Donald Trump intervenuto a Davos è stato perentorio nei confronti della Russia: “Subito un accordo per la fine della guerra o imporrò nuove sanzioni”. Una minaccia questa arrivata pochi giorni dopo il suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca.
Poco prima l'Alta Rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles ha spiegato che “stiamo lavorando al sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, vediamo che l'economia russa inizia a soffrire”.
In teoria stando alle previsioni di Mario Draghi la Russia sarebbe dovuta crollare economicamente - e di conseguenza anche sul campo di battaglia - già da diverso tempo a causa delle sanzioni imposte dall'Occidente. Dopo tre anni di guerra invece Mosca - seppur lentamente - continua ad avanzare e ha il controllo del 20% del territorio ucraino, mentre la sua economia sembrerebbe reggere.
Qual è allora la verità sulle sanzioni alla Russia? Massimo Nicolazzi è il presidente della capogruppo Centrex Europe Energy & Gas AG, della quale è stato CEO dal 2009 al 2014.
Nicolazzi ha una vasta esperienza manageriale del settore energetico, avendo ricoperto alte cariche in Agip/Eni e Lukoil per diversi anni; ospite di una puntata speciale andata in onda sul canale YouTube di Money.it, ha provato a spiegare cosa veramente è accaduto negli ultimi anni. leggi anche Resteremo senza gas nel 2025? La verità sulle sanzioni alla Russia per Nicolazzi
“La situazione dal punto di vista di quello che si può importare è al tema puramente logistico - ha spiegato il manager -, nel senso che forse non ce ne siamo accorti, ma l'Unione europea non ha preso nessuna misura sanzionatoria nei confronti dell'importazione di gas russo. Cioè portarlo qui è ancora oggi perfettamente lecito”.
Allo stato delle cose “i flussi dalla Russia più che per sanzione si sono interrotti per esplosione, nel senso che buona parte dell'interruzione è risalente ai problemi relativi alle esplosioni avvenute sul gasdotto Nord Stream 1 e sul gasdotto Nord Stream 2”.
“Il GNL è in lieve aumento - ha evidenziato Nicolazzi - cerchiamo poi di fare le proporzioni. Noi importavamo prima della crisi un 130 miliardi di metri cubi di gas via tubo e oggi questi li abbiamo di fatto azzerati. Importavamo 10-15 miliardi di metri cubi equivalente di gas naturale liquefatto, adesso abbiamo superato di qualcosa i 20”.
Ma come abbiamo sostituito i 130 miliardi che ci mancano? Abbiamo avuto un periodo “di impennata clamorosa dei prezzi all'inizio perché temevamo di passare l'inverno 22-23 senza gas, cosa che non è successa, però siamo arrivati a pagare nell'agosto del 22 quasi 350 euro per megavattora di gas quando, ancora nel 2021, ci costava meno di 20 euro al megavattore”.
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Poco prima l'Alta Rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles ha spiegato che “stiamo lavorando al sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, vediamo che l'economia russa inizia a soffrire”.
In teoria stando alle previsioni di Mario Draghi la Russia sarebbe dovuta crollare economicamente - e di conseguenza anche sul campo di battaglia - già da diverso tempo a causa delle sanzioni imposte dall'Occidente. Dopo tre anni di guerra invece Mosca - seppur lentamente - continua ad avanzare e ha il controllo del 20% del territorio ucraino, mentre la sua economia sembrerebbe reggere.
Qual è allora la verità sulle sanzioni alla Russia? Massimo Nicolazzi è il presidente della capogruppo Centrex Europe Energy & Gas AG, della quale è stato CEO dal 2009 al 2014.
Nicolazzi ha una vasta esperienza manageriale del settore energetico, avendo ricoperto alte cariche in Agip/Eni e Lukoil per diversi anni; ospite di una puntata speciale andata in onda sul canale YouTube di Money.it, ha provato a spiegare cosa veramente è accaduto negli ultimi anni. leggi anche Resteremo senza gas nel 2025? La verità sulle sanzioni alla Russia per Nicolazzi
“La situazione dal punto di vista di quello che si può importare è al tema puramente logistico - ha spiegato il manager -, nel senso che forse non ce ne siamo accorti, ma l'Unione europea non ha preso nessuna misura sanzionatoria nei confronti dell'importazione di gas russo. Cioè portarlo qui è ancora oggi perfettamente lecito”.
