria sicuramente decarbonizzata,
16:05quindi benissimo le fonti rinnovabili, ma quante ne possiamo mettere? Qual è l'efficienza
16:09di trasformazione? Qui parlo soprattutto dell'idrogeno, va bene? Qual è l'energia in
16:14idrogeno utilizzabile alla fine della filiera che possiamo tirare fuori partendo da quel
16:19po' di rinnovabili che abbiamo? È chiaro che il nucleare di nuova generazione su cui
16:23Ne sta lavorando sarà un enorme aiuto in integrazione con le rinnovabili, però sarà
16:28parte di un mix. Quindi qui chiudo la cosa perché sennò Gianni dice che parlo troppo.
16:35Non ho detto nulla ma stavo per dirlo.
16:37No, ci conosciamo. Quindi il concetto di base è che quando si fanno scelte di tecnologia
16:44è molto importante la differenziazione, sia dal punto di vista della fattibilità, ma
16:50anche dal punto di vista poi dell'indipendenza del sistema industriale, perché se miriamo su
16:55più tecnologie, abbiamo una differenziazione che ci permette anche di slegarci nelle catene
16:59del valore, nelle supply chain che molto spesso si basano su materiali che vengono dall'estero,
17:05ci svincoliamo da dipendenze che abbiamo già vissuto in passato, vedete il petrolio, ma
17:10che in futuro potrebbero di nuovo svilupparsi sul discorso terre rare, motori, batterie e
17:15quant'altro. Cose che qui in Italia sarà molto difficile produrre considerando la tendenza
17:21alla comoditizzazione di queste produzioni. E qui mi taccio. Grazie.
17:25Grazie. Anche perché è un punto di vista di mix energetico che arriva da Renea, quindi
17:32è assolutamente da prendere come da manuale, nel senso che il lavoro è stato fatto, devo
17:39dire, senza nessun pregiudizio nei confronti di nessuna fonte. Quindi il problema qui è capire
17:45come costruire questo mix. Al centro c'è ovviamente quello che è il punto di vista delle imprese,
17:50no? Abbiamo visto concretezza, capacità di reazione, velocità, fiducia. Ne parliamo
17:56con, anzi ne parla Veroni Capitea, presidente di Acepe, l'associazione dei consumatori e produttori
18:00di energie rinnovabili, affrontando una prima criticità secondo me, no? Che è quella
18:07delle norme, poi lo vedremo meglio, norme più chiare, iter più semplici, coinvolgimento
18:12dei territori, insomma le chiedo quale può essere la ricetta per una reale transizione. Le chiedo
18:18sempre di... Non cerco di non tagliare nessuno, però così entriamo tutti. Prego.
18:24Buon pomeriggio a tutti, ringrazio gli onorevoli e tutti i presenti per la partecipazione e la
18:29Camera dei Deputati per l'ospitalità in questa importante sede. Avevo preparato tutto un
18:36discorso, ma ho capito qua che insomma non mi posso allungare troppo, ma non voglio neanche
18:41perché poi ci sono i tecnici che insomma hanno cose più importanti da dire. Allora Acepe
18:45rappresenta oggi 10.000 imprese che insomma in tempi non sospetti hanno deciso di investire
18:50nelle energie rinnovabili, dunque sono stati diciamo i precursori e quelli che insomma
18:54ha fatto la parte più difficile quando hanno deciso di crederci. E quali sono le difficoltà?
18:59Le difficoltà sono a livello normativo, le tempistiche troppo lunghe, le autorizzazioni
19:03insomma che dipendono da troppi enti diversi, il fatto che il nostro paese, ogni regione ha delle
19:08regole diverse, addirittura ogni comune ha delle regole diverse, motivo per cui ovviamente
19:13quando cominci insomma l'iter autorizzativo di un impianto speri che in 90 giorni così
19:18come dice la normativa finisci, ma magari ci vogliono 600 giorni e questo diventa problematico.
