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00:00The 120 days were a film that was proposed by Sergio Citti, with a sceneggiatura that was completely done.
00:23Allora ci siamo rimessi a fare insieme questa sceneggiatura e mentre la facevamo lui si disamorava, perché lui non è capace di fare una cosa che non è venuta in mente a lui.
00:34Nel frattempo gli è venuta in mente, d'altra parte, un altro film bellissimo che adesso cerchiamo di combinare.
00:40Mentre io mi sono innamorato di questa sceneggiatura, proprio nel momento in cui ho pensato di trasporre questo film nella Repubblica di Salò, ora non vi so dire come questa idea mi sia venuta.
00:51Mi è venuta, non so come vengono le idee, un pomeriggio, una mattina e ho pensato, ecco se ambientassimo le 120 giornate a Salò, non so come mi sia venuta.
01:03Però da quel momento lì mi sono innamorato del film, ed è stato il momento, l'idea creatrice del film insomma.
01:12Poi naturalmente le spiegazioni me le sono date dopo e sono tante, però l'idea è...
01:17Si viene a continuare le spiegazioni che può essersi dato...
01:20La prima, la prima spiegazione era ovvia, è stata quasi banale, insomma perché fare un film in costume settecentesco,
01:29De Sade, era una cosa che non eccitava nemmeno Sergio infatti.
01:33L'idea di fare tutto questo nel nostro mondo, nel mondo moderno, con facce, personaggi, figure che noi conosciamo,
01:40eh, già rendeva più vivo il film.
01:44Però pensandoci meglio, ho anche pensato, in realtà, Sade è il grande poeta, come mi sono fatto,
01:51o come ho detto in una mia autointervista, dell'anarchia del potere.
01:56Cioè ciò che è sostanzialmente anarchico è il potere.
02:00È il potere che sancisce la propria anarchia attraverso leggi e codici.
02:05In realtà è sostanzialmente arbitrario e quindi anarchico.
02:08E allora mai potere è stato così anarchico come durante la Repubblica di Salò.
02:13È stato qualcosa di assolutamente gratuito, di arbitrario, di folle, di impensabile.
02:20Ecco, questa è l'idea, insomma, praticamente che ha fatto scattare l'idea del film.
02:24E in realtà questo film è un film sull'anarchia del potere.
02:27E tanto più questo potere è anarchico, quanto più è assillato e ossessionato dal scrivere regolamenti e codici.
02:37Infatti i quattro prepotenti, i quattro signori, i quattro potenti di Salò,
02:41non fanno altro che scrivere codici e regolamenti in un loro quadernetto, insomma.
02:47E in questo però sono fedeli a Sade nel tempo stesso.
02:50No, no, non l'ho voluto ricostruire esattamente, no, no, no.
02:58Non credo che sia non riconoscibile nessun personaggio della Repubblica di Salò.
03:03Direi più che la cornice, proprio la coreografia.
03:06È venuta fuori una specie di coreografia nazifascista, completamente onirica,
03:12insomma, in quanto che non c'è un saluto romano, non c'è uno che si metta sull'attenti,
03:15non c'è un ritratto del Duce, non si nomina mai niente, si nomina solo la parola Salò e la parola Marzabotto.
03:23Sono due nomi.
03:23Quindi neanche Villa Triste, ricordo di Villa Triste.
03:27No, non si ricorda, se uno vuol ricordarci se lo ricorda, ma non è rievocato in nessun modo.
03:31Quindi, pura coreografia.
03:35L'invenzione dell'autointervista al Corriere è stata determinata la mancanza di fiducia degli intervistatori?
03:41No, perché mi era stato chiesto un articolo che parlesse del mio film.
03:47E mi è venuta l'idea di farlo come autointervista, è stata un'idea mia.
