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Ogni anno l’ictus colpisce circa 120mila persone in Italia. È la terza causa di morte e la prima di disabilità. Intervenire subito è cruciale: ogni minuto può fare la differenza. Per questo l’associazione ALICe Italia ha lanciato la campagna #sepotesseroparlare, per aiutare tutti a riconoscere i segnali dell’ictus con oggetti quotidiani.
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La regola FAST e gli oggetti quotidiani
La regola FAST aiuta a ricordare i sintomi principali: F come Face (faccia), A come Arms (braccia), S come Speech (linguaggio), T come Time (tempo). A ogni parte del corpo è associato un oggetto quotidiano. Uno specchio richiama la bocca storta. Una tazza rappresenta la perdita di forza in un braccio. Il cellulare evoca le difficoltà di linguaggio. L’orologio ricorda che il tempo è essenziale. Non bisogna perdere nemmeno un secondo: serve chiamare subito il 112 o il 118.
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Cosa fare (e cosa non fare) in caso di sintomi da ictus
Se si nota uno di questi sintomi – bocca storta, debolezza a un lato del corpo, linguaggio alterato, disturbi visivi o perdita di equilibrio – è fondamentale non perdere tempo. Non bisogna andare dal medico di base, non si deve guidare da soli in ospedale. Bisogna chiamare subito i soccorsi: solo l’ambulanza può portare il paziente in un ospedale attrezzato per il trattamento dell’ictus.
Oggi esistono cure efficaci. In caso di ictus ischemico si può fare una trombolisi o una trombectomia, ma solo entro alcune ore dall’esordio. L’ictus emorragico può invece richiedere un intervento chirurgico. Ma tutto dipende dalla velocità della risposta.
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La prevenzione comincia dallo stile di vita
La buona notizia è che fino all’80% degli ictus si può prevenire. Come? Agendo sui fattori di rischio. I più importanti sono: ipertensione, fumo, colesterolo alto, diabete, obesità, sedentarietà, fibrillazione atriale. Anche l’alcol va ridotto al minimo. Con controlli regolari e uno stile di vita sano, molti ictus si possono evitare. Età, sesso e familiarità non si possono cambiare. Ma tutto il resto sì. La prevenzione parte dall'individuo: muoversi di più, mangiare sano, tenere sotto controllo la pressione e non ignorare i segnali del corpo. La consapevolezza è la prima forma di difesa.

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