19:24Perché? Bene, perché secondo noi, insomma il nostro parere, ci sono pochi tavoli tecnici
19:29tra il territorio e chi poi scrive la norma. Questo fa sì che ovviamente la norma magari
19:35a chi la scrive sembra chiara, ma poi quando viene portata sul territorio è un po' diverso
19:41rispetto a quello che insomma ci siamo detti dentro le quattro mura. Dunque sicuramente
19:46una normativa unificata intanto, che insomma non ogni regione abbia la sua, ma che ci sia
19:52una roba centralizzata che ci permetta di diminuire le tempistiche aiuterebbe. Sicuramente
19:57più incontri tra i principali player del mercato e qui mi permetto di dire che principali
20:03player, ma come accio, perché conoscono veramente il territorio, che conoscono veramente
20:08quali sono le problematiche di ogni regione, di ogni azienda, di ogni partita IVA che si
20:13trova insomma in diverse parti del paese, non di player del mercato che magari insomma
20:19con il mercato non hanno tanto a che fare. Per il resto sicuramente un altro potenziale
20:28dell'Italia sono i revamping degli impianti già esistenti. Noi abbiamo un parco fotovoltaico
20:32che ormai insomma non è vecchio, però abbiamo impianti che hanno anche 15-16 anni, oggi
20:38se parliamo dei conti energia, perché insomma il boom l'abbiamo avuto in quel periodo lì,
20:43se si parte dai revamping facciamo prima, magari aumentando un po' il periodo incentivante,
20:48revampando questi impianti che sono già autorizzati, che magari mettono una batteria, che magari
20:53non hanno bisogno insomma di aspettare tempi biblici per avere un'autorizzazione, sicuramente
21:00magari raddoppiamo la potenza, perché oggi un impianto fatto dieci anni fa, cambiando
21:04i pannelli, la superficie occupata è la metà di quello che occupava dieci anni fa, dunque
21:09abbiamo fatto in fretta e qua raddoppiare a raggiungere gli obiettivi che l'Europa ci
21:13chiede. Certo ci vogliono norme più chiare, per esempio la 5.0 è una di quelle norme che
21:19insomma potrebbe trainare l'impianto fotovoltaico, purtroppo è poco chiara e insomma non riusciamo
21:24a metterla in pratica così come vorremmo, con le tempistiche che insomma ci sono oggi
21:30per la norma che mi sembra che a fine anno prevalentemente insomma sono finiti i tempi.
21:35E qui mi taccio.
21:36Ne parliamo peraltro, grazie per questa sua segnalazione, prego, nell'arco di questo pomeriggio.
21:44Io so che onorevole Dondi ci ha altri impegni, ma intanto ci ha raggiunto il senatore Manfredi
21:51Potenti, che ringrazio, prego se ci può raggiungere al tavolo, le lascio subito la
21:56parola per quello che oramai non è più un saluto però, nel senso che ha già sentito
22:00qualcosa, quindi peraltro tema, energia, semplificazione, una sfida di equilibrio tra sviluppo e territorio
22:06è quello che abbiamo ascoltato proprio dalle parole della Presidente di Aceper.
22:12Prego senatore, grazie onorevole, grazie.
22:15Io vi ringrazio e mi scuso anzitutto del ritardo con il quale mi presento ma stiamo
22:28affrontando cambiamenti di agenda del Senato che non mi permettono di allontanarmi agli
22:35orari che avrei preferito e questo doverosamente. Faccio veramente applauso agli organizzatori,
22:44promotori e coloro che sono coinvolti in questo consesso. Non mi sento in imbarazzo a dirvi
22:52che proprio 48 ore fa partecipavo a un altro importante evento organizzato da Isin, sempre
22:59in materia di energia. Non mi trovo in difficoltà a dire che mi sono occupato sin da tempi non
23:06sospetti anche del tema del ritorno del nucleare perché credo che si possa, e qui lo dico perché
23:14non voglio venire a casa di altri a portare scompiglio, ma credo che sia una tra le fonti
23:25di produzione di energia che consentirà di diversificare e rendere complementare alle
23:33ferre la produzione del nostro Paese. Quindi non ci vedo nulla di contraddittorio o addirittura
23:40di confliggente in specie perché noi intenderemo indirizzare, questa è la volontà che abbiamo
23:47anticipato, questo segmento prevalentemente al settore energivore industriale e quindi possibilmente
23:54in un'area ad esempio di distretto, imitando più o meno quello che è stato fatto con le
23:58CER. Siamo in un momento storico molto importante, lo credo lo abbiate insomma ricordato, siamo
24:07in un percorso vincolato, questo io sono sempre ben preciso, lo voglio in qualche modo ricordare
24:14perché stiamo procedendo in una grande trasformazione di quella che è la storia produttiva dell'energia
24:21non solo del nostro Paese, del nostro continente ma del mondo. Per quanto riguarda il nostro
24:27continente siamo vincolati a dei risultati che vedono 2030-2050 come delle date ormai ben
24:36note per il raggiungimento di obiettivi di carattere energetico e di decarbonizzazione. Il ruolo
24:45che giocano le energie rinnovabili in questa corsa perché è una corsa contro il tempo e mi
24:52dispiace purtroppo sentire e vedere dalle normative e dalla sovrapposizione purtroppo questa diciamo
25:00corsa, io la chiamo un po' una corsa all'oro perché effettivamente è il nuovo oro della nostra
25:05società, il Green, che credo consentirà, permettetemi anche la digressione, di raggiungere un obiettivo
25:15che a livello mondiale è quello di garantire un diritto inalienabile cioè l'accesso all'energia.