04:00Vorrei dire che in quell'epoca lì, a parte il fatto che mi ha fornito, diciamo così, la coreografia,
04:05cioè la visionarietà del film, però c'è anche qualcosa di più autentico, diciamo di più reale, di più poetico,
04:14cioè in realtà mi stava molto a cuore rievocare l'atmosfera, l'aria dei rastrellamenti,
04:27del servizio obbligatorio di leva, eccetera, eccetera,
04:29l'atmosfera che ho vissuto quando avevo 18-19 anni.
04:37L'ho fatto forse un po' di maniera, insomma, però mi stava molto a cuore rievocare
04:41quelle piazze a deserto dei paesi con i camion dei fascisti, dei tedeschi, eccetera,
04:48era una cosa che mi stava a cuore rievocare.
04:50Era in Friuli, cioè in un luogo molto simile a quelli che ho girato.
04:58Ho girato, diciamo così, gli esterni fingono di essere quelli di Merzabotto,
05:03in realtà l'ho girato più vicino a Polonia.
05:07E poi c'è Salò.
05:09Ma in realtà il Friuli, e allora era il cosiddetto litorale adriatico,
05:12era stato annesso alla Germania, insomma,
05:19e si chiamava litorale adriatico, dove c'era un governatore tedesco,
05:22quindi ho vissuto proprio quei giornalini in modo più drammatico.
05:29A Manto ho girato degli interni e in alcuni cascinali a Gonzaga,
05:34ecco il paese dove avviene il rastrellamento Gonzaga,
05:37che ha una bellissima tradizione di resistenza.
05:40E' vero, i carabinieri stessi lì sono simpatici,
05:44si sono comportati simpaticamente,
05:45si sono entrati nel clima di un mondo nato proprio dalle resistenze.
05:50E poi a Bologna, in un paesetto vicino a Merzabotto,
05:54non a Merzabotto perché Merzabotto è stato distrutto.
05:57Ah, il rito biografico credo soltanto a questo ricordo.
06:01Questo ricordo di paesi della pienura padana,
06:04deserti, con l'arrivo di tedesco e di fascisti.
06:10Il rito biografico è stato distrutto.
06:15Ci sono molti interni, molte scene,
06:17sono lunghe scene dentro una stanza.
06:21Però no, non è teatrale.
06:25Appunto perché ho molto ridotto la scenografia.
06:29E quindi sono stato costretto a inventare del cinema
06:32entro limiti più ristretti,
06:34che sono risultati molto efficaci, credo a me.
06:39C'è una grande stilizzazione, sì, in genere.
06:43Anche perché senza...
06:45Per due ragioni che non prevedevo all'inizio del film.
06:49Cioè, da una parte, è venuto molto fuori il perbenismo borghese.
06:54Cioè, io ho avuto un'idea iniziale.
06:57Per esempio, le tre narratrici,
06:58a ticchè essere tremigere, orrende,
07:00così un po' favolose,
07:02devono essere tre donne degli anni 40,
07:05eleganti,
07:06che devono comportarci un po' come, diciamo,
07:09delle attrici, un po' come le vande Osiris.
07:12Infatti scendono dalle scale.
07:14Non so come dire.
07:15Poi quando fanno i loro racconti,
07:16si muovono da un gruppo all'altro degli ascoltatori,
07:19come certi cantanti.
07:20Quindi, era stata un'idea,
07:23poi tutti gli attori devono essere in doppio petto.
07:26Ecco, erano delle idee pilastriche.
07:29Però nel realizzarle, queste cose,
07:31accumulandosi l'una sull'altra,
07:33hanno creato un'atmosfera un po' inaspettata a me stesso.
07:36Cioè, un'atmosfera del perbenismo borghese.
07:38Il salotto, il tè, il doppio petto,
07:41il vestito sui lustrini,
07:43tutto ben lucidato,
07:45i mobili, una raccolta di quadri preziosi.
07:48Insomma, è venuto fuori una crosta di perbenismo borghese
07:51che è prevalsa, ecco,
07:54sull'intenzione che aveva.
07:56E poi è venuto fuori la coreografia nazi-tascista.
