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MILANO (ITALPRESS) - "Il paziente al centro non è un esercizio di stile, ma deve essere una scelta di paradigma. In Bayer significa partire dalla persona, identificare i bisogni clinici, emotivi e familiari per creare dei percorsi di valore, con l'obiettivo di garantire benessere al paziente e anche alla comunità, alla società. Dobbiamo guardare il paziente come a una parte della società in cui viviamo: questo per me rappresenta mettere il paziente al centro". Lo ha detto Danilo De Spirito, Market Innovation Access, Regulatory & Tender Head di Bayer Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica "Primo Piano" dell'agenzia Italpress. "La cosa principale per noi è ascoltare veramente il paziente, per poter poi modellare i nostri programmi - ha aggiunto -: andiamo a sviluppare delle innovazioni terapeutiche in linea con i suoi bisogni e dei modelli assistenziali. Per esempio, siamo impegnati in aree terapeutiche per cui la qualità di vita è un driver fondamentale, come l'emofilia"

sat/gsl

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Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Barchino a questa nuova puntata di Primo Piano, rubrica di Ital Press,
00:15lo sapete ormai che dal settembre 2020 vi racconta l'attualità attraverso un'intervista
00:22a un protagonista dell'attualità medesima.
00:25molto spesso alla politica, ma non solo, perché tutti i campi della società sono coinvolti.
00:30Oggi parliamo di medicina, farmacologia, persone, industria del settore, con un manager di un'azienda
00:41importante come Bayer, benvenuta Danilo Despirito, che la prima cosa difficile della nostra intervista
00:48è la sua qualifica in inglese, io la provo a dire come se fosse in corso, come si chiama,
00:53di accesso alle superiori, poi lei mi corregge, Head of Market Innovation, Access, Regulation
00:59and Tender di Bayer, ho detto bene? Grazie, sono responsabile dell'accesso, degli affari regolatori
01:08e dell'ufficio gare di Bayer Italia. Bene, io la prima cosa che faccio in Primo Piano quando ci
01:13sono, siccome questa è un'agenzia di stampa che fa media multimediale, si rivolge a un mondo
01:20complesso, sono web, social, le agenzie vanno a tutte le istituzioni, pure la culinare,
01:25quindi attenzione a quello che dice, ma anche alle 120 tv locali, nei territori, quindi la gente
01:33vuole capire, vuole sapere che cosa c'è dietro queste definizioni, quindi di fatto lei che cosa fa
01:40e di cosa si occupa, se me lo traduce, poi andiamo ai contenuti dell'intervista.
01:45Assolutamente, grazie ancora dell'opportunità. Oggi in Bayer mi occupo di gestire quello che è
01:54la negoziazione, la rimborsabilità di tutti i nostri prodotti per l'area farma di Bayer,
02:01gestire anche la parte di vendita verso le strutture ospedaliere e verso le regioni,
02:08quindi noi produciamo, registriamo e vendiamo poi alle strutture ospedaliere e alle regioni
02:15i nostri farmaci di tutta la pipeline Bayer. Ecco in questa filiera che lei ha già accennato,
02:22di cui parleremo in maniera più approfondita, è giusto parlarne perché sono di grande interesse
02:28anche per chi ci ascolta, c'è un concetto da cui partiamo, cui tenete molto voi e cui tengo anch'io
02:34come comissionista che è la centralità del paziente. La centralità del paziente vuol dire
02:39anche la centralità della persona dentro un sistema interconnesso che come lei ha detto
02:43vede le industrie, le istituzioni, le associazioni civiche, tutto un processo. In questo processo c'è
02:51questa centralità che non è una figura retorica, è un ruolo attivo, ma la vuole spiegare che cos'è
02:57questa centralità per davvero e perché è così importante per voi. Io parto anche da un presupposto