25:23Ci sono interi continenti come l'Africa, dati di pochi giorni fa, solo le 24 ore, il cui diritto
25:30all'accesso all'energia è limitato a spicchi di un continente, quindi Marocco, Egitto, Tunisia,
25:38Algeria, il resto Sudafrica, il resto è completamente una realtà che è incapace di dare accesso ai
25:47cittadini. Quindi credo che il discorso e un'altra segnalazione importante, l'unico paese non UE ad
25:59aver ottenuto un contributo finanziario comunitario è la Tunisia per la realizzazione di una condotta
26:07sottomarina tra Italia e Tunisia, quindi c'è la volontà del nostro paese di non rimanere
26:13isolato in un contesto, chiamiamolo, di nazionalismo produttivo ma di riuscire a fare sistema anche
26:22con paesi non UE nello scambio della produzione di energia è fondamentale, dall'altra dobbiamo
26:30risolvere dei problemi di non facile soluzione, lo dico apertamente perché c'è una sovrapposizione
26:35di competenze Stato-Regioni, abbiamo visto ad esempio cosa sta succedendo in Sardegna dopo
26:40che per esempio una certa parte politica ci aveva in qualche modo anche, devo dire, aiutato
26:48ad avvicinarci a un settore che è quello delle energie rinnovabili che era apertamente
26:54convinta che quella fosse una strada con la quale potevamo dare una soluzione complessiva
27:00a un dato sistema diciamo di deficitario e stiamo avvedendo che quando poi si governa
27:07i territori il discorso cambia perché se siamo a contatto con un altro tipo di dinamiche,
27:13lo dicevamo l'altro giorno anche per il nucleare, si parla di deposito nazionale, si parla
27:17di impianti poi quando arrivi sul territorio ti scontri con il consenso elettorale e quindi
27:22cambia tutto, ognuno dice, racconta una storia che poi quando siamo sui territori cambia completamente
27:28quindi c'è anche la necessità di capire se veramente siamo in grado, qui è una critica
27:35insomma anche al legislatore, siamo in grado di mantenere gli impegni che assertivamente poi
27:39quando siamo davanti alle assemblee ci piace tanto raccontare perché poi di mezzo lo diceva
27:47sentivo insomma ma non dubito che lo facciano anche gli altri, la collega che appunto spiegava
27:52le difficoltà della realtà imprenditoriale e aziendale a fare attività di impresa e dall'altra
27:59quella poi dell'amministratore di dover dare delle risposte rapide, io essendo stato anche
28:04concludo relatore insomma dell'ultimo decreto bollette almeno in commissione quando nel passaggio
28:10del senato abbiamo esaminato insomma quelle poi sono delle partite importanti a livello di
28:15semplificazione, insomma siamo intervenuti, si diceva sul revamping, stiamo allargando
28:19un po' il concetto di Cerras all'associazionismo anche diciamo del terzo settore, quelle partecipate
28:24pubbliche, c'è tanto da fare, questo non ve lo nego, io credo che gli obiettivi del PNIEC
28:31con i quali abbiamo confermato in sede europea il raggiungimento al 2030 di determinate quote
28:38di produzione debba essere rispettato per arrivare al 2030, dobbiamo necessariamente
28:45purtroppo volenti o nolenti è un impegno che ci siamo assunti, dobbiamo cercare di dare
28:50spazio e semplificare e consentire l'installazione contemperando ovviamente esigenze di diverso
28:56tipo, il rispetto del paesaggio, delle attività produttive agricole con un sistema che chiaramente
29:02si trova a fare conti con qualcosa di nuovo, l'impegno politico c'è, è un impegno ci siamo
29:07assunti voglio dire con la nostra comunità e con tutte le istituzioni comunitarie quindi
29:16spero di poter essere davvero di aiuto a dare lo spazio necessario per fare impresa in questo
29:22settore e continuare a mantenere gli impegni.
29:24Grazie, grazie senatore, allora io invito tranne l'avvocato Patrizio e gli altri relatori
29:32a consentire appunto a Massimo Genesio, Stefania Marocco e Nicola Franzoso di raggiungerci
29:40così abbiamo la, completiamo il percorso, ovviamente siamo veramente stretti con i tempi
29:51però se vi aiutate tra di voi cerchiamo di fornire un elemento importante, io parlerò
29:58meno possibile, anzi direi zero. Diritto e normativa, abbiamo sentito prima anche dall'intervento
30:07della Presidente Pitea, questi aspetti quando il sistema scoraggia l'investimento, allora
30:12con l'avvocato Patrizio che è senatore generale del Consiglio Internazionale di Cooperazione
30:16Italo-Araba, le normative impattano, impattano in termini di investimenti che arrivano anche
30:24da fuori Italia che dovrebbero essere invece oggetto di un'importante presenza nel nostro
30:29Paese, ecco sempre sinteticamente una riflessione su questo punto.