07:59Se vi ricordate la semplicità delle coreografie,
08:03quattro bandiere, due candelabri,
08:05non so come dire.
08:07E senza volerlo mi è venuto fuori
08:08e hanno assunto una grande importanza visiva,
08:11credo, nel film.
08:12Se le dice che è prevalsa sulle attenzioni che aveva,
08:16quali erano le intenzioni di giro?
08:17No, le intenzioni erano queste.
08:20Ma credevo che fossero degli elementi
08:22poco importanti nel film.
08:24Invece, piano piano,
08:25a forza di accumularsi,
08:26di ripetersi scena per scena,
08:28sono diventati degli elementi
08:30molto prevalenti, insomma.
08:32Almeno dal punto di vista visivo.
08:34E quindi visionario,
08:35e quindi penso anche sostanziale, insomma.
08:38Sì, tutto questo è molto interiorizzato dentro il film.
08:53Cioè, non è un film di da scalico.
08:55Ecco, chi vuol comprendere, chi comprendere,
08:57chi ha orecchi per intendere, intende, eccetera.
08:59Quindi, in realtà, questo film si presenta molto come visionario.
09:05Però è chiaro che tutti questi elementi ci sono.
09:07Cioè, risultano implicitamente
09:09il quaderno dei regolamenti,
09:12in cui i signori
09:14codificano le loro follie.
09:16E questo c'è, ed è molto chiaro.
09:18Anzi, a un certo punto, addirittura uno di loro,
09:21siccome questi quattro signori teorizzano continuamente
09:25su quello che fanno,
09:27e teorizzano non soltanto con le parole di Desard,
09:31che io ho raccolto in tutta l'opera,
09:33e non soltanto nelle 120 giornate della città di Sodoma,
09:37ma teorizzano anche attraverso le parole di Blanchot, per esempio.
09:44O di Klosowski.
09:47Cioè, ho aggiunto a Desard l'interprete di Desard.
09:51E quindi, a un certo punto,
09:53certe cose sull'anarchia del potere
09:55sono dette esplicitamente degli attori.
10:01Ora, questo potere è, in realtà, in concreto,
10:04il potere nazifascista.
10:06Però questo potere nazifascista
10:07diventa simbolo del potere in generale, insomma.
10:10E la ragione profonda che mi ha spinto a fare il film,
10:15io credo, non sono sicuro, ma lo credo,
10:18è il vedere proprio ciò che oggi il potere fa della gente.
10:26Cioè, la manipolazione totale, completa,
10:29che il potere sta facendo delle coscienze
10:32e dei corpi della gente.
10:34La mercificazione del corpo,
10:46cioè, trasformava i corpi in cose.
10:49I sei milioni di ebrei morti,
10:51i due milioni di polacchi, eccetera, eccetera,
10:52non era altro.
10:54Il caso limite estremo
10:56è della trasformazione del corpo in oggetto,
10:58manipolato dal potere.
11:00Ora, questo è un fenomeno generale,
11:02come dice Marx.
11:04Il potere, insomma,
11:04il capitalismo,
11:06vercifica il corpo.
11:08E mai, come durante il nazifascismo,
11:10questa cosa è stata anche visiva,
11:12diciamo così, concreta, fisica.
11:15Il potere di oggi, secondo me,
11:17manipola più profondamente le coscienze.
11:20I corpi li manipola,
11:21diciamo, nel senso
11:22che li deforma,
11:25secondo un certo gusto consumistico, eccetera,
11:28certo, la violenza è meno grave nei corpi,
11:32però è molto più grave nelle coscienze.
11:35Cioè, da quanto io mi ricordo,
11:38al mondo di Mussolini e Hitler,
11:41allora si contrapponeva un mondo
11:42che non era né buono né cattivo,
11:46ma che era anche buono.
11:48Cioè, il grande mondo dei contadini,
11:50degli artigiani,
11:52dei sottoproletariati,
11:53anche della piccola borghesia innocente,
11:56diciamo così.