03:03che prima di essere manager sono una persona e siamo in alcuni casi anche in contatto ognuno
03:16di noi con pazienti, con amici, familiari, qualcuno è un paziente proprio in prima
03:24persona quindi ha un'esperienza di essere paziente e oggi paziente al centro non è per me un
03:31esercizio di stile ma deve essere proprio anche una scelta di paradigma. Paziente al centro per
03:38me, per noi Bayer, per esempio Bayer significa partire dalla persona, identificare i bisogni
03:44che sono bisogni clinici emotivi o anche familiari per creare dei percorsi di valore con l'obiettivo
03:52di garantire benessere al paziente e anche alla comunità, alla società, perché dobbiamo
03:58guardare il paziente come una parte anche della società in cui viviamo. Questo per me rappresenta
04:05mettere paziente al centro. Facciamo un passo in avanti sempre su questo concetto che ripeto
04:11è centrale se mi permette il gioco di parole così lo precisiamo bene. Il ruolo attivo
04:17del paziente vuol dire che è un elemento di conoscenza per voi, non è che sta lì passivo
04:21aspetta la cura e poi dopo c'è il privato, il pubblico, tutti i problemi, non la voglio
04:26coinvolgere ovviamente nei problemi del sistema sanitario perché lo faremo in un contesto
04:31di politiche sociali, poi dopo c'è l'industria farmaceutica che lei qui rappresenta, ci sono
04:37i farmaci che richiedono investimento, sperimentazione, poi vanno messi su un mercato e poi fanno
04:42un loro percorso, appunto a prescindere che sia pubblico o privato o meno. Ecco un'azienda
04:48importante come Bayan, come intende rafforzare la centralità del paziente in questo percorso?
04:54La cosa principale per noi è ascoltare il paziente, ascoltarlo veramente e il paziente
05:01proprio nel metterlo al centro significa ascoltare attivamente i pazienti per poter
05:07poi modellare i nostri programmi, significa che dalla voce del paziente noi andiamo a
05:13sviluppare delle innovazioni terapeutiche in linea proprio con i bisogni dei pazienti
05:19oppure anche dei modelli assistenziali oppure dei programmi che noi definiamo proprio co-creati
05:25insieme ai pazienti. Un esempio tra tutti, noi per esempio siamo impegnati in aree terapeutiche
05:31dove la qualità di vita è un driver fondamentale, un'area terapeutica esempio è l'emofilia,
05:38noi abbiamo delle diverse innovazioni terapeutiche, un'innovazione in particolare terapeutica
05:43in emofilia e insieme all'innovazione terapeutica quindi al farmaco abbiamo anche supportato
05:50e sviluppato dei programmi assistenziali di patient support program, questo per facilitare
05:55la gestione della malattia da parte del paziente e dei clinici, fondamentale è il nostro ruolo,
06:02il nostro dialogo con le associazioni dei pazienti perché per una questione anche diciamo
06:07di normativa l'azienda non può dialogare direttamente con i pazienti ma lo può fare
06:12tramite le associazioni dei pazienti e questo è fondamentale per noi.
06:15A proposito degli inglesi io leggo qui degli appunti, lei me li traduce, patients reported
06:20outcomes, dialogo con l'associazione, semplificazione dei trial, soprattutto il primo mi interessa
06:26tradotto perché in realtà l'ha già detto insomma.
06:29Assolutamente, i patients reported outcomes sono delle leve che noi utilizziamo da un
06:36po' di tempo per modellare i nostri programmi di ricerca e sviluppo, significa proprio
06:42andare a capire quali sono gli outcome che il paziente si aspetta, quali sono i bisogni
06:48e quindi capire come noi possiamo modellare i nostri programmi, quindi innovazione terapeutica,
06:54tutto quello che ci siamo detti prima, proprio nella logica di creare cose e creare attività
07:00e definire una strategia proprio su misura dei pazienti.