30:35Sì, vi ringrazio, ringrazio anche per l'invito a questo importante contesto e porto i saluti
30:40del Consiglio Internazionale di Cooperazione. La propensione all'investimento dipende da
30:46una serie di fattori, alcuni sono di contesto, altri sono endogeni, altri strutturali, altri
30:51istituzionali. L'Italia soffre di alcune patologie croniche, il carico normativo e burocratico
31:00che pesa nelle scelte degli investitori per il 60%, la lentezza della giustizia e l'instabilità
31:06politica. Fare imprese in Italia significa affrontare un percorso burocratico normativo
31:14di difficile decodificazione. Allora voglio rubare una battuta a Gramellini che mi ha sempre
31:19fatto ridere, che dice che chi si scontra col sistema burocratico in Italia va contro un
31:25muro di comma, anziché di gomma, e ha ragione, perché abbiamo un impatto normativo devastante
31:31legato a un avvicendarsi di norme, è stato detto prima, in parte dovute alla sovrapposizione
31:38del sistema dato dal titolo quinto della Costituzione che prevede la competenza di parte di Stato
31:44e Regioni che molte volte si sovrappone in materia e crea una normativa difficile da decodificare.
31:50Ma se aggiungiamo anche quello che diceva Cassese, c'è il ritorno, la recrudescenza,
31:58l'incertezza, perché non solo facciamo un sacco di norme, ma poi ci piace cambiarle
32:02in corso. Ed è una peculiarità tutta italiana, quindi c'è tanta normativa che però viene
32:09cambiata e in più c'è un ulteriore problema, che è quella della diversificazione territoriale.
32:13È stato detto dalla Presidente Pitea, c'è non solo una diversificazione normativa
32:18tra territori, territori regionali, territori locali, ma c'è anche una diversificazione applicativa,
32:23perché non tutti sanno applicare le norme, non tutti sanno applicare le prassi e quindi
32:27ciò rallenta e preoccupa talmente tanto l'investitore, perché poi l'investimento
32:32che cos'è? L'investimento è un rischio in sé, ma se all'alea del rischio ci aggiungiamo
32:36l'alea di elementi non governabili dell'investitore, è chiaro che l'investimento viene meno.
32:42Che cosa fa il nostro Governo? Il nostro Governo tende a due misure, una a carattere organizzativo
32:46e l'altra a carattere procedurale. Organizzativamente ha fondato lo sportello unico per gli investimenti
32:53esteri e ha implementato il Fondo per l'attrazione degli investimenti. Chiaramente è una misura
32:59che mira a dare un interlocutore stabile nei confronti di chi vuole investire. Dall'altro
33:05cerca di avocare a sé le mansioni il MIMIT, il Ministero dell'Imprese del Medinite li cerca
33:10di avocare a sé le mansioni in caso di inefficienze o ritardi delle pubbliche amministrazioni,
33:14ma solo per investimenti che sono sopra i 25 milioni di euro. E allora ciò non funziona,
33:18l'abbiamo visto con il decreto aiuti, che ha cercato di sbloccare dalla melma delle sabbie
33:22mobili una serie di progetti incagliati, ma vale solo per l'apporto sostitutivo nelle
33:27pubbliche amministrazioni e non per gli enti. E allora se dovessimo fare un'ottica comparatistica
33:32con il mondo da cui provengo, il mondo arabo, in particolare Emirati e Arabia Saudita, vediamo
33:38come loro sono riusciti a trasformare un'economia prettamente petrolifera in un'economia
33:42attrattiva degli investimenti. Oggi il più grande apporto di capitale, pari quasi al
33:4820% del PIL arriva dagli investimenti stranieri. Perché? Non solo per una normativa semplice,
33:55chiara, una propensione all'investimento, una capacità di fare imprese e crearla anche
33:59da remoto, mediante piattaforme digitali, ma soprattutto c'è una cosa fondamentale,
34:04è la visione, che a noi manca, o meglio, a noi manca la visione, manca l'attualizzazione
34:09della visione, perché c'è, pensiamo a Saudi Vision 2030, pensiamo alla visione saudita,
34:14ma il problema italiano è che la visione c'è, ma poi non viene applicata, o meglio,
34:18viene disapplicata dal governo. Noi siamo coloro che hanno cambiato più governi in assoluto
34:24e all'estero siamo un modello di studio nel mondo. Allora cosa voglio dire in conclusione
34:29per non essere stroncato dall'ottimo moderatore? È quello che probabilmente, oltre ad intervenire
34:35in maniera di semplificazione normativa, di snellimento burocratico e di omogeneità applicativa
34:41all'interno, al livello territoriale, probabilmente dovremmo intervenire nella costruzione di una
34:46visione e mantenerla a lungo termine, perché ogni investimento a carattere industriale ha
34:50bisogno di una pianificazione pluriennale, sicuramente plurimandato. Quindi io accolgo
34:56con favore questo invito perché solo consentendo un dialogo tra i protagonisti del settore si riesce
35:02a colmare poi quella diplomazia culturale, quella diplomazia di crescita, che è la base per
35:07ogni sviluppo concreto dell'Italia, dentro il territorio italiano e nel mondo. Vi ringrazio.