11:58Oggi ha una miriade di piccoli Hitler,
12:02questo mondo, diciamo così,
12:04che è anche di bontà o di mitezza,
12:07o dico, umanità,
12:09è così,
12:10ha meno,
12:11ha meno peso, insomma,
12:12sta scomparendo sempre di più,
12:14il che significa che il potere
12:15ha più capacità di trasformare le coscienze.
12:18Però loro individualmente,
12:34in quanto vittime di questo film,
12:35come faccia,
12:36come modo di comportarci,
12:37non ho voluto farle così tenere,
12:40così struggenti,
12:41così buone,
12:42da strapparvi il cuore.
12:44Ecco,
12:45non ho voluto fare questo,
12:46non ho voluto rievocare,
12:48storicamente,
12:50anzi,
12:50storicisticamente,
12:51storicisticamente,
12:52quel periodo.
12:53Ma il titolo è Salò,
12:54quel periodo,
12:54è una sigla,
12:57è una sigla.
12:58Guardi,
12:59lì,
12:59contro Salò e contro i fascisti,
13:01c'è quanto basta.
13:02Lì,
13:03al mirante non potrà dire niente,
13:04ecco,
13:05sia tranquillo.
13:06E' l'ideologia dei personaggi,
13:11però,
13:11le dicevo fino a un certo limite,
13:13è l'ideologia dei personaggi,
13:15quindi fa parte della rappresentazione.
13:17L'ideologia di De Sade
13:18fa parte di ciò che io rappresento.
13:22Ma non è condivisa in nessun modo,
13:24insomma.
13:26È condivisa nel senso
13:28che io condivido il suo estremismo,
13:29ecco.
13:31La pagina di De Sade
13:32è una pagina veramente rivoluzionaria.
13:34Perché ha creato
13:37quel lucido scandalo illuministico,
13:41straordinario,
13:42senza confini,
13:42senza limiti,
13:44che io ammiro,
13:44insomma.
13:45Che ammiro con Klosowski,
13:47che ammiro con Blanchot,
13:48che ammiro con la miglior critica contemporanea,
13:50insomma.
13:51De Sade non ha la pagina dello scrittore,
13:54però ha la struttura del grandissimo scrittore,
13:56insomma.
13:58Cioè,
13:58la lettera
13:59è molto rispettata,
14:02è molto rispettata,
14:03insomma.
14:04Cioè,
14:04gli episodi sono quelli,
14:05le torture,
14:06le civizie sono quelle,
14:08la regolamentazione è quella,
14:12di De Sade.
14:13Beh,
14:13tutte le implicazioni che ci sono dentro un film,
14:16purtroppo,
14:17siamo sempre un'elite a capirle.
14:21Questo è fatale,
14:22direi.
14:23Ma è fatale per qualsiasi cosa si faccia.
14:26Non soltanto cinema,
14:28teatro,
14:28letteratura,
14:29ma anche politica.
14:29Quando Berlinguer dice qualcosa,
14:33noi sentiamo tutte le implicazioni politiche,
14:36la massa recepisce quelle 20-30 cose,
14:39diciamo così,
14:40un po'
14:41stereotiche.
14:42Ma io credo che i giovani non lo capiranno.
15:01Non mi ludo di essere capito dei giovani,
15:03perché con i giovani è impossibile instaurare un rapporto di carattere culturale,
15:07perché i giovani vivono nuovi valori,
15:11con cui i vecchi valori,
15:12i nomi di quali io parlo,
15:13sono incommensurabili.
15:15Sempre che si mettano d'accordo,
15:16parlano allo stesso modo,
15:17ridono allo stesso modo,
15:18si comportano allo stesso modo,
15:19fanno gli stessi gesti,
15:21amano le stesse cose,
15:23montano le stesse note.
15:25Insomma,
15:25io ho visto delle divise,
15:26perché io quando ero ragazzo,
15:28ho visto Balilla,
15:29gli avanguardisti,
15:30però non ho mai visto la gente indivisa come oggi.
