https://www.pupia.tv - Una vicenda che ha messo in luce un insospettabile legame criminale tra padre e figlio, si è conclusa con un doppio arresto a Mazara del Vallo, nel Trapanese. Le indagini condotte dagli investigatori della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mazara hanno portato alla luce un’attività illecita che si svolgeva tra gli ulivi di un terreno agricolo, adiacente all’abitazione di un noto pregiudicato.
Tutto ha avuto origine dai servizi di appostamento, nel corso dei quali gli agenti hanno osservato movimenti sospetti nei pressi di una strada poderale. L’uomo, già condannato in passato per reati legati agli stupefacenti, si posizionava regolarmente nelle vicinanze del fondo agricolo, mentre il figlio, un minorenne incensurato, era stato notato più volte mentre nascondeva o recuperava dei voluminosi involucri nascosti tra la vegetazione della campagna.
Il quadro è diventato chiaro quando, in seguito a una perquisizione d’iniziativa, gli investigatori hanno scoperto un chilo di cocaina purissima, una pistola calibro 7.65 con relativo munizionamento e persino un silenziatore. Un arsenale che ha acceso l’allarme tra le forze dell’ordine, preoccupate non solo per l’entità dello stupefacente, ma anche per la pericolosità dell’arma detenuta.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il padre avrebbe scelto di coinvolgere il giovane figlio proprio per cercare di depistare eventuali controlli e proteggere se stesso da possibili ripercussioni giudiziarie. Ma i movimenti della coppia non sono sfuggiti agli occhi attenti degli agenti, che sono intervenuti tempestivamente, procedendo al sequestro di droga e pistola.
A conferma del coinvolgimento diretto di entrambi, sono stati documentati anche i momenti successivi alla scoperta, in cui padre e figlio, ignari dell’intervento della polizia, hanno manifestato evidente disperazione per l’ammanco del materiale nascosto.
Il cerchio si è chiuso con l’arresto dei due, disposto su delega dell’autorità giudiziaria competente. Durante le perquisizioni successive, gli agenti hanno rinvenuto anche 15 mila euro in contanti, suddivisi in banconote di piccolo taglio e nascosti dentro un barattolo di vetro, sepolto nel giardino di casa. Una somma che, secondo gli inquirenti, rappresenterebbe il frutto dell’attività di spaccio portata avanti dal pregiudicato con la complicità del figlio. (03.05.25)
#pupia
Tutto ha avuto origine dai servizi di appostamento, nel corso dei quali gli agenti hanno osservato movimenti sospetti nei pressi di una strada poderale. L’uomo, già condannato in passato per reati legati agli stupefacenti, si posizionava regolarmente nelle vicinanze del fondo agricolo, mentre il figlio, un minorenne incensurato, era stato notato più volte mentre nascondeva o recuperava dei voluminosi involucri nascosti tra la vegetazione della campagna.
Il quadro è diventato chiaro quando, in seguito a una perquisizione d’iniziativa, gli investigatori hanno scoperto un chilo di cocaina purissima, una pistola calibro 7.65 con relativo munizionamento e persino un silenziatore. Un arsenale che ha acceso l’allarme tra le forze dell’ordine, preoccupate non solo per l’entità dello stupefacente, ma anche per la pericolosità dell’arma detenuta.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il padre avrebbe scelto di coinvolgere il giovane figlio proprio per cercare di depistare eventuali controlli e proteggere se stesso da possibili ripercussioni giudiziarie. Ma i movimenti della coppia non sono sfuggiti agli occhi attenti degli agenti, che sono intervenuti tempestivamente, procedendo al sequestro di droga e pistola.
A conferma del coinvolgimento diretto di entrambi, sono stati documentati anche i momenti successivi alla scoperta, in cui padre e figlio, ignari dell’intervento della polizia, hanno manifestato evidente disperazione per l’ammanco del materiale nascosto.
Il cerchio si è chiuso con l’arresto dei due, disposto su delega dell’autorità giudiziaria competente. Durante le perquisizioni successive, gli agenti hanno rinvenuto anche 15 mila euro in contanti, suddivisi in banconote di piccolo taglio e nascosti dentro un barattolo di vetro, sepolto nel giardino di casa. Una somma che, secondo gli inquirenti, rappresenterebbe il frutto dell’attività di spaccio portata avanti dal pregiudicato con la complicità del figlio. (03.05.25)
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