Roma, 19 feb. (askanews) - "Sanremo è una sorta di fiera della discografia in cui, negli anni, le case discografiche hanno investito e oggi l'impatto sulle vendite dei biglietti è enorme. Dovendo dare un giudizio strettamente musicale, sono molto critico: noi temiamo di osare. Purtroppo il mondo della discografia si sta appiattendo e con uno strumento così potente come Sanremo è veramente un peccato. Quindi la discografia deve spingere, perché il Festival non può essere soltanto un modo per raccogliere, deve essere anche un modo per seminare musica, cultura e alzare il livello". Lo ha detto Enrico Melozzi, compositore, produttore e violoncellista, a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv.
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00se il contenuto delle canzoni fosse anche un po' più spinto, ma se si andasse addirittura
00:04che ti devo dire sul rock progressivo o sulla musica totalmente sperimentale, gli ascolti
00:10li faremmo uguali, perché li fa l'Andrea Chenier, perché dietro c'è il marchio La
00:16Scala, Rai 1, e la gente si fida, lo guarda. Sanremo, Rai 1, se tu ti metti a fare dieci
00:22minuti di musica progressive, la gente lo guarda lo stesso, anzi probabilmente esploderebbe
00:26di nuovo la moda della musica progressiva, quindi con uno strumento così potente è
00:33veramente un peccato appiattirsi su offerte musicali a volte al limite della nenea infantile,
00:40quindi la discografia deve spingere, perché dobbiamo capire che Sanremo non può essere
00:45soltanto un modo per raccogliere, ma deve essere anche un modo per seminare, seminare
00:51musica, seminare cultura, alzare il livello, e questo purtroppo, adesso c'è questa gara
00:58dei numeri, tutti vogliono fare la scelta quella che vince prima degli altri, invece
01:03dovrebbe esserci una specie di movimento per cercare di riportare l'Italia al primo posto
01:10della produzione musicale e di riportarla al centro del dibattito culturale mondiale,
01:19invece noi dovremmo fare la scuola, non dobbiamo andare a Sanremo e portare sonorità estere.