ROMA (ITALPRESS) - In questo numero del Tg Ambiente, prodotto dall'Italpress in collaborazione con TeleAmbiente:
- La Commissione Europea semplifica le norme sulla sostenibilità
- Rinnovabili, nuovi finanziamenti per le regioni
- Cambiamenti climatici, a rischio 1 coltura su 3
- Il buco dell'ozono si sta rimarginando
gsl/mgg/mrv
- La Commissione Europea semplifica le norme sulla sostenibilità
- Rinnovabili, nuovi finanziamenti per le regioni
- Cambiamenti climatici, a rischio 1 coltura su 3
- Il buco dell'ozono si sta rimarginando
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NovitàTrascrizione
00:00In questo numero del Tg Ambiente, la Commissione europea semplifica le norme sulla sostenibilità,
00:21rinnovabili, nuovi finanziamenti per le regioni, cambiamenti climatici, a rischio una coltura
00:28su tre, il buco dell'ozono si sta rimarginando.
00:32La Commissione europea ha varato un nuovo pacchetto di proposte per semplificare le
00:39norme dell'Unione, aumentare la competitività e sbloccare ulteriori capacità di investimento.
00:44L'obiettivo è creare un contesto più favorevole per aiutare le aziende a crescere, innovare
00:49e creare posti di lavoro di qualità.
00:51Le proposte puntano a una riduzione, negli anni di mandato della Commissione, di almeno
00:56il 25% degli oneri amministrativi, una percentuale che sale al 35% per le piccole e medie imprese.
01:04La semplificazione riguarda diversi ambiti, tra cui la rendicontazione sulla finanza sostenibile,
01:10il meccanismo di adeguamento del carbonio e i programmi di investimento europei.
01:15Le proposte ridurranno la complessità dei requisiti richiesti alle piccole e medie imprese,
01:21mentre il quadro normativo comunitario si concentrerà sulle aziende più grandi, che
01:26hanno un impatto maggiore sul clima e sull'ambiente.
01:28La Commissione stima che le proposte porteranno un risparmio totale sui costi amministrativi
01:34annuali di circa 6,3 miliardi di euro e mobiliteranno una capacità aggiuntiva di investimenti pubblici
01:41e privati di 50 miliardi.
01:43Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dato il via libera al finanziamento
01:50di 38 milioni di euro per tutte le regioni italiane da destinare a progetti di produzione
01:56di energia da fonti rinnovabili.
01:58Come è chiarito nel provvedimento, questi interventi possono anche essere inseriti in
02:03configurazioni di autoconsumo collettivo o comunità energetiche rinnovabili.
02:08I progetti dovranno essere realizzati dalle amministrazioni pubbliche su proprie aree,
02:13assicurando un'attività di divulgazione dell'iniziativa che possa promuovere lo sviluppo di fonti
02:19rinnovabili.
02:20Per il Ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Frattin, si tratta di un segnale per spingere
02:25il territorio allo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle aree idonee.
02:30L'obiettivo è incentivare la diffusione delle energie pulite e l'autoconsumo, sia
02:35individuale che collettivo, con particolare attenzione alle comunità energetiche rinnovabili.
02:41Il riscaldamento globale ridurrà drasticamente la quantità di terreni agricoli disponibili
02:49per le colture di base, ovvero riso, mais, grano, patate e soia, che rappresentano oltre
02:55due terzi dell'apporto energetico alimentare mondiale.
02:58A rivelarlo è uno studio pubblicato su Natural Food, condotto da un gruppo internazionale
03:04di ricercatori coordinati dall'Università di Halto.
03:07I ricercatori hanno studiato come i futuri cambiamenti di temperatura, precipitazioni
03:12e aridità influenzeranno le condizioni di crescita di 30 principali specie di colture
03:18alimentari in tutto il mondo.
03:19Secondo lo studio, le regioni a bassa latitudine affrontano conseguenze significativamente
03:25peggiori rispetto alle latitudini medie o alte.
03:29A seconda del livello di riscaldamento, fino a metà della produzione agricola nelle aree
03:34a bassa latitudine sarebbe a rischio poiché le condizioni climatiche diventerebbero inadatte
03:40alla produzione.