35:13Grazie, grazie all'Avvocato Patrizio. Sintetico e molto efficace. Il Governo regge però al
35:21momento, almeno questo regge. Credo che nella classifica adesso sta verso il quarto posto,
35:28sta scalando posizioni, quindi non si sa mai. Magari l'anno prossimo decino di investire,
35:34perché noi ci siamo. Allora, da questa visione, le rubo la parola, che è una visione di analisi
35:44critica rispetto a come il sistema scoraggia l'investimento, andiamo a vedere concretamente
35:50quelli che poi sono nel percorso gli iter, gli ostacoli locali, visti direttamente dal
35:56campo. Do la parola al Dottor Massimo Genesio, amministratore unico di studio d'iniziativa
36:01e le pongo, insomma, a un tema che è legato al fotovoltaico. Quindi fotovoltaico e pubblica
36:07amministrazione, c'è necessità di migliorare il dialogo tra imprese e territori, come possiamo
36:11farlo? Prego.
36:16Allora, studio d'iniziativa. Ok, studio d'iniziativa è una realtà che esiste da 30 anni e 30 anni
36:22noi siamo al fianco delle imprese, gestendo i fondi pubblici che lo Stato mette a disposizione.
36:28Prima si è fatto cenno, per esempio, alla 5.0, dove lo Stato ha messo in campo 6 miliardi
36:37e 3 di incentivi, di cui 1 miliardo e 8 solo per investimenti in ambito fotovoltaico.
36:44Ad oggi, a 7 mesi dalla chiusura della normativa, salvo proroghe, sono stati prenotati 800 milioni,
36:53non erogati, prenotati, e le aziende non sono in grado di far fronte a quello che lo Stato
37:01chiede, perché c'è un grosso distacco tra quello che lo Stato vuole e quello che le aziende
37:07sono in grado di fare. Le normative sono troppo faraginose, gli enti che dovrebbero gestirle
37:14appaltano a terzi, diciamo, la gestione, quindi l'iter, e loro non sono in grado di rispondere
37:23a quello che le aziende chiedono. Inoltre non si rendono conto che se non ci fossimo realtà
37:32come le nostre, neanche questi pochi fondi verrebbero erogati. Quindi bisogna semplificare,
37:43bisogna fare in modo che le aziende siano in grado di far fronte a quello che il mondo
37:49e l'Europa ci chiede, perché tutti questi soldi che sono stati messi a disposizione non
37:55verranno usati e molto brevemente dovranno essere restituiti all'Europa, perché sono fondi
38:01PNRR, quindi anche la figura che andremo a fare, perché dopo un anno e mezzo dall'entrata
38:10in vigore di questa normativa, i numeri sono che ci andrebbero tre anni per erogare tutti
38:18questi fondi e questo per la complessità della normativa. In più, e qui passo poi la parola
38:26la mia collega che è sul campo proprio a livello burocratico, è difficile poter rispondere
38:34a quello che le piattaforme chiedono e le piattaforme su cui sono stati spesi milioni
38:41di euro non sono in grado di funzionare come dovrebbero funzionare.
38:45Grazie. Allora, dottoressa Marocco può proseguire, l'amministratore delegato di studio
38:54di iniziativa, può proseguire nel ragionamento, semplificare e standardizzare i percorsi, quali
39:00proposte operative per accelerare i progetti?
39:03Sì, a me spetta il compito un po' più gravoso di andare a fare le pulce.
39:10Altrude fa l'amministratore delegato, quindi è certo.