07:03Senta, prima la prossima domanda, poi faccio un piccolo inciso che è legato più al mio
07:09lavoro al di là di questa rubrica, il giornalista politico non si spaventa, perché poi quando
07:15io tratto questi temi in altri contesti diversi, siano mediatici o di convegni o di talk o
07:21polemici, l'immagine inconscia, questo a me piace un po' tradurre, dare delle informazioni
07:27in più al pubblico, quando ho un manager del suo livello che mi può raccontare da
07:31dentro le cose, vado semplifico, di Big Pharma con mondo cattivo e profittatore che fa soldi
07:40con la salute degli altri e quindi una visione un po' svalutante, sia dell'industria medesima
07:47che del farmaco, invece io credo che i farmaci in vari posti, in varie malattie, sono delle
07:53cose importanti perché migliorano la qualità della vita delle persone e le persone giustamente
07:58vanno coinvolte, questo non è solo un elemento passivo, poi c'è qualcuno che paga, chi se
08:03lo può permettere paga molto, chi non se lo può permettere si prende alla parte pubblica,
08:08che però diciamo che a mille problemi in Italia funziona ancora, però lei si sta dicendo
08:13qualcosa di più, che questo non è un meccanismo così schematico o così dall'alto verso
08:18il basso, la centrale del paziente e delle associazioni che lo rappresentano intervengono
08:23nel meccanismo di elettrica e quindi danno a tutta questa filiera una dimensione molto
08:28più fastagliata, molto più delicata, molto più complicata, queste sono delle informazioni
08:33importanti, per scostare se me lo permette questa visione inconscia del mondo farmaceutico
08:39ad alti livelli, solo come un'industria del profitto, non è solo un'industria del profitto,
08:43anche per l'oggetto che tratta, io ho fatto tratto da giovane, un grande direttore si
08:48chiamava Eugenio Barba, lavorava nei paesi scandinavi, che ci sono alcune cose che sono
08:53frutto di relazioni fra uomini, alcune merci, in senso marxiano o marxista, per esempio
09:00lo sport, il calcio, il gommiocopo, il giornalismo, la redazione, sono frutti di relazioni fra
09:05persone, mi sembra che anche questo lei sta dicendo è frutto di relazioni fra persone,
09:09non solo di tecnologia o di investimenti o no? Mi scusa questo mio viaggio, però secondo
09:16me sembrava interessante dirlo.
09:17Assolutamente, noi oggi come azienda farmaceutica abbiamo una grande opportunità che è quella
09:24proprio di umanizzare la comunicazione ai pazienti e per esempio noi in Bayer siamo
09:30impegnati anche in questo, proprio in quello che dicevo, nel dialogo con le associazioni
09:34dei pazienti, nel creare dei contesti anche di comunicazione che sia chiara, trasparente
09:41ma anche umanizzata proprio in linea con quello che è la possibilità di apprendimento
09:49dall'altra parte. Oggi i pazienti guardano su internet le notizie, si informano. Nel
09:55bene e nel male. Esatto, nel bene e nel male noi come azienda farmaceutica, ma in generale
09:59il comparto farmaceutico, credo che abbiamo un'opportunità di poter evitare che il paziente
10:05si informi in modo sbagliato e invece portare proprio una comunicazione chiara e questo
10:13lo si fa tramite una stretta collaborazione e comunicazione con le associazioni. Allora,
10:19comunicazione e informazione post approvazione, a proposito di comunicazione, non solo comunicazione
10:25che imparta sbotto al tema, ma che vuol dire informazione post approvazione, quindi che
10:31fa checking successivo al viaggio di un farmaco, quindi diciamo le informazioni che danno le
10:36associazioni ai pazienti a voi, ce lo spiega? La post approvazione significa che una volta
10:43che abbiamo il farmaco disponibile sul mercato, l'azienda continua, noi come buyer per esempio
10:49continuiamo a fare comunicazione, informazione verso in particolare la classe medica. Noi
10:55tra l'altro di recente abbiamo anche cambiato un po' il nostro paradigma di approccio non
11:01tanto con la classe medica, ma con tutto il sistema sanitario, perché oggi Buyer si è
11:06impegnata ad essere una parte attiva di tutto il sistema sanitario, noi parliamo con le
11:11direzioni generali, con le direzioni nazionali, con le aziende nazionali e regionali, con
11:17le associazioni di categoria, quindi con i clinici, con le società scientifiche e poi
11:21con le associazioni dei pazienti, quindi tutto questo percorso significa continuare
11:26in un dialogo anche dopo che il farmaco è immesso nel mercato e quindi in commercio,
11:33quindi non abbandonare il farmaco una volta che è in commercio, ma continuare questa
11:38cultura, questa informazione sulla parte clinica, ma anche sui pazienti, sempre tramite l'associazione
11:47dei pazienti, quindi continuare questa attività.
