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  • 15/04/2025
«Mobilitiamoci per fermare il massacro di uomini, donne e bambini a Gaza e per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani e dei civili palestinesi tenuti in catene»: è stato questo l'appello della manifestazione pubblica, lanciata dal direttore artistico Teatro Trianon Viviani di Napoli Marisa Laurito, che si è tenuta nel pomeriggio in piazza Vincenzo Calenda, a Forcella. I partecipanti alla manifestazione avevano tra le braccia bambolotti macchiati di rosso, a simboleggiare la violenza sugli innocenti. La manifestazione era inserita nell'ambito della decima edizione di Imbavagliati, il Festival internazionale di Giornalismo Civile diretto da Désirée Klain apertosi in mattinata all'Istituto per gli Studi Filosofici, promossa con l'associazione Fermatevi! e il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli. «L'inazione o peggio ancora la complicità della comunità internazionale - hanno spiegato i promotori - rappresentano un vero e proprio semaforo verde agli eccidi contro la popolazione palestinese e alla sottrazione della loro terra. I nostri governi non possono continuare a voltarsi dall'altra parte. Il progetto di deportazione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza si avvicina di più ogni giorno. La guerra miete vittime innocenti, gli ospedali vengono distrutti, gli aiuti umanitari sono tenuti fuori da una cintura ermetica nel tentativo di colpire con la sete, la fame e per assenza di medicinali la popolazione civile».Di Palestina e non solo si è parlato appunto ad Imbavagliati stamane dove nel salone gremito di Palazzo Serra di Cassano un gruppo di giornalisti ha dato vita alla diretta radiofonica mondiale Good Morning Freedom. Tra loro Andraís Arata (Klubradio - Ungheria), Ana Luisa Cantoral (La Feroz FM - Messico), Samir Al Qaryouti (Palestina), Moussa Mone (Horizon FM Boulgou 101.1 - Burkina Faso), Zhanna Zukova (Ucraina), Fouad Roueiha (Siria), Fabio Sebastiani (Radio Mir - Belgio), Barbara Schiavulli, fondatrice di Radio Bullets, Massimo Congiu per Radio Popolare e Giuseppe Scognamiglio, presidente di Radio Siani-Italia. Ad accompagnare gli interventi, Eugenio Bennato, l'ucraina Maryna Zamyshliaeva, il gruppo africano Bamba & Friends e nel finale con «Bella Ciao» Lino Vairetti che ha trascinato in un coro gli ospiti di varie nazionalità. Tra i presenti anche il coordinatore nazionale di Articolo21, Giuseppe Giulietti e i genitori di Mario Paciolla, il cooperante Onu morto in Colombia nel 2022.

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Trascrizione
00:00Volevo solo dire una cosa, un pensiero che mi è venuto, ma cosa sta accadendo a Gaza?
00:08Noi pensiamo che Gaza sia molto lontana e invece non è così ragazzi.
00:14Gaza è molto vicina, nessuno ne parla, stanno facendo uno sterminio,
00:20stanno distruggendo una nazione, un popolo, nessuno ne parla, i media non ne parlano,
00:28il Presidente del Consiglio non ne parla e noi siamo in questo mondo vattato
00:35e pensiamo di non essere in pericolo. Errato! Siamo in grande pericolo, anche noi!
00:44Ecco perché ci dobbiamo dare molto da fare.
00:48Grazie a Marisa Laurito che ci ricorda del giornalisticidio a Gaza,
00:53mai tanti giornalisti uccisi, presto diventa un milino!
00:58Io c'ho un numero fino al 10 aprile che l'ho portato così,
01:02115.728 feriti nella striscia di Gaza, 360 chilometri quadrati solo,
01:11210 giornalisti, professionisti di campo, non di albergo,
01:20giornalisti e professionisti che hanno raccontato questo numero di feriti
01:25e il numero dei morti 50.848, abbiamo deciso di non usare questa parola,
01:36uccisi, non morti, uccisi con missili, con cannoni.
01:43Gaza era famosa per che cosa? Città antica di 3.000 anni.
01:48Di che cosa era famosa Gaza? Prima di renderla e di ridurla in questo modo,
01:56che è la terra dove si coltivavano i migliori fiori di tutto il Medio Oriente,
02:00che fornivano tutta l'industria dei profumi di Parigi,
02:06provenivano da Gaza, l'hanno sradicato,
02:09hanno sradicato persino i cimiteri,
02:13non è rimasto niente, tutto questo perché?
02:16Questa non è una guerra contro una organizzazione,
02:22questo problema non è iniziato il 7 ottobre 2023,
02:27questo problema perdura da 77 anni,
02:32da 77 anni, dove il popolo palestinese vive per la maggioranza
02:37nel mondo dell'esilio, l'esilio arabo, l'esilio europeo, l'esilio americano.
02:45E adesso stanno cercando dei paesi per trasportare l'intero popolo palestinese
02:53da Gaza e dalla Cesgiordania per buttare quelli del 48 verso il Libano
02:58e buttare quelli della Cesgiordania verso la Giordania
03:02e buttare tutta quella gente di Gaza con la forza,
03:07con la morte, con le ferite, verso il Sinai,
03:11dove ci sono campi già pronti da anni.
03:13e la deportazione, la polizia etnica, bisogna usare i nomi,
03:20i nomi veri e questo è il compito del giornalista.
03:25Io sono contento perché vedo tanti ragazzini,
03:29sapete, 700.000 ragazzi dell'età vostra sono senza scuola.
03:35Adesso mi ha scritto il mio amico Ahmad Musa da Gaza
03:38che ha un progetto per una penna o un quaderno
03:42per le scuole che stanno facendo scuole di fortuna
03:46da 18 mesi come si insegnano, si radunano in tende.
03:53Questo per dire quello che succede a Gaza.
03:57L'hanno trasformata da un carcere a cielo aperto
04:01al più grande cemitero.
04:04Ma questa guerra non è contro queste organizzazioni,
04:07questa guerra contro il popolo palestinese
04:09per svellerlo e per impedirlo di svilupparsi
04:14come un popolo che ha costruito quasi
04:17la maggior parte del mondo arabo,
04:20soprattutto i paesi del Golfo.
04:22Chi l'ha costruito è quello dei paesi ricchi.
04:25Chi sono i palestinesi,
04:27che sono come i napoletani,
04:29le trovi dappertutto in tutto il mondo,
04:32operosi che hanno creato una civiltà delle più grandi.
04:36Grazie Napoli!
04:39Grazie Napoli!
04:41Grazie Napoli!

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