15:33Non è organizzata,
15:34cioè non si chiamano Boy Scout,
15:35Balilla o gioventù nazista,
15:38non si chiameranno così,
15:39però è tutto fondato su questo movimento informale,
15:43autocreante di gioventù,
15:45è tutto fondato sui ragazzi,
15:47sui giovani.
15:49Ma poi pensa che la cosa orrenda di tutto il giornalismo e la cultura italiana
15:53è che invece i giovani siano liberi,
15:54siano primi di complessi,
15:56siano disinibiti,
15:57si vivono una vita felice.
15:58Pensa che tutta la progresia italiana
15:59è convinta di questo,
16:02anche tutta la sinistra,
16:03credono che questi giovani
16:05siano finalmente i giovani,
16:07hai capito?
16:10Non capiscono,
16:11non vedono,
16:12perché non li amano.
16:13Ecco,
16:14chi non ama i contadini
16:15non capisce la loro tragedia,
16:16chi non ama i giovani
16:17se ne frega di loro,
16:18dice ma sì,
16:18sono contenti,
16:19sono disinibiti,
16:19se ne frega di loro,
16:21perché non li ama.
16:22Non avendo amato quelli di prima,
16:23non si accorge che quelli di adesso
16:24sono cambiati rispetto a quelli,
16:25sono sempre gli stessi per lui,
16:26capito?
16:27Io avendoli molto amati
16:31e quindi li ho sempre seguiti,
16:32li ho sempre seguiti,
16:32quindi adesso per me è una catastrofe questa.
16:36I padri di questi figli
16:37che sono iniziati orribili,
16:39di questa nuova generazione di giovani,
16:41odiosa nella massa,
16:43perché poi poveretti
16:44ci sono infinità di eccezioni,
16:46ancora abbastanza...
16:48Insomma,
16:48nelle grandi città industrializzate,
16:50la gioventù è diventata odiosa,
16:53insopportabile,
16:54però i loro padri,
16:56in fondo,
16:57cosa hanno fatto?
16:58Quelli che hanno 40-50 anni,
17:01cosa hanno fatto?
17:03Perché questi figli non fossero così.
17:04Sono cambiati alcuni mezzi,
17:06alcuni strumenti esterni,
17:07ma in pratica
17:09tutto quello che è una depauperazione
17:11dell'individualità
17:12che si maschera
17:14attraverso una sua valorizzazione.
17:17Durante le tante cosiddette repressive
17:19il sesso era una gioia,
17:21perché avveniva di nascosto
17:23ed era un'irrisione
17:25di tutti gli obblighi e i doveri
17:26che il potere repressivo imponeva.
17:29Invece,
17:29nelle società tolleranti,
17:31come si dichiara la nostra,
17:32quella in cui viviamo,
17:34il sesso è semplicemente nevrotizzante,
17:37perché la libertà concessa è falsa,
17:40e soprattutto è concessa dall'alto
17:42e non conquistata dal basso.
17:44Quindi non si tratta
17:44di vivere una libertà sessuale,
17:46ma di adeguarsi a una libertà
17:48che viene concessa.
17:50Grazie.
17:51Grazie.
17:52Grazie.
17:53Grazie.
17:54Grazie.
17:55Grazie.
18:25Grazie.
18:55Grazie.
19:25Grazie.
19:55Grazie.
20:25Grazie.
20:55Grazie.
20:56Grazie.
20:57Grazie.
20:58Grazie.
21:28Grazie.
21:30Grazie.
21:58Grazie.
22:28Grazie.
22:58Grazie.
23:28Grazie.
23:58Grazie.
24:28Grazie.
24:58Grazie.
25:28Grazie.
25:30Grazie.
25:31Grazie.
25:58Grazie.
26:00Grazie.
26:02Grazie.
26:28Grazie.
26:58Grazie.
27:28Grazie.
27:58Grazie.
28:28Grazie.
28:58Grazie.