11:49L'hai citato una cosa che in questa filiera oggi abbiamo lasciato da parte perché ci
11:56siamo concentrati sulla centralità appunto del paziente, ma c'è pure la centralità
11:59dei medici e chi fa il vostro lavoro, ne parlavamo prima off record di grandi industrie che investono
12:06anche sul linguaggio umanistico dei medici, perché qua se poi i medici non interagiscono
12:12con i pazienti, anche nella rappresentazione del farmaco in un certo modo e poi alla fine
12:17si rischia che questa attenzione dell'industria a tutta la filiera venga vanificata, perché
12:22anche i medici devono evolversi e non entrare in una dimensione qualche volta insufficiente
12:28nel rapporto umanistico, linguaggio giusto, la sensibilità giusta, le informazioni giuste
12:36da dare, il trattamento di una malattia per quello che è importante sia per il paziente
12:42che per i suoi familiari.
12:43E' importantissimo e noi su questo continuiamo anche durante la commercializzazione di un
12:51farmaco a generare attività formative nei confronti anche dei clinici, proprio per arrivare
12:58poi a una comunicazione consapevole sui pazienti, perché oggi il tramite verso i pazienti sono
13:05giustamente i clinici.
13:07Siamo impegnati in supporto anche dei clinici su attività proprio di formazione o anche
13:14di dialogo, noi abbiamo fatto in passato anche dei progetti su come poter dialogare tra il
13:20clinico e il paziente in maniera molto più umana e molto più efficace e questo lo vediamo
13:28per esempio un elemento molto delicato nelle aree terapeutiche dell'oncologia, dove la
13:33relazione tra clinico e paziente è una relazione importante e di consapevolezza della malattia.
13:39Faccio una domanda che non c'è nei miei appunti ma spero che lei mi risponda, siccome
13:46nella complicata definizione inglese, lei è un manager internazionale quindi giusto
13:52stiamo parlando di aziende che non stanno solo sul territorio quindi al di là delle
13:55mie battute è giusto, la vuole ripetere la sua definizione in italiano?
13:59In italiano sono il direttore del market access, accesso al mercato, affari regolatori
14:05e ufficio gare.
14:06Affari regolatori, mi interessava questo, c'è un altro tema importante che riguarda
14:11il suo mondo, come viene ricalibrato, alla fine in questo percorso che abbiamo descritto,
14:19penso non banalmente, non superficialmente, il prezzo di un farmaco, l'accessibilità
14:24di un farmaco, quando parliamo del paziente al centro ricordiamoci che c'è un diritto
14:30della nostra Costituzione che è il diritto alla salute che è scritto nella nostra Costituzione,
14:34quindi l'accesso ai servizi è uguale per tutti, senza disuguaglianze sociali, poi
14:39sappiamo che non è vero perché se io dopo 30 anni di giornalismo dicessi che c'è
14:43l'uguaglianza da questo punto di vista, reale, però trovo che le Costituzioni, le
14:48nostre carte ci danno degli ideali, dei punti da raggiungere tutti insieme, tutti ognuno
14:53dal proprio punto di vista. Allora rendere accessibile la salute e i servizi significa
15:00anche qualche volta lavorare sui prezzi dei farmaci, quindi il regolatorio vuol dire anche
15:05questo per voi? Assolutamente, il regolatorio sono tutte quelle
15:09attività che permettono di mettere in contatto l'azienda con le autorità regolatorie,
15:14nel caso specifico noi parliamo di AIFA, dell'Agenzia Italiana del Farmaco ed è
15:19lì che si decide poi il prezzo di un farmaco, il valore di un farmaco e quindi tutte quelle
15:26attività che sono di comunicazione, di scambio di informazione, ma anche di negoziazione
15:32per esempio quando è il caso di negoziare un prezzo di un farmaco, quella è tutta la
15:36parte di affare regolatore, noi come azienda stiamo approcciando nel dare, posizionare
15:43i prodotti, i farmaci con il giusto valore, ci rendiamo conto ovviamente, vogliamo anche
15:48essere parte attiva del sistema e quindi stiamo attenzionando il giusto valore per
15:54un farmaco per poi essere in linea anche con quelle che sono le richieste che ci arrivano