Allo stato delle cose “i flussi dalla Russia più che per sanzione si sono interrotti per esplosione, nel senso che buona parte dell'interruzione è risalente ai problemi relativi alle esplosioni avvenute sul gasdotto Nord Stream 1 e sul gasdotto Nord Stream 2”.
“Il GNL è in lieve aumento - ha evidenziato Nicolazzi - cerchiamo poi di fare le proporzioni. Noi importavamo prima della crisi un 130 miliardi di metri cubi di gas via tubo e oggi questi li abbiamo di fatto azzerati. Importavamo 10-15 miliardi di metri cubi equivalente di gas naturale liquefatto, adesso abbiamo superato di qualcosa i 20”.
Ma come abbiamo sostituito i 130 miliardi che ci mancano? Abbiamo avuto un periodo “di impennata clamorosa dei prezzi all'inizio perché temevamo di passare l'inverno 22-23 senza gas, cosa che non è successa, però siamo arrivati a pagare nell'agosto del 22 quasi 350 euro per megavattora di gas quando, ancora nel 2021, ci costava meno di 20 euro al megavattore”.
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NovitàTrascrizione
00:00nonostante tutto l'Europa ancora continua a acquistare gas dalla Russia,
00:06addirittura, in questo caso si parlava di Gernielle, addirittura in una proporzione
00:10aumentata rispetto ai primi giorni dello scorso anno.
00:14Ecco, com'è la situazione in questo momento?
00:18La situazione dal punto di vista di quello che si può importare è al
00:25momento un tema puramente logistico, nel senso che forse non ce ne siamo
00:30accorti, ma l'Unione Europea non ha preso nessuna misura sanzionatoria nei
00:37confronti dell'importazione di gas russo, cioè portarlo qui è ancora oggi
00:43perfettamente lecito. Direi che i flussi dalla Russia più che per sanzione si
00:50sono interrotti per esplosione, nel senso che buona parte dell'interruzione è
00:55risalente ai problemi relativi alle esplosioni avvenute sul gasdotto
01:02Nord Stream 1 e sul gasdotto Nord Stream 2. Il GNL è in lieve aumento,
01:11cerchiamo poi di fare le proporzioni. Noi importavamo prima della crisi un 130
01:20miliardi di metri cubi di gas via tubo e oggi questi li abbiamo di fatto azzerati.
01:27Importavamo 10-15 miliardi di metri cubi equivalente di gas naturale
01:33liquefatto, adesso abbiamo superato di qualcosa i 20. Per adesso l'unico
01:38provvedimento che ha preso l'Europa nei confronti del liquefatto è stata di
01:43impedirne lo transshipment. Che cosa vuol dire? Vuol dire che se arriva del gas
01:49russo liquefatto in Europa deve stare qui e non può essere scaricato e
01:53ricaricato su altre navi per andare a ulteriori destinazioni. Non mi sembra una
01:59sanzione di particolare incisività o durezza. Se poi parliamo di come abbiamo
02:05sostituito i 130 miliardi che ci mancano, noi abbiamo avuto un periodo di impennata
02:15clamorosa dei prezzi all'inizio perché temevamo di passare l'inverno 22-23
02:22senza gas, cosa che non è successa, però siamo arrivati a pagare nell'agosto del
02:3022 quasi 350 euro per megavattora di gas quando ancora nel 2021 ci costava
02:40meno di 20 euro al megavattore. Da 20 a 350 lei capisce che il momento di crisi
02:48almeno nelle tasche dei consumatori c'è stato. Adesso stiamo andando su un prezzo
02:56che è abbastanza sostenuto ma non particolarmente volatile.
03:03Ondeggiamo tra i 45 e i 50 euro per megavattora. Siamo a gennaio, questo in
03:14qualche modo era dal punto di vista della capacità di sostituzione l'ultimo
03:19inverno a rischio, non voglio dire che non lo sia ancora, però dovrebbero
03:24precipitare una serie di situazioni, cioè dovremmo ritrovarci col vento che
03:31diminuisce, con altre forme di generazione che vanno in crisi e devono
03:36essere sostituite dal gas, con delle temperature particolarmente rigide.
03:42Per adesso il caso normale è che l'inverno passi senza scossoni particolarmente forti.
03:53Poi tutto può congiurare a far sì che la verità sia esattamente il contrario.