Il personaggio del giorno: Marina Abramovic
Marina Abramovic nacque a Belgrado, il 30 novembre del 1946. E’una delle artiste più influenti dell’età moderna, definita fin dagli anni sessanta “la madrina della performance art”.
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NovitàTrascrizione
00:00A casa di amici, il salotto di Radio Roma.
00:30Per onorare questa giornata, oltre a questo viaggio nel tempo che abbiamo fatto insieme in compagnia di Eriano Baracchi, adesso invece ci soffermiamo su un'altra figura nel personaggio del giorno.
00:44Lei è Marina Abramovic, una artista a 360 gradi, un'artista poliedrica e soprattutto forse la massima esponente dell'arte performativa, quindi andiamo a parlare di un genere totalmente differente rispetto a quello trattato in precedenza.
01:05Marina Abramovic nacque a Belgrado, esattamente il 30 novembre del 1946. È una delle artiste più influenti dell'arte moderna, dell'età moderna, ma soprattutto è definita dagli anni 60 la madrina della performance art.
01:27Entrambi i genitori furono partigiani durante il secondo conflitto mondiale. Il suo nonno fu per esempio un patriarca della chiesa ortodossa serba e poi successivamente venne fatto, venne proclamato santo.
01:43Il padre, Vojin Abramovic, noto semplicemente con il soprannome di Vojo, fu un comandante dell'esercito riconosciuto come, pensate, eroe nazionale al termine della guerra.
02:01Mentre sua madre, si chiamava Danika Rosic, era maggiore dell'esercito e direttrice del Museo della Rivoluzione e Arte di Belgrado.
02:10Quindi pensate, già si respirava sostanzialmente un'atmosfera, un'area artistica.
02:20E tra l'altro la madre era molto nota, come spesso ha raccontato anche, insomma si racconta da varie fonti, che esercitava un controllo molto molto severo anche sull'educazione in famiglia.
02:33Crebbe la giovane Marina Abramovic, soprattutto i primi anni della sua vita, in compagnia della nonna materna.
02:42Da lei apprese, in qualche modo, ereditò, se così vogliamo, la fede ortodossa.
02:50Anzi, forse il termine più corretto sarebbe influenzare, quindi sarebbe stata influenzata dalla fede ortodossa della nonna.
02:58Ma adesso arriviamo al punto di vista artistico.
03:02Quando è che Marina Abramovic scopre di avere un amore innato, un amore sconfinato, una passione immensa per l'arte?
03:12Lo scopre sin da bambina.
03:14Pensate, non faceva altro che disegnare, colorare.
03:17E ovviamente uno dice, ah, è possibile, lo fanno tutti i bambini.
03:21E no, perché aveva anche delle richieste ben particolari, delle richieste ben precise ai genitori.
03:26E soprattutto i soggetti che andava a disegnare in qualche modo erano forse futuristici, mettiamola così.
03:35Pensate, lei era solita, per esempio, dipingere, disegnare nature morte, oppure fiori, ritratti figurativi.
03:44Quindi diciamo che è sempre stata spinta anche dai genitori a sviluppare un certo senso creativo, no?
03:51E questa è una cosa sicuramente molto positiva.
03:55La sua prima lezione d'arte, la sua prima lezione artistica, la ricevette proprio dal padre.
04:02Una volta, aveva 14 anni, insomma, aveva chiesto al padre di acquistare dei colori, semplicemente.
04:09E il padre tornò a casa con un suo amico.
04:13Questo suo amico, diciamo, aveva della tela che lì per l'inizio, a squartare senza tagliare così, senza un criterio,
04:23aveva utilizzato colla, sabbia, bitume, pietrisco, colori tra il giallo e il rossiccio,
04:30una trementina e un fiammifero al centro dell'opera, al centro di questa realizzazione,
04:38che poi fu avvolta dalle fiamme.
04:40E alla fine di questa realizzazione questo amico del padre disse
04:43questo è il tramonto.
04:46Quindi diciamo, un'opera sì che parte dalla tela, ma che poi coinvolge un, come dire, un atto naturale.
04:52E quindi si trattava, forse, di una prima forma di arte performativa, se vogliamo,
04:58anche se in questo caso non c'è il corpo come elemento essenziale, come elemento di riferimento artistico.
05:05La sua formazione avvenne principalmente all'interno dell'Accademia delle Belle Arti di Belgrado.
05:11Pensate, poi iniziò anche ad insegnare presso le accademie, era davvero immensa,
05:18la sua arte era davvero immensa e all'interno dell'Accademia ovviamente la sua espressione figurativa
05:25diveniva sempre più astratta.
05:29Iniziò a perfezionare anche il talento presso l'Accademia di Zagabria
05:34e lì, proprio lì, questa fu una svolta importante perché iniziò a concepire il corpo
05:41come principale strumento d'arte, quindi come oggetto fondamentale delle opere d'arte
05:47e soprattutto poi iniziò a dedicarsi al suono, alla cosiddetta arte performativa,
05:55quindi a creare qualcosa che non solo può essere immaginato, ma ci si può identificare
06:02anche perché si vedono elementi in movimento, si vede il proprio corpo, si vede il corpo degli altri,
06:08quindi era una vera e propria esperienza sensoriale.