39:13Esatto. No, siamo di fronte veramente a un paradosso perché come diceva il dottor Genesio
39:20abbiamo tantissimi fondi che non riusciamo ad utilizzare e questo perché banalmente le
39:30aziende non possono operare direttamente perché le normative sono complesse, quindi si avvalgono
39:38di strutture come noi. Ma sul lato pratico poi ci scontriamo con delle cose semplicissime.
39:45Allora, per accedere a queste piattaforme bisogna utilizzare lo speed. Lo speed in alcuni
39:52casi, non ad esempio sulla piattaforma del GSE che è stato demandato ultimamente a gestire
39:59tutte le misure legate all'efficientamento energetico e ad altre normative, vuole uno speed
40:07di secondo livello, che vuol dire proprio un intervento diretto del legale rappresentante
40:13dell'azienda. Quindi vuol dire che per ogni accesso che noi dobbiamo fare, demandati dalle
40:19aziende, ma non perché non vogliono farlo, ma perché per la complessità della normativa
40:26demandano a noi, ci troviamo anche nell'impossibilità di operare in modo snello. Dobbiamo chiamarli
40:34per ogni cosa. Quando invece ci sono ad esempio altre piattaforme che vengono utilizzate da molti
40:41più anni, che hanno delle velocità e delle formalità molto più semplici. Quindi non
40:46si tratta di andare a studiare dei meccanismi differenti, ma magari andare a mutuare da altre
40:53piattaforme che negli anni hanno dimostrato una funzionalità maggiore, andarle ad applicare
40:59per velocizzare e riuscire a utilizzare questi fondi. Questo ad esempio è un esempio.
41:05Oppure la difficoltà di non avere un interlocutore preciso. Tante volte ci sono, scusate se torno
41:15sulla piattaforma del GSE, però non vengono messi dei canali preferenziali per poter fare
41:23delle domande tecniche. Tante volte si va su un call center dove comunque chi risponde
41:29non sa neanche vagamente a che cosa si riferisce, non si riesce a parlare con l'istruttore della
41:36pratica, mentre invece in altre normative questo è consentito. Quindi le difficoltà sono poi
41:44banali, nel senso che si possono veramente superare, però tante volte ci troviamo contro
41:50un muro di, in questo caso di gomma o comma, e non si riesce a trovare una soluzione. E questo
41:59vuol dire lungaggini, tante volte anche uno scoramento da parte delle imprese, perché poi
42:07soprattutto le realtà piccole che nel caso specifico magari vogliono utilizzare gli impianti
42:15fotovoltaici piuttosto che revamping su impianti già fatti, sono veramente disorientati, scoraggiati
42:25e alla fine sono i primi ad abbandonare diciamo un'opportunità importante che viene messa sul campo.
42:34Cioè il paradosso è che non ci fossero fondi, dici va bene, ok, ma i fondi ci sono e non si
42:39che hanno la possibilità di utilizzarli.
42:43Sì, è un po' il tema, diciamo, il firrucio del PNRR dall'assenza di competenze nei piccoli
42:51comuni, diciamo che, però, insomma, stiamo accelerando.
42:56No, no, no, ma la cosa che ci scoraggia da un certo punto di vista...
43:01E' una battuta, eh, se no non posso far chiudere l'ultimo intervento.
43:04No, sarò velocissima, è che ci potrebbe essere la possibilità di farlo, nel senso che altre
43:11normative questa cosa la fanno, quindi...
43:16Ma non ci sono le tempistiche del PNRR così strette, forse così urgenti, ha visto Roma
43:21quanti monumenti sono in ristrutturazione per il giubileo con fine lavori in febbraio
43:2626, insomma, voglio dire, non è che...
43:28Però facciamo una battuta polenica.
43:31No, beh, questa legge è entrata in vigore con un anno di ritardo e ad oggi, a sette
43:43mesi, è ancora in fase di modifica e ogni volta che apportano una modifica sul portale
43:51si perdono i dati.
43:52Sarà importante che gli organizzatori trasmettano anche ai parlamentari che erano presenti,
43:58insomma, questa tipicità, questa anomalia assoluta in termini normativi.
44:04E nessuno sta, cioè, e nessuno ci dà gli strumenti per risolverli.
44:09Siamo qua apposta, siamo qua apposta, al lavoro per voi.
44:14Confidiamo.
44:15E' alla Camera dei Deputati, quindi la critica l'ha fatta e secondo me è giusto segnalarlo,
44:20ma credo che gli organizzatori avranno modo di segnalarlo ai...
44:24No, ma infatti volevo ringraziare la possibilità che ci avete dato di dar voce a...
44:30Di dar voce a noi operatori sul campo.
44:35Assolutamente.
44:36Grazie.