03:41Allo stesso tempo, quelle regioni vedrebbero anche un forte calo della diversità delle
03:45colture.
03:46In molte aree a bassa latitudine, specialmente in Africa, le rese sono piccole rispetto ad
03:52aree simili altrove nel mondo.
03:54Potrebbero ottenere rese maggiori con l'accesso a fertilizzanti e irrigazione, oltre a ridurre
03:59le perdite alimentari attraverso la catena di produzione e stoccaggio.
04:03Tuttavia, ha spiegato l'autore senior dello studio, il professor Kummu, il riscaldamento
04:09globale in corso aggiungerà molta incertezza a queste stime e probabilmente saranno necessarie
04:15ancora più azioni, come la selezione delle colture e la nuova selezione.
04:19Al contrario, le aree a media e alta latitudine probabilmente manterranno la loro terra produttiva,
04:26ma potrebbero cambiare le zone per colture specifiche.
04:29È probabile che queste aree vedano anche un aumento della diversità delle colture.
04:34Se vogliamo proteggere il nostro sistema alimentare in futuro, dobbiamo mitigare sia il cambiamento
04:40climatico, sia adattarci ai suoi effetti, hanno spiegato i ricercatori.
04:44Anche se i cambiamenti più grandi si verificano nelle regioni equatoriali, ne risentiremo
04:49tutti gli effetti attraverso il sistema alimentare globalizzato, dobbiamo agire insieme per affrontare
04:55questi problemi.
04:56Per far fronte a questi cambiamenti evidenzi allo studio, sarà quindi necessaria la capacità
05:01di adeguarsi e adattarsi man mano che si sviluppano le conseguenze del cambiamento climatico.
05:06Un nuovo studio dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts, pubblicato sulla rivista
05:14Nature, dimostra che lo strato di ozono antartico si sta rimarginando, come risultato diretto
05:20degli sforzi globali volti a ridurre le sostanze che impoveriscono l'ozono.
05:25Gli scienziati hanno osservato segnali di ripresa anche in passato, ma il nuovo studio
05:30è il primo a dimostrare con elevata confidenza statistica che questa ripresa è dovuta a
05:36principalmente alla riduzione delle sostanze che impoveriscono l'ozono rispetto ad altre
05:41influenze come la variabilità meteorologica naturale o l'aumento delle emissioni di gas
05:47serra nella stratosfera.
05:48Nel nuovo studio, il team di ricercatori ha adottato un approccio quantitativo per identificare
05:54la causa del recupero dell'ozono antartico, prendendo in prestito un metodo dalla Comunità
05:59del Cambiamento Climatico, noto come Fingerprinting.
06:03Lo studio ha applicato il metodo dell'impronta digitale per identificare l'effetto delle
06:08riduzioni umane di sostanze che danneggiano l'ozono sul ripristino del buco.
06:13I ricercatori hanno prima creato delle simulazioni dell'atmosfera terrestre, generando più
06:18mondi paralleli o simulazioni della stessa atmosfera globale in diverse condizioni iniziali.
06:24Poi hanno confrontato queste simulazioni per osservare come l'ozono nella stratosfera
06:30antartica cambiasse, sia con la stagione, sia a diverse altitudini, in risposta a diverse
06:36condizioni iniziali.
06:37Il team ha poi cercato questa impronta digitale nelle osservazioni satellitari effettive del
06:43buco dell'ozono antartico dal 2005 ad oggi, scoprendo che nel tempo l'impronta digitale
06:48che avevano identificato nelle simulazioni è diventata sempre più chiara nelle osservazioni.
06:54Nel 2018 l'impronta digitale era al suo massimo e il team ha potuto affermare con il 95% di
07:01sicurezza che il recupero dell'ozono era dovuto principalmente alle riduzioni delle sostanze
07:06che lo impoveriscono.
07:08Se questa tendenza dovesse proseguire e l'impronta del recupero dell'ozono diventasse più forte,
07:13secondo i ricercatori, presto lo strato di ozono rimarrà completamente intatto ed il
07:18buco dell'ozono rimarrà chiuso per sempre.
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