Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • 15/04/2025
https://www.pupia.tv - Ucraina - OLENA, IGOR E GLI ALTRI: GUARIRE IN TEMPO DI GUERRA
Ivano-Frankivsk (Ucraina), 15 apr. - "Guarda qui: questo è il salotto. Le schegge della vetrata sono arrivate sul divano. Mia madre si è salvata per caso". Sul display del telefono, Olena Mashko indica scheletri di infissi. Nel video i gatti riprendono già posto accanto ai vasi ma nulla è stato più come prima. Olena sospira, poi indovina un'esitazione e anticipa la domanda. "Da dove vengo? Vengo da dove c'è la guerra", dice. "Ci tornerò, perché quella è casa mia: mio marito è lì, con mia madre, che ha più di 80 anni e non ha voluto saperne di spostarsi". Immagini di un'altra vita, a Kostjantynivka, nella regione di Donetsk dove avanzano le divisioni dell'esercito russo. Olena non ha scelto per se stessa, ma per suo figlio. Lui ha 20 anni e adesso è iscritto all'università di Ivano-Frankivsk, dall'altra parte del Paese, meno esposto al rischio di bombardamenti, a poche ore di automobile dal confine con la Romania e l'Unione Europea. "Questa è una bella città e le persone sono accoglienti, anche se nulla è come casa", dice Olena. La incontriamo nella clinica San Luca, una struttura dell'arcidiocesi di Ivano-Frankivsk. È un momento di pausa tra gli esercizi di fisioterapia nel reparto di riabilitazione. Per terra ci sono cuscini rossi e blu con hula-hoop gialli e verdi per provare un passo dopo l'altro. Accanto ci sono estensori, cyclette e tapis roulant, sulla parete un albero disegnato che ricorda come dopo l'inverno arrivi comunque la primavera. "Il mio è stato un incidente, nulla a che vedere con la guerra", racconta Olena. "Sono stata investita da un'automobile in strada; mi sono rotta gamba e menisco e ho riportato fratture multiple, ma sono stata operata e adesso dopo quattro sedute sia il ginocchio che la spalla vanno già molto meglio". Sboccia un sorriso quando parla del figlio e pure della fabbrica di Kostjantynivka, dove ha lavorato per tanti anni: "Produciamo batterie. Io sono contabile e riesco a continuare da remoto". Alla clinica San Luca di storie come queste se ne trovano tante. Legate alla guerra, al caso, alle pene di chi non ha i soldi e ha dovuto fare i conti anche con le carenze dei servizi sanitari: a oltre tre anni dall'offensiva russa del 24 febbraio 2022, le risorse sono per il fronte e il fronte moltiplica i bisogni. "Rispetto agli anni precedenti le necessità di riabilitazione sono cresciute di 200mila pazienti in più", calcola la dottoressa Irina Lopushanska. Trentanove anni, originaria di Leopoli, la principale città dell'ovest ucraino, è la direttrice del reparto, che è stato inaugurato nel gennaio scorso. "Sono piena di speranza perché questo è un sogno che si realizza", dice. "In Ucraina la cultura della riabilitazione non c'è mai stata, anche rispetto ai pazienti neurologici colpiti da ictus, da sclerosi multipla o da Parkinson; la guerra ha cambiato molte cose, creando nuovi bisogni dovuti ai traumi, ma ha anche paradossalmente cre

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Ucraina 2025, tempo di guerra. Anche nelle regioni dell'Ovest meno esposte e i rischi
00:07di bombardamenti cambiano i bisogni e crescono le necessità. Lo si vede a Ivano Frankivsk,
00:13nella clinica di San Luca, dove ha appena aperto un reparto di riabilitazione. La struttura è frutto
00:19di una collaborazione con l'Italia, dopo tre anni di conflitto con la Russia, con milioni di persone
00:24già costrette a lasciare le proprie case e città. Secondo la dottoressa Irina Lopushanska,
00:41direttrice del nuovo reparto, rispetto agli anni precedenti in Ucraina le necessità di
00:46riabilitazione sono cresciute di 200 mila pazienti in più. Proprietà dell'Arcidiocesi di Ivano Frankivsk,
00:53il reparto è stato realizzato grazie a un progetto finanziato dall'Agenzia Italiana
00:58per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzato dalla ONG Missione Calcutta, insieme ad altre
01:05realtà italiane ed ucraine, come la Federazione degli Organismi di Volontariato Internazionale
01:10e di Ispirazione Cristiana Foxiv, Opera Don Calabria, Fondazione Aiutiamoli a Vivere e la
01:17stessa Arcidiocesi di Ivano Frankivsk. Un aiuto è dato all'Ucraina anche dagli esperti
01:23dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. Incontri, corsi e laboratori di formazione
01:29per il personale sanitario si sono tenuti a Verona a partire dal giugno 2024. Visite
01:35ricambiate con monitoraggio e ascolto a Ivano Frankivsk, ancora il mese scorso, anche da parte
01:42di Elena Rossato, direttrice Negrar del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa.
01:51È stata una condivisione preziosa, sottolinea la dottoressa Lopushanska, anche per la comunicazione
02:00con i pazienti, che non deve essere mai fredda, ma sempre empatica.

Consigliato