06:12Con l'artista tedesco Ulai, che in realtà si chiamava, che si chiama Frank Uwe Laisiebsen,
06:22che in realtà fu anche il suo secondo compagno di vita, quindi iniziò una relazione con lui
06:28molto, molto in tezza, ricca di, come dire, passione, amore, ma soprattutto con lui
06:34iniziò anche un grandissimo sodalizio artistico. Insieme di Edero Vita alla Relation Works
06:40avevano scritto, per esempio, l'Art Vital che stabilisce quella che è la direzione
06:45della loro pratica artistica. La loro arte era sempre in movimento perpetuo, perché?
06:51Perché vivevano, pensate, all'interno di un furgone, lavoravano all'interno di un furgone
06:57in giro per tutta l'Europa. Quindi sicuramente visitare posti nuovi, essere sempre in viaggio,
07:04essere sempre in movimento, crea anche l'ispirazione per opere d'arte, ma soprattutto opere d'arte
07:10performative. E diciamo che adesso elencare le opere, tutte le opere della stessa Marina Abramovic
07:20sarebbe veramente, come dire, riduttivo, perché ognuna di queste avrebbe bisogno
07:26veramente di tantissimo tempo per cercare di capire il dettaglio, di analizzarle, perché
07:32sono davvero opere immense. Io mi volevo soffermare però su una in particolare.
07:39The Artist is Present, nel 2010. Questa opera d'arte, ecco, state vedendo in questo momento
07:46le immagini, è stata realizzata al MoMA di New York e diciamo ha dato vita letteralmente
07:55a una performance di ben 736 ore. Cioè si trattava, come state vedendo dalle immagini,
08:03di uno spazio aperto, al centro c'era un tavolo e due sedie. La performance consisteva, ovviamente
08:12queste due sedie, una di fronte all'altra, questa performance consisteva che, appunto,
08:16ecco, da una parte ci fosse Marina, immobile, dall'altra parte ci fosse qualunque persona,
08:23qualunque visitatore, colui che, o colei, che avessero insomma voluto provare questa performance,
08:29essere parte dell'arte, sedersi di fronte a lei. Quindi pensate, intanto bisogna sottolineare
08:38che sono, come dire, una performance anche di otto ore al giorno per tre mesi consecutivi.
08:46Cioè, anche a livello di concentrazione, ci sono tante cose che forse adesso, in poche parole,
08:55non renderebbe l'idea, ma già guardare queste immagini che, tra l'altro, sono molto emozionanti
08:59e tra le scene, diciamo, che più poi hanno fatto emozionare e parlare, chiacchierare anche sui social,
09:07c'è stato l'incontro proprio con Ulai, che a quei tempi, insomma, quando è stata fatta questa realizzazione,
09:12questa performance, nel 2010 erano ormai ex, quindi non erano più assieme,
09:19e c'è stato un momento di, come dire, emozione totale, di scioglimento totale,
09:24in cui si sono stretti la mano e si sono emozionati entrambi.
09:29Diciamo che anche loro insieme hanno dato vita davvero a delle opere incredibili,
09:35ricche di astrazioni nei messaggi.
09:37La sua opera, le sue opere, le opere di Marina Abramovic, sono ricche di messaggi astratti,
09:43sono rappresentative di rotture di conformismi, emozioni, di catarsi, di corpi,
09:50di arte che potrebbe essere definita magari un'arte viscerale.
09:55Queste caratteristiche indubbiamente cercheranno di lasciarla viva in quella che è la storia dell'arte del futuro.
10:06Anche forse tra mille anni lei avrà lasciato il segno, non solo con le sue opere,
10:12ma anche e soprattutto con la sua essenza.
10:15Adesso, prima di lasciarci, ovviamente in questa giornata importante,
10:17ho cercato anche delle piccole curiosità per capire se, diciamo,
10:21quello che non si sa, quello che è poco conosciuto anche di Marina Abramovic.
10:26Per esempio, molto spesso, anzi molto poco,
10:31si è parlato dell'origine di alcune opere di Marina Abramovic,
10:35perché in alcuni casi sembra sia stata influenzata dallo sciamanesimo,
10:40ovvero un'antica pratica radicata nella guarigione e la trasformazione spirituale.
10:48E diciamo che proprio quando ebbe l'opportunità, per esempio, di studiare ad Amsterdam,
10:57incontrò diverse personalità di diverse culture, diversi sciamani,
11:02che si dice abbiano influenzato molto, come dire,
11:05in maniera di gran lunga ingente, le sue opere d'arte.
11:11Per esempio, ecco, queste tracce sono evidenti in moltissime delle sue opere,
11:16dove le prove fisiche sono proprio un mezzo per raggiungere quella che è la trascendenza.
11:22Un'altra delle opere particolarmente rilevanti,
11:25che, come dire, fa emergere quel senso di voler oltrepassare il limite,
11:31ma soprattutto i propri limiti, che non sono solo psicologici ma anche fisici,
11:36è l'opera Imponderabilia.
11:39È un'opera che lei stessa ha fatto con Ulai, un'opera d'arte performativa,
11:44in cui si sono nel 1977 posti al centro di un ingresso stretto di una galleria senza veli,
11:53superando di gran lunga anche le nozioni di confini personali.
11:58Ultimo manomero importante, l'arte di Abramovich è chiaramente un metodo
12:05per invitare chi osserva ad approfondire il proprio essere,
12:10ad esplorare i propri limiti fisici ed emotivi.
12:14Noi ci lasciamo così, oggi.
12:17Questa giornata spero sia stato bello per voi rivivere alcune emozioni,
12:21magari in una di queste opere d'arte, anche con quelle di Aereo Baracchi,
12:24vi siete un po' immedesimati e quindi avete cercato in qualche modo di scavare
12:29nella vostra identità, così come in quella di Marina Abramovich.