44:37Grazie a voi, grazie a un applauso.
44:39E allora chiudiamo il panel.
44:42Abbiamo parlato di revamping, di impianti, eccetera.
44:44Abbiamo il dottor Nicola Franzoso, che è co-founder di Digicon Engineering.
44:50Quindi, chi più di lui può spiegarci anche da quel punto di vista,
44:55quando parliamo di semplificazione, di permitting,
44:59in che situazione ci troviamo.
45:02C'è sempre cinque minuti, non di più, se no chiudono la porta e ci cacciano via.
45:05Prego.
45:06Sarò l'occhio incisivo.
45:08Beh, Digicon Engineering, intanto per fare un numero,
45:10è dal 2000-2001 che opera come autorizzazione di costruzione di impianti
45:15che mettono l'energia in rete.
45:17Quindi le storie ne abbiamo viste,
45:19per il vecchio di Kappa, che il collega di Neo, penso,
45:21conosca, le cei attuali o quello che c'è.
45:25Però, torniamo un po' a quello che si diceva prima,
45:27uno scenario socio-economico che porta a mirare
45:29verso una transizione energetica green,
45:31verso una transizione di indipendenza,
45:34indipendenza che passa, logicamente, per una sufficienza energetica.
45:37Questa sufficienza energetica, teoricamente,
45:40avremmo a bella nel 2030, la stiamo sperando,
45:43la stiamo mirando, lancio di numeri non molto a caso.
45:47Ad oggi l'Italia, se io fosse uno scenario delle mappe diretti
45:50di media alta tensione, vedo che circa un 50% delle zone sono critiche,
45:55i restanti 40% sono altamente critiche.
45:57Cosa vuol dire?
45:58Che io chiedo una connessione e anche un impianto semplice,
46:00un 100 kilowatt, mi viene sparato un tempo di allaccio
46:04di circa 4-5 anni.
46:06Abbiamo parlato del 2030, non è tanto distante.
46:09Vuol dire che l'impianto lo lanciamo al 2031.
46:12Abbiamo già scannato,
46:13dialetto Veneto, diciamo, il primo obiettivo.
46:17Questa situazione è una situazione che se da un lato
46:20l'imprenditore è molto volto, molto sentito,
46:22a fare transizione energetica,
46:23a fare impianti fotovoltaici, impianti eolici,
46:26questi un po' meno, magari impianti cogenerativi,
46:28è idrogeno, sta cominciando a prendere piedi anche questo.
46:30In realtà, dall'altro lato, quando si trova uno scenario
46:34che si deve davanti un business plan dove ci vogliono 3-5 anni
46:37per arrivare alla conclusione dell'investimento,
46:40non dico che è scoraggiante, ma è altamente scoraggiante,
46:43mi correggo, scoraggiante è poco, diciamo.
46:46Questa è una situazione che appunto porta a cercare,
46:50a mettere in crisi quello che è, diciamo,
46:51l'imprenditore che vorrebbe fare qualcosa.
46:54Ma questa situazione porta a unificare anche molti investimenti
46:57che sono basati su meccanismi PNRR e DIFER,
47:01vedi quello che è l'ACER,
47:03vedi quello che può essere anche un semplice meccanismo di agrivoltaico
47:07o altri sistemi, che sono anche, che portano ad agevolare,
47:11agevolazioni che purtroppo, come dicevo ai colleghi,
47:13prima di studio di iniziativa, saranno purtroppo volenti o nolenti,
47:17destinate ad altre risorse o ad altre strade.
47:19Quindi, secondo noi, se vogliamo un po' cercare di accelerare
47:23questi meccanismi, al di là di fare una revisione del quadro normativo,
47:27ricordiamo che abbiamo ancora leggi per gli elettrodotti
47:29legate alle leggi al reggio decreto del 24,
47:33cioè stiamo ancora parlando, quando c'era la Red Italia,
47:36un po' di tempo fa, diciamo, ratto a parte, modificata,
47:39ma sempre quella, molte volte, è la base.
47:41Quindi, sarebbe, secondo noi, da cercare di accelerare
47:45un po' i meccanismi che portano al rilascio di queste autorizzazioni,
47:49al di là del quadro normativo, e mettere d'accordo,
47:51come diceva prima la dottoressa Pitea,
47:55mettere d'accordo quello che è il comune con la regione,
47:57ma soprattutto andare a operare anche dal lato gestore di rete,
48:00che è quello che ad oggi ci spara queste tempistiche.
48:03Quindi, magari, portare ad ampliare a tutti gli impianti
48:06quello che è il meccanismo semplificato,
48:08un iter molto più breve, molto più snello,
48:11magari con delle appendici per gli impianti complessi,
48:14perché non tutti possono essere, diciamo, semplificati.
