• mese scorso
Trascrizione
00:00Volavano sotto il cielo, lungo il visibile infinitore, ma questi erano i miei contelli.
00:08Due ore e mezza di spettacolo in cui Roberto Vecchioni parla d'amore, di donne, di arte, di emozioni, ma anche di morte, sopraffazione, guerra.
00:16La prospettiva di tutto, anche del dolore, è una. Guardare avanti e tramandare esperienze e sogni a chi viene dopo di noi, perché il giorno più bello deve ancora venire.
00:25Deve ancora sempre venire. Il meglio che sarà anche peggio a volte, sarà anche il dolore, l'attraversamento del dolore, però sarà un meglio, un meglio sicuramente.
00:35Teatro Clerici sold out, almeno metà sono miei conoscenti, dice Vecchioni, perché Brescia e Lesenzano sono la mia seconda casa.
00:43E duemila persone bevono ogni sua parola, lo applaudono, vivono ogni singolo frammento del suo racconto, sparso tra i brani dell'ultimo album e i classici d'una vita.
00:53È una conferenza concerto, quella di Roberto Vecchioni, dai toni intimi, dove l'elemento autobiografico assume però carattere universale,
01:01e dove l'artista diventa uno di quei maestri che capita di incontrare nella vita persone le cui parole ti entrano dentro e ti guidano per sempre.
01:09Molti momenti commoventi, un macigno, la sua canzone Van Gogh, dove Vecchioni diventa Gauguin e vive il dolore straziante del distacco dalla vita di una persona speciale amatissima,
01:20e il pensiero corre alle sue vicissitudini personali. Una serata che si vorrebbe non finisse mai, ma che poi si conclude, tra applausi e ovazioni, con luce a San Siro e San Marcando.

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