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L'intervista a Levante di Andrea Spinelli per Soundcheck

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Trascrizione
00:00Benvenuta Levante in redazione. Grazie. Grazie di essere qui con noi e grazie di
00:13essere qui con noi con un libro. Opera quotidiana, poesie, pensieri, disegni della
00:19tua quotidianità. Sì, è stato un lavoro davvero quotidiano, perché quotidiano era
00:26il pensiero e la paura che ogni giorno. Mi allieva un po' il respiro, nel senso che
00:33tutto nasce dalla lettura dei quotidiani e da notizie sempre più spaventose, in un momento
00:40in cui ero effettivamente fragile e avevo la responsabilità di una nuova vita tra le
00:47braccia. Prima il conflitto russo-ucraino, poi quello israelo-palestinese e tutte le
00:58vicende che hanno colmato questi due anni, in cui leggendo mi sono resa conto quanto
01:07le notizie mi stessero opprimendo, ma allo stesso tempo quanto mi rimandassero in un altrove
01:13molto poetico. Quindi titoli estremamente spaventosi mi suggerivano qualcosa di più
01:22leggero, di meno catastrofico. Così nasce opera quotidiana. Ogni giorno letto e ritagliato
01:30queste notizie, questi titoli, per accumularli e poi farne dei pensieri, delle poesie.
01:38Dieci anni fa, quando pubblicaste i manuali di istruzione, primo album, ti saresti immaginata
01:50così dieci anni dopo? Ad essere onesti non mi immaginavo così, soprattutto non mi immaginavo
01:57così fragile. Non so se è stata la maternità o se è semplicemente il passare del tempo che
02:03mi ha smussato questi angoli, questa durezza, però mai avrei immaginato anche di guardare
02:11il mondo nel modo in cui lo guardo e di affrontare un lavoro del genere. Il lato di Claudia che hai
02:17perso, che ti dispiace di più di aver abbandonato, è quello invece che pensi di aver conquistato?
02:24Della Claudia di allora? C'è una Claudia di allora che mi manca, che è quella che non sapeva
02:29proprio nulla, non sapeva nulla del mondo in cui avrebbe messo piede, quindi l'ambiente musicale.
02:37Io ricordo che non ricordavo i volti, non ricordavo i nomi, ho fatto tante gaffe, però quel tipo di
02:45ingenuità e di spaesamento che avevo un po' mi manca, cioè non sapere, essere totalmente
02:55disinteressata e invece quello che ho conquistato è sicuramente una consapevolezza di chi sono e
03:03di quanto sono sensibile e fragile rispetto ad alcune cose e quindi difendere e non invalidare
03:12mai le mie emozioni.
03:21Alma Futura, due anni e mezzo. La prima canzone non di mamma che gli hai fatto ascoltare?
03:28La prima canzone non di mamma è Cucurucu Paloma di Franco Battiato e gliela cantavo perché per caso un giorno
03:38canticchiandola lei ha smesso di piangere, quindi ho detto forse questa melodia la tranquillizza,
03:45ci riprovo ed effettivamente a seguito di un altro pianto io ho ricominciato a cantarla e funzionava,
03:54quindi Battiato è stato presente nei primi giorni e mesi della vita di Alma.
04:02Hai scritto anche tre romanzi, hai inciso cinque album, ti chiedo rifaresti tutto oppure col segno
04:10di poi cambiaresti qualcosa del tuo percorso artistico?
04:14No, allora rifarei tutto perché comunque è andato tutto bene, se invece la domanda potrebbe essere,
04:24ci sono delle cose di cui non sei contenta, la risposta è sì, ci sono dei concerti che avrei
04:30voluto fare meglio, dei live che avrei voluto fare meglio.
04:35C'è stato un momento che ti sei detta oddio non ce la faccio?
04:40Non mi sono sentita all'altezza in tv, quindi durante X Factor mi sono resa conto che quel mio modo di approcciare alla tv non andava bene per la tv e oggi
04:57sicuramente lo farei con un altro spirito. Lo rifaresti comunque?
05:03Ci penserei, non ti dico di no, non lo escludo, sono felice così, nel senso che ho tante cose da fare, però è lavoro, però sì, quella parentesi televisiva per me è stata un po' un salto nel buio
05:22e l'ho scelto di affrontarla così perché ricordo di aver scelto di non avere autori, quindi di andare al banco e esprimermi come mi andava di esprimermi, a volte ripetendomi, però la televisione ha dei tempi,
05:39ha dei tempi proprio anche rispetto al modo di parlare, io ho un modo di parlare molto lento, rifletto tanto, tendo a fare delle pause per esprimere un concetto in una maniera il più chiara possibile e questa cosa non è premiata, ecco.
06:01Le parole sono la maniglia per aprire un spazio fuori dal mondo, in grado di restituirmi conforto.
06:10Me lo apri un attimo e mi dici…
06:13L'oracolo, tipo l'oracolo, il libro delle risposte.
06:18Il libro delle risposte, no, sì mi leggi una pagina.
06:22Grazie.
06:22Ah, questa è una delle prime, la ricordo.
06:25Ricominciamo dal suono.
06:26Hai sentito bene?
06:28Il boom del dolore esiste davvero.
06:30I danni del fuoco non mi fanno paura.
06:32Tornano a casa, sempre meno, solo se è necessario.
06:35Il futuro prossimo, questi siamo noi, se c'è da capire la vita.
06:40Bene.
06:42Beh, c'è tanto, come hai potuto sentire, c'è tanto dolore, nel senso che poi per quanto io sia riuscita ad estrarre questi titoli dal loro contesto faticoso, catastrofico, bellico,
06:59comunque poi, nonostante la storia che racconti sia un'altra, ti trasmettono l'origine, ti trasmettono il testo dal quale provengono.
07:12Un po' si sente questa pesantezza, diciamo.
07:15Questa è veramente una delle prime, lo ricordo, lo ricordo.
07:18Lo vedo anche da come sono ritagliati i titoli, sono meno precisi, vedi, c'è un po' di…
07:24Poi piano piano ho iniziato a ripulire, però le prime erano veramente più spartane.
07:29Grazie.
07:29Grazie a te, Andrea.
07:30Grazie.
07:36Le parole che non ti aspetti, la poesia, solo l'amore salverà il mondo, e si riprendono le strade,
07:45nell'uglio torrido, le rose, la nostra danza, tanti sguardi.

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