15:59poi dall'Agenzia Italiana del Farmaco. Io ho una visione molto luministica in questo,
16:06molto precisa come giornalista, come cittadino lo dico sempre, ho fatto tante interviste
16:11a tanti suoi colleghi anche qui in Italpress da varie angolazioni economiche, sociologiche,
16:17di media training, di comunicazione, vi ho ricordato la gente che oggi per fare un farmaco
16:22che ti può aiutare a vivere meglio o a guarire o a combattere addirittura un pericolo di
16:28morte come l'oncologia c'è dietro una ricerca, ci sono investimenti di tanti soldi,
16:32sono le persone, sono le intelligenze e non è che sono cose che si fanno come se fosse
16:37uno sciocco di vita. Allora siccome c'è un processo questo processo va conosciuto
16:41e rispettato, se no poi alla fine lavoriamo per semplificazioni ideologiche e diciamo
16:46delle stupideggi. Detto questo, ma speriamo di averlo chiarito oggi, torniamo alla domanda
16:53iniziale con una cosa più umana e personale, lei come manager su questa dimensione un po'
17:00umana oggi della farmacologia, del paziente al centro, qual è l'esperienza più forte
17:06che ha avuto sia a livello personale, di esempi familiari, di cose che l'hanno insomma
17:13no? Come Papa Poitira che insomma mi ricordo in questi giorni, ventennale dalla morte disse,
17:20me lo ricordo ancora, una bellissima intervista, disse io ho visto tanto dolore nella vita
17:24e sono il Papa eppure quando vado in un reparto oncologico di bambini che soffrono e che so
17:29che forse moriranno ne esco sempre scioccato, era il Papa, non era male questo? E dopo il
17:38Papa possiamo anche io…
17:40No grazie della domanda, in realtà io nelle pregresse esperienze ho avuto diverse occasioni,
17:49ne voglio citare una in particolare che è anche abbastanza recente perché io per un
17:53periodo della mia carriera ho gestito anche l'area terapeutica dell'hemofilia e ricordo
17:58ancora una lettera che un paziente emofilico scrisse all'associazione dei pazienti che
18:04poi era pubblica, quindi aveva deciso di pubblicarla e in quella lettera il paziente descriveva
18:11prima di un trattamento e dopo l'inizio di un nuovo trattamento. Nella parte iniziale
18:19si vinceva la difficoltà del paziente, l'incertezza verso il futuro, questo era un paziente che
18:25per esempio non riusciva ad accompagnare banalmente i nipotini a scuola, non riusciva
18:29più a camminare, l'inizio della terapia gli ha svoltato la vita, gli ha generato una
18:34libertà nuova, ha incominciato ad accompagnare i nipotini a scuola, non aveva più paura
18:39di muoversi, di fare sport e questo è stato per me proprio un orgoglio di poter lavorare
18:47in un'azienda che offre dei farmaci, che offre delle opportunità di poter cambiare
18:52la qualità di vita delle persone, questa è la cosa più bella che si possa avere da
18:57un manager che si occupa come me di gestire prodotti in un'azienda farmaceutica, è una
19:04cosa bellissima che ricordo ancora oggi e me la porterò per sempre dietro ed è un
19:10qualcosa di unico.
19:11Mi sembra una bellissima conclusione della nostra intervista, con questa immagine che
19:16lei ci ha dato personale, ma eticamente importante, la ringrazio, Danilo De Spirito, super manager
19:23di Bayer, non riesco a memorizzare la sua politica, forse con le tale sinapsi ci sono
19:27un po', se la vuole ripetere lei in inglese magari siamo corretti alla fine.
19:31Guardi, basta il nome, ma glielo ripeto, Marketing, Novex On Access, Regulatory and Tender, ma
19:37sono Danilo.
19:38No, però siamo precisi anche con le definizioni, ripeto, manageriali delle aziende, però l'abbiamo
19:44chiarito bene, soprattutto vi faccio il complimento che lei l'ha umanizzato e precisato nella
19:50prassi di quello che fa davvero per gli altri, oltre che per la sua azienda che lei qui rappresenta.
19:55Grazie ancora di essere stato con noi, grazie a voi di averci seguito, appuntamento alla
20:00prossima puntata di Primo Piano, arrivederci!

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