48:17Altri suggerimenti che sarebbe bello da prendere in considerazione
48:22sono quelli di affiancare una partnership privata,
48:25molte volte sulla realizzazione di opere importanti,
48:28quali elettrodotti o sottostazioni.
48:31Io oggi, come produttore, posso fare una sottostazione,
48:34però mi viene pagata il costo.
48:36Capiamo che l'imprenditore non ha nessun interesse a farla.
48:38Se io gli ho la possibilità di usufruire da quella esposizione che lui fa,
48:42ci sistemerebbe la rete in poco tempo, un privato,
48:45in un anno fa, una sottostazione,
48:48un ente, attualmente un ingestore di rete,
48:50ti dice minimo dai 3 ai 5 anni.
48:52Capiamo che quel 2030 diventerebbe molto più tangibile,
48:56molto più raggiungibile con un meccanismo del genere.
48:58Un altro meccanismo è quello di andare a giornare
49:00sui sistemi di batteria,
49:02e qua mi sposto verso il fotovoltaico.
49:03Il fotovoltaico sappiamo che è una brutta bestia
49:05perché non è programmabile.
49:06Se io gli metto dei sistemi BES,
49:08che mi accumulano l'energia di giorno
49:09e me la restituiscono di notte,
49:12in questa maniera riuscirei a traslare l'energia di giorno,
49:15dare più spazio alla rete,
49:16più capacità,
49:17più arrivare a quell'obiettivo del 2030-2050
49:20che abbiamo spiegato prima,
49:21e contemporaneamente non affaticare le reti
49:24che ormai sono in uno stato critico,
49:26veramente molto critico.
49:29Come meccanismi,
49:30secondo noi,
49:31questi quattro cardini,
49:32questi quattro picchetti,
49:33riuscirebbero a dare una svolta,
49:34un movimento più veloce
49:36a quello che è un iter.
49:38Dico l'ultima cosa,
49:39poi mi chiudo,
49:40ricordiamoci che anche l'ottenimento
49:42di quel TICA e quei meccanismi
49:43è un elemento vincolante
49:45anche per entrare su un PNRR.
49:48Io faccio riferimento alle CR
49:51sotto i 4.000 abitanti,
49:535.000 abitanti,
49:54che è stata prorogata il mese scorso,
49:56due mesi fa,
49:58e lì uno che si è messo a chiedere il TICA
50:00si trova a tempi che vanno 60 giorni
50:02se non c'è da parlare l'alta tensione,
50:04e quindi tempi che diventano
50:05anche 3-4 mesi.
50:07Ecco che è difficile di aspettare
50:08anche gli obiettivi,
50:08già la base che vogliamo raggiungere.
50:12Questo è un po' come suggerimenti
50:13che ci sentiamo di dare
50:14dal punto di vista operativo.
50:16Grazie, e devo dire che questa sessione finale
50:21di spunti ne ha dati tanti.
50:23Io invito peraltro sia ACE,
50:25per sia Pirate in parte,
50:27a mantenere vivo
50:28da un punto di vista anche di incontri,
50:31di talk con i parlamentari,
50:33vista questa esigenza anche normativa,
50:35di incidere velocemente,
50:37oltre che di far comprendere,
50:38ma soprattutto di incidere
50:39da un punto di vista operativo.
50:42Noi siamo a disposizione,
50:43a Scaniose segue queste tematiche.
50:46Io stamattina ho moderato
50:47un convegno sull'agrivoltaico,
50:49si figuri, quindi proprio a Milano.
50:52Quindi ogni giorno siamo presenti
50:54perché crediamo che l'autonomia,
50:57lo sviluppo del nostro Paese,
50:58la capacità di essere realmente autonomi
51:02da un punto di vista anche
51:04di uno scenario, come dicevo,
51:05estremamente sfidante come il nostro,
51:06non possa che passare dal confronto
51:08con chi poi dopo non solo ci mette i capitali
51:10e ci mette la testa,
51:11ma poi dopo ha necessità
51:14di trovare la strada,
51:15prima ancora di trovare risultati,
51:16di trovare la strada
51:17per poter poi raggiungere questi risultati.
51:19Io vi ringrazio,
51:20non apro la sessione di domande e risposte
51:23perché non credo che abbiamo tempo,
51:24però insomma siamo disponibili
51:26anche noi come agenzia
51:27a raccogliere i vostri commenti
51:31su questi temi.
51:32Grazie, buon lavoro.
51:33Grazie.
51:34Grazie.
51:35Grazie.
51:36Grazie.
51:37Grazie.

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