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https://www.pupia.tv - Bologna - FINE VITA. SIT-IN AL TAR EMILIA-R.: "LEGGE NAZIONALE PEGGIOREREBBE TUTTO"
Bologna, 6 mag. - Una legge nazionale sul fine vita ora "vuol dire fare dei passi indietro, non garantirebbe i diritti già riconosciuti dalla Corte costituzionale". È quanto sostiene Matteo Mainardi, coordinatore delle iniziative sul fine vita dell'Associazione Luca Coscioni, in occasione del sit-in davanti al Tar dell'Emilia-Romagna promosso dal Laboratorio di salute popolare di Bologna. Un presidio organizzato in vista del pronunciamento, atteso per il 15 maggio, sul ricorso contro la delibera regionale che regolamenta le procedure del suicidio medicalmente assistito presentato dalla consigliera di Forza Italia Valentina Castaldini. Per ora il Tar ha concesso una sospensiva della delibera. Il presidio di oggi coincide con il giorno in cui una persona "doveva ricevere il farmaco letale", ma tutto è appunto bloccato "in attesa di capire cosa deciderà il Tar". "La dignità non si sospende, legge regionale sul suicidio medicalmente assistito subito", si legge nel grande striscione srotolato dai manifestanti. All'evento hanno preso parte anche alcuni consiglieri regionali, come Paolo Trande (Pd), Lorenzo Casadei (M5s), Simona Larghetti (Avs) e il consigliere comunale di Coalizione civica Detjon Begaj. L'obiettivo della contestazione non è però il Tar. "Siamo qui per ricordare perché siamo al Tar e non davanti alla Corte costituzionale- prosegue Mainardi- perché il Consiglio regionale nella scorsa consiliatura ha deciso di non discutere la legge popolare depositata con 7.300 firme, ma di affidare il tutto a una delibera di Giunta". Per questo "chiediamo quindi al Consiglio regionale di ritrovare la forza per discutere quella proposta di legge così come è stato fatto dalla Regione Toscana". Il presidente della Regione Michele de Pascale ha invocato la necessità di una legge nazionale nei giorni scorsi. Ma, ricorda l'attivista, "l'unica proposta della maggioranza depositata al momento in Senato è una proposta che farebbe passi indietro addirittura sul testamento biologico, tornando a prevedere idratazione e nutrizione artificiali come trattamenti non rifiutabili, come trattamenti obbligatori. Si tornerebbe quindi al 2009, alla vicenda di Eluana Englaro e quel sondino che si attaccava e si staccava in continuazione. Chiedere una legge nazionale oggi e non assumersi la responsabilità come Regione vuol dire questo". Invece, anche in caso di bocciatura da parte del Tar della delibera, "i cittadini avrebbero comunque il diritto di richiedere la verifica delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio assistito. E questo perché c'è comunque una sentenza della Corte costituzionale. Quello che non avrebbero più i cittadini emiliano-romagnoli sono procedure certe e tempi certi per fare questo tipo di percorso. Però è bene ricordare che il diritto rimarrebbe comunque", precisa ancora Mainardi. Più duro sulla vicenda il commento dei manifestanti

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Trascrizione
00:00Noi oggi siamo qua non tanto per contestare il Tar con la decisione che dovrà prendere tra qualche settimana
00:07ma siamo qui per ricordare perché siamo al Tar e non davanti alla Corte Costituzionale
00:12e questo perché il Consiglio regionale nella scorsa consigliatura ha deciso di non discutere la legge popolare
00:20depositata con 7.300 firme ma ha deciso di affidare il tutto a una delibera di giunta.
00:26Chiediamo quindi al Consiglio regionale di ritrovare la forza per discutere quella proposta di legge così come è stato fatto dalla regione toscana.
00:36Chiedere una legge nazionale ora vuol dire chiedere una legge non che garantisca i diritti già riconosciuti dalla Corte Costituzionale
00:45ma vuol dire fare dei passi indietro. L'unica proposta della maggioranza depositata al momento in Senato
00:53è una proposta che farebbe passi indietro addirittura sul testamento biologico
00:57tornando a prevedere idratazione e nutrizione artificiali come trattamenti non rifiutabili, come trattamenti obbligatori.
01:06Si tornerebbe quindi al 2009 alla vicenda di Eluane Inglaro e quel sondino che si attaccava e si staccava in continuazione.
01:14Chiedere una legge nazionale oggi e non assumersi la responsabilità come regione vuol dire questo.
01:20Se il TAR boccia questa delibera innanzitutto i cittadini avrebbero comunque il diritto di richiedere
01:27la verifica delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio assistito
01:32e questo perché c'è comunque una sentenza della Corte Costituzionale.
01:37Quello che non avrebbero più i cittadini emiliano e romagnoli sono procedure certe e tempi certi
01:43per fare questo tipo di percorso.
01:46Però è bene ricordare che il diritto rimarrebbe comunque perché non è la regione con quelle delibere
01:52che ha riconosciuto quel diritto ma è stata la Corte Costituzionale a riconoscerlo.
01:57La chiamata di oggi in realtà è molto semplice.
02:01Settimana scorsa siamo svegliati con una notizia che non ci saremmo mai aspettati
02:06che è quella di una sospensiva decisa dal TAR, il provvedimento riguardante una persona reale
02:15in carne ed ossa che proprio oggi, se non vado errato, aveva deciso di porre fine alle proprie sofferenze
02:21con dignità e questo oggi gli è stato negato a causa di una, come dire, secondo noi logica
02:31un utilizzo strumentale della politica, in questo caso da parte dei consiglieri,
02:37di una consigliera regionale della destra, la signora Valentina Castaldini,
02:43che non è la prima volta in realtà che fa politica sulla pelle delle persone.
02:51Grazie